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S e (T) spettro di risposta elastico in accelerazione

QUADRO FESSURATIVO E DI DEGRADO

Il quadro fessurativo riscontrato è risultato molto articolato e di difficilmente inquadrabile in un contesto descrittivo unitario.

Molte lesioni sono state riscontrate in prossimità degli architravi, sugli stipiti e verticalmente lungo le aperture di porte e finestre, trattandosi di zone tipicamente soggette al superamento delle massime tensioni normali per flessione e tangenziali per taglio.

Altre lesioni interessano le strutture a camorcanna dei controsoffitti voltati a secondo livello e nel vano scala, provocate dall’usura, dal peso dell’intonaco oltre che presumibilmente dalle scosse sismiche che negli anni si sono più volte manifestate (per ultimo lo sciame sismico tra i mesi di giugno e luglio 2011 che, se pur di lieve intensità, si è prolungato quasi incessantemente per un lungo periodo).

In alcune zone si notano dei distacchi d’angolo dovuti presumibilmente a fenomeni di spinta e ribaltamento provocati da inadeguati collegamenti nei cantonali, verosimilmente anche qui intensificati da scosse sismiche.

Le lesioni pregresse e quelle verificatesi negli anni a seguire, sono risultate in ogni caso contenute, grazie all’inserimento di tiranti in ferro, avvenuto presumibilmente a seguito del forte sisma del 1918, ma non sono esclusi inserimenti precedenti, mentre è certo l’inserimento di catene in epoche successive anche recenti; i tiranti presenti sono ortogonali alle ali del fabbricato.

La diversa pezzatura delle murature riscontrata in alcuni casi, e la presenza di alcune aperture anomale farebbe pensare ad interventi nel tempo, per i quali risulta difficile affermarne genesi e finalità.

È dato da vedere che essi hanno contribuito alla modifica della distribuzione degli spazi interni, come confermano anche le numerose nicchie presenti in molte pareti sempre al secondo livello e il disallineamento verticale di alcune aperture.

Occorre del resto considerare che il secondo livello, essendo destinato ad abitazione (al contrario del primo destinato alla servitù e al terzo destinato a granaio), è stato quello che maggiormente ha subito le modifiche architettoniche nel tempo.

Di seguito viene schematizzato il quadro fessurativo riscontrato, con l’ausilio di documentazione fotografica, seguita da commenti sulle criticità individuate:

Al primo livello non sono presenti fessure degne di nota.

Ciò è giustificato probabilmente dall’elevato spessore delle pareti e dalle robuste volte che sostengono il piano superiore, entrambe perfettamente integre nonostante gli anni trascorsi. Sull’esterno all’estremità Nord-Est del fabbricato, è presente un’ampia lesione diagonale nella fascia muraria tra la porta d’ingresso a doppio arco e la finestra superiore;

Il secondo livello è risultato quello più critico, come dimostra soprattutto il quadro fessurativo rilevato nelle stanze presenti sull’ala Sud-Est del fabbricato.

Occorre considerare, come già detto in precedenza, che molte delle pareti in questione hanno, nel tempo, subito delle modifiche (nicchie e apertura di porte) cui vanno aggiunte anche le tracce per il passaggio degli impianti realizzate in occasione dei lavori di ristrutturazione del 1997.

Le lesioni sono comunque imputabili ad una molteplicità di fattori, come di seguito descritto:

Alcune pareti di mostrano una “non continuità verticale” con il piano sottostante, ma poggiano su una porzione interna della volta. Ciò può avere provocato dei cedimenti nelle porzioni di parete che poggiano sui rinfianchi, come sembrerebbe confermato dalla tipologia di alcune lesioni riscontrate, tipiche dei cedimenti verticali.

La presenza di aperture, molte delle quali prossime alle estremità delle pareti, e in presenza di altezze piuttosto elevate (oltre 4 mt), è una causa di debolezza in riferimento alle azioni sismiche, in quanto la presenza di aperture fa si che le isolinee di tensione vadano a distribuirsi nel muro formando un arco di scarico che, se trova alle estremità un’altra apertura, viene interrotto, andandosi così ad appoggiare, per stabilizzarsi, sul semiarco di estremità che si trova già in equilibrio precario in quanto scarica per metà sulla parete d’angolo e solo per la restante metà a terra.

Quanto sopra può avere provocato nelle pareti più critiche le fessure rilevate, o al più può essere stato una concausa ai danni riscontrati.

Al terzo livello non è possibile parlare di un vero e proprio quadro fessurativo, in quanto le uniche fessure riscontrate sono visibili solo in poche pareti, dando luogo ad una situazione localizzata e non certo generalizzata.

In particolare la condizione più critica è mostrata nella foto a lato dove si nota un distacco d’angolo con fessure a 45° tra le due aperture, che lasciano presupporre un principio di ribaltamento, molto probabilmente provocato da azioni orizzontali, che possono essere di natura sismica o semplicemente provenienti dalla spinta del tetto.

Diffuse lesioni sono infine comparse all’interno di diverse stanze, a seguito dello sciame sismico del 2011.

È’ possibile che tali lesioni siano state indotte da eccessivi spostamenti relativi della parete interna (come mostra l’evidente distacco nell’incrocio muro-soffitto), ma non è da escludersi un effetto di trascinamento provocato dalla massa del lampadario appeso al controsoffitto.

All’esterno sono presenti alcune fessure da taglio, alcune delle quali dovute a scosse sismiche.

Nel vano scala principale isultano presenti numerose lesioni riguardanti gli intonaci delle rampe delle scale, in parte sostenuti da strutture in cannucciato e in parte direttamente applicati sotto i gradini, cui vanno aggiunte delle fessure a 45° in chiave agli archi di accesso ai pianerottoli.

I danneggiamenti rilevati sui controsoffitti delle rampe sono da attribuire innanzitutto al degrado temporale; a seguito di seppur modeste, scosse sismiche, tale porzione di fabbricato risulta assai critico in riferimento agli spostamenti e alle deformazioni.

Per effetto dei movimenti delle pareti, gli elementi che compongono il controsoffitto (incannucciato e intonaco), presentando differenti proprietà elastiche, si deformeranno assieme finché l’intonaco, che è più rigido, non avrà raggiunto il suo limite elastico, spaccandosi, mentre l’incannucciato manterrà ancora abbondanti proprietà elastiche.