• Non ci sono risultati.

Capitolo II. Propaganda e post-verità nella Russia di Putin

2.1. Propaganda: dall’URSS a oggi

Per un’analisi completa della propaganda nella Russia contemporanea è fondamentale un’introduzione alla sua storia a partire dal Ventesimo secolo. Già dalla sua nascita l’Unione Sovietica aveva iniziato a utilizzare tecniche di propaganda al passo coi tempi, poi sempre più avanzate con il progredire delle conoscenze in ambito di pubblicità e comunicazione politica.

Le tecniche di propaganda dell’URSS hanno profondamente influenzato la società e la cultura russa e la loro eredità si ritrova anche oggi.

Le due rivoluzioni che nel 1917 sconvolgono l’impero russo trovano la loro origine nel malcontento popolare e nell’ostilità diffusa nei confronti della monarchia, dovuta al periodo di forte crisi socio-economica dell’epoca, alle difficoltà della prima guerra mondiale e all’autocrazia repressiva che il governo degli zar imponeva sul popolo. La rivoluzione di febbraio conferisce potere al governo provvisorio della Duma, che tuttavia non riesce a soddisfare le aspirazioni degli operai e delle minoranze nazionali e vede crescere i consensi a favore dei bolscevichi. La decisione di tener fede al proprio impegno con gli Alleati e di continuare la guerra è tra le scelte che condannano la Duma. Se inizialmente il soviet accetta il governo provvisorio, principalmente grazie ai menscevichi che sono la maggioranza, i bolscevichi sottolineano la necessità di far crollare le strutture esistenti e di instaurare un governo dei soviet. Il collasso dell’economia, dovuto all’inflazione e alla penuria di cibo, aumenta l’ostilità del popolo nei confronti del governo. A ottobre i bolscevichi rovesciano la Duma e prendono il potere.46

Il 30 dicembre 1922, dopo la caduta degli zar e la vittoria dell’Armata Rossa nella guerra civile successiva alla rivoluzione, viene proclamata la nascita dell’Unione Sovietica, primo stato socialista al mondo. Già dalla sua fondazione, l’URSS deve fare i conti con

46 R. Bartlett, Storia della Russia. Dalle origini agli anni di Putin, Milano, A. Mondadori Editore, 2007, pp.

195-205.

l’ostilità dei Paesi capitalisti (che in principio si rifiutano anche di riconoscerne la validità in quanto Stato) e con la necessità di coinvolgere la popolazione all’interno del proprio territorio. In seguito a un fallito attentato a Lenin nel 1918 il Sovnarkom dà campo libero alla Čeka, che instaura un regime di “terrore rosso”. Le esecuzioni aumentano e vengono istituiti campi di concentramento per i lavori forzati. Viene proibito il commercio privato e si prendono misure per la nazionalizzazione dell’industria. Il vecchio ordine sociale ed economico viene smantellato anche a causa della guerra civile e del collasso economico.

Bernays, già citato nel capitolo precedente, riteneva che la propaganda politica vera e propria potesse avvenire solo all’interno di una democrazia, perché gli stati totalitari si servono della forza per imporre al popolo le proprie decisioni e dunque non si ha la necessità di indirizzare implicitamente la massa di elettori perché esprimano il proprio volere attraverso

Figura 3: Alexander Samokhvalov, Soviet ed elettrificazione – questa è la fondazione di un nuovo mondo, 1924.

il voto. Tuttavia, le tecniche di persuasione e manipolazione delle masse utilizzate dal governo dell’Unione Sovietica hanno influenzato profondamente la storia della propaganda in Russia, e si riflettono sullo Stato russo contemporaneo.

Come altri regimi totalitari, l'Unione Sovietica è stata caratterizzata dai peculiari strumenti di propaganda utilizzati per convincere la popolazione della bontà del neonato stato sovietico. Già prima della sua nascita, durante la guerra civile e il periodo di applicazione della NEP (nuova politica economica) il governo bolscevico si serviva di agitpoezd, treni per l'agitazione popolare concepiti da Lenin, che erano ricoperti da immagini colorate e slogan e attraversavano le campagne russe per raggiungere quanti più cittadini possibili; a bordo si trovavano pamphlet politici e libri. Insieme agli agitpoezd il governo si serviva di tram e barche con funzioni simili.

Il governo del neonato Stato sovietico si serve anche di metodi di propaganda più tradizionali, come l’utilizzo di manifesti e il coinvolgimento della stampa, del cinema e delle discipline artistiche per coinvolgere la popolazione. Nell’URSS nascono nuovi giornali comunisti e viene aumentata la produzione di quelli già esistenti, come la celebre Pravda (e la Komsomol’skaja Pravda rivolta a un pubblico più giovane), fondata nel 1912. Sia la Pravda che la Komsomol’skaja Pravda sono in attività ancora oggi. I bolscevichi intendono trasformare interamente la società, smantellando la cultura borghese e sostituendola con quella del proletariato: le istituzioni oppressive della società precedente (Chiesa, famiglia, matrimonio, subordinazione delle donne) devono essere rovesciate. Nuove leggi su matrimonio e famiglia (risalenti al 1918 e al 1926) legalizzano divorzio e aborto; vengono creati appartamenti comunitari con un’unica cucina condivisa (sistema che facilitava anche l’uso di informatori), si incoraggia l’istruzione di entrambi i sessi e si favorisce la fruizione della cultura con lo sviluppo di teatro, radio e cinema. L’organizzazione della cultura passa per le mani delle organizzazioni sociali autorizzate, il cui numero cresce in modo esponenziale.47 In seguito all’aumento del divorzio e al calo della natalità conseguente alla maggiore emancipazione femminile, la retorica ufficiale degli anni Trenta torna a incoraggiare un nucleo familiare “tradizionale”, con le donne chiamate a essere lavoratrici esemplari ma anche casalinghe e madri.

47 Ivi, pp. 205-232.

L’inasprimento della situazione internazionale negli anni Trenta fa sì che la propaganda ufficiale decida di insistere sull’esaltazione del partito e della centralità russa. La Storia della Russia viene utilizzata per aumentare il sentimento di unità nazionale.

Anche la produzione di artisti e scrittori è controllata in modo che sia in linea con i messaggi e i valori del regime sovietico. Gli anni immediatamente successivi alla rivoluzione sono caratterizzati da un grande fermento artistico. Il governo nazionalizza subito tutte le istituzioni artistiche; poeti e scrittori partecipano entusiasticamente alla creazione di nuove opere per celebrare la Russia sovietica, i rivoluzionari e Lenin, nonostante molti di loro – tra cui Majakovskij e Mandel’stam – siano in seguito vittima di censura e di persecuzione per essersi mostrati critici nei confronti del governo.

Nella creazione di una nuova cultura sovietica, l’URSS si concentra anche sulle tecniche e gli stili artistici e letterari, che vengono uniformati. Dopo un'iniziale apertura negli

Figura 4: Vladislav Pravdin, Gloria al caro Stalin!, 1949.

anni Venti nei confronti delle avanguardie, ammettendo il pluralismo e una relativa libertà di espressione, Mosca bandisce la sperimentazione in campo artistico. Negli anni Trenta l’Unione degli scrittori impone un più austero realismo sovietico reputato più in linea coi gusti e il volere del popolo (le avanguardie erano considerate degenerazioni artistiche di derivazione borghese). La nuova arte sovietica deve essere fonte di entusiasmo, ottimismo e ispirazione per il popolo; durante la Seconda Guerra Mondiale diventano molto popolari i romanzi di guerra e si ha un relativo allentamento della rigidità in campo artistico, che tuttavia ha fine verso la metà degli anni Quaranta.

In epoca staliniana vengono approvati romanzi come Come fu temprato l'acciaio (Kak zakalyalas’ stal’) di Nikolaj Ostrovskij, pubblicato nel 1932, che celebrano il valore dei lavoratori e la loro fedeltà all'Unione Sovietica. Anche dopo la morte di Stalin e l’allentamento delle misure totalitarie, tuttavia, il forte intervento dello Stato nell'arte e nella cultura continua: la fine della politica del realismo sovietico si avrà solo negli anni Ottanta.

Un periodo di relativa ripresa delle avanguardie vede la fine nel 1962, quando il leader sovietico Nikita Chruščëv partecipa a una mostra degli avanguardisti e li insulta, condannandone la produzione. Nonostante ciò, nel corso della storia sovietica abbondano le produzioni clandestine che riescono a sfuggire alla censura.

La Seconda Guerra Mondiale (definita anche “Grande guerra patriottica” in URSS) favorisce l’espansione militare e consacra l’Unione Sovietica come superpotenza, accanto agli Stati Uniti. L’opinione pubblica vede di buon occhio le vittorie conseguite durante la guerra e questo permette al governo di sopravvivere anche dopo la morte di Stalin, sebbene venga a mancare il “piccolo padre” su cui si fondava la mitologia culturale di quel periodo. L’inizio della Guerra Fredda segna una svolta nella storia della propaganda sovietica: se in precedenza il popolo andava guidato perché accogliesse il nuovo Stato durante la guerra civile e poi motivato perché combattesse i nazisti, ora il nemico (americano e capitalista) va combattuto con mezzi diversi. Chruščëv promuove inoltre la cosiddetta “destalinizzazione”, denunciando il culto della personalità del defunto leader sovietico e denunciandone i crimini. Questa scelta incrina il mito dell’infallibilità del partito.

I manifesti e i giornali russi dell'epoca decantano le gesta sovietiche nella conquista allo spazio, iniziata il 4 ottobre 1957 dopo il lancio dello Sputnik. Da quel momento in poi,

Stati Uniti e URSS fanno del proprio meglio per superare gli avversari, fino alla missione congiunta Apollo-Sojuz del 1975 in cui si ha una collaborazione tra le due Nazioni. In Unione Sovietica la corsa allo spazio viene presentata non solo come un modo per far crescere il proprio Paese e portare gloria e potere allo Stato sovietico, ma come un importante passo verso “la pace e il progresso” mondiale. Le principali vittorie dell’URSS nella corsa allo spazio, strumentalizzate dal governo sovietico per la propaganda, sono tre: il 3 novembre 1957 si ha il lancio dello Sputnik 2 con il cane Laika, il 12 aprile 1961 l’astronauta Jurij Gagarin è il primo uomo a orbitare attorno alla Terra, e il 16 giugno 1963 Valentina Tereškova è la prima cosmonauta donna.

La propaganda inoltre non si limita all'Unione Sovietica, ma deve raggiungere anche gli Stati satellite che dopo l’inizio della Guerra Fredda si trovano sotto la sua influenza (sia il blocco sovietico che i Paesi del Terzo Mondo, in cui è importante coltivare un sentimento antiamericano). Inoltre, fondamentale è il controllo dei partiti comunisti nel mondo occidentale, che devono avere un'opinione allineata a quella del regime e devono contribuire

Figura 5: Yuri Kershin, Gloria alla prima donna astronauta!, 1963.

alla propaganda comunista in Paesi in cui domina invece la propaganda a favore dell'egemonia statunitense.

Per quanto riguarda le tecniche della propaganda e gli esperimenti di manipolazione dell’opinione pubblica, un ruolo fondamentale è svolto dal KGB, predecessore dell’attuale FSB. Il ruolo del KGB è fondamentale sia negli anni in cui è in vigore l'Unione Sovietica sia in seguito alla sua caduta.

Il KGB, o Komitet Gosudarstvennoj Bezopasnosti (Comitato per la Sicurezza Statale) è stata la principale agenzia di sicurezza dell’URSS fin dalla sua nascita, il 13 marzo 1954. In precedenza lo stesso ruolo era ricoperto dalla Čeka, fondata nel 1917 e sostituita in seguito dal GPU e dal NKVD. All’interno dell’organizzazione, il Dipartimento D (dezinformacija) era dedicato alla disinformazione.

Figura 6: Vadim Volikov, Gloria al popolo sovietico - i pionieri dello spazio, 1963

Il generale Ivan Ivanovič Agajantis, comandante del Dipartimento D, è stato il responsabile di una serie di operazioni particolarmente interessanti per lo studio delle tecniche di manipolazione dell’opinione pubblica. Il KGB, infatti, è stato in grado di sfruttare l’odio razziale e la xenofobia già presenti all’interno delle comunità interessate dalle sue operazioni per portare avanti operazioni di disinformazione. Sia a Colonia che in un paesino russo in provincia di Mosca, infatti, gli agenti del KGB hanno imbrattato i muri di svastiche e slogan anti-ebraici per dare l’impressione che nella comunità fossero presenti organizzazioni antisemite. In entrambi i casi, le operazioni hanno effettivamente risvegliato sentimenti razzisti nella popolazione, dando via ad attacchi e discriminazioni contro le comunità ebraiche presenti nel territorio.48

Evgenij Primakov, capo dello spionaggio russo, ha raccontato negli anni Novanta i risultati di un’altra campagna del KGB che ha saputo sfruttare alcune notizie vere e parzialmente vere per creare disinformazione anti-americana. Gli agenti russi, infatti, erano venuti a conoscenza di una teoria del complotto secondo cui l’AIDS era stato creato dal governo statunitense: a sostegno di questa teoria, il fatto che la maggioranza degli individui colpiti fosse composta da uomini omosessuali o bisessuali e che il governo Reagan non avesse preso misure adeguate per contrastare il fenomeno. Il KGB decise di inviare una lettera al Patriot, giornale di New Delhi finanziato dall’Unione Sovietica, in cui collegava l’epidemia di AIDS agli esperimenti sulle armi biologiche che gli Stati Uniti stavano effettuando a Fort Derrick, nel Maryland. In seguito all’invio della lettera, il Patriot e altre testate pubblicarono una serie di articoli dai toni allarmistici in cui si parlava della minaccia occidentale causata dalla misteriosa malattia; la notizia contribuì ad aumentare il sentimento anti-americano nei Paesi del Terzo Mondo in cui si diffuse.49

Nonostante venga ufficialmente sciolto il 6 novembre 1991, il KGB ha in sé numerose figure di rilievo che continueranno a occupare un ruolo fondamentale nella nuova Russia degli anni Novanta e soprattutto nel nuovo millennio.

Tra queste c'è certamente Vladimir Putin, che da agente del KGB è stato in grado di portare avanti una notevole ascesa al potere, guadagnando la fiducia del presidente Boris

48 G. Riva, fake news, Bologna, Il Mulino, 2018, pp. 22-23.

49 Ivi, pp. 24-25.

El'cin e stringendo amicizie potenti in un periodo di grande crisi economica e sociale nella neonata Russia. Probabilmente anche per via del suo passato nel KGB, Putin è sempre stato consapevole della necessità di utilizzare a proprio vantaggio la propaganda al fine di conquistare, mantenere e accrescere il proprio potere sia in Russia che all'estero. Con l'avvento del nuovo millennio, la Russia di Putin è in grado di sfruttare le nuove tecnologie -specialmente Internet, che diventerà fondamentale in particolare dopo la nascita dei social media - e gli avanzamenti in campo scientifico per dare forma alla propria propaganda.

Secondo Riva, l’ascesa al potere di Vladimir Putin nel XXI secolo coincide con l’inizio di uno studio sistematico sugli effetti delle fake news e sui meccanismi che le regolano, al fine di comprendere come utilizzarle per ottenere il miglior risultato possibile con la disinformazione. L’intervento della propaganda del governo russo è evidente sia per quanto riguarda la popolazione russa che per l’estero: un’analisi più approfondita sulle diverse manifestazioni della propaganda politica di Putin sarà trattata nei prossimi paragrafi.