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Propensione all’acquisto di una casa

4 Risultati

4.3 Propensione all’acquisto di una casa

Nel seguente capitolo sono riuniti i risultati ottenuti dall’analisi delle risposte date dagli intervistati riguardo la parte del questionario che riguarda la propensione del campione all’acquisto di un’abitazione e riguardo a che elementi potevano influenzare questa scelta. I dati ricavati sono stati relazionati con le caratteristiche socio-demografiche degli intervistati.

Iniziamo col dire che complessivamente, il 51,5% del campione è propenso ad acquistare un’abitazione in futuro, contro il rimanente 48,5%.

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Grafico 17 - Acquisto di una casa in futuro

Si è notato, riguardo all’età, che del 38% degli intervistati con età inferiore ai 30 anni, il 28,5% è propenso all’acquisto di una casa in futuro, contro il 9,5% che ha dato una risposta

negativa. Degli intervistati di età compresa tra 30 e 40 (11%), il 4% è deciso ad acquistare una casa, contro il 7% che è contrario. L’8% degli intervistati con età tra i 40 e 50 anni desidera acquistare una casa in futuro, contro il 17% che non ne ha l'intenzione (totale 25%). Infine nella classe di età superiore ai 50 anni (26%), il 15% ha risposto negativamente, mentre l’11% è a favore all’acquisto di un’abitazione.

Le risposte alla stessa domanda sono state messe in relazione con il reddito degli intervistati e ne è emerso il seguente quadro: come detto in precedenza il 9% degli intervistati non ha voluto fornire l’informazione sul reddito, per cui si è analizzato il restante 91%. Il 3% del campione con un reddito inferiore ai 10.000€ è propenso all’acquisto di una casa, contro il 2,5% che ha risposto negativamente (totale 5,5%). Della classe di reddito compresa tra i 10.000 e 20.000€ (25%), il 13,5% non acquisterà una casa in futuro, mentre l’11,5% probabilmente acquisterà una casa in futuro. Il 26,5% del campione appartenente alla classe di reddito tra i 20.000 e 30.000€ annui, si divide abbastanza equamente per quanto riguarda la propensione all’acquisto in futuro di una casa, infatti il 13% è contrario, mentre il 13,5% lo farebbe. Il 10,5% degli intervistati con reddito tra 30.000 e 40.000€ è orientato ad acquistare una casa, mentre il 7% è ostile, per un totale intervistato del 17,5%. Nella classe di reddito tra i 40.000 e 50.000€ annui (8%), il 5% è volto all’acquisto in futuro, il 3% è avverso. Il 2% del campione che appartiene alla classe di reddito tra 50.000 e 70.000€ annui (totale 3%) è incline all’acquisto di una casa, contrariamente all’1% che dice di no. Per quanto riguarda gli intervistati con reddito tra i 70.000 e 100.000€ il 2% ha risposto sì e non ci sono contrari. Infine per gli intervistati con reddito superiore ai 100.000€ annui (3,5%), l’1,5% comprerebbe una casa, mentre il 2% non la acquisterebbe.

Esaminando ora le risposte date in merito al tipo di occupazione degli intervistati si è arrivati ai seguenti risultati: del 39% totale che si occupa di industria e artigianato, il 17,5% tende ad acquistare una casa in futuro, in opposizione con il 21,5% che ne è a sfavore. La percentuale di lavoratori nel campo dell’agricoltura (2,5% del campione), l’1% ha risposto sì, contrariamente all’1,5%. Del 24,5% degli occupati nei servizi o nel pubblico impiego, il 13% acquisterebbe un’abitazione, contro l’11,5% che non d’accordo. La percentuale del campione non attivo (26,5%) si divide in 18% favorevoli e 8,5% contrari all’acquisto in futuro. Infine, per il 7,5% che si occupa di commercio, il 5,5% non è convinto all’acquisto, contro il 2% che ha idea di acquistare in futuro.

I dati rilevati per quanto riguarda l’inclinazione del campione ad acquistare una casa in futuro rapportato alla posizione professionale ha portato ai seguenti risultati: del 46,5% del campione che è lavoratore autonomo, il 21% acquisterebbe un’abitazione, contro il 25,5% che non lo farebbe; della categoria dei lavoratori autonomi (13%), il 9,5% è contrario, contro il solo 3,5% che ha risposto affermativamente. Per quanto riguarda i liberi professionisti (6%), il 4,5% acquisterebbe, mentre l’1,5% no. Degli imprenditori (6,5%), la maggioranza (3,5%) acquisterebbe, contro il 3% che non lo farebbe. Della percentuale di studenti intervistati (22,5%), il 17,5% è attirato dall’acquisto di un’abitazione, contro il 5% che non lo è. Il 4% dei pensionati o casalinghe non acquisterebbe una casa un domani, mentre il solo 1,5% lo farebbe.

Infine si sono accostati i dati riguardati lo stato civile del campione con la tendenza all’acquisto di una casa. Degli sposati, che rappresentano il 43% del campione, il 19% acquisterebbe un’abitazione, in opposizione al 24% contrario. Della categoria dei conviventi (11,5%), il 7% non acquisterà in futuro, il 4,5% invece sì. Il 45% del campione, che rappresenta i celibe o nubile, il 28% sarebbe disposto ad acquistare una casa, invece il 17% non è attratto. L’intervistato che ha dichiarato di essere vedovo (0,5%), non è disposto ad acquistare un’abitazione in futuro.

Un’altra domanda chiedeva se gli intervistati si fossero in qualche modo informati sul prezzo delle abitazioni nell’ultimo periodo. In generale il 44,5 % del campione si è informato sul prezzo delle case nell’ultimo anno, tramite agenzie immobiliari, giornali o riviste specializzate. Il 55,5 % invece non è informato.

0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 SI' NO

Grafico 18 - Intervistati informati sul prezzo delle abitazioni

Le risposte sono state messe in relazione con l’età degli intervistati e si è concluso che il 19,5% del campione con età inferiore ai 30 anni non si è informato sui prezzi recenti delle case, mentre il 18,5% lo ha fatto. Della classe di età tra i 30 e 40 anni, il 6,5% non è

informato sui prezzi delle case, il 4,5% lo è. Il 12% degli intervistati con età compresa tra 40 e 50 anni non si è informata dei prezzi, contro il 13% che si è informata; infine il 16,5% del campione con età superiore ai 50 anni, non è informato sui recenti prezzi delle abitazioni, invece il 9,5% lo è.

Passiamo ora ad analizzare la risposte che riguardano il valore attribuito (da molto negativo a molto positivo) da parte degli intervistati a specifici elementi che potrebbero influenzare la scelta di un’abitazione. Partiamo con la presenza di inquinamento acustico (rumore): il 53,5% lo considera un elemento molto negativo, il 37,5% negativo e per il 9% del campione è indifferente. Analizzando ora la presenza di inquinamento atmosferico il 47,5% lo considera un elemento molto negativo, il 40% negativo e per il 12,5% è indifferente. La vicinanza di tralicci dell’alta tensione, per il 42% degli intervistati è considerato un elemento molto negativo, per il 40,5% negativo e indifferente per il 17,5%. Il 45,5% del campione considera molto negativa la vicinanza ad antenne e ripetitori, il 34% lo considera negativo, è indifferente al 18,5% e positivo per l’1,5% e molto positivo per un intervistato su 200. Il 30% degli intervistati è indifferente alla presenza di pale eoliche, mentre è considerato molto negativo per il 17,5% e negativo per il 28%; il 15,5% lo considera un elemento positivo e l’8,5% molto positivo. La vicinanza agli agglomerati urbani è valutata molto negativamente dal 12% del campione, negativamente dal 26% e indifferente dal 44% degli intervistati; il 17% lo giudica positivo e l’1% molto positivo. Il 4,5% del campione considera molto negativa la vicinanza a strade asfaltate, negativa per il 13% del campione e indifferente per il 43,5%; è invece stimata positivamente dal 35% degli intervistati e molto positivamente dal 4%. La vicinanza a fabbriche o capannoni è un elemento molto negativo per il 20% del campione, negativo per il 48,5% e indifferente per il 29%, contrariamente al 2,5% che lo considera un aspetto positivo. La vicinanza ad alberi, siepi e prati (verde urbano) è valutata molto positiva per il 31% degli intervistati, positiva per il 46% e indifferente per il 21%; solo il 2% lo considera un aspetto negativo. La presenza di campi coltivati vicino alle abitazioni è considerata molto positiva dal 24,5% del campione, positiva dal 42,5% e indifferente dal 25%; l’1% del campione lo considera un aspetto molto negativo e solo negativo invece per il 7%. La vicinanza a parchi urbani è molto positiva per il 23% degli intervistati, positiva per il 42,5% e il 29,5% ne è indifferente; lo 0,5% lo considera un elemento molto negativo e il 4,5% negativo. Il 16,5% considera la vicinanza alla infrastrutture un elemento molto positivo, il 38,5% solo positivo e per il 38% è indifferente; molto negativo è considerato dall’1,5% e negativo dal 3,5%.

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