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QUADRO ECONOMICO

Nel documento Relazione tecnico-descrittiva (pagine 22-39)

Lavori e Sicurezza Importi TOT. IMPORTI

€ 1.645.315,63

a1 Importo lavori da computo a misura € 1.626.008,35

Importo Lavori soggetti a ribasso € 1.617.964,80

a2 Oneri di Sicurezza non soggetti a ribasso a misura

€ 27.350,83

Lavori in economia, previsti in progetto ed esclusi

dall’appalto (Fornitura per formazione del rilevato) € 140.000,00

b3 Allacciamento ad i pubblici servizi € 20.000,00

b4 Imprevisti 5% di A € 82.265,78

b6

Accantonamento per A - compensazione prezzi (min.

1% dell’importo lavori a base d’asta) ex art. 50, commi 3 e 7 della Legge; art. 133, commi 3 e 7 del Codice; b] - spese di manutenzione per un anno dalla data di consegna;

€ 16.453,16

b7

Spese tecniche, relative alla progettazione, alle necessarie attività preliminari, al

coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, alle conferenze di servizi,

alla direzione lavori e al coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione,

Collaudo tecnico amministrativo ed altri collaudi

specialistici € 11.325,75 TOTALE GENERALE CAPITOLO A + CAPITOLO B

Lavori ed oneri sicurezza

Spese Tecniche e

generali

Contributo Aut. Vig. LLPP (art.3 Del.26.01.06) Lavori in

Spese per attività tecnico-amministrative connesse alla progettazione, supporto al

responsabile del procedimento, verifica e validazione b8

art. 42 comma 3 D.P.R. 5 ottobre 2010 n. 207

art. 9 comma 7 D.P.G.R. Campania n°58/2010 di attu azione della L.R. n° 3/2007 Disciplina dei lavori pubblici, dei servizi e delle forniture in Campania Regolamento N. 7/2010

CAPITOLO A Totale A

Studio di fattibilità ambientale

Premessa

Le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale sono normate dalla Parte II del Dlgs 152/2006.

La Regione Campania, con Regolamento n. 2/2010 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale”, di seguito Regolamento VIA, ha inteso disciplinare, nel rispetto del citato Dlgs, alcuni aspetti inerenti le tipologie di opere e interventi soggetti a verifica di assoggettabilità alla VIA (art. 20 del Dlgs 152/2006) o a VIA (artt. 21 e ss. del Dlgs 152/2006) e le condizioni in cui alcune tipologie di opere e interventi possono essere escluse dalla procedura di verifica di assoggettabilità alla VIA. Il citato regolamento, all’art. 6, comma 2, dispone che “La Giunta regionale adotta gli opportuni indirizzi operativi generali e settoriali inerenti le procedure amministrative, la modulistica nonché le linee guida per l’elaborazione degli studi di cui agli articoli 20 e 22 del decreto legislativo n. 152/2006”.

Il Regolamento VIA, all’art. 3, individua gli interventi e le opere da sottoporre alla procedura di verifica di assoggettabilità o alla VIA in sede regionale, identificando anche le condizioni alle quali le soglie riportate per le singole tipologie di opere ed interventi possono variare.

Nello specifico le disposizioni dell’art. 3 possono essere così riassunte:

Opere e interventi sottoposti a verifica di assoggettabilità alla VIA: le opere e gli interventi di cui all’allegato B del Regolamento VIA, incluse quelle che non ricadono, anche parzialmente, in aree protette o in siti della Rete Natura 2000, come definiti nello stesso Regolamento VIA.

Opere e interventi sottoposti a VIA: le opere e gli interventi di cui all’allegato A del Regolamento VIA e le opere e gli interventi di cui all’allegato B, qualora ritenuto necessario a seguito di verifica di assoggettabilità o qualora ricadano anche parzialmente in aree protette o in siti della Rete Natura 2000, come definiti nello stesso Regolamento VIA.

Soglie: le soglie sono quelle riportate negli allegati A e B del Regolamento VIA. Laddove negli allegati non siano indicate soglie dimensionali si deve intendere che tutti i progetti appartenenti alla specifica tipologia progettuale sono assoggettati alle procedure come previste dal Regolamento VIA.

Il Regolamento VIA stabilisce che non sono sottoposti alla verifica di assoggettabilità o alla VIA:

a) i progetti di ristrutturazione: (a di opere e interventi esistenti che producano una riduzione delle condizioni di inquinamento portandole nei limiti previsti dalle normative vigenti per i relativi processi produttivi quanto a emissioni potenzialmente inquinanti; in tale caso dovrà essere ottenuta una specifica attestazione dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania

(ARPAC), da presentarsi in sede di procedimento per il rilascio dell’autorizzazione da parte dell’autorità preposta;

b) i progetti di opere e interventi destinati alla difesa nazionale e per le forze di polizia. In merito alle opere e agli interventi destinati alla difesa nazionale di cui alla precedente lettera b), si evidenzia che tali progetti non sono sottoposti alle procedure di verifica di assoggettabilità alla VIA o alla VIA di livello regionale in quanto, ai sensi dell’art. 6, comma 10 del Dlgs 152/2006,

soggetti alle valutazioni dell’Autorità competente in sede statale.

Inoltre, sono esclusi dalla verifica di assoggettabilità e dalla VIA gli interventi disposti in via

d’urgenza, ai sensi delle norme vigenti, per salvaguardare l’incolumità delle persone da un pericolo imminente, o in seguito a calamità per le quali sia stato dichiarato lo stato d’emergenza ai sensi della vigente normativa.

L’allegato C al Regolamento VIA riporta le opere e gli interventi esclusi dalle procedure di verifica di assoggettabilità alla VIA, a condizione, ove non diversamente specificato, che non ricadano anche parzialmente all’interno di aree protette o di siti della Rete Natura 2000 come definiti dallo stesso Regolamento VIA. Si evidenzia che tali esclusioni costituiscono delle ipotesi generali, per la cui concreta applicazione nello specifico contesto di riferimento si rende necessaria la valutazione dell’autorità preposta al rilascio dell’autorizzazione dell’opera o intervento. Per i progetti di opere ed interventi di cui al citato allegato C il proponente o il tecnico da questi incaricato, in sede di rilascio di autorizzazione da parte dell’autorità preposta, presenta apposita dichiarazione attestante, ai sensi degli articoli 38 e 47 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 445 del 2000, il criterio di esclusione dalla procedura di verifica di assoggettabilità alla VIA con specifico riferimento alle singole voci di cui all’Allegato C al Regolamento VIA (Allegati 1.A e 1.B).

Con riferimento alle esclusioni di cui al Regolamento VIA, si precisa che per i progetti e gli

interventi per i quali non è necessaria la verifica di assoggettabilità alla VIA o la VIA, resta ferma la necessità di assoggettarli alla Valutazione di incidenza qualora possano determinare incidenze su uno o più siti della Rete NATURA 2000, secondo le vigenti disposizioni nazionali e regionale.

L’allegato B al Regolamento VIA riporta al punto 8, lettera s) la seguente definizione: “modifiche o estensioni di progetti di cui all'allegato A o al presente allegato già autorizzati, realizzati o in fase di realizzazione, che possono avere notevoli ripercussioni negative sull'ambiente (modifica o

estensione non inclusa nell'allegato A)”.

Ai fini dell’applicazione di tale disposizione ad opere o interventi originariamente già sottoposti a verifica di assoggettabilità alla VIA o alla VIA, sono da ritenersi modifiche o estensioni che

possono avere notevoli ripercussioni negative sull’ambiente (di seguito semplicemente modifiche o estensioni) quelle per le quali è verificata una o più delle seguenti condizioni:

1. Cambiamento della localizzazione;

2. Cambiamento di tecnologia qualora questo non determini la riduzione o il mantenimento degli impatti preesistenti;

3. Incremento delle dimensioni superiore al 30% di quelle che caratterizzano l’opera esistente;

4. Modifiche a impianti produttivi che comportino un aumento della produzione (intesa come media annuale calcolata sugli ultimi tre anni) superiore al 30%;

5. Modifica tale da comportare un incremento massimo dei fattori di impatto caratteristici del progetto:

- fabbisogno di materie prime 30%;

- fabbisogno di acqua 20%;

- fabbisogno di energia 20%;

- produzione di rifiuti 20%;

- emissioni atmosferiche 10%;

- emissioni di rumori 50% del valore differenziale acustico notturno e diurno di cui alla legge quadro n. 447/95;

- scarichi idrici 20%;

- emissioni termiche 10%;

- emissioni di vibrazioni 20%

- emissioni di radiazioni 20%

- traffico generato dall’intervento 30%

- materiali pericolosi usati, immagazzinati o prodotti sul sito 20%;

- rischio di incidenti rilevanti, quando intervengono modifiche che fanno rientrare l’azienda o l’impianto nel campo di applicazione della direttiva 2003/105/CE “Seveso III”.

In conclusione per il carattere e la tipologia degli interventi previsti dal presente progetto la procedura di valutazione di impatto ambientale non è obbligatoria e l’intervento non rientra tra quelli da assoggettare alla verifica di assoggettabilità.

Tuttavia, si ritiene utile fornire le informazioni necessarie sull’opera e sulla sua compatibilità con gli obiettivi di protezione della salute e di miglioramento della qualità della vita degli uomini, , di utilizzo razionale e durevole delle risorse naturali.

Nella fase di redazione del progettazione definitiva sarà dunque necessario fornire un quadro conoscitivo nel quale l’individuazione delle risorse e delle criticità del sistema ambientale sia finalizzata, prima ancora che alla determinazione degli impatti prevedibili, alla definizione degli obiettivi strategici e specifici di tutela e di miglioramento del sistema sui quali poter formulare una valutazione trasparente di compatibilità degli interventi previsti.

Nel caso specifico una delle fasi prioritarie di studio è stata condotta a partire da:

- i vincoli e le opzioni della pianificazione vigente e della programmazione a scala territoriale e locale (PTCPnapoli, Piano di Bacino L 183/89, PSO );

- il quadro conoscitivo qualitativo del sistema ambientale esistente, che evidenzia i principali effetti che la realizzazione dell’opera prevedibilmente provoca sulle componenti ambientali, e individua le situazioni di maggiore criticità, le priorità di approfondimento da adottare in sede di progetto definitivo e le eventuali azioni di contenimento degli impatti da prevedere nelle successive fasi progettuali.

Analisi di contesto

L’area di riferimento presenta una forte pressione antropica che genera condizioni di disagio abitativo e di degrado urbanistico ben rappresentati dal valore della densità territoriale in ambito comunale, dei flussi di traffico. Tale densità moltiplica il rischio sismico e vulcanico dell’area, il più alto del territorio nazionale. La pressione è generata soprattutto dalla vicinanza alla grande città, che ha riversato sul territorio vesuviano, in maniera caotica e diffusamente illegale, il proprio fabbisogno abitativo degli ultimi 40 anni, provocando la progressiva saldatura dei tessuti sulla fascia costiera e, nell’area orientale, producendo fenomeni di progressiva residualità delle aree agricole. Ciò nonostante si rileva la presenza di economia di aree agricole ad alta redditività, che ha ricadute economiche rilevanti e rappresenta una risorsa anche per il mantenimento delle zone di connessione della rete ecologica (corridoi ecologici), per la manutenzione del territorio ai fini della prevenzione dei fenomeni di dissesto idrogeologico e per il sostentamento della fauna selvatica.

I modi sconsiderati nei quali è stato utilizzato il territorio nel tempo, hanno lasciato segni e ferite profonde, fisicamente rappresentate dalle aree dismesse o in via di dismissione e che in alcuni casi sono state utilizzate come discariche - e dalla condizione del sistema di irregimentazione delle acque (canali), che è stato progressivamente abbandonato, coperto e/o utilizzato come rete fognante e/o viaria, creando una condizione di attuale criticità idrogeologica.

La situazione del contesto è condizionata dai flussi di accesso alla zona orientale di Napoli che incidono notevolmente sulla fluidità del traffico locale, oltre che per i sistemi di mobilità utilizzati, prevalentemente veicolari.

Fra le risorse è da annoverare l’esistenza di una rete di edifici e di centri storici di notevole rilevanza artistica e storico culturale e di un sistema di “Ville” e di “Masserie” vesuviane di grande rilevanza storico-ambientale ma generalmente in condizioni di forte degrado.

Il tessuto produttivo esistente si trova in una condizione di sottoutilizzo, stante le condizioni di crisi del settore.

Il progetto affronta le questioni connesse alla mitigazione dell’impatto dovuto alla strada carrabile e ad altri elementi detrattori ad essa connessi attraverso un’opera di riqualificazione della qualità degli apparati vegetali e dei materiali costituenti il paesaggio.

Analisi del quadro ambientale e gradi di tutela

L’area oggetto dell’intervento è caratterizzata da un particolare rapporto tra il territorio “costruito”

e le aree a forte valenza agricola. L’alternarsi di aree ad elevata densità edilizia, aree agricole, parti di territorio caratterizzate da un’edilizia sparsa, masse vegetazionali interne ai tessuti compatti, singole “fabbriche” di elevato valore storico architettonico, edifici industriali ed aree dismesse.

La rete dei percorsi e dei tracciati, la grande “emergenza” naturalistica del complesso Monte Somma-Vesuvio, struttura il complesso “pattern” dell’area.

Il lavoro di definizione del complessivo “quadro ambientale” in questa situazione è indirizzato al tentativo di rappresentare la complessità delle relazioni tra le parti che conformano il paesaggio, i caratteri dei tessuti e dei tracciati del territorio storico, i principali sistemi che caratterizzano l’ambiente naturale e quello costruito e il livello di tutela relativo assegnato dalla vigente normativa.

In questa direzione nella fase del progetto definitivo saranno individuati:

• componenti strutturanti dei caratteri morfologico – paesaggistici;

• tracciati e tessuti dei caratteri storico-insediativi;

• le componenti del sistema floristico- vegetazionali;

mettendo in relazione gli elementi costituenti la “scena” paesaggistica, fortemente radicata nella memoria collettiva non solo locale, e fattori di biodiversità caratterizzanti il sistema naturale dell’area con l’intenzione di restituire qualità ai nuovi tessuti in via di formazione e di riqualificazione, nello specifico caso del Piano di Lottizzazione Convenzionata..

Una prima definizione degli obiettivi e delle scelte progettuali

Come si è precedentemente affermato dall’analisi del quadro ambientale, coerentemente con i vincoli e le previsione della pianificazione e programmazione a scala territoriale risultano definiti gli obiettivi di progett come sopra specificato. Nelle fasi successive di progettazione la definizione degli intereventi sarà condizionata da una gerarchia di valori relativi alle risorse naturali, intese come insieme di vincoli e condizioni da rispettare; le risorse del territorio intese come domanda di connettere le istanze di riqualificazione complessiva dell’area.

In questa direzione possono essere definiti, in quanto obiettivi strategici risultanti dall’analisi dei vincoli, rispettivamente:

1. la valorizzazione delle risorse ambientali e naturalistiche del territorio attraverso la rimozione e/o mitigazione degli impatti dovuti alle condizioni attuali di uso del territorio e di fruizione delle aree ricadenti nel territorio di Volla;

2. il riequilibrio fra le diverse modalità di fruizione e di collegamento fra le aree urbanizzate e quelle a prevalente valore naturalistico;

3. la valorizzazione del patrimonio storico-insediativo ed ambientale orientato alla riqualificazione compatibile dell’offerta di servizi a scala metropolitana.

Questi obiettivi hanno permesso di verificare le prime ipotesi progettuali e costruire le coerenze fra le stesse, così come rappresentato nello schema di progetto. Inoltre, è stata elaborata una matrice degli impatti in conformità della quale avverrà la valutazione delle specifiche operazioni previste.

Le componenti ambientali inserite nella matrice sono individuate coerentemente con quanto previsto dalla normativa D.P.C.M del 27 dicembre 1988 e successive modifiche e integrazioni. Esse sono:

1. Atmosfera 2. Acqua

3. Suolo e sottosuolo 4. Vegetazione 5. Fauna

6. Rumore e vibrazioni 7. Paesaggio

8. Contesto socio-economico

In questa direzione sono stati individuati gli obiettivi generali e specifici dell’intervento, e verificato il livello di coerenza con gli strumenti programmatici vigenti , come di seguito riportato.

Figura 1 – Obiettivi generali e specifici del PUA

Organizzare la distribuzione interna in modo da consentire la massima flessibilità e autonomia di attuazione, anche in tempi diversi e per parti limitate

OG2

Razionalizzare l’utilizzo delle aree pubbliche e la loro accessibilità OS2.2

Incrementare la diffusione dei servizi di pubblica utilità OS2.3

Razionalizzare la rete viaria al fine di contenere la costruzione di nuove strade sia all’interno che all’esterno dell’area

OS2.4

Contenere la dimensione delle carreggiate OS2.5

Ridurre le interferenze con la mobilità esterna OS2.6

Ottimizzare i raccordi diretti con le due arterie direttrici che delimitano l’area

OG3

Ottimizzare il valore strategico dell’area in un quadro di azioni e politiche più generali per lo sviluppo e la riqualificazione del territorio Volla

OS3.1

Potenziare la dotazione e la qualità delle attività produttive da insediare in grado di creare nuove opportunità occupazionali

OS3.2

Migliorare la qualità dell’ambiente e delle condizioni di produttività sostenibile del tessuto socio-economico del territorio

OG4

Costruire il massimo consenso ai diversi livelli istituzionali, anche al fine di allargare la partecipazione a diversi attori con la Provincia di Napoli e con la Regione

OS5.1

Prevedere un equilibrato mix funzionale, con particolare riferimento a quelle funzioni che tradizionalmente caratterizzano il tessuto produttivo locale

OS5.2

Incentivare la realizzazione di impianti di elevata qualità sotto il profilo ambientale e paesaggistico

OS5.3

Concentrare le aree verdi e le attrezzature di interesse comune al fine di migliorarne la fruizione, implementarne gli effetti ambientali e la qualità insediativa

Tabella 1a Obiettivi del Piano Territoriale Regionale

Obiettivi del PUA Q1 – Quadro delle reti

Rete Ecologica Regionale (RER)

Obiettivi generali Obiettivi specifici 1 – Evitare fenomeni di

frammentazione, che incolti, ecc.), in modo da ottenere configurazioni

4 – Collegare la tutela delle risorse naturali non rinnovabili a quella delle risorse culturali (i paesaggi umani, come i centri urbani e gli spazi rurali) anch’esse non del suolo e della qualità delle risorse idriche riferimento alle piccole e medie imprese industriali e artigianali

OS1.1

Organizzare la distribuzione interna in modo da consentire la massima flessibilità e autonomia di attuazione, anche in tempi diversi e per parti limitate

OG2 aree pubbliche e la loro accessibilità

OS2.2

Incrementare la diffusione dei servizi di pubblica utilità OS2.3

Razionalizzare la rete viaria al fine di contenere la costruzione di nuove strade sia all’interno che all’esterno dell’area OS2.4

Contenere la dimensione delle carreggiate

OS2.5

Ridurre le interferenze con la mobilità esterna

OS2.6

Ottimizzare i raccordi diretti con le due arterie direttrici che delimitano l’area

Coerenza ( ), indifferenza ( ), incoerenza ( )

9

Tabella 1b Obiettivi del Piano Territoriale Regionale

Obiettivi del PUA Q1 – Quadro delle reti

Rete Ecologica Regionale (RER)

Obiettivi generali Obiettivi specifici 1 – Evitare fenomeni di

frammentazione, che diversi soggetti a norme di non trasformabilità, frammenti di territorio con utilizzazioni

ecocompatibili (boschi, incolti, ecc.), in modo da ottenere configurazioni

4 – Collegare la tutela delle risorse naturali non rinnovabili a quella delle risorse culturali (i paesaggi umani, come i centri urbani e gli spazi rurali) anch’esse non del suolo e della qualità delle risorse idriche

Ottimizzare il valore strategico dell’area in un quadro di azioni e politiche più generali per lo sviluppo e la

riqualificazione del territorio di Volla

OS3.1

Potenziare la dotazione e la qualità delle attività produttive da insediare in grado di creare nuove opportunità

Costruire il massimo consenso ai diversi livelli istituzionali, anche al fine di allargare la partecipazione a diversi attori pubblici e privati

coordinamento con la Provincia di Napoli e con la Regione

OS5.1 impianti di elevata qualità sotto il profilo ambientale e

paesaggistico OS5.3

Concentrare le aree verdi e le attrezzature di interesse comune al fine di migliorarne la fruizione, implementarne gli effetti ambientali e la qualità insediativa

Coerenza ( ), indifferenza ( ), incoerenza ( )

Tabella 2a Obiettivi del Piano Territoriale Regionale

Obiettivi del PUA Q1 – Quadro delle reti

Rete delle Interconnessioni (RI)

Obiettivi generali Obiettivi specifici 1 – Garantire l’accessibilità

per le persone e le merci

2 – Perseguire il riequilibrio modale sul versante del trasporto urbano e metropolitano realizzando infrastrutture per il trasporto rapido di massa in sede propria, nonché, con riferimento al trasporto interurbano regionale su ferro e su strada, definendo gli itinerari ed i nodi di interscambio

3 – Ridurre la congestione nelle aree urbane e

5 – Rendere accessibili le aree marginali, i sistemi economici sub-provinciali, le aree di pregio culturale e paesaggistico, le aree produttive

6 – Permettere l’accessibilità dei poli di attrazione provinciali, nonché di quelli sub-provinciali per il sostegno allo sviluppo territoriale equilibrato e policentrico, in un’ottica di rete pluriconnessa e di interconnessione tra le diverse reti modali per riequilibrare l’attuale struttura prevalentemente radiocentrica delle infrastrutture e dei servizi di trasporto

OG1

Organizzare la distribuzione interna in modo da consentire la massima flessibilità e autonomia di attuazione, anche in tempi diversi e per parti limitate

OG2

Razionalizzare l’utilizzo delle aree pubbliche e la loro accessibilità

OS2.2

Incrementare la diffusione dei servizi di pubblica utilità

OS2.3

Razionalizzare la rete viaria al fine di contenere la costruzione di nuove strade sia all’interno che all’esterno dell’area

OS2.4

Contenere la dimensione delle carreggiate OS2.5

Ridurre le interferenze con la mobilità esterna OS2.6

Ottimizzare i raccordi diretti con le due arterie direttrici che delimitano l’area

OG3

Ottimizzare il valore strategico dell’area in un quadro di azioni e politiche più generali per lo sviluppo e la riqualificazione del territorio di Volla

OS3.1

Potenziare la dotazione e la qualità delle attività produttive da insediare in grado di creare nuove opportunità occupazionali OS3.2

Migliorare la qualità dell’ambiente e delle condizioni di produttività sostenibile del tessuto socio-economico del territorio Coerenza ( ), indifferenza ( ), incoerenza ( )

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Tabella 2b Obiettivi del Piano Territoriale Regionale

Obiettivi del PUA Q1 – Quadro delle reti

Rete delle Interconnessioni (RI)

Obiettivi generali Obiettivi specifici 1 – Garantire l’accessibilità

per le persone e le merci

2 – Perseguire il riequilibrio modale sul versante del trasporto urbano e metropolitano realizzando infrastrutture per il trasporto rapido di massa in sede propria, nonché, con riferimento al trasporto interurbano regionale su ferro e su strada, definendo gli itinerari ed i nodi di interscambio

3 – Ridurre la congestione nelle aree urbane e

metropolitane e promuovere la riqualificazione delle aree

metropolitane e promuovere la riqualificazione delle aree

Nel documento Relazione tecnico-descrittiva (pagine 22-39)

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