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Da quando è iscritto al centro sociale ANCeSCAO come si sente?

la sua vita?

B.6 Da quando è iscritto al centro sociale ANCeSCAO come si sente?

Mi sento più sereno e più sicuro delle mie capacità

Mi sento meno solo

Diminuiscono al 13% i rispondenti che percepiscono la loro vita sostanzialmente uguale a prima dell’iscrizione, come si è scritto, il dato sembrerebbe relativo ad un effetto benifico della socialità. Solamente l’1% si sente in ogni caso sfiduciato e depresso.

È molto articolato e complesso l’effetto della “social desiderability” per cui, uno dei problemi relativi alle risposte del questionario è che vi sia appunto un effetto desiderabilità, che farebbe tendere l’intervistato verso gli scopi dell’intervistatore. Ho cercato ricerche e dati scientifici che evidenziassero se gli anziani sono più o meno soggetti all’effetto desiderabilità, ho trovato prove nell’uno come nell’altro senso, con complesse scale di misurazione. Posso affermare che su altre domande cruciali quali la desiderabilità o meno di cittadini di diverso orientamento sessuale, espressi in una scala da 1-5, non vi fossero particolari problemi in risposte polarizzate (per la maggior parte verso 1). Le mie personali impressioni in merito ad un possibile effetto di acquiscenza sono negative, da osservatore, non ho percepito segni di acquiscenza, il fatto che non li abbia percepeti non vuol dire che non esistano in assoluto.

Le attività che si svolgono nei centri sono le più svariate e vanno dal corso d’inglese all’alfabetizzazione informatica, al ricamo e cucito, passando ad attività artistiche di disegno, pittura e scrittura creativa. Il Dipartimento Disucom a seguito di alcuni risultati della ricerca (qui non esposti), i quali evidenziavano un deficit nella comunicazione interna ed esterna; ha progettato e realizzato un corso di formazione ad hoc sui temi della comunicazione con professionisti del settore. Il corso è stato diviso in due tronconi: team building, educazione all’ascolto ed educazione ai conflitti per per quanto riguarda la comunicazione interna; ed un corso di web-radio per la comunicazione esterna. Hanno partecipato con grande entusiamo, 25 soci ANCeSCAO provenienti da vari Comuni della provincia di Viterbo, segno evidente che si può imparare ed acquisire nuove conoscenze e competenze anche ad ottanta anni ed oltre, numerosi studi mettono il luce come l’impegno intellettivo sia legato alla riduzione di malattie neurodegenerative.

Apprendere, imparare e confontrarsi aumenta il proprio set di possibilità e rende più sicuri in se stessi ed aumenta gli spazi della propria libertà individuale.

Si è, quindi, chiesto agli intervistati se avessero frequentato durante l’ultimo anno, corsi di formazione o laboratori artistici e se avessero trovato giovamenti nel partecipare, se sentissero di aver migliorato le proprie competenze e conoscenze.

Figura 18

Il dato totale di chi ha preso parte ad un corso di formazione o laboratorio artistico è del 20,8% (circa uno su cinque), di cui il 16,5% all’interno del centro sociale anziani, invece il restante 4,3% all’esterno. L’elemento di interesse risiede nella risposta sul miglioramento delle competenze e conoscenze, sia chi ha frequentato corsi o laboratori all’interno, sia chi ne ha preso parte all’esterno, sente di aver migliorato le sue abilità, ben l’85,5%, divisibile ulteriormente in 46,1% “Molto migliorate” e 39,5% “Abbastanza migliorate” (dato non presente nel grafico recuperabile negli allegati). I corsi offerti da ANCeSCAO hanno la stessa efficacia in termini di

ampliamento delle conoscenze e competenze, l’apporto dei centri sociali risiede nella varietà dei corsi offerti, bisognerebbe ampliare l’offerta formativa rivolta ai non più giovani, proprio come politiche di welfare, stimolando curiosità ed interesse in modo intellegibile e riconoscibile per gli anziani. Si potrebbero creare sinergie fra associazioni in grado di trasmettere conoscenze e competenze ed Enti delegati alla formazione come vocazione primaria, quali Scuole di ogni ordine e grado ed Università, al fine di garantire una offerta di qualità elevata (ovviamente calibrata alle esigenze) e continuativa nel tempo.

Questa domanda non tiene conto di tutta la formazione prettamente di carattere sanitario, incontri con medici e specialisti del settore, ed attività di prevenzione, se fossero aggiunte la percentuale crescerebbe, ma quando ho pensato a queste due domande le ho volutamente messe al di fuori del contesto prettamente sanitario.

Infine per comprendere la rappresentazione che hanno di se stessi e delle loro capacità gli intervistati, si è elaborato la domanda C.20 “Quali sono a suo giudizio le funzioni o i ruoli che l’anziani può svolgere?” Erano possibili un massimo di due risposte. Questa domanda appare anche utile per capire il portato delle capabilty del campione analizzato, la prima risposta è inerente al saper essere “Mettere a disposizione la propria esperienza”, invece la seconda è relativa al saper fare “Mettere a disposizione le proprie capacità e professionalità”, sono stati previsti anche degli items neutri e negativi. La risposta più negativa “Nessun ruolo, perché non in grado di svolgerlo pienamente totalizza il 2,5%, invece “Nessun ruolo ha già dato il suo contributo” il 6,1%, con evidenza, per il campione esaminato, l’anziano deve svolgere un ruolo nella società, vediamo quale. Per il 23,7% deve dare un sostegno economico alla vita familiare, dato che non sorprende particolarmente, specie alla luce della crisi economica che attanaglia buona parte dell’Eurozona e in particolare Paesi come la Spagna, l’Italia, il Portogallo e la Grecia. Se fosse stata posta prima della crisi, questa risposta si sarebbe attestata verosimilmente su valori più, di fatto questo dato si può intepretare con il ruolo che oggi effettivamente svolgono gli anziani, ossia di supporto alle famiglie, anche dal punto di vista economico. L’area del saper fare, o meglio, di mettere in gioco ancora le

proprie competenze professionali, realizza un 44,8%, segno che i soci ANCeSCAO hanno voglia di mettersi ancora in gioco, a supporto posso dire

Figura 19

che alcuni Presidenti mi hanno chiesto di organizzare o progettare iniziative che valorizzino le competenze professionali, nelle parole di un associato: “Io ero uno scalpellino e vorrei insegnare ai giovani a lavorare il peperino, vorrei poter dare il mio contributo per ridurre la disoccupazione giovanile”, il peperino è una pietra locale di origine vulcanica, usata generalmente per rivestimenti di pregio in esterno o opere artistiche.

Di fatto un progetto in tal senso è stato presentato da parte mia con il supporto del Dipartimento Disucom e del Prof. Giovanni Fiorentino, il progetto mira all’anilisi del capitale umano senior, al fine di proporre sperimentazioni di nuove imprese con ultracinquantenni ed ultrasessantenni e giovani, in un distretto della provincia di Viterbo. Il progetto è stato effettivamente finanziato dalla Fondazione Carivit, che purtoppo, ha drasticamente ridotto il budget. Per la maggioranza, gli anziani devono mettere a disposizione la propria esperienza, 69,2%, quindi, se ne ricava un

0 10 20 30 40 50 60 70

Mettere a disposizione la propria esperienza Mettere a disposizione le proprie capacità e

professionalità

Dare un sostegno ecomico alla vita familiare Nessun ruolo ha già dato il suo contributo Nessun ruolo, perché non è in grado di

svolgerlo pienamente 69,2 44,8 23,7 6,1 2,5

Quali sono a suo giudizio le funzioni o