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Fin dall’antichità le chiocciole venivano consumate per le loro proprietà nutraceutiche: i Latini le consideravano un ottimo rimedio contro l’indigestione e le ulcere gastriche, le consumavano bollite e arrostite, mangiandole sempre in numero dispari. Erano utilizzate inoltre per tamponare le perdite di sangue dal naso, o per accelerare gli sforzi del parto.

Nel Medioevo le chiocciole venivano impiegate per cicatrizzare ferite ed emorragie, per curare ernie e patologie oculari.

Nelle tradizioni popolari venivano bevute come decotto contro tosse e catarro, in quanto le sostanze mucillaginose di cui sono ricche funzionavano come un espettorante. Venivano addirittura inserite nella farmacopea al fine di preparare pastiglie e sciroppi contro ‘malattie pettorali’, o venivano triturate fino ad ottenere una polvere bianca in grado, secondo le credenze, di combattere l’asma.

Il brodo di lumache inoltre era considerato un antidoto contro lo scorbuto.

Ambroise Parè le raccomanda addirittura come coadiuvante nella cura del carbonchio (Bonnemain, 2005).

Secondo la medicina dell’800 gli estratti della chiocciola erano un ottimo modo per mantenere liscia e lucente la pelle femminile ed esistono tuttora prodotti di bellezza a base di elicina.

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Ancor oggi in alcuni luoghi c’è l’usanza di sottoporsi alla ‘cura della lumaca’, ovvero ingerire una volta al giorno una lumaca cruda appena tolta dal guscio, per curare le ulcere gastriche. Nelle tradizioni africane vengono inseriti sia la carne, sia il brodo delle chiocciole, per la preparazione di sostanze curative. La carne viene somministrata a donne in lattazione e a bambini in crescita, oltre a persone affette da ipertensione o da anemia. E’ considerata efficace contro le convulsioni e le malformazioni ossee.

Il brodo è sfruttato come anti-reumatoide e per la cura di malattie oculari. Grazie alla capacità di bloccare le emorragie e risanare le ferite rientra nella guarigione di amputazione delle dita, di ferite cutanee e di lesioni create durante la circoncisione (Engmann et al, 2013).

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6 CENNI SUI SISTEMI DI ALLEVAMENTO

La maggior parte dei sistemi di allevamento sono condotti all’aperto, in recinti nei quali le chiocciole vengono introdotte per l’ingrasso e la riproduzione. Nel ciclo completo gli animali che vengono venduti non sono quelli inizialmente immessi nel recinto, ma i soggetti nati dai riproduttori e in seguito sottoposti a ingrassamento.

La particolarità dell’allevamento elicicolo all’aperto è data dalla stabulazione delle chiocciole all’interno degli appezzamenti in cui si trovano in concomitanza le colture destinate alla loro alimentazione. Per gestire questo sistema risultano fondamentali le recinzioni, in modo da dividere gli spazi in compartimenti specifici, la continua manutenzione e la rotazione delle colture, per evitare l’esaurimento del suolo. Le stesse chiocciole non possono permanere troppo a lungo nello stesso recinto, a causa della bava prodotta, che alla lunga copre i vegetali e li rende inappetibili.

Per soddisfare le esigenze nutrizionali degli animali è inoltre necessario provvedere alla semina, in terreni separati e privi di chiocciole, di colture supplementari fornite come alimento, una volta fiorite, la più diffusa tra queste è il girasole.

A seguito della preparazione del terreno, eseguita tramite operazioni di diserbo, messa a terra delle recinzioni e semina delle colture, i riproduttori, acquistati da centri certificati, vengono immessi nel periodo estivo. Trascorse due settimane di tempo in cui i soggetti si ambientano, comincia la riproduzione: le prime chioccioline schiuderanno circa due mesi dopo l’immissione dei genitori.

All’arrivo dell’autunno è necessario prelevare tutti i riproduttori, spurgarli per una decina di giorni e venderli. Nel frattempo le chioccioline nate nei mesi estivi continuano a crescere e si preparano ad interrarsi per il sonno invernale. Alla primavera successiva, a seguito di una preparazione adeguata dei recinti con semina nel periodo di febbraio- marzo, le chiocciole, risvegliate dal letargo, vengono immesse nel recinto di ingrasso. Nello stesso periodo è necessario occuparsi del recinto per i nuovi riproduttori. Questi vengono scelti tra i soggetti più grossi presenti nella zona di ingrasso, vengono prelevati perciò dalle chiocciole nate l’anno precedente, solo gli individui adulti e quindi già ‘bordati’ sono selezionati. Il processo della bordatura consiste nell’ indurimento del legamento situato a livello dell’apertura conchigliare anteriore e segna l’arrivo dell’età adulta del soggetto e quindi del raggiungimento del momento adatto alla vendita. Dal mese di luglio in poi i soggetti cominciano a ‘bordarsi’, la loro commercializzazione proseguirà fino all’autunno e all’esaurimento dei riproduttori. In seguito il ciclo successivo ricomincia.

Non tutte le specie presentano un ciclo biologico di egual durata: Helix aspersa cresce molto più velocemente ed entro il secondo anno già è possibile ottenere la bordatura dei soggetti nati l’anno precedente; Helix pomatia invece ha una crescita molto più lenta e può essere venduta solo due anni dopo, spesso la maturità viene raggiunta solo nella primavera del terzo anno.

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7 ABITUDINI ALIMENTARI DELLA CHIOCCIOLA

La chiocciola è in grado di nutrirsi di materiale organico delle tipologie più diverse: dai vegetali, ai funghi, all’humus, a sostanze in decomposizione, un adattamento sviluppato dalla sua impossibilità a spostamenti veloci, che l’ha costretta ad evolversi in questo senso. Questa inclinazione però non esclude che la lumaca non sia selettiva nella scelta degli alimenti: l’animale consuma in principio i vegetali che gli sono più appetiti, solo in condizioni di necessità attacca piante che normalmente non aggredirebbe. In casi estremi è in grado di ridurre al minimo il suo metabolismo e prepararsi al letargo, per risvegliarsi in uno stato ambientale più favorevole.

Il gasteropode, per tutelarsi dalla possibile ingestione di vegetali tossici, consuma un piccolo pasto quando incontra una nuova pianta, se non incorre in reazioni avverse all’incontro successivo porta a termine un pasto completo. I comportamenti alimentari sono molto diversi a seconda della specie, della densità di altri esemplari nel territorio, dello stato di nutrizione, della disponibilità e tipologia di alimento ecc. ed è molto difficile prevedere che reazione avrà il soggetto davanti ad una determinata tipologia di nutrimento.

Le chiocciole preferiscono piante a foglia larga, tenera e ricca di acqua, scartano invece quelle con fogliame stretto, con presenza di peli o spine o con odori troppo intensi. Non amano le graminacee, perché hanno foglia stretta, né le solanacee perché sono molto odorose, né le categorie che possiedono un alto contenuto di silicio, in quanto optano per quelle ricche di calcio, elemento essenziale al loro sviluppo.

Tutti i vegetali freschi vengono facilmente appetiti dalla chiocciola, quelli secchi devono essere prima inumiditi dalla rugiada in modo da facilitare l’azione della radula.

Data la grande capacità della lumaca di accumulare al suo interno sostanze estranee senza incorrere ed effetti collaterali, risulta molto difficile, soprattutto per l’allevatore ipotizzare una possibile presenza di inquinanti negli alimenti forniti.

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