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1.5 Il salvataggio di Tepco

1.5.1 Quantificare i dann

Per l'incidente verificatosi alla centrale nucleare di Fukushima Dai Ichi nel marzo 2011 è stata ritenuta responsabile in primo luogo la Tōkyō Electric Power Company Inc., una delle più grandi compagnie elettriche del Giappone che serve l'area del Kanto e Tōkyō. Quest'ultima conosciuta anche come Tōden è proprietaria di tre centrali nucleari collocate nelle prefetture di Fukushima e di Niigata, con un numero di impianti totali pari a 17. La quasi totalità dei danni che si sono registrati alla centrale di Fukushima sono da imputare alla compagnia stessa. Tuttavia, definire se Tepco abbia una responsabilità esclusiva per quanto accaduto, almeno inizialmente, non è stato semplice da affermare. Ciò che aveva messo in discussione la responsabilità della compagnia elettrica giapponese infatti, è la presenza di una clausola nella legge sul risarcimento per danni da nucleare n. 147 del 17 giugno 1961 (原子力損害賠償法, Genshiryoku songai banshō hō). L'articolo 3 al comma 1 esenterebbe il gestore della centrale in caso di incidente nucleare se questo si verifica a causa di "disastri naturali anomali” o per "sconvolgimenti sociali”.67 L'entità dei danni cui deve rispondere Tepco inoltre, non sono solo quelli relativi agli indennizzi da elargire alle vittime e agli evacuati (da Fukushima verso altre prefetture).68

L'incidente ha avuto in primo luogo conseguenze di tipo ambientale. Il sisma di magnitudo 9 e il successivo tsunami che si sono abbattuti sulla centrale infatti, hanno danneggiato irrimediabilmente tre dei sei reattori attivi in quel momento, provocandone la fusione parziale del nocciolo e rilasciando nell'aria un alto quantitativo di radiazioni in una area molto estesa nella parte orientale del Paese. La contaminazione di un'area così vasta ha portato a devastanti ripercussioni sulle coltivazioni e la industria ittica del Paese. Molti effetti negativi si sono registrati anche tra le persone che risiedevano entro un certo raggio dalla centrale nucleare e che per ordine del Governo giapponese hanno dovuto procedere a una evacuazione forzata. Molte altre seppur trovandosi al di fuori di quelle zone definite a rischio hanno deciso di lasciare volontariamente le loro abitazioni. L'effetto che si è avuto sulla popolazione a seguito del distacco improvviso dalla propria abitazione, ha causato gravi danni psicologici e disturbi da stress post traumatico tra gli evacuati.

67 Nello specifico nell'articolo 3(1) sono riportati i termini 異常に巨大な天災地変 e 社会的動乱によ

つて生じたもの. Si rimanda al capitolo successivo per una trattazione più approfondita.

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Il risarcimento dei danni è diventato quindi una importante questione da risolvere. Nel documento rilasciato dall'OCSE in collaborazione con la Nuclear Energy Association (NEA) su Tepco nel 2012, si apprende che “in modo da poter fornire un rapido sollievo alle vittime, l'11 aprile 2011 il Governo giapponese ha istituito un Comitato di risoluzione, il quale ha avuto il compito di elaborare delle Linee guida aventi lo scopo di determinare la portata dei danni da nucleare in concordanza con la legge sul risarcimento per danni da nucleare”.69

In data 28 aprile e 31 maggio 2011 il Ministero dell’istruzione, cultura, sport, scienze e tecnologie (MEXT) ha rilasciato le “Linee guida preliminari per la determinazione della portata del danno nucleare dovuto alle centrali nucleari di Fukushima Dai Ichi e Dai Ni di proprietà di Tepco”, nella quale si intende chiarire il concetto basilare della portata del danno nucleare cui deve rispondere la compagnia elettrica giapponese, considerando altresì i costi di evacuazione, le perdite aziendali, le perdite di valori immobiliari, ecc. avuti a causa degli ordini del Governo di evacuazione e di sospensione delle esportazioni a causa dei livelli di radioattività. Alle prime due linee guida dal 2011 al 2014 si sono susseguiti diversi documenti.70

Il 5 agosto 2011 vengono pubblicate le cosiddette “Linee guida provvisorie". Queste includono le prime due linee guida precedenti e mostrano un quadro generale delle categorie di danni nucleari che sono state riconosciute.

Questi documenti ci forniscono un'idea del danno che dovrebbe essere compensato da Tepco. Tuttavia, dal 2015 in poi non è stata rilasciata nessuna nuova Linea guida. In numeri, Tepco non sarebbe limitata al solo risarcimento delle vittime. È una cifra che cresce enormemente se ad essi vengono considerati i costi necessari per lo smantellamento dell'impianto71, la sua messa in sicurezza e la decontaminazione del sito

69 “Japan’s compensation system for nuclear damage as related to TEPCO”, World Nuclear Association,

2012, https://www.oecd-nea.org/law/fukushima/7089-fukushima-compensation-system-pp.pdf.

70 1° Supplemento alle "Linee guida provvisorie" (6 dicembre 2011) nel quale si definisce il danno

riguardante l'evacuazione volontaria e anche dei residenti, comprendendo quelli che continuano a rimanere nell'area designata, aventi diritto al risarcimento. ·

2° Supplemento alle "Linee guida provvisorie" (16 marzo 2012): in base al cambiamento delle aree di evacuazione, questo Supplemento esamina l'ambito del danno relativo a questioni specifiche (evacuazione ordinata, evacuazione volontaria, decontaminazione).

3° Supplemento alle "Linee guida provvisorie" (31 gennaio 2013). Sulla base dell'indagine sul mercato dei prodotti agricoli, forestali e della pesca, dopo le "Linee guida provvisorie", con questo supplemento l'ambito dei danni causati dalla diffusione di notizie e/o informazioni non verificate è stato ampliato.

4° Supplemento alle "Linee guida provvisorie" (26 dicembre 2014). Per quanto riguarda le aree di evacuazione, la portata del danno nucleare associato agli ordini di evacuazione è esaminata da questo supplemento in aggiunta alle "Linee guida provvisorie" e al 2° Supplemento. In: Nomura Toyohiro, The

Japanese experience on Compensation of nuclear damage caused by Fukushima accident, 2016.

71 Oltre che per assicurare che il pagamento dei risarcimenti avvenga in maniera equa e immediata, la

Corporazione per l’assistenza allo smantellamento (degli impianti) e per indennizzi per danni da nucleare (NDF) ha esteso tra i propri compiti quello di assistere e sostenere anche finanziariamente tutta quella serie di operazioni relative alla disattivazione, smantellamento, e messa in sicurezza dei reattori della

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visti gli alti livelli di radioattività nell'aria, e per la quale saranno necessari non meno di 40 anni. Il Centro giapponese per la ricerca economica (JCER) ha stimato i costi necessari per la bonifica (propriamente “clean up”) e la messa in sicurezza, e il relativo smantellamento dei tre reattori coinvolti nel meltdown nucleare. Il costo di tali operazioni stimate attorno ai 179.6 miliardi di dollari nel 2011, sono state poi rivalutate nel 2017 tra un’equivalente di 449 e 628miliardi di dollari.72

In economia aziendale uno strumento molto utile per poter capire la situazione finanziaria di una società è il bilancio di esercizio. Sebbene non possa dirci molto circa la responsabilità civile di Tepco nell'incidente che la ha vista protagonista l'undici marzo 2011, dalla sua lettura possiamo reperire informazioni molto importanti come ad esempio capire la situazione in cui versava la compagnia già all'epoca del sinistro. Esso si compone di una serie di documenti quali stato patrimoniale, conto economico e nota integrativa. Lo stato patrimoniale è redatto a sezioni divise e contrapposte in attivo e passivo. Analizzando il bilancio relativo al 31 marzo 2011, si nota nel lato dei debiti un ammontare totale di indebitamenti pari a 13.187 miliardi di yen, mentre nella sezione relativa alle attività, il totale dei beni (strumentali e non) era pari a 14.790 miliardi di yen. Il patrimonio netto di Tepco era invece di 1.602 miliardi di yen. Alle passività citate poc'anzi non sono stati allegati i costi per soddisfare tutte le richieste di risarcimento e le spese per le passività, che includono pagamenti a agricoltori, pescatori e residenti che sono stati evacuati dall'area attorno alla centrale nucleare di Fukushima. Da considerare inoltre gli innumerevoli costi per la disattivazione dei reattori, il cui processo potrebbe richiedere decenni.

Appare chiaro a questo punto, che Tepco, da sola, non era in grado di permettersi una quantità simile di denaro tale da coprire i danni già nel momento stesso in cui è avvenuto l'incidente, e versava in uno stato di possibile insolvenza.

Nel caso in cui la responsabilità dell'operatore nucleare superi il tetto massimo di copertura equivalente i 120 miliardi di yen (cosa che di fatto con Tepco è accaduto), il Governo giapponese deve intervenire secondo l'articolo 16 della Legge sul risarcimento per danni da nucleare del 1961, assegnando all'operatore tutti gli aiuti necessari. Il carattere legale di questa disposizione è per certi versi un po' ambiguo, tuttavia il Governo ha ripetuto in diverse occasioni che deve fornire sempre l'assistenza necessaria per facilitare il risarcimento da parte dell'operatore nucleare.73

centrale nucleare di Fukushima Dai Ichi rimasti coinvolti nel triplice incidente dell’undici marzo 2011.

Sito ufficiale: http://www.ndf.go.jp/.

72 Japan Center Energy Research (JCER), 公益社団法人日本経済研究センター, “FY2020 nuclear

generating cost treble pre-accident level-huge price tag on Fukushima accident cleanup-", 19 luglio 2011.

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