CAPITOLO II: DIMENSIONE DEL MERCATO: ACQUACOLTURA VS ACQUACOLTURA
2.3 Acquacoltura biologica
2.3.2 Prospettive future dell’acquacoltura biologica
Il censimento dell’acquacoltura biologica condotto nel 2009 (Bergleiter et al., 2009) ha mostrato che la produzione mondiale di pesce biologico è di circa 55.000 tonnellate. La produzione mondiale di acquacoltura (escluse piante acquatiche), è di circa 52,5 milioni di tonnellate (FAO, 2010), quindi, solo lo 0,1 per cento della produzione totale è attualmente certificata e commercializzata come biologica. Tuttavia, le prospettive di una forte espansione di questo mercato di nicchia sono buone.
Una parte considerevole del settore mondiale dell'acquacoltura sta già producendo in congruenza con i principi biologici. Tuttavia, questo non si è tradotto in una certificazione formale. Ciò è particolarmente vero per i molluschi bivalvi e per la cultura di alghe, che in generale sono sistemi "no input". Le aree dove l'industria non è ancora conforme alle norme biologiche sono per lo più relative al riciclo o riutilizzo delle corde e altri materiali di cultura monouso. Questi problemi vengono comunque affrontati dalle autorità nazionali e dalla legislazione internazionale.
I Gamberi e i gamberetti sono i più importanti articoli di esportazione d’acquacoltura in molti paesi del sud. Nei paesi del sudest asiatico, gran parte di questi crostacei sono allevati in sistemi estensivi, bassi o senza input e sono molto adatti ad essere convertiti in allevamenti biologici certificati. La sfida principale è quella di istituire sistemi di controllo interni che consentano ad un gran numero di agricoltori di piccola scala di eseguire le loro operazioni in conformità con le norme concordate (ad esempio in materia di protezione delle mangrovie e riforestazione). Al momento, ci sono allevamenti di gamberetti biologici certificati in Vietnam, Bangladesh, India, Indonesia e Thailandia. In Sud America e in Madagascar, le aziende di gamberetti sono in genere grandi imprese integrate che hanno la capacità di implementare direttamente requisiti e standard biologici e di adottare misure immediate lungo tutta la filiera produttiva. Le aziende operano con un modello semi-intensivo (ad esempio l'alimentazione del gambero, con la fecondazione aggiuntiva dello stagno). La sfida principale per i candidati bio sarà la certificazione biologica del mangime vegetale ad un costo ragionevole. Questo viene affrontato avviando progetti biologici pilota di produzione certificata di manioca, riso, soia e mais come ingredienti dei mangimi.
Il salmone è un prodotto dell'acquacoltura molto ricercato e, a causa dei mangimi e dei costi dell’energia, i prezzi sono in continuo aumento. Negli ultimi 15 anni, il salmone
48 biologico si è solidamente affermato nei mercati europei. In Irlanda, la produzione biologica certificata rende già più della metà del volume totale di salmone, e la forte domanda sta spingendo altri paesi a seguire questo esempio. I requisiti per l'allevamento del salmone biologico sono chiari e ampiamente accettati, con obiettivi di qualità del prodotto crescenti. Ma fino a quando la crescita della domanda di salmone avverrà a condizioni ambientali restrittive, i due paesi, maggiori produttori di salmone, Cile e Norvegia, saranno più riluttanti a contribuire allo slancio biologico.
In futuro, sono previsti aumenti del volume di produzione di pesci biologici quali: il salmone atlantico il "gambero" e alcune specie ittiche che attualmente sono fornite in modo insufficiente (ad esempio tilapia). Il valore del mercato globale dell’acquacoltura biologica dovrebbe aumentare dal 40 al 60 per cento tra il 2009 e il 2012, superando un valore complessivo di 640 milioni di dollari nel 2012.
Aumentare le informazioni a livello dei consumatori sui temi dell'acquacoltura in generale e creare consapevolezza delle iniziative biologiche sono azioni necessarie per lo sviluppo di un mercato stabile.
Per stabilizzare la crescita globale del settore, migliori strategie dovranno essere sviluppate al fine di evitare un’insufficiente fornitura alimentare biologica, in particolare nel settore dell'acquacoltura biologica dei paesi in via di sviluppo.
Al tempo stesso, il mercato biologico presenta un’opzione attraente per un'ampia gamma di produttori di acquacoltura, in particolare nel caso delle produzione di gamberi nel sud-est asiatico, dove gli agricoltori stanno già operando seguendo i principi biologici. La sfida consiste nell'integrazione verticale delle catene di approvvigionamento garantendo un’adeguata tracciabilità come prerequisito per una certificazione valida.
Un benchmarking delle attuali (e anche convenzionali) etichette e delle norme dovrebbe essere previsto in modo tale da consentire alle aziende agricole di accedere ad ulteriori canali di mercato senza la necessità di nuova ispezione e costose procedure di certificazione.
Entro il 2015 è stato previsto un valore totale di 1,25 miliardi di dollari per i prodotti dell'acquacoltura biologica (Bergleiter et al., 2009).
49 L’ulteriore diversificazione delle specie ittiche nell’acquacoltura biologica certificata è necessaria.
Una notevole espansione dei mercati di acquacoltura biologica è prevista per la Cina, la Repubblica di Corea e la Federazione russa.
In futuro, l'efficienza della catena del valore dell’acquacoltura biologica dovrà essere aumentata. Il collo di bottiglia attualmente esistente dell’alimentazione deve essere rimosso. Un workshop con tutte le parti interessate potrebbe essere condotto per risolvere tale collo di bottiglia dell’alimentazione.
Sistemi di micro-assicurazione per gli operatori dell'acquacoltura biologica si diffonderanno e diventeranno un punto di forza, come è avvenuto in altri settori della produzione agricola.
I consumatori dovranno essere educati circa i criteri dell’acquacoltura biologica, in particolare nei mercati nuovi e finora non sfruttati, ma anche in quelli tradizionali. I consumatori devono essere quindi costantemente informati.
Politiche di sostegno devono essere previste dai programmi nazionali per l'espansione e l'aggiornamento delle norme nazionali e la loro armonizzazione con quelle globali. In tale ottica, l’analisi comparativa degli standard esistenti deve essere condotta, in modo da portare alla loro armonizzazione.
Infine, i servizi di ricerca e sviluppo per l’acquacoltura biologica sono inesistenti. La creazione di tali strutture favorirebbe a creare una base scientifica, una maggiore credibilità e l'espansione di tale settore.
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