LTuS C0maH0 con le chiavarde, fasi
A, questTnl po ma, separarsi dalla B
Onde, per non
invili
cTlo L^i?
aSlrUSe:"
arDrael,e da*"' au '°«tra le fib
Z
dmi
°"
r,parl,SCa unifo™emente
tra le fibre delle
pam
piene s, s', s" di ciascuna«mone
; donde segue che la resistenza
dXT
»»«
Del luogo dellaperforazione è proporzionalead§ 5.
Supponiamo
che si tratti di unire con 2 chia-varde in una sola fila due catene consecutive com-poste ciascuna di 4 lamine sovrappostecome
quelledel Jones, le quali hanno,
come
si è detto,0-08
di larghezza e 0» 001 di grossezza.Avremo
n=2;
0=
0,004, /=
0,08;quindi l'equazione (c) diverrà
6,282r*
=
4, 25(0,08-4r) X
0,004;donde si trae
r=0
m00655.Adunque
il diametro di ciascuna chiavarda dovrà essere di 43 millimetri; cosicchépercalcolarelaten^'
sione che può sopportare la proposta catena sideve contare sulla larghezza di
80
—
26=
54millim.;'
quindi la sezione pericolosa sarà:
54
X
4=
216mill.quadrati.—
18—
§ 6.
Supponiamo
ora di volere unire per sovrap-posizione, con due chiavarde, in una sola fila, due lamine semplici del Jones, avremo:n
=
2; (7=
0, 004; /=
0,08;quindi l'equazione (e) diverrà:
6,
282r
f=
4,25(0,08—
4r)X
0,001 ,donde si trae:
r=
0m0036.
Adunque
il diametro di ciascuna chiavarda dovrà essere di millim. 7,2.E
la sezione pericolosa della lamina-catena sa-rebbe:(80
-U,4)X<=
65,6mill.quadrati.$ 7.
Supponiamo
ora di voler fare l'unione inuna altra guisa, cioè conun
doppio ordine di chiavarde(fig.5) poste a scacchiera, in
modo
che gli assi dìdue
chiavarde successivea
e b di una stessa fila e l'asse della chiavarda intermedia dell'altrafilastiano, secondo lebuone
regole, sui vertici diun
triangolo equilatero. Ammettendo,come
si suol fare dagli au-tori, che lo sforzo di trazione si ripartiscaunifor-memente
fra tutte le chiavarde di entrambe le file,
é chiaro che nel caso generale, se
n
èilnumero
to-tale delle chiavarde"disposte su due file, saràcome
innanzi lasomma
delle loro sezioni cimentate alla rottura per taglio trasversalen
*
r*-
49-e la sezione pericolosa della lamiera (cioè quella la cui larghezza è i
+
J'+
s",%.
5), sarà:P — 7t*X
2r)flrossia
(I
—
nr)flnquindi per determinare r avremo l'equazione
nirri
=
1,25(f—
nr)g. (<J)§ 8. Nel caso di due catene formale ciascuna con 4 lamine sovrapposte
come
quelle del Jones e unite con una doppia fila di chiavarde,come
indica la fig. 5t abbiamo:n =
4 /=
0,08 g=
0,OOi e l'equazione (rf) diverrà4
X
3,141 r1—
4725(0,08—
4r)X
0,OOidonde
si ricava:r
=
0m00491 valore che ridurremo per semplicità ar
=
0m005.Adunque
il diametro di ciascuna chiavarda dovrà essere di 10 millimetri.Cosicché facendo le unioni con 4chiavardea scac-chiera suduefile,lasezione
minima
dellacatenasarà:(80
—
20) 4=
240millimetriquadrali.—
20—
Il quale risultato, confrontato col valore216 milli-metri quadrali trovato al § 5V dimostra che inparità di circostanze l'unioneconduefiledichiavarde,
come
indica la fig. 5, è più vantaggiosa di quella della fìg. 4, perchè colla prima unione la sezione
perico-240
Iosa risulta
-^-=1,11
di quella che con due sole chiavarde. Cosicché s'inferisce che: le unioni con 4 chiavarde a scacchiera, anziché con 2 sole inunafila,farebbero aumentare di circa 1/10 la resistenza delle catene del Jones.
Ma
non ostante ciò peripontimi-litari sarà forse da preferire l'unione con due sole chiavarde, perchè più semplice e perchè richiede minor
numero
di fori nelle lamine.§ 9. Dalle cose precedenti segue che perlaminedi data larghezza,da unirsiconsecutivamentefradiloro per semplice sovrapposizione, il diametrodelle chia-varde deve a rigore variaresecondolagrossezzadelle lamine.
Ma
trattandosi di ponti militari,Insemplicità richiede che si adotti un diametro contante etaleda porre le chiavarde sempre inbuonecondizioni,siachele lamine si adoperino semplici, sia chelaresistenza da dare al ponte obblighi difareciascuna catenacon vari ordini di lamine sovrapposte. Ter lamine
come
quelle del Jones, di 0m08 di larghezza, il diametro delle chiavarde non potrà essere al
minimo
che di 43 millimetri (§ 5), se si vuole che le stesse chia-varde possano servire ugualmente bene perlelamine semplici e per quelle soprapposte sino in quadruplo ordine. Adottando questo diametro costantedi 13 mil-limetri, seguirà che quando le catene sono formate di lamine semplici o sovrapposte in ordine doppioo triplo, vi sarà una esuberanza di resistenza nelle chiavarde rispetto a quella che prescriverebbe la—
24—
4eoria, cioè quella delle singole catenenelluogodella perforazione:
ma
le chiavarde di un'unica misura tornano a vantaggio della semplicità del materiale.E
qui giova notare che i bottoni delle lamine del Jones avendo il diametro di millimetri 42,7, sono con errore trascurabilissimo precisamentecome
le -vorrebbe la teoria; cosicché basterebbero da se sole -a reggereleunionicome
sièdettoinnanzi(§ 3).Resistenzadelle lamine-catenedelJones.
. fi 10. In quanto alla resistenza che debbonoavere
le lamine-catene, ricordiamo che trattandosidiponti militari temporanei, si
può
secondoalcuni(1) cimen-tare il ferro sino alla metàdel coefficientedirottura;coefficiente che oscilla tra 32 e40chilog. ditrazione per mill.quad., secondo la qualitàpiùo
meno buona
del metallo. Per la lamiera questo coefficiente si av-vicina al limite
massimo
di 40 chilogr.; anzi potrà bone sorpassarlo nellelaminesottilissimecome
quelle del Jones, attesa la benefica azione del maglio edel laminatoio, che tanto conferisce ad aumentare la te-nacità delle fibre del metallo.Ma
trattandosi di un sistema nuovo di ponti mili-tari, gioverà andare più cauti appunto perescludere la possibilità del più lontano pericolo e far che si tocchi conmano
la sicurezza e la solidità dei ponti del Jones.A
tal fine notiamo che insigni autori, avendo riguardo al limite di elasticità del ferro(dilà(1) Lezionisui
piaggi
dei fiumi. Torino, 1864,pag.77.—
22—
dal quale le qualità del metallo rimangono
evidente-mente
alterate), prescrivono chenon
si debbamai
raggiungere questo limite di elasticità, € anche nel caso di sforzi temporanei* (1), ondenonsigeneri nel metallo nessun principio di snervamento. Infatti di là dal limite di elasticità comincia ad essere cimen-tato lo snervamento del metallo; perocché gli spo-stamenti molecolari cagionati dalle forze esternedi-vengono così grandi da non potersi più le molecole spostate costituire in un novello stato di equilibrio stabile sotto l'azione delle forze stesse. E siccome per il ferro
sembra
che il limite di elasticità sia di 15 chilogr. per millimetro quadrato, cosìpotremo ri-tenerecome
limite ben sicuro il cimentarelelamine non più dei 3[4 della resistenza allo snervamento.Sicchéadotteremo
come
coefficiente di sicurezza dei ponti a catenaria del Jones15
X
0,75=
11,25chilogr. perOlili,quad.Questo limite coincide con quello che vorrebbe il
Jones, perchè verso la fine della sua Memoria si
legge: €il carico di rottura è di circa 28tonnellate,
€ e si può quindi caricare senza tema il ponte con t 9 tonnellate.» Ora se riteniamo di 35 chilogr.per millimetro quadrato, il coefficiente medio di rottura
9
per trazione del ferro siha35
x
-jj-=
11,25, valore che coincide a capello col coefficiente adottato da noi; il quale del resto, per tener conto dei piccoli urti che il passaggio delle truppe sempre produce sui ponti, per abbondare in cautela e per maggiore(1) MolihosePioimiBR. Op. cit., pag. 4.
—
23—
semplicità di calcolo, potrebberidursi addiritturaalla cifra rotonda di 40 chilogrammi per mill. quadr.
Frattanto essendo i limiti nei quali sisuole cimen-tare il ferro in sbarre nelle costruzioni permanenti di 5 a 8 chilogr. per millim. quad., si vede che si
può adottare con sicurezza il propostocoefficiente di chilogr. 41,25 per costruzioni temporanee fatte con lamiere assai sottili. Del resto se in pratica si vo-lessero cimentare
meno
le lamine,non
si dovrebbe fare altro che porre in opera tre o quattro catenedi più per un dato ponte; la quale operazione è così facile, che varrà il pregio di sobbarcarvisi talvolta per essere maggiormentecertidella solidità delponte.Anzi è questo il pregio caraneristico del sistemadel Jones, cioè di permettere con pochissimo lavoro di più di accrescere quanto si vuole la resistenza dei ponti.
Calcolirelativial ponti militari del Jones eperlmentatl dal geniomilitare Inglese « 1hafom.
J 11. Ponte N. 4. Premesse lecose precedenti, cer-chiamo di sottoporre alcalcololaresistenzadejponte contrassegnalo nellospecchio a pag. 516-47colN.4, lo cui catene, formate con quadruplo ordine di lamine sovrapposte, presentano ciascunalaspessezzadi4 mil-limetri. Le chiavarde adoperate dal Jones
hanno sempre
il diametro di 0m008,
ma
i fori nei quali entrano i bottonihanno
nella loro parte rotonda il diametro di 0m427; per conseguenza la sezione pe-ricolosa di ciascuna catena sarànelnostrocasodi
(80
—
25,4)4=
218,4 millim.quad.E
siccome il ponte ha 8 catene, cosìlasezione pe-ricolosa totale sarà di248,4x8=
1747orili, quad.;quindi ritenendo il coefficiente di chilog. 11,85 per millim. quadr., avremo che il ponte N. 4 potrebbe Sopportare con sicurezza la tensione di
4747
X H,
25=
19654chilogr.Il peso del ponte,
come
risulta dallo specchio, es-sendo di 4009+
4163=
2472chilogr.,avremoT =
19654, j>=
2172/=19,50 /•=
1,70(ritenendo per valore della saetta delponte quelloche essa presedopoiltransito).
I quali valori sostituiti nella equazione {b)
danno
subitoP
=
4688 chilogrammi.Questo è
dunque
il carico uniformemente diffuso che potrebbe sopportare il ponte N. 1 senza essere cimentato che per chilogr. 11,25 per millim. quad.delle catene. Cosicché, ritenendo col Jones per il
peso medio di un soldato disarmatochilogr. 68, sarà
tì
numero
delle persone che potranno stare sicura-4888 1 'mente
sul ponte -^g-=
69, risultato che coincide quasi colnumero massimo
di soldati che si fecero passare per quattro sul ponte nelle esperienze diChatam
, e chenon
fu senon
di 70,come
rilevasi dallo specchio a pag. 546-17.Onde
lecatenedelponte N. 1 furono cimentate col fatto' nelle sperienze diChatam
percirca chilogr. 41,25 permillim.quadrato.-a-Frattanto se riteniamo ,di 90 chilogr. il peso del soldato di fanteria armato, sarà il
numero
di fantiche potranno transitare simultaneamente sul ponte N. 4
—à?r =
52 circa. Cosicché la fanteria armata potrà passare sul ponte N. 1 in due righe, avver-tendo però di serbare la distanza di circa \ metro tra una fila e l'altra, in guisa che sulla lunghezzadi circa 39m del ponte non vi stiano più di 26 file. Di-Fatti, siccome ilfante colsaccooccupanellafila0m50,•
, , ,
r così
avremo
che:o
Per le 26 filesarà necessarialalunghezzadi Metri 13 Peri25intervalli di\ml'uno
tra le file. . . » 25
Totale(cherisponde quasiallalunghezza
delponte) . Metri 38
In quanto alla cavalleria, ritenendo di590chilogr.
il peso del cavallo con sopra il soldato di cavalleria armato,
avremo
che i soldati a cavallo che potranno simultaneamente stare sul ponteN. 1saranno4688
-590"
=
8CirCBE siccome il cavallo occupa 3 metri di lunghezza, cosi i soldati dovranno sfilare a non
meno
di2 metri di distanzaTun
dall'altro. Difattiabbiamo
Pergli8soldatia cavallo inunasolafila Metri $4 Peri7intervalli di2ml'uno
. . . 1 '»
U
Totale . . . Metri 38
—
26—
5 42. Secondo alcuni (4) è prudente tener conto, nel calcolare la forza da dare ai ponti militari, del caso in cui i soldati, fermandosi inopinatamente su quelli per una ragione qualunque, venganoa trovarsi in alcuni
momenti
ammassati gli uni controglialtri.A
tal fine si parie dal dato che la fanteria su due righe,quando
ciascun soldato abbia il petto contro 10 zaino del soldato che gli è avanti, produce per ogni metro corrente la pressionedi425 chilogrammi, sulla quale si fondano i calcoli della resistenza che dovrà avere il ponte. Il ponte N. 1 è ben lontano dal poter resistere con sicurezza a questa pressione, perchè dietro le cose precedenti si vede subilo che11 carico che esso può sopportare permetrocorrente èdi soli
-
=
420chilogrammi.Laonde in pratica sarà
duopo
o rigorosamente in-vigilare che la fanteria sfilando sul ponte N. 1 su due righe serbi costantemente nonmeno
di 4 metro di distanza dauna
fila all'altra, oppure si dovrà de-bitamente aumentareilnumero
dellecatenedelponte, in guisa da porlo in grado di sfidare anche la pres-sionemassima
di425 chilogrammi per metrocorrente cheperazzardopotesseinqualchemomento
prodursi.Proviamo
adunque
a ridurre a 25 ilnumero
delle catene del ponte N. 4. Adoltando il sistema delle unioni delle laminesuccessiveconduesolechiavarde, si è veduto chequando
queste hanno il diametro di 43 millim. sono sufficienti finché le catene sonofor-ti)Lezioni cit.tu! passaggio occ, pag.62.
—
27—
male di 4 lamine sovrapposte. In tal caso (§5)la se-zione pericolosa del ponte sarà
216
X
25=
5400millim.quad.Onde
la tensione che esso potràconsicurezza sop-portare saràdi5400
X
41,25=
60750chilogr.D'altra parte si ha dallo specchio che le 8 catene del ponteN.4 pesavano 4009chilogr.;quindile25 ca-tenedelnostropontepeseranno
4009
X
-^-=
3153chilogr.o
E siccome il tavolato rimane lo slessodiquellodel ponte N. 4, così
avremo
T =
60750.p =
3453+
4463=
4346J=
49, 50,/"=4,70;
iquali valorisostituitinell'equazione(6) danno
P=
46888 .E questo è il peso uniformementediffusochepotrà sopportare il ponte; quindi ilcaricoper metro cor-rente potrà essere:
46888 .nn ...
39
=
433chilogr.il quale essendo
un
po' maggioredelcaricomassimo
di 425 chilogr., dimostra che sul ponteN. 4fattocon
-
28-25 catene, potrebbe slare stivata quanto si vuole la fanteria su due righe, senza chelelaminefossero
ci-mentate più dello stabilito coefficiente di 14,25chil.
per millimetro quadrato.
Del pari il ponte potrebbe servire per il passaggio della cavalleria stivalasu due righe,essendonotoche intal caso questa non produce che la pressione di 400chil.por metrocorrente.
Solo è da notare che se si vuoleadogni costo pre-munirsi contro il caso del
massimo
stivamento della fanteria sul ponte, bisognerà dare delleconsiderevoli dimensioni ai travi di ritenuta sulle due rive, segna-tamentequando
trattasi della lucemassima
di 40m.
Dippiù le palafitte dovranno essere solidissimamente infisse nel suolo, il che richiederà delle particolari cure ed un esatto studio silo ove la riva del fiume sia più salda. Così per la fanteria
ammassata
sul ponte in due righe
abbiamo
or ora veduto che deve ritenersicome
valormassimo
dellatensioneagli estremi del ponte 60750 chilogr.E
però ciascuno dei due travi di ritenuta, in quanto allo sforzo da cui è cimentato, si può considerarecome
un solido lungo 2m40 (quant'è la larghezza del ponte) appoggiato aidue estremi e gravato dal pesodi60750chilogr. uni-formemente diffuso sulla sua lunghezza, perchè le
25 catene occupando insieme la larghezza di2metri non potrebbero stare in realtà che a qualche centi-metro di distanza l'uria dall'altra.
Questo
enorme
peso ^chiede che si studino dei travi di ritenuta di ferro battuto cilindrici e vuoti,
perchè alla forza uniscano la maggiore leggerezza possibile. Infatti nei casi di così forti tensioni
non
si può più affidarsi ai travi che si potrannoaverein
campagna, ma
è indispensabile prepararli dietro gliopportuni calcoli, e studiar bejne jl
modo
didarealle—
29—
palafitte una stabilità proporzianata al grande sforzo cui debbono reggere.
E qui non sarà inutile riflettere che unavoltadato ai ponti del Jones la tensione chesi vuoleper
mezzo
dei paranchi, e fermati stabilmente itravi diritenuta coi cunei (§1), si può accrescere quanto si vuole la stabilità di questi travi per
mezzo
di cateneattaccale ad essi e sostenute o da altre palafitte situate molto più indietro su ciascuna riva del fiume, o da punti fìssi,come
grossi alberi, macigni, ecc. Codeste ca-tene, partendo dai punti intermedi,del trave,ne rom-perebbero la tratta in varie parti, e così il trave sa-rebbemeno
cimentato allospezzamentoepiùstabile, perchè, oltre delle sue due palafitte, contro le quali appoggiano i suoi estremi, avrebbe altri sostegni in-termedi. Queste catene o tiranti si potrebbero fare con le stesse lamine del Jones sovrapposte in più ordini, per dar loro quella resistenza che si vuole, e si potrebbero interrare completamente per lasciar libero il transito sulla riva del fiume.§ 13. Ponte N. 2. Questo ponte fu costruito nella stesso luogo e in
modo
consimile al precedente, conla stessa saetta,
ma
con 6 catene e senza ghindarele tavole del tavolato.
Al
massimo
si fecero stare sul ponte 60 uomini, i qualirappresentavanoilpesoP =
60X
68=
4080chilogr.Passiamo ora a vedere di quantofurono cimentate inquesta asperienzalecatenedelponte.
Dallospecchiosiha
p =
758+
1163=
1921 ;/=19,
50;/'=1,37.
—
30—
Sostituendo questi valori nellaequazione(a) sitrae
T =
21564chilogr.E
siccomelasezione pericolosa delponteN.2è(§11)218,
4x6 =
1310millim.quad.cosi la tensionesoffertasaràstataper millim.quad.di
21564 to lo ...
-^- =
16,46 chilogr.Adunque
nelle esperienze diChalam
i 60 soldati disarmati che si fecero transitare sul ponteN.2 pro-dussero nelle catenelatensionedi chilogrammi16,46 per mill. quad.; tensione che è bensì neilimiti della stabilità,ma
èalquantomaggioredel coefficiente 11,25 adottato in questo scritto.Ecco intanto il risultato delleesperienze diChatam,
come
le riferisce il Jones nella sua Memoria:«
Una
sezione di 20 reclute formate per quattro€ fece su questo ponte quanto potò per farlo oscil-t lare e per romperlo. Gli uomini si mostrarono in-t stancabili eleoscillazionifuronograndissime perchè
«
non
vi erano legomene
di ancoraggio.c
Una
seconda sezione di 40 uomini ed una terza€ di 60 passò di poi sul ponte senzaprodurre incon-c venienti. Vi transitò pure un cavallo di artiglieria, c II colonnello Collinson, che era presente, esternò i il desiderio che i 60 uomini si soffermassero sul c ponte, il che fu eseguito.
Ma
dopo qualchetempo
t sette dei nodi che fermavano i paranchiaitravidi c tensione e due ganci dei paranchi stessi sirup-€ pero. Esaminate le catene sitrovòcheperlascossa
« subitanea nata da si fatta rottura,cinque lamine di
34
«
una
delle catene si erano spezzate nelpuntoove sono« praticatiiforipel congiungimento.
«
Non
essendo stati adoperali i cunei fra il trave t di ritenuta e i suoi ritti, tutto il peso cimentava t le funi dei paranchi; onde all'assenza di talicunei« èda ascriversi l'incidenteche toccòalponte.Questo
€ si era espressamente costruito senzatantecureper c verificare se facendo a
meno
delle consuete pre-c cauzioni potessero i pontiindiscorsoservire in cir-c costanze eccezionalicome
quelle di unatruppache€ rapidamente debba passare un fiume.»
Questi risultati dell'esperienza non fanno che con-fermare la teoria; perocché la primarotturaaccadde non nelle catene
ma
nelle funi dei paranchi, ele ca-tene si ruppero solo dietro la scossa cagionata dalla prima rottura e si ruppero appunto nelle sezioni pe-ricolose cioè in quelle indebolite dalla perforazione.§ 14. Ponte N. 3. Per il ponte N. 3 non troviamo nella Memoria del signor Jones alcun cenno di espe-rienze eseguite. Questo ponte è precisamente quello lacui fotografiaeraall'Esposizione di Parigi del4867(4), sotto la quale fotografia leggevasi che il peso neces-sario per rompere ilponte eradichilogrammi 49303.
Onde
non sarà ozioso il cercare quale coefficientedi rotturaper millimetro quadrato rispondeaquesto peso, per farsi un*idea la più esatta possibile della resi-stenza dei ponti del Jones e vedere da quali criteri sieno partiti gl'inglesi che sono così famigliariconle costruzioni in ferro.(1) Rapporldela
Commimon
militairesurVExposition uni-verselle, del1867, pag. 158.—
3à—
PerilponteN.3sihadallospecchio
jo
=
784+
1513=
2297/
=15,
24/=1,3.
Dippiù ritenendo pel peso di rottura P
= 1930$ e
sostituendo questi valori nell'equazione (a) si
avrà
T =
64152chilogrammi.E siccomelasezione pericolosadelponteè(§11)
218, 4
X
8=
1747 millim.quadr.,così il coefficiente di rottura permillimetroquadrata chesisaràadottatopertrovareilcennato peso è
64452
=36,
72chil.1747
Il quale risultato risponde per l'appunto al medio coefficiente di rottura del ferroper trazionenelsenso delle fibre(810).
§ 15. Essendoci occupali del carico di rottura del ponte N. 3, passiamo a trovare quello che esso po-trebbe sostenere senza essere cimentato che pel so-lito coefficiente di chilogr. 11,25 per millim. quad., a fine di verificare se il ponte N. 3 puòcolfatto ser-vire al passaggio delle artiglierie dacampagna, come èaccennatonelrapportodellaEsposizione di Parigi.
§ 15. Essendoci occupali del carico di rottura del ponte N. 3, passiamo a trovare quello che esso po-trebbe sostenere senza essere cimentato che pel so-lito coefficiente di chilogr. 11,25 per millim. quad., a fine di verificare se il ponte N. 3 puòcolfatto ser-vire al passaggio delle artiglierie dacampagna, come èaccennatonelrapportodellaEsposizione di Parigi.