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I Protocolli d’intesa tra Ministero del Lavoro e Regioni

5. I progetti a rilevanza nazionale

5.3 Il rafforzamento del sistema duale nell’ambito della IeFP

5.3.2 I Protocolli d’intesa tra Ministero del Lavoro e Regioni

A gennaio 2016 sono stati sottoscritti i Protocolli d’Intesa tra il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e le Regioni e Province autonome per l’attivazione della Linea 2 “Sostegno di percorsi di IeFP nell’ambito del sistema duale” del progetto sperimen-tale.

Le Regioni e Province Autonome adattano il progetto sperimentale in funzione di priorità e situazioni specifiche, così come riportate nel Quadro 5.3.

Quadro 5.3 Priorità/situazioni specifiche della sperimentazione del sistema duale nella IeFP

Regione Priorità della sperimentazione

Piemonte Qualificazione dei ragazzi in uscita dal sistema scolastico, ai fini della loro

occu-pabilità e del contrasto alla dispersione. Valle

d’Aosta

Prevedere l’attivazione di percorsi per studenti nelle diverse annualità nella IeFP, dalla prima alla quarta. Potranno inoltre essere sperimentate azioni formative di conseguimento del certificato di specializzazione tecnica superiore mediante un quinto anno da realizzarsi nella stessa filiera formativa. Le risorse della speri-mentazione sono da ritenersi aggiuntive rispetto a quelle utilizzate dalla Regio-ne Regio-nei percorsi di IeFP con la programmazioRegio-ne 2015 e potranno essere impiega-te fino al completamento dei percorsi avviati.

Lombardia Potenziare e consolidare l’apprendistato per la qualifica e il diploma

professio-nale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializza-zione tecnica superiore. Potenziare le esperienze di alternanza scuola-lavoro nei percorsi di qualifica e diploma di istruzione e formazione professionale secondo le indicazioni regionali dell’offerta formativa di cui all’art. 22 della L.R. n. 19/2007 e s.m.i.

P. A. Trento Sperimentare il modello duale per l’apprendistato volto al conseguimento della

qualifica e/o del diploma professionale; avviare la sperimentazione di percorsi per il conseguimento del certificato di specializzazione tecnica superiore. Raf-forzare l’alternanza scuola-lavoro nel terzo anno di qualifica professionale e nel quarto anno di diploma professionale. sviluppare la qualificazio-ne/riqualificazione professionale di giovani e adulti disoccupati mediante per-corsi volti al conseguimento di almeno una qualifica professionale nell’ambito dell’istruzione e formazione professionale.

Veneto Attuare la Linea 2 a partire dall’a.f. 2016/2017 anche su annualità in

prosecu-zione di percorsi di istruprosecu-zione e formaprosecu-zione avviati nel 2015/2016, considerato che lo stato di avanzamento dell’a.f. 2015/2016 non consente di applicare la sperimentazione sui percorsi già attivati e strutturati su un’articolazione didatti-ca già condivisa nel patto formativo sottoscritto tra famiglie e istit. formative accreditate.

Friuli V. G. Attuare la linea 2 a partire dall’a.f. 2016/2017 anche su annualità in

prosecuzio-ne di percorsi di istruzioprosecuzio-ne e formazioprosecuzio-ne avviati prosecuzio-nel 2015/2016, considerato che lo stato di avanzamento dell’a.f. 2015/2016 non consente di applicare la speri-mentazione sui percorsi già attivati e strutturati su un’articolazione didattica già condivisa nel patto formativo sottoscritto tra famiglie e istituzioni formative accreditate. Ampliare la sperimentazione estendendola anche ad altre istituzioni formative accreditate, fermo restando l’impegno della Regione a coinvolgere nella sperimentazione tutti i CFP selezionati per la partecipazione alla Linea 1.

Quadro 5.3 segue

Regione Priorità della sperimentazione

Liguria Potenziare e consolidare l’apprendistato di primo livello. Potenziare e

consolida-re le esperienze di alternanza scuola-lavoro nei percorsi di qualifica e diploma di Istruzione e formazione professionale.

Emilia R. Maggiore integrazione tra i soggetti formativi e le imprese per intercettare,

an-ticipare e implementare competenze nuove e innovative per lo sviluppo e spe-rimentare, nella piena coerenza con il modello di formazione duale nazionale, un intervento regionale che contribuisca alla qualificazione dell’offerta di istru-zione e formaistru-zione professionale valorizzando e migliorando l’apprendimento nei contesti di lavoro.

Toscana Facilitare la transizione tra il sistema della formazione professionale ed il lavoro

e contrastare la dispersione scolastica attraverso percorsi di alternanza scuola-lavoro al fine di facilitare le esperienze in contesti lavorativi. Promuovere l’accesso al mercato del lavoro attraverso l’acquisizione di competenze profes-sionali sviluppando un sistema duale formazione-lavoro.

Umbria L’ideazione dei percorsi triennali e quadriennali della sperimentazione duale

do-vrà avere un carattere unitario e omogeneo, in modo da consentire una compa-razione degli esiti a livello nazionale. Le risorse del Ministero del Lavoro destina-te alla sperimentazione non potranno essere impiegadestina-te a favore delle istituzioni scolastiche. Disancorare i percorsi formativi della sperimentazione duale, limita-tamente al modello di sviluppo triennale e quadriennale, dalle attuali norme vi-genti.

Marche Contrastare la dispersione scolastica e promuovere il successo formativo dei

giovani attraverso azioni di sviluppo e rafforzamento del sistema duale. Agevolare la transizione dei giovani nel mondo professionale attraverso il ricor-so all’apprendistato per la qualifica professionale. Rafforzare l’Alternanza scuola lavoro ai sensi del D.Lgs. 77/2005 e promuovere l’Impresa formativa simulata come strumento propedeutico all’alternanza scuola lavoro o all’apprendistato di I livello, in particolare per i quattordicenni.

Lazio Valorizzare la continuità dei percorsi formativi nel sistema IeFP, allargando

l’offerta anche nel suo sviluppo verticale. Sperimentare percorsi formativi di quarto anno per il conseguimento del diploma professionale ai fini della succes-siva messa a regime. Utilizzare prioritariamente il contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale di cui all’art. 43 del D.Lgs. 81/2015. Esten-dere la sperimentazione ai giovani interessati frequentanti i primi, i secondi e i terzi anni dei percorsi ordina mentali di IeFP, prioritariamente attraverso l’utilizzo del contratto di apprendistato citato. Sperimentare l’attivazione dei percorsi formativi modulari per la qualificazione e riqualificazione dei giovani NEET aderenti al Programma Garanzia Giovani

Quadro 5.3 segue

Regione Priorità della sperimentazione

Abruzzo Porre in essere, seppur con criteri di gradualità e progressività, azioni di

accom-pagnamento, sviluppo e rafforzamento dei percorsi di istruzione e formazione professionale, anche integrate con gli attuali strumenti, avvalendosi delle istitu-zioni scolastiche e formative, delle imprese e delle rispettive associaistitu-zioni di ca-tegoria, delle altre parti sociali, tenendo conto anche delle buone pratiche adot-tate in altre Regioni

Molise Accrescere la rete territoriali/partenariato tra soggetti accreditati al lavoro e

soggetti istituzionali del territorio per integrare servizi che favoriscono l’inserimento lavorativo.

Favorire i livelli essenziali di formazione in base al profilo professionale espresso per unità di competenza e in funzione dei fabbisogni territoriali del territorio.

Campania Valorizzare ulteriormente la formazione professionale per migliorare la qualità

dell’offerta di lavoro e incrementare l’occupazione attraverso percorsi adeguati alle diverse realtà produttive

Puglia Diminuire i tassi di dispersione e rendere efficace il conseguimento di

compe-tenze professionali spendibili nel mercato del lavoro

Basilicata Assicurare ai giovani, oltre alla indispensabili competenze di base, l’acquisizione

di competenze tecnico-professionali riconosciute come funzionali alle richieste del mercato del lavoro, l’attuazione di modalità di apprendimento flessibili ed equivalenti, che colleghino sistematicamente la formazione in aula con l’esperienza pratica; la valorizzazione delle vocazioni personali degli studenti, attraverso l’integrazione del sistema IeFP e delle filiere produttive; la program-mazione di un’offerta formativa qualifica per prevenire e contrastare la disper-sione scolastica.

Calabria Accompagnando la sperimentazione con la pianificazione e attuazione di

inizia-tive a valere sul POR FSE 2014-202 e sulle risorse di competenza regionale pre-viste nel decreto ministeriale ai sensi della legge 144/1999.

Sardegna Potenziare i settori con maggiori prospettive di crescita (green & blu economy,

servizi alla persona, servizi socio-sanitari, turismo e beni culturali, ICT, chimica verde, agrifood, bioedilizia, reti per la gestione intelligente dell’energia.

Sicilia Immediata programmazione di percorsi di primo anno del sistema duale con

partenza da settembre 2016 e avvio di percorsi di quarto anno per il consegui-mento del diploma professionale, allargando l’offerta nel suo sviluppo verticale.

Per quanto riguarda l’utilizzo del contratto di apprendistato di I livello, le Regioni Lombardia e Liguria manifestano esplicitamente l’esigenza di potenziare e consolida-re, attraverso la sperimentazione, l’utilizzo dell’apprendistato per la qualifica e il di-ploma professionale, il didi-ploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di

specializzazione tecnica superiore, così come la Provincia autonoma di Trento, inte-ressata al modello duale per l’apprendistato volto in particolare al conseguimento della qualifica e/o del diploma professionale, e la Regione Marche, che indica il ricor-so all’apprendistato per la qualifica professionale nonché la promozione dell’impresa formativa simulata come strumento propedeutico all’apprendistato di I livello, in particolare per i quattordicenni. Inoltre, la Regione Lazio intende utilizzare, per l’attivazione dei percorsi di quarto anno, prioritariamente il contratto di apprendista-to per la qualifica e il diploma professionale di cui all’art. 43 del D.Lgs. 81/2015 ed estendere la sperimentazione ai giovani che frequentano i primi, i secondi e i terzi anni dei percorsi ordinamentali di IeFP, prioritariamente attraverso l’utilizzo di tale tipologia di apprendistato.

Tra le priorità si rileva, ad esempio in Emilia Romagna, anche una maggiore integra-zione tra i soggetti formativi e le imprese per intercettare, anticipare e implementare competenze nuove e innovative per lo sviluppo oppure il potenziamento, ad esempio in Molise, di reti territoriali/partenariato tra soggetti accreditati al lavoro e soggetti istituzionali del territorio per integrare servizi che favoriscono l’inserimento lavorati-vo. Per l’Abruzzo è prioritario porre in essere, seppur con criteri di gradualità e pro-gressività, azioni di accompagnamento, sviluppo e rafforzamento dei percorsi di istruzione e formazione professionale, integrate con gli attuali strumenti, avvalendo-si delle istituzioni scolastiche e formative, delle imprese e delle rispettive associazioni di categoria, delle altre parti sociali, tenendo conto anche delle buone pratiche adot-tate in altre Regioni. Il Friuli Venezia Giulia indica la possibilità di estendere la speri-mentazione ad altre istituzioni formative accreditate, fermo restando l’impegno dell’amministrazione regionale a coinvolgere nella sperimentazione tutti i CFP sele-zionati per la partecipazione alla Linea 1. Per l’Umbria, l’ideazione dei percorsi trien-nali e quadrientrien-nali della sperimentazione duale dovrà avere un carattere unitario e omogeneo, in modo da consentire una comparazione degli esiti a livello nazionale. In alcune realtà, la sperimentazione risponde infine all’esigenza di potenziare i settori con maggiori prospettive di crescita (green & blu economy, servizi alla persona, ser-vizi socio-sanitari, turismo e beni culturali, ICT, chimica verde, agrifood, bioedilizia, reti per la gestione intelligente dell’energia), come nel caso della Sardegna, o svilup-pare e potenziare le aree ad alto potenziale di innovazione, individuate nella strate-gia regionale della ricerca e dell’innovazione, ad esempio in Basilicata.

Per l’attivazione della Linea 2, quasi tutte le Regioni intendono adottare, seppure con alcune differenziazioni, le seguenti modalità operative volte a favorire la transizione tra sistema di formazione professionale e mondo del lavoro e a incrementare l’occupazione giovanile:

1. rapida attivazione di percorsi formativi modulari per la qualificazione e riquali-ficazione di giovani NEET aderenti al programma Garanzia Giovani, attraverso il servizio di validazione delle competenze acquisite in contesti formali e non for-mali, allo scopo di definire la metodologia e determinare la durata di ogni sin-golo percorso. Riguardo a questo punto, il Protocollo della Basilicata indica an-che percorsi individualizzati, finalizzati all’acquisizione del titolo di qualifica e diploma professionali, con il conseguimento di crediti formativi per i percorsi

triennali IeFP e di competenze integrative dei percorsi di secondaria superiore. Si osserva inoltre che il Protocollo della Campania è focalizzato principalmente su questa azione a favore dei giovani NEET;

2. avvio di percorsi formativi di quarto anno per il conseguimento del diploma professionale, allargando l’offerta nel suo sviluppo verticale. A tal riguardo, l’Emilia Romagna indica l’adozione del modello duale per consentire ai ragazzi di sperimentare un apprendimento esperienziale direttamente in azienda, raf-forzando le logiche di integrazione verticale delle filiere formative, in coerenza e in continuità con i percorsi triennali di IeFP, rispondenti alle specificità dei si-stemi produttivi regionali;

3. sperimentazione di azioni formative di quinto anno per il conseguimento del certificato di specializzazione tecnica superiore. L’Emilia Romagna indica che ta-li logiche di valorizzazione dell’apprendimento nei contesti d’impresa valgono anche per il quinto anno, al fine di costruire una continuità in esito all’avvio dei percorsi di quarto anno. Piemonte, Marche, Umbria e Sicilia non prevedono questa azione;

4. allargamento della sperimentazione di apprendimento duale ai giovani interes-sati già frequentanti i secondi, i terzi e i quarti anni dei percorsi ordinari di IeFP. Il Lazio, per questa azione, aggiunge “prioritariamente attraverso l’utilizzo dell’apprendistato di cui all’art. 43 del decreto legislativo 81/2015”. L’Emilia Ro-magna indica l’allargamento della sperimentazione di apprendimento duale a quei giovani interessati già frequentanti percorsi ordinari di IeFP, senza però specificare le annualità. Il Piemonte non prevede questa azione;

5. immediata programmazione dei percorsi di primo anno del sistema duale assi-curandone la partenza dal prossimo settembre 2016.

I percorsi formativi duali prevedono anche attività di sviluppo e rafforzamento degli uffici di orientamento e collocamento all'interno dei centri di formazione selezionati, nonché la promozione dell'istituto contrattuale dell'apprendistato presso i datori di lavoro, i consulenti del lavoro e i commercialisti al fine di individuare le imprese di-sponibili ad ospitare/assumere i giovani allievi.

È interessante osservare che, rispetto ai suddetti punti, alcuni Protocolli aggiungono o ribadiscono alcuni aspetti della sperimentazione, correlati alle caratteristiche ed esigenze dei territori di riferimento, così rappresentabili:

• Valle d’Aosta: erogazione di voucher formativi individuali destinati a coprire le spese di iscrizione e frequenza ad attività formative di specializzazione e/o qua-lificazione a favore di giovani in possesso di una qualifica ottenuta in esito a percorsi triennali di IeFP, ovvero nei percorsi formativi biennali post obbligo; • Trento: attivazione di percorsi modulari per il conseguimento della qualifica nel

sistema dell’istruzione e formazione professionale per giovani e adulti disoccu-pati o in cerca di occupazione con periodi di applicazione pratica in alternanza scuola-lavoro e in apprendistato formativo;

• Toscana: coinvolgimento delle istituzioni formative individuate in esito all'esple-tamento delle procedure previste a valere sulla Linea 1, nonché delle istituzioni

formative accreditate e delle istituzioni scolastiche individuate mediante proce-dure successivamente adottate dalla Regione medesima;

• Basilicata: attivazione di adeguati interventi di orientamento e promozione di azioni formative di contrasto al fenomeno della dispersione. L’offerta formativa regionale si sviluppa in percorsi triennali finalizzati al conseguimento di titoli di qualifica professionale, con particolare attenzione all’avvio di primi anni nella programmazione 2016.

• Puglia: attivazione dei servizi di orientamento e promozione di strumenti per l’integrazione tra istruzione e formazione professionale.

• Per quanto riguarda l’avvio e la durata della sperimentazione, i Protocolli forni-scono le seguenti indicazioni:

• la Linea 2 si realizza con l’attivazione di percorsi formativi a partire dall’anno formativo 2015/2016 e/o nell’anno formativo 2016/2017, e si esaurisce al ter-mine della durata ordinaria dei percorsi attivati nelle predette annualità;

• la Regione, nell’ambito della propria programmazione, può prevedere l’attivazione di percorsi per studenti nelle diverse annualità della IeFP, dalla pri-ma alla quarta;

• ferme restando le risorse assegnate, potranno inoltre essere sperimentate azioni formative di conseguimento del certificato di specializzazione tecnica superiore mediante un quinto anno da realizzarsi nella stessa filiera formativa;

• le risorse erogate nell’ambito della sperimentazione sono da ritenersi aggiuntive rispetto a quelle utilizzate dalla Regione nei percorsi di IeFP con la programma-zione 2015. Le suddette risorse aggiuntive potranno essere impiegate fino al completamento dei percorsi avviati (ovvero fino al 2019, nel caso del Piemonte). In relazione ai costi della formazione e dei servizi e alla rendicontazione, nelle more della definizione di un parametro unico nazionale, mediante l’individuazione delle unità di costo standard (UCS), le Parti convengono che si procederà, relativamente alle attività della Linea 2, secondo modalità di rendicontazione a costi reali/costi standard in uso presso la Regione. Laddove previsto da tali metodologie, i costi rico-nosciuti potranno riguardare anche le componenti relative alla formazione per la si-curezza del lavoro ed alla certificazione delle competenze.

In riferimento alle attività di monitoraggio e valutazione della sperimentazione, i Protocolli stabiliscono, che la raccolta dei dati dovrà essere correlata al sistema SI-STAF. In caso di impossibilità, per assenza di adeguato sistema informatico, le moda-lità di monitoraggio dovranno essere concordate con il Ministero del Lavoro. Sicilia e la Basilicata, in considerazione della presenza del sistema informativo regionale, pre-cisano che la raccolta dei dati potrà essere effettuata tramite appositi servizi on line, previo collaudo di sistemi di dialogo cooperativo con il SISTAF. Il Molise prevede l’integrazione con i sistemi informatici regionali, previo collaudo con il sistema coo-perativo SISTAF, riferiti in modo particolare al Sistema Informativo Lavoro regionale e alla banca dati sull’anagrafe edilizia e/o anagrafe degli studenti. Il Protocollo delle Marche aggiunge che per il monitoraggio della sperimentazione le parti convengono sulla possibilità di avvalersi del supporto tecnico-scientifico di Isfol.

In conclusione, si sottolinea che le sperimentazioni regionali si svilupperanno in con-tinuità con le esperienze già maturate nei territori per rafforzare il raccordo tra scuola e lavoro e rappresentano un'importante occasione per supportare e sviluppa-re ulteriormente quanto sviluppa-realizzato negli ultimi anni con l’introduzione dei percorsi regionali di IeFP. La sperimentazione, inoltre, rappresenta un vero e proprio test delle riforme avviate con il “Jobs Act” e la “Buona Scuola” per dare una forma concreta al sistema duale italiano di apprendimento.

1. I termini della formazione. Il controllo terminologico come strumento per la ricerca, 2002

2. Compendio normativo del FSE. Manuale 2000-2006, 1a edizione 2002, 2a edizione

aggiornata 2003

3. Compendio normativo del FSE. Guida operativa, 1a edizione ed. 2002, 2a edizione

aggiornata 2003

4. Il FSE nel web. Analisi della comunicazione attraverso Internet, 2002

5. Informazione e pubblicità del FSE: dall’analisi dei piani di comunicazione ad una

proposta di indicatori per il monitoraggio e la valutazione, 2003

6. Politiche regionali per la formazione permanente. Primo rapporto nazionale, 2003

7. Sviluppo del territorio nella new e net economy, 2003

8. Le campagne di informazione pubblica: un’esperienza nazionale sulla formazione e le

politiche attive del lavoro, 2003

9. L’attuazione dell’obbligo formativo. Terzo rapporto di monitoraggio, 2003

10. Manuale per il tutor dell’obbligo formativo. Manuale operativo e percorsi di formazione,

2003

11. Secondo rapporto sull’offerta di formazione professionale in Italia. Anno formativo

2000-2001, 2003

12. Fondo sociale europeo: strategie europee e mainstreaming per lo sviluppo

dell’occupazione, 2003

13. Il Centro di Documentazione: gestione e diffusione dell’informazione, 2003

14. I contenuti per l’apprendistato, 2003

15. Formazione continua e politiche di sostegno per le micro-imprese, 2003

16. L’apprendimento organizzativo e la formazione continua on the job, 2003

17. L’offerta di formazione permanente in Italia. Primo rapporto nazionale, 2003

18. Formazione permanente: chi partecipa e chi ne è escluso. Primo rapporto nazionale sulla

domanda, 2003

19. La qualità dell’e-learning nella formazione continua, 2003

Collana editoriale

I libri del Fondo sociale europeo

20. Linee guida per la valutazione del software didattico nell’e-learning, 2003

21. Apprendimento in età adulta. Modelli e strumenti, 2004

22. Il monitoraggio e la valutazione dei Piani di comunicazione regionali: prima fase

applicativa del modello di indicatori, 2004

23. La comunicazione nelle azioni di sistema e nel mainstreaming per la società

dell’informazione: un modello di analisi e valutazione, 2004

24. La formazione continua nella contrattazione collettiva, 2004

25. Definizione di un modello di valutazione ex-ante della qualità degli interventi

fad/elearning cofinanziati dal FSE (volume + cd rom), 2004

26. Appunti sull’impresa sociale, 2004

27. Adult education - Supply, demand and lifelong learning policies. Synthesis report, 2004

28. Formazione continua e grandi imprese (volume + cd rom), 2004

29. Guida al mentoring. Istruzioni per l’uso, 2004

30. Gli appalti pubblici di servizi e il FSE. Guida operativa, 2004

31. La filiera IFTS: tra sperimentazione e sistema. Terzo rapporto nazionale di monitoraggio e

valutazione dei percorsi IFTS, 2004

32. Una lente sull’apprendistato: i protagonisti ed i processi della formazione, 2004

33. Tecnici al lavoro. Secondo rapporto nazionale sugli esiti formativi ed occupazionali dei corsi

IFTS, 2004

34. Approcci gestionali e soluzioni organizzative nei servizi per l’impiego, 2004

35. Indagine campionaria sul funzionamento dei centri per l’impiego, 2004

36. Indirizzi operativi per l’attuazione delle linee guida V.I.S.P.O. Indicazioni per il Fondo

sociale europeo, 2004

37. L’attuazione dell’obbligo formativo. Quarto rapporto di monitoraggio, 2004

38. Terzo rapporto sull’offerta di formazione professionale in Italia, 2004

39. Accreditamento delle sedi orientative (8 volumi in cofanetto), 2004

40. Trasferimento di buone pratiche: analisi dell’attuazione, 2004

41. Trasferimento di buone pratiche: schede di sintesi, 2004

42. Guida al mentoring in carcere, 2004

43. Applicazione del modello di valutazione della qualità dei sistemi. Prima sperimentazione

nell’area Obiettivo 3, 2004

44. Certificazione delle competenze e life long learning. Scenari e cambiamenti in Italia ed in

Europa, 2004

45. Fondo sociale europeo: politiche dell’occupazione, 2004

46. Le campagne di informazione e comunicazione della pubblica amministrazione, 2004

47. Le azioni di sistema nazionali: tra conoscenza, qualificazione e innovazione (volume + cd

rom), 2005

48. L’analisi dei fabbisogni nella programmazione FSE 2000-2006: stato di attuazione al

termine del primo triennio, 2005