Una descrizione di tutte le modifiche apportate al piano di valutazione nel PSR nel corso dell'anno, con la relativa giustificazione
Nel corso del 2019 non sono state apportate modifiche al piano di valutazione di cui al capitolo 9 del PSR.
Una descrizione delle attività di valutazione svolte durante l'anno (con riguardo alla sezione 3 del piano di valutazione)
La valutazione dei fondi Strutturali e di Investimento Europei (SIE), costituisce un obbligo regolamentare. I programmi che ne derivano sono valutati al fine di migliorarne la qualità della progettazione e dell'esecuzione, l’efficacia, l’efficienza e l’impatto [articolo 54, comma 1 regolamento (UE) n. 1303/2013].
La valutazione accompagna il programma nel corso della sua attuazione ed è effettuata da esperti, interni od esterni, funzionalmente indipendenti dalle autorità responsabili dell'attuazione stessa (articolo 54, comma 3), in applicazione di quanto previsto dall’apposito piano redatto dall'AdG (articolo 56, comma 1).
Secondo le indicazioni dei servizi della CE le varie sezioni del capitolo 2 dovrebbero riportare solo le informazioni corrispondenti all'anno a cui la relazione si riferisce (nel caso specifico il 2019). In alcune situazioni tuttavia (§ 2b e § 2f), a fini di maggior completezza dei contenuti o in quanto aventi ancora i requisiti dell’attualità, si è ritenuto opportuno richiamare anche attività svolte e documenti redatti negli anni precedenti al 2019.
Esperite le procedure di gara di affidamento del servizio di valutazione indipendente del PSR Liguria 14/20 secondo quanto previsto dal testo unico sugli appalti, il soggetto aggiudicatario è risultato essere la società Lattanzio Advisory S.p.A, per un importo complessivo di 490.440 euro I.V.A. inclusa (importo, netto IVA, messo a bando pari a 600.000 euro). Il contratto tra Regione Liguria e società aggiudicataria è stato stipulato in data 27 dicembre 2017. Nel corso del 2018 a seguito di una riorganizzzazione societaria, il soggetto incaricato della valutazione ha poi assunto la nuova denominazione di Lattanzio Monitoring & Evaluation.
L’articolo 50, comma 1 del regolamento (UE) n. 1303/2013 stabilisce che, a partire dal 2016, l’AdG indichi, all’interno della RAA una sintesi delle conclusioni di tutte le valutazioni del programma resesi disponibili durante il precedente anno finanziario.
Entrando nel merito delle attività svolte, ricordato, in estrema sintesi, quanto prodotto a partire dalla data di aggiudicazione della gara (novembre 2017) - disegno di valutazione, piano operativo 2018, rapporto di valutazione annuale funzionale alla redazione della RAA 2017 e approfondimento sull’efficacia dei criteri di selezione delle sottomisure M.4.2, M.4.4 ed M. 6.4(cfr. RAA 2017) -, nel corso del 2019, il valutatore, redatto il piano operativo riferito a quell’anno, ha fondamentalmente lavorato sul rapporto di valutazione annuale funzionale alla redazione della RAA 2018 [cfr. infra, capitolo 2, sezioni d) ed e)].
Alla luce delle osservazioni formulate dai servizi CE, in particolare al capitolo 7 (cfr. infra capitolo 3.a) Osservazioni CE alla RAA 2018), la seconda metà dell’anno ha visto la necessità di un impegno suppletivo del valutatore per le attività di revisione e integrazione del rapporto valutativo annuale 2019, divenute prioritarie al fine di giungere il più rapidamente possibile all’approvazione della RAA. Tali attività hanno impegnato a tempo pieno la quasi totalità del gruppo di lavoro del valutatore.
Ciò ha comportato uno slittamento nella stesura degli ulteriori due documenti richiesti al valutatore per
l’annualità 2019, ovverosia l’annuale approfondimento tematico (diretto ad indagare la scarsa adesione alla misura 10.1.A - adesione ai principi dell'agricoltura integrata) e il catalogo delle buone pratiche, i cui termini di consegna sono stati posticipati ai primi mesi del 2020 (nel 2019 sono stati presentati due primi elaborati con la descrizione della metodologia identificata.
L’analisi sui fattori che possono aver influenzato negativamente la partecipazione dei potenziali beneficiari alla misura M.10.1.A del PSR 014/2020, prevede la realizzazione di una serie di attività (analisi di tipo desk, indagine diretta, tavolo di confronto tra le parti, …) che culmineranno nella realizzazione di una SWOT atta ad evidenziare i punti di forza e di debolezza legati alla problematica oggetto di studio, e a comprendere le possibili correlazioni di dipendenza tra i punti stessi ed il grado di interconnessione tra loro.
Dal canto suo, il catalogo delle buone pratiche, finalizzato ad individuare, analizzare e diffondere interventi in possesso di requisiti coerenti con una definizione condivisa di buona pratica, dovrà illustrare un primo gruppo di casi descrittivi dei risultati ottenuti in attuazione del programma.
Nel corso delle successive fasi del percorso valutativo, è previsto un progressivo incremento di tali casi, fino a giungere, a conclusione del programma, ad un vero e proprio elenco di buone prassi, in grado di fornire - parallelamente agli altri approcci valutativi - un quadro sufficientemente esaustivo della tipologia di interventi realizzati e dei loro effetti.
Nel corso del 2019, infine, il valutatore ha dato avvio al percorso di lavoro volto a definire la metodologia di autovalutazione delle Strategie di Sviluppo Locale (SSL) che deve aiutare i GAL a misurare la performance dei propri piani d’azione.
Punto centrale di tale avvio è stata la sessione valutativa che, con la partecipazione del gruppo di valutazione da un lato, e dei rappresentanti dei GAL dall’altro, ha portato ad individuare gli elementi che caratterizzano il processo di attuazione delle SSL, a classificare ogni elemento indicato, a identificare gli oggetti da valutare e a gerarchizzare tali oggetti identificati.
La gerarchizzazione degli oggetti da valutare è stata costruita intorno a due dimensioni: l’efficacia esterna (impatto dell’attuazione delle SSL sui territori di riferimento), e l’efficienza interna (capacità di rendere più fluido il processo di attuazione delle SSL).
La rappresentazione degli oggetti identificati nello spazio valoriale dell’efficacia e dell’efficienza mostra che nella fase di avvio del percorso di autovalutazione, gli oggetti da valutare ritenuti più strategici si riferiscono ad elementi legati al funzionamento del GAL, la sua struttura tecnica e il suo partenariato, alla strumentazione a disposizione e all’animazione e comunicazione.
Questa pesatura potrà essere aggiornata quando, ad uno stadio più avanzato di attuazione delle SSL, le gerarchie potrebbero mutare in relazione ad un nuovo quadro di fabbisogni legati appunto all’attuazione.
A ciascun oggetto da valutare, il valutatore ha quindi attribuito una definizione, una definizione articolata, che ne descrive il senso, gli elementi classificati ad esso associati e la domanda di valutazione.
Ciascuna domanda di valutazione, a sua volta (secondo la proposta del valutatore in fase di condivisione con i GAL) è impostata su criteri e/o asserti che consentano la ricerca di dati da tradurre in informazioni ritenute utili ad esprimere un giudizio fondato su evidenze.
L’ultimo passaggio del percorso è lasciato all’eventuale azione di risposta che il GAL ritenga possa essere
fattibile mettere in atto nel caso di criticità rilevata.
Gli argomenti aventi ad oggetto la misura 10.1.A, il catalogo delle buone pratiche e l’autovalutazione dei GAL saranno oggetto di trattazione (approfondita) nei documenti specifici e (sintetica) nel rapporto annuale di valutazione 2020.
Trattandosi di attività impostate e avviate nel 2019, si è ritenuto comunque di darne conto anche nell’ambito della presente RAA. Dei documenti che riferiscono su queste attività, non si dà menzione nella successiva sezione d), in quanto per essi, ancora in bozza e quindi non pubblicabili, non è possibile indicare l’URL da cui poterli scaricare per la consultazione.
Una descrizione delle attività svolte in relazione alla fornitura e gestione dei dati (con riguardo alla sezione 4 del piano di valutazione)
Lo strumento utilizzato per la gestione delle domande di sostegno (Sistema Informativo Agricolo Nazionale, SIAN) funziona da base dati da cui estrarre dati e informazioni utili alla predisposizione di report di monitoraggio sullo stato di avanzamento fisico, finanziario e procedurale del programma e di analisi di valutazione.
Il SIAN è stato reso operativo dal punto di vista della completezza dei dati. Il documento di lavoro fornito dalla CE sugli elementi minimi da raccogliere a livello di operazione per compilare le tabelle di monitoraggio a fini RAA (operation data base) ha costituito la base per l’implementazione. Il set minimo è stato ampliato con l’aggiunta di ulteriori informazioni.
Un secondo strumento da utilizzare per la gestione delle domande di sostegno è il Sistema Informativo Agricolo Regionale, SIAR. L'Amministrazione regionale, infatti, ha adottato una seconda soluzione informatica per la gestione informatizzata delle attività di istruttoria e la rilevazione degli indicatori di monitoraggio: il riuso dell’applicativo della Regione Marche nella gestione informatica dei propri procedimenti amministrativi connessi con l’attuazione delle politiche di sviluppo rurale.
Altre importanti informazioni necessarie ai fini del monitoraggio, ma soprattutto della valutazione, sono quelle ricavabili dalle personalizzazioni regionali, in particolare i piani aziendali di sviluppo (misure M.4.01 e M.6.01), i quadri della situazione aziendale (misura M.4.02) e della produzione di qualità (misura M.3.01), allegati o incorporati alla domanda di sostegno. Tali informazioni, infatti, forniscono elementi utili al calcolo/stima degli indicatori di risultato (esempio, cambiamento della produzione agricola)
In tema, il valutatore, nell’esercizio della sua attività, ha evidenziato una criticità legata alla presenza di una base informativa SIAN che, per il dato di superficie oggetto di impegno pagata, non permette la geo localizzazione degli interventi in quanto mancante dell’informazione particellare (informazione presente invece per la superficie richiesta a finanziamento).
La situazione rilevata è stata oggetto di raccomandazione (cfr. § 2 g) e l’AdG si è attivata perché l’OP provveda a che tutti i dati di superficie siano geo riferibili.
I dati di fonte SIAN e SIAR sono naturalmente integrati con altri, provenienti da fonti esterne quali EUROSTAT, ISTAT, RICA, CCIAA, ISMEA, ISPRA e altre, situazione verificatasi in particolare, in sede di formulazione della risposta alle domande del QVC (cfr. RAA 2018, capitolo 7).
Resta inteso che se per eventuali dati emergesse l’indisponibilità o la difficile registrazione a sistema (ad
esempio, i dati necessari per la costruzione degli indicatori di produttività del lavoro o di cambiamento della produzione agricola nelle aziende sostenute) sarà cura del valutatore provvedere, tramite attività specifiche ad hoc (quali indagini campionarie dirette e somministrazione di questionari).
È proseguita, infine, l’attività di attuazione del piano di monitoraggio ambientale (cfr. capitolo 3.a), in grado di consentire al valutatore la disponibilità di una consistente base dati e di una pluralità di informazioni quali/quantitative (tecniche e metodologiche) molto utili per lo svolgimento delle proprie attività. Sempre in sede di formulazione della risposta alle domande del QVC di carattere ambientale, il valutatore in più occasioni ha infatti fatto riferimento a quanto riportato nei rapporti predisposti in attuazione di tale piano.
Infine, un’ulteriore integrazione di dati e di informazioni può scaturire anche da studi e ricerche di portata regionale o sub regionale nell’ambito di attività esterne al programma, ma le cui tematiche sono ad esso correlate (tematiche sociali, economiche, ambientali). Si pensi, ad esempio alle pubblicazioni L’agricoltura nella Liguria in cifre e Infrastrutture e sviluppo territoriale. Il contributo della politica di sviluppo rurale entrambe del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria/Rete Rurale Nazionale.
Un elenco delle valutazioni svolte, con i riferimenti all'indirizzo di pubblicazione online Editore/Redattore LATTANZIO MONITORING & EVALUATION
Autore/i Valutatore indipendente PSR 2014/2020 Titolo Rapporto di valutazione annuale - 2019
Sintesi
Il rapporto ha ad oggetto l’analisi dell’utilizzo delle risorse e la verifica dell'efficacia e dell'efficienza del PSR 14/20 attraverso la formulazione delle risposte alle domande di valutazione del Questionario Valutativo Comune (QVC) per lo sviluppo rurale.
Il rapporto ha inteso valutare i primi risultati e gli impatti attribuibili agli investimenti realizzati dal PSR tracciando un primo bilancio alla data del 31 dicembre 2018 delle politiche di sviluppo e sostenibilità attuate tramite il PSR.
Sotto questo profilo, l’analisi sconta il fatto che alcune misure si trovassero alla fine del 2018 in uno stato di attuazione tale per cui il numero di progetti già conclusi, e per cui fossero già pienamente dispiegati gli effetti connessi, fosse in molti casi nullo o comunque di entità trascurabile.
Del rapporto è stata redatta anche una sintesi non tecnica in lingua italiana e inglese.
URL http://www.agriligurianet.it/it/impresa/sostegno-economico/programma-di-sviluppo-rurale-psr-liguria/psr-2014-2020/valutazione-psr-2014-2020.html
Una sintesi delle valutazioni ultimate, incentrata sui risultati di tali valutazioni
Nell’ambito del servizio di valutazione del PSR Liguria 2014/2020, il valutatore indipendente ha elaborato nel corso del 2019 il:
1. rapporto di valutazione annuale, con in particolare al suo interno la risposta alle domande di valutazione previste dal QVC per lo sviluppo rurale e una descrizione del processo di autovalutazione dei GAL.
Considerando anche quelle di cui si è dato conto in sede di RAA 2018, al 31/12/2019 le valutazioni ultimate salgono a quattro:
2. rapporto tematico sull’analisi dei criteri di selezione, che costituisce un approfondimento sulle modalità di attuazione previste in relazione ai criteri di valutazione impiegati per la definizione dei punteggi e per la selezione delle domande di sostegno a valere sulle sottomisure M.04.02, M.04.04 e M.06.04;
3. rapporto di valutazione annuale 2018, con in particolare al suo interno la verifica dell’efficienza ed efficacia delle procedure di gestione, delle modalità operative dell’OP;
4. disegno della valutazione, che include al suo interno anche gli elementi di analisi propri della verifica delle condizioni di valutabilità.
I principali risultati e conclusioni delle valutazioni contenute nel rapporto di valutazione annuale 2019 sono di seguito riportate.
In Liguria, il tessuto imprenditoriale necessita del sostegno a livello di attività di formazione, informazione e consulenza per contrastare il basso tasso di preparazione specifica attualmente espresso. Non solo: anche la collaborazione, la cooperazione e l’organizzazione delle filiere deve essere rilanciata attraverso la realizzazione di progetti innovativi capaci di promuovere competitività nel settore agricolo.
Gli interventi di carattere trasversale programmati attraverso le misure 1, 2 e 16 hanno contribuito piuttosto marginalmente al miglioramento dei fabbisogni specifici definiti in fase di programmazione per via di ritardi nella pubblicazione dei bandi specifici o per lungaggini attuative. Dunque le prime evidenze valutative restituiscono un avanzamento fisico delle operazioni ma poco possono dire sul reale contributo strategico degli interventi rispetto all’aumento delle competenze ed allo stimolo all’innovazione. L’offerta formativa messa in campo appare comunque distribuita piuttosto uniformemente tra i diversi settori di interesse.
Per quanto riguarda la promozione della cooperazione (misura 16.1), si rileva la selezione di 24 gruppi PEI (18 nel settore agricolo e 6 nel settore forestale) per i quali, valutando la composizione del partenariato, è possibile dire che esprimono un buon mix di aderenti tra partner privati ed associazioni.
Il programma è stato disegnato per rinforzare il processo di ammodernamento e ricambio generazionale nelle aziende agricole liguri, in continuità coi precedenti periodi di programmazione.
Le dinamiche negative del settore (diminuzione del numero di aziende, scarsa propensione al mercato e scarso ricorso a nuovi modelli produttivi), stando ai rilievi valutativi, sono state affrontate in maniera piuttosto significativa dagli interventi realizzati.
Si è registrato, infatti, un miglioramento delle prestazioni economiche nelle aziende agricole e forestali ed una generale propensione alla diversificazione, nonché un fattuale e strategico sostegno all’ingresso dei giovani nel comparto agricolo.
Il PSR ha anche agito su altri aspetti: i due terzi degli investimenti sostenuti dalla misura 4.1 prevede interventi a finalità ambientale; inoltre, è possibile sostenere che, l’insieme delle iniziative avviate volte al rafforzamento strutturale a 360° delle aziende agricole, potranno avere un qualche tipo di impatto sugli aspetti occupazionali.
Va sottolineata l’importanza di accompagnare tale processo ad una sostanziale attività formativa ed informativa che però, come rilevato in precedenza, sconta ancora ritardi attuativi.
Al 2018 i risultati prodotti dal programma rispetto alla partecipazione delle aziende ai prodotti biologici e a marchio di qualità, così come per l’adozione di standard di sicurezza agroalimentare, anche perseguendo obiettivi ambientali, appaiono soddisfacenti.
In continuità con gli interventi previsti nella passata programmazione gli aiuti offerti, sono stati destinati all’abbattimento dei costi diretti delle singole aziende legati alle attività di controllo e accertamento del rispetto dei disciplinari e al sostenimento delle spese per la partecipazione ad attività di informazione e di promozione, partecipazione a manifestazioni, fiere, ecc.
La misura dedicata al miglioramento dell’integrazione dei produttori primari nella filiera agroalimentare, che gioca un ruolo chiave nella partita della produttività di sistema, ha mostrato un’ottima performance finanziaria.
Il sostegno del PSR a favore della qualità della produzione agricola deve essere valutato anche con riferimento alla misura sul benessere animale che però, al 31.12.2018, registra la presenza di un unico beneficiario e dunque il giudizio effettivo deve essere rinviato a successivi approfondimenti.
Per quanto riguarda la prevenzione e la gestione dei rischi connessi alle calamità naturali per le strutture agricole e forestali regionali, il PSR ha definito, dal punto di vista programmatico, una strategia protesa a sostenere la prevenzione e la gestione dei rischi e a ridurre le conseguenze dei disastri naturali e degli eventi climatici avversi. Lo stato di attuazione, tuttavia, non consente, al 31.12.2018, di apprezzarne con sufficiente chiarezza il ruolo centrale che la stessa svolge nel supportare gli strumenti di riequilibrio territoriale e di tutela del paesaggio agrario, nonché nel dare diffusione alle operazioni di prevenzione.
Si ritiene che il PSR stia contribuendo in maniera positiva alla tutela delle diversità genetiche, di specie e degli ecosistemi regionali. Per quanto riguarda la qualità delle acque, i dati mostrano criticità per le acque sotterranee nelle zone vulnerabili ai nitrati che in Liguria hanno tuttavia una superficie territoriale limitata ai soli bacini del Centa e dell’Argentina.
Infine, relativamente alla qualità del suolo ed alle problematiche legate al rischio di erosione, sembrerebbe che l’intervento del PSR non sia riuscito ad ottenere incrementi apprezzabili e percettibili al contenuto medio di sostanza organica del suolo, valore, peraltro, già di per sé buono in regione Liguria.
Relativamente alla produzione di energia da fonti rinnovabili all’interno del parco progetti selezionati, essa rappresenta una porzione ridotta della totalità, rilevando la scarsa consistenza degli investimenti complessivi dedicati. Discorso analogo per l’incremento di carbonio organico nei suoli delle superfici oggetto di impegno: il PSR ha registrato un risultato piuttosto ridotto.
Buon successo, invece, delle misure strutturali che intervengono sull’integrità del sistema forestale favorendo l’adattamento delle foreste ai cambiamenti climatici e migliorando la resilienza degli ecosistemi forestali, che hanno effettivamente migliorato il processo di sequestro del carbonio con una buona domanda potenziale espressa dal territorio.
Dato lo scarso avanzamento fisico e procedurale della maggior parte degli interventi strategicamente rilevanti per il raggiungimento degli obiettivi legati alla creazione/diversificazione delle imprese, allo sviluppo locale ed, in generale, all’inclusione sociale, la valutazione non ha potuto fornire chiare evidenze del contributo del programma a ciascuno di questi obiettivi (ai quali andrebbe aggiunta la stima del contributo complessivo dell’approccio LEADER) che, a loro volta, si traducono anche in creazione di posti di lavoro e di benefici in materia di TIC ottenuti dalla popolazione.
L’ultima parte del rapporto indaga gli impatti del programma su diversi aspetti socioeconomici, settoriali ed ambientali del territorio ligure.
La creazione ed il mantenimento del lavoro, la valorizzazione del capitale umano, il miglioramento dei servizi di base e la capacità di attivare reti e cooperazione sul territorio sono le principali leve attivate dal PSR attraverso le misure programmate nelle priorità 1, 2 e 6.
Nell’arco temporale 2013/2017, i dati statistici mostrano segnali di tenuta per il mercato del lavoro regionale che gli interventi finanziati dai fondi SIE possono contribuire ad alimentare, anche se l’obiettivo della crescita inclusiva previsto a livello europeo risulta altamente sfidante.
Il contributo del PSR alla creazione di nuovi posti di lavoro ha considerato i soli progetti di investimento conclusi da almeno due anni: a fine 2018, i progetti potenzialmente produttivi di effetti occupazionali sono riferibili esclusivamente agli impegni derivanti dal precedente periodo di programmazione. Sulla base delle indagini svolte nell’ambito della valutazione ex post 2007/2013, il numero di posti di lavoro creati viene quantificato in 59 unità. Nel futuro, sarà fondamentale assicurare la corretta attuazione di quegli interventi, tra i quali è centrale il ruolo del LEADER, che puntano alla creazione di posti di lavoro.
Discorso analogo per la lotta alla povertà: gli indicatori regionali disponibili riguardanti la povertà restituiscono una situazione nel complesso abbastanza favorevole, anche se esiste un marcato divario tra aree urbane e rurali.
Infine lo sviluppo equilibrato dei territori, tradotto in termini di miglioramento del PIL pro capite, sta registrando una certa tenuta, se non dei progressi: tali progressi dovranno essere sostenuti nel futuro con le azioni volte a colmare i gap strutturali delle zone rurali.
Per quanto riguarda la valutazione d’insieme degli effetti ambientali, per quanto possibile in questa fase di
Per quanto riguarda la valutazione d’insieme degli effetti ambientali, per quanto possibile in questa fase di