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La proposta dell‟Autorità di remunerare il servizio di regolazione primaria

3. Capitolo 3 La regolazione primaria di frequenza in Italia

3.3 La proposta dell‟Autorità di remunerare il servizio di regolazione primaria

Nel documento cui si è accennato alla fine del paragrafo precedente [75], l‟Autorità per l‟energia elettrica e il gas afferma che i principali operatori del settore elettrico hanno evidenziato che, secondo le regole allora vigenti, le quantità di energia associate ad azioni di regolazione primaria (fornite obbligatoriamente dalle unità di produzione) fossero assimilate agli sbilanciamenti e, come tali, soggette alle eventuali relative penalità.

L‟Autorità ha quindi richiesto a Terna di elaborare una proposta di revisione delle modalità con cui vengono determinati gli sbilanciamenti delle unità di produzione abilitate al fine di tenere conto in misura adeguata del contributo di regolazione primaria dalle stesse eventualmente fornito.

Secondo la disciplina vigente prevista dalla deliberazione 111/06 e dal Codice di Rete, lo sbilanciamento effettivo di ciascun‟unità di produzione è pari alla differenza per ogni periodo rilevante (che come abbiamo visto nel paragrafo precedente è pari al quarto d‟ora per le unità abilitate) tra l‟immissione effettiva di energia elettrica e il programma vincolante modificato e corretto di immissione.

Quest‟ultimo non considera però le variazioni d‟immissione di energia elettrica afferenti l‟utilizzo della riserva primaria e pertanto il suo utilizzo può costituire uno sbilanciamento anche nel caso di pieno rispetto dei programmi fissati.

Per le unità abilitate, al suddetto sbilanciamento è applicato un prezzo che dipende dalla combinazione del segno dello sbilanciamento zonale e di quello dello sbilanciamento della singola unità di produzione abilitata, in particolare:

- Se il segno dello sbilanciamento zonale e lo sbilanciamento dell‟unità di produzione sono discordi, allo sbilanciamento viene applicato il prezzo del Mercato del Giorno Prima (MGP).

- Se il segno dello sbilanciamento zonale e lo sbilanciamento dell‟unità di produzione sono concordi, allo sbilanciamento viene applicato il maggiore fra il prezzo del MGP e il “prezzo marginale” a salire del Mercato del Bilanciamento (MB) nel caso in cui lo sbilanciamento zonale sia negativo e il minore fra il prezzo del MGP e il “prezzo marginale” a scendere del MB nel caso in cui lo sbilanciamento zonale sia positivo.

Tale meccanismo duale di calcolo del prezzo è potenzialmente penalizzante nei casi in cui, anche per effetto dell‟utilizzo della riserva primaria, lo sbilanciamento dell‟unità di produzione abilitata e lo sbilanciamento zonale risultano avere lo stesso segno.

Nel documento è poi presentato il punto di vista di Terna su questi aspetti che riassumeremo ora brevemente.

Terna, in risposta all‟Autorità, ha ammesso che effettivamente la fornitura di regolazione primaria nel caso di transitori di frequenza potrebbe essere caratterizzata da un delta di energia rispetto al programma diverso da zero.

Terna, per ovviare a questo inconveniente, ha proposto di procedere alla depenalizzazione degli sbilanciamenti registrati in occasione di transitori di frequenza successivi a eventi di rete che sono nella stessa direzione richiesta dalla deviazione di frequenza, individuando gli eventi di rete mediante la registrazione di una deviazione di frequenza non inferiore a mHz nell‟isola di frequenza considerata.

In questa maniera, non sarebbe stata prevista la misurazione puntuale del contributo fornito, bensì una depenalizzazione a posteriori dello sbilanciamento. Terna stessa riconosceva però, nella proposta inviata all‟Autorità, la possibilità che un meccanismo di questo tipo depenalizzasse eventuali sbilanciamenti concomitanti all‟accadimento dell‟evento di rete anche se indipendenti dalla regolazione primaria, determinando potenziali distorsioni e comportamenti speculativi da parte degli operatori.

L‟Autorità ha poi ritenuto opportuno discutere la possibilità di modificare il trattamento economico dell‟energia erogata per la regolazione primaria di frequenza evidenziando i seguenti ulteriori aspetti.

Per prima cosa, ha fatto notare che lo scopo degli sbilanciamenti è quello di garantire un‟allocazione dei costi indotti sul sistema dal mancato rispetto dei programmi di produzione e prelievo ai soggetti direttamente responsabili e che l‟utilizzo della riserva primaria avviene automaticamente per effetto delle variazioni di frequenza sulla rete di trasmissione.

In secondo luogo, l‟Autorità ha evidenziato come sia improprio assimilare le variazioni di energia immessa causate dall‟utilizzo della riserva primaria (che non dipende dalle azioni degli operatori) agli sbilanciamenti e come sia opportuna una distinzione fra l‟energia in esecuzione di un servizio di rete e gli sbilanciamenti, misurando puntualmente il contributo alla regolazione fornito da ciascuna UP.

La misurazione puntuale permette di tener conto dell‟utilizzo della riserva primaria nel programma vincolante modificato e corretto, applicando alla sola quota di energia afferente l‟utilizzo di riserva primaria e indipendentemente dal segno dello sbilanciamento zonale, un prezzo non penalizzante per le unità di produzione abilitate.

Naturalmente per fare ciò, è sorta la necessità di predisporre presso ogni unità di produzione gli strumenti utili alla rilevazione dell‟utilizzo di riserva primaria e compatibili con le necessità di verifica e controllo da parte di Terna al fine di evitare comportamenti abusivi.

L‟Autorità ha dunque proposto l‟introduzione di un meccanismo di mercato per la riserva primaria, simile, per esempio, a quello già in vigore per la riserva secondaria e terziaria tenendo conto delle condizioni necessarie per realizzarlo. Esempi di queste condizioni sono la possibilità di rendere disponibile a Terna la facoltà di limitare l‟erogazione del servizio

(che ha di per sé una natura automatica) per quelle unità le cui offerte non vengano selezionate, oppure misurare puntualmente il contributo di ciascuna unità, o anche l‟assicurare un certo livello di concorrenzialità.

Infine, l‟Autorità affermava nel documento che un meccanismo di questo tipo avrebbe garantito una corretta valorizzazione della capacità di generazione utilizzata per il servizio di regolazione primaria, che sarebbe pari al costo opportunità sostenuto dalle unità di produzione in virtù del mancato utilizzo della predetta capacità nei mercati dell‟energia.

3.4 L’Allegato A.73 e la remunerazione del servizio di