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Accettazione dei conglomerati cementizi

Nel documento Mod Rev.00 SOMMARIO (pagine 29-0)

CAPITOLO 3: ESECUZIONE DI STRUTTURE IN CALCESTRUZZO E IN ACCIAIO

14.17 Accettazione dei conglomerati cementizi

Per gli inerti, l'acqua, i cementi e gli eventuali additivi si procederà all'esecuzione delle prove previste dalle normative vigenti.

Per gli inerti inoltre dovranno essere eseguite giornalmente per ogni singola classe le determinazioni della granulometria e dell'umidità.

Controllo del calcestruzzo in corso di lavorazione

In particolare, in corso di lavorazione, sarà controllata la consistenza, l'omogeneità, il contenuto d'aria ed il rapporto acqua-cemento.

Prova di consistenza

Si eseguirà misurando l'abbassamento al cono di Abrams (slump test), come disposto dalla Norma U.N.I. 7163-79. Tale prova sarà considerata significativa per abbassamenti compresi fra 2 e 20 cm. Per abbassamenti inferiori a 2 cm si dovrà eseguire la prova con la tavola a scosse secondo il metodo D.I.N. 1048, o con l’apparecchio VEBE'.

Prova di omogeneità

È prescritta in modo particolare quando il trasporto del conglomerato avviene mediante autobetoniera.

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Essa verrà eseguita vagliando due campioni di conglomerato, prelevati a 1/5 e 4/5 dello scarico della betoniera, attraverso il vaglio a maglia quadra da 4,76 mm.

La percentuale in peso di materiale grosso nei due campioni non dovrà differire pi del 10%. Inoltre l'abbassamento al cono dei due campioni prima della vagliatura non dovrà differire più di 3 cm.

Prova del contenuto d'aria

È richiesta ogni qualvolta si impieghi un additivo aerante. Essa verrà eseguita con il metodo U.N.I.

6395-72.

Prova rapporto acqua-cemento

Il rapporto dovrà essere controllato determinando l'acqua contenuta negli inerti e sommando tale quantità all'acqua di impasto.

14.19 Controlli di resistenza sul calcestruzzo fresco

In applicazione delle Norme si provvederà al prelievo dagli impasti, al momento della posa in opera nei casseri, del calcestruzzo necessario per la confezione di n°6 provini in modo da costituire tre serie di prelievi di due provini ciascuna.

I prelievi, eseguiti o fatti eseguire dalla Direzione dei Lavori in contraddittorio con l'Impresa, ed a spese di quest'ultima e secondo le Norme U.N.I. vigenti, verranno effettuati separatamente per ogni opera e per ogni tipo e classe di calcestruzzo previsti nei disegni di progetto.

Di tali prelievi, verranno redatti appositi verbali numerati progressivamente e controfirmati dalle parti. I provini contraddistinti col numero progressivo del relativo verbale di prelievo verranno custoditi a cura e spese dell'Impresa in locali indicati dalla Direzione dei Lavori previa apposizione di sigilli e firma del Direttore dei Lavori e dell'Impresa e nei modi più adatti a garantirne l'autenticità e la conservazione.

Con i provini della prima serie verranno effettuate, con l'attrezzatura del laboratorio di cantiere o di altra disponibile presso laboratori posti in vicinanza, prove preliminari atte a determinare la resistenza caratteristica a 28 giorni di stagionatura secondo le disposizioni che al riguardo saranno impartite dalla Direzione dei Lavori.

I provini della seconda serie saranno inviati, nel numero prescritto dalle vigenti norme di legge, ai Laboratori ufficiali per la determinazione della resistenza caratteristica cubica a compressione a 28 giorni di maturazione - Rck.

I provini della terza serie saranno utilizzati all'occorrenza, nel caso si rendesse necessario eseguire altre prove.

Tutti gli oneri relativi alla serie di prove di cui sopra, in essi compresi quelli per il rilascio dei certificati, saranno a carico dell'Impresa.

Nel caso che il valore della resistenza caratteristica ottenuta sui provini della prima serie di prelievi risulti essere inferiore a quello indicato nei calcoli statici e nei disegni di progetto approvati dal Direttore dei Lavori, questi potrà, a suo insindacabile giudizio, ordinare la sospensione dei getti

dell'opera d'arte interessata in attesa dei risultati delle prove della seconda serie di prelievi, eseguite presso Laboratori ufficiali.

Qualora anche dalle prove eseguite presso Laboratori ufficiali risultasse un valore della Rck inferiore a quello indicato nei calcoli statici e nei disegni di progetto approvati dalla Direzione dei Lavori, ovvero una prescrizione del controllo di accettazione non fosse rispettata occorre procedere, a cura e spese dell'Impresa, ad un controllo teorico e/o sperimentale della struttura interessata dal quantitativo di conglomerato non conforme sulla base della resistenza ridotta del conglomerato ovvero ad una verifica delle caratteristiche del conglomerato messo in opera mediante prove complementari, o col prelievo di provini di calcestruzzo indurito messo in opera o con l'impiego di altri mezzi di indagine. Tali controlli e verifiche formeranno oggetto di una relazione supplementare nella quale si dimostri che, ferme restando le ipotesi di vincoli e di carico delle strutture, la Rck è ancora compatibile con le sollecitazioni previste in progetto, secondo le prescrizioni delle vigenti norme di legge.

Nel caso che la Rck non risulti compatibile con le sollecitazioni previste in progetto, l'Impresa sarà tenuta a sua cura e spese alla demolizione e rifacimento dell'opera oppure all'adozione di quei provvedimenti che, proposti dalla stessa, per diventare operativi dovranno essere formalmente approvati dalla Direzione dei Lavori. Nessun indennizzo o compenso sarà dovuto all'Impresa se la Rck risulterà maggiore a quella di progetto.

14.20 Controlli di resistenza sul calcestruzzo indurito

La Direzione dei Lavori si riserva di prelevare campioni di conglomerato cementizio anche da strutture già realizzate e stagionate, oppure di effettuare, in caso eccezionale, sulle opere finite, armate o non, misure di resistenza a compressione, non distruttive, a mezzo sclerometro, prelievo di carote o di altri sistemi.

Ciascuna prova o misura di resistenza a mezzo sclerometro verrà eseguita nel modo seguente:

 nell'intorno del punto prescelto dalla Direzione dei Lavori verrà fissata una area non superiore a 0,1 mq; su di esso si eseguiranno 10 percussioni con sclerometro, annotando i valori dell'indice letti volta per volta;

 si determinerà la media aritmetica di tali valori;

 verranno scartati i valori che differiscono dalla media più di 15 centesimi dell'escursione totale della scala dello sclerometro;

 tra i valori non scartati, se non inferiori a 6, verrà dedotta la media aritmetica, che attraverso la tabella di taratura dello sclerometro, darà la resistenza a compressione del calcestruzzo;

 se il numero dei valori non scartati è inferiore a 6 la prova non sarà ritenuta valida e dovrà essere rieseguita in una zona vicina.

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Di norma, per ciascun tipo di sclerometro verrà adottata la tabella di taratura fornita dalla relativa casa costruttrice; la Direzione dei Lavori si riserva di effettuare in contraddittorio la taratura dello sclerometro direttamente su provini che successivamente verranno sottoposti a prova distruttiva di rottura a compressione. Per l'interpretazione dei risultati è buona norma procedere anche a prove di confronto su strutture le cui prove di controllo abbiano dati risultati certi.

Nella eventualità di risultati dubbi, si dovrà procedere al controllo diretto della resistenza a rottura per compressione mediante prove distruttive su provini prelevati direttamente in punti opportuni delle strutture già realizzate, mediante carotature, tagli con sega a disco, estrazione di grossi blocchi, ecc. (Norme U.N.I. 6132-72).

È fatto divieto di conservazione dei provini di calcestruzzo da parte del fornitore dello stesso. I provini dovranno essere conservati in cantiere all’interno di appositi container climatizzati.

Il trasporto dei provini al laboratorio per le analisi dovrà essere effettuato da un soggetto rappresentante del laboratorio stesso.

Il Direttore Lavori o un suo Assistente, dovrà presenziare comunque ai prelievi di getti relativi ad opere strutturalmente significative individuate dal progettista.

14.21 Controlli vari

Fermo restando quanto detto la Direzione dei Lavori si riserva la facoltà di prelevare, in ogni momento e quando lo ritenga opportuno, ulteriori campioni di materiali o di calcestruzzo, da sottoporre ad esami o prove di laboratorio.

14.22 Conglomerati cementizi preconfezionati

È ammesso l'impiego di conglomerati preconfezionati, purché rispondenti in tutto e per tutto a quanto avanti riportato. Valgono in proposito le specifiche prescrizioni di cui alla Norma U.N.I.

7163-79 per quanto non in contrasto con le prescrizioni di cui al D.M. 14.01.2008 e successivi aggiornamenti.

Anche per i calcestruzzi preconfezionati si ravvisa la necessità di predisporre ed effettuare i prelievi per le prove di accettazione nei cantieri di utilizzazione all'atto del getto per accertare che la resistenza del conglomerato risulti non inferiore a quella minima di progetto.

La garanzia di qualità dei calcestruzzi preconfezionati potrà essere comprovata a seguito di apposite prove sistematiche effettuate dai laboratori di cui all'art. 20 della Legge 5.11.1971, n°1086 e di altri autorizzati con decreto del Ministero dei Lavori Pubblici come previsto dall'articolo citato.

Tuttavia queste prove preliminari o di qualificazione hanno il solo carattere complementare e non possono in nessun caso ritenersi sostitutive delle indispensabili prove di controllo in corso d'opera, i cui certificati dovranno essere allegati alla "Relazione a struttura ultimata" di cui all'art. 6 della Legge 5.11.1971, n° 1086.

L'Impresa resta l'unica responsabile per l'impiego di conglomerato cementizio preconfezionato nelle opere in oggetto dell'appalto e si obbliga a rispettare ed a far rispettare scrupolosamente tutte le norme regolamentari e di legge stabilite per i materiali (inerti, leganti, ecc.) sia per il

confezionamento e trasporto in opera del conglomerato dal luogo di produzione, poiché, in relazione alle modalità ed ai tempi di trasporto in cantiere, possono subire modifiche qualitative anche sensibili.

L'Impresa, inoltre, assume l'obbligo di consentire che la Direzione dei Lavori, abbia libero accesso al luogo di produzione del conglomerato per poter effettuare in contraddittorio con il rappresentante dell'Impresa i prelievi e i controlli dei materiali, previsti nei paragrafi precedenti.

Art. 15 – Armature per C.A. e C.A.P.

15.1 Qualità dei materiali

Gli acciai per armature di c.a. e c.a.p. debbono corrispondere ai tipi ed alle caratteristiche stabiliti dalle Norme Tecniche di cu al D.M. 14.01.2008 emanate in applicazione del DPR 380 e successivi aggiornamenti.

Le modalità di prelievo dei campioni da sottoporre a prova sono quelle previste dal D.M.

14.01.2008 e successivi aggiornamenti.

L'unità di collaudo per acciai in barre tonde lisce e in barre ad aderenza migliorata è costituita dalla partita di 30 tonnellate max; ogni partita minore di 30 tonnellate deve essere considerata unità di collaudo indipendente.

L'unità di collaudo per acciai per c.a.p. è costituita dal lotto di spedizione del peso max di 30 tonnellate, spedito in un'unica volta, e composto da prodotti aventi grandezze nominali omogenee (dimensionali, meccaniche, di formazione).

Acciai per c.a. normale

Barre ad aderenza migliorata – B 450 C

È obbligo della Direzione Lavori sottoporre a controllo in cantiere le barre di armatura. I campioni verranno prelevati in contraddittorio con l'Impresa e inviati a cura della Direzione Lavori ed a spese dell'Impresa ad un Laboratorio Ufficiale. Di tale operazione dovrà essere redatto apposito verbale controfirmato dalle parti. La Direzione Lavori darà benestare per la posa in opera delle partite sottoposte all'ulteriore controllo in cantiere soltanto dopo che avrà ricevuto il relativo certificato di prove e ne avrà constatato l'esito positivo. Nel caso di esito negativo si procederà come indicato nel D.M. 14.01.2008 e successivi aggiornamenti.

Reti e tralicci elettrosaldati

Dovranno essere impiegati tondi di acciaio ad alta resistenza - trafilati a freddo con resistenza a trazione di 60 kg/mm ed un allungamento dell'8%.

L'acciaio dovrà essere esente da scorie, soffiature, bruciature, e qualsiasi altro difetto apparente o latente di fusione, laminazione, trafilatura, fucinatura e simili. La sua struttura micrografica dovrà essere tale da dimostrare l'ottima riuscita del processo metallurgico di fabbricazione e da escludere qualsiasi alterazione derivante dalla successiva lavorazione a macchina od a mano che possa menomare la sicurezza d'impiego. Sottoposto ad analisi chimica, dovrà risultare esente da impurità e da sostanze anomale.

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La rete o il traliccio saranno ottenuti saldando elettricamente tutti i punti d'incrocio delle singole maglie. La saldatura deve avvenire in modo che si stabilisca la continuità di struttura dei due fili, e la penetrazione di un filo nell'altro dovrà essere compresa tra 1/4 ed 1/2 del diametro del filo.

Acciai per c.a.p.

Fili, barre, trecce, trefoli

Rotoli e bobine di fili, trecce e trefoli provenienti da diversi stabilimenti di produzione devono essere tenuti distinti: un cavo non dovrà mai essere formato da fili, trecce o trefoli provenienti da stabilimenti diversi.

Durante l'allestimento dei cavi gli acciai non dovranno essere piegati; i fili di acciaio dovranno essere del tipo autoraddrizzante.

Le legature dei fili, trecce e trefoli costituenti ciascun cavo dovranno essere realizzate con nastro adesivo ad intervalli di cm 70.

Allo scopo di assicurare la centratura dei cavi nelle guaine si prescrive l'impiego di una spirale costituita da una treccia di acciaio armonico del diametro di mm 6, avvolta intorno ad ogni cavo con passo di 80-100 cm.

Le filettature delle barre dovranno essere protette fino alla posa in opera con prodotto antiruggine privo di acidi. Se l'agente antiruggine è costituito da grasso, è necessario sia sostituito con olio prima della posa in opera per evitare che all'atto dell'iniezione gli incavi dei dadi siano intasati di grasso.

Nel caso sia necessario dare alle barre una configurazione curvilinea si dovrà operare soltanto a freddo con macchina a rulli.

Acciai controllati in stabilimento

È obbligo della Direzione Lavori sottoporre a controllo in cantiere le barre di armatura. I campioni verranno prelevati in contraddittorio con l'Impresa e inviati a cura della Direzione Lavori ed a spese dell'Impresa ad un Laboratorio Ufficiale. Di tale operazione dovrà essere redatto apposito verbale controfirmato dalle parti. La Direzione Lavori darà benestare per la posa in opera delle partite sottoposte all'ulteriore controllo in cantiere soltanto dopo che avrà ricevuto il relativo certificato di prove e ne avrà constatato l'esito positivo. Nel caso di esito negativo si procederà come indicato nel D.M. 14.01.2008 e successivi aggiornamenti.

15.2 Stoccaggio ed esecuzione delle opere Stoccaggio

Prima del loro utilizzo, le barre dovranno essere conservate in un luogo asciutto e al riparo dall’umidità. In particolare dovranno essere tenute sollevate rispetto al suolo.

Taglio e piegatura delle barre

Le armature metalliche dovranno essere tagliate e sagomate in conformità alle prescrizioni della vigente normativa. È tassativamente vietato piegare a caldo le barre; la piegatura dovrà essere eseguita esclusivamente impiegando piegatrici meccaniche o mordiglioni manuali.

Qualora le sagomature dell’acciaio siano eseguite presso centri di trasformazione (come definiti nel cap.11 del D.M. 2008), quest’ultimi dovranno essere dotati di un sistema di controllo della lavorazione, di un direttore tecnico e essere notificati presso il Servizio Tecnico Centrale.

Formazione e collocazione delle gabbie

Qualora si proceda alla composizione delle gabbie metalliche fuori opera, tutti gli incroci dei ferri o comunque i punti di contatto tra ferro e ferro dovranno essere accuratamente fissati con legatura in filo di ferro ricotto per garantire l’indeformabilità delle gabbie stesse nel trasporto dal luogo di composizione al luogo di posa in opera.

In alternativa le gabbie potranno anche venire composte puntandole con saldatura purché eseguita in modo da non danneggiare le barre interessate (utilizzando acciaio dichiarato saldabile dalla ferriera).

Le giunzioni delle barre, quando non siano evitabili, si devono realizzare possibilmente nelle regioni di minor sollecitazione e secondo le prescrizioni della normativa vigente.

Il posizionamento di ciascun ferro sarà ottenuto legandolo con filo di ferro in corrispondenza di ciascun incrocio con le staffe o con le altre barre in modo da ottenere una gabbia entro la quale gli stessi non possono muoversi.

Per evitare l’affioramento delle armature sulle superficie dei getti è obbligatorio l’uso di distanziatori. La superficie dell'armatura più esterna deve distare dalle facce esterne del conglomerato (copriferro) almeno 3 cm (almeno 4 cm per le fondazioni). Copriferri maggiori di 5 cm, che possono essere fissati in casi particolari e chiaramente indicati sui disegni, richiedono opportuni provvedimenti intesi ad evitare il distacco (per esempio reti).

La gabbia sarà mantenuta in posizione all'interno dei casseri mediante opportuni distanziatori in modo che la posizione dell'armatura risulti quella indicata nei disegni.

Collegamenti di messa a terra

Ai fini di assicurare la continuità delle discese nell'ambito della protezione dell'edificio contro le scariche di origine atmosferica, l'Appaltatore dovrà attenersi alle prescrizioni del progetto dell’impianto elettrico.

15.3 Accettazione delle opere

Le barre non dovranno essere imbrattate da altre sostanze.

Le armature metalliche che presentino superficie grassa o ricoperta da prodotti verniciati dovranno venire preventivamente passate alla fiamma e quindi ben ripulite.

Al momento del getto dovranno risultare pulite e scevre di corrosioni localizzate, scaglie di trafilatura, ruggine libera, ghiaccio, olio ed altre sostanze nocive all’armatura, al calcestruzzo ed alla loro aderenza

Nessun materiale di nessun genere potrà essere incorporato nel calcestruzzo, eccetto il filo di ferro ed i distanziatori interni delle casseforme.

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L’Appaltatore dovrà prendere precauzioni affinché i ferri siano collocati nella corretta posizione e in modo tale che non ci siano spostamenti durante i getti.

La D.L., a questo proposito procederà senz’altro alla sospensione dei getti ed alla demolizione di quanto già gettato quando dovesse constatare movimenti od anche solo possibilità di movimento in elementi di armatura metallica e situazioni di non rispetto del copriferro minimo specificato.

Art. 16 - Strutture prefabbricate di calcestruzzo armato e/o precompresso 16.1 Generalità

Prima dell’aggiudicazione dell’appalto l’Impresa dovrà fornire i nominativi dei produttori prescelti che dovranno possedere il marchio CE e rispettare tutte le prescrizioni e i controlli interni che derivano dall’essere assoggettati a tale marchio.

Prima dell’inizio dei lavori il produttore di elementi prefabbricati dovrà fornire al Committente gli elaborati (disegni, particolari costruttivi, ecc.) firmati dal progettista per il produttore e dal responsabile della produzione, secondo le rispettive competenze, contenenti istruzioni per il corretto impiego dei singoli manufatti, esplicitando in particolare:

 destinazione del prodotto;

 requisiti fisici rilevanti in relazione alla destinazione;

 prestazioni statiche per manufatti di tipo strutturale;

 modalità di trasporto e montaggio;

 prescrizioni per le operazioni integrative o di manutenzione, necessarie per conferire e mantenere nel tempo le prestazioni e i requisiti;

 tolleranze dimensionali;

 certificato di origine firmato dal produttore e dal tecnico responsabile della progettazione;

 estremi dell’autorizzazione del Servizio Tecnico Centrale, copia dell’estratto del registro di produzione e gli estremi dei certificati di verifica preventiva del laboratorio ufficiale nel caso che la serie di fabbricazione sia controllata.

Nella documentazione di cui sopra il progettista per il produttore deve indicare espressamente:

 le caratteristiche meccaniche delle sezioni, i valori delle coazioni impresse, i momenti di servizio, gli sforzi di taglio massimo, i valori dei carichi di esercizio e loro distribuzioni, il tipo di materiale protettivo contro la corrosione per gli apparecchi metallici di ancoraggio/appoggio, indicazioni per il loro corretto impiego;

 le prescrizioni relative al carico sui mezzi di trasporto, alle modalità di sollevamento e agli eventuali presidi provvisori (puntelli, rompitratta, controventi) da disporre durante il montaggio;

 se la sezione di manufatto resistente deve essere completata in opera con getto integrativo, la resistenza richiesta;

 la possibilità di impiego in ambiente aggressivo, e le eventuali variazioni di prestazioni che ne conseguono;

 l'eventuale necessita (in relazione all'impiego) di applicare sulle superfici intonaci o rivestimenti protettivi contro il fuoco.

Tutti gli elaborati (disegni, calcoli ecc.) forniti dal prefabbricatore dovranno essere verificati, relativamente al coordinamento e compatibilità con le altre opere realizzate in cantiere e alle assunzioni sulle ipotesi di carico, dal progettista generale dell’opera e dal direttore del cantiere che dovranno apporre la loro firma su detti elaborati.

16.2 Qualità dei materiali

Prove preventive sulle miscele di inerti - cemento - additivi potranno essere svolte, a descrizione della D.L., per effettuare gli opportuni confronti con le prestazioni o con la composizione del calcestruzzo richiesta di progetto.

Per gli elementi precompressi è suggerito l’uso dei seguenti componenti della miscela:

 cemento Portland tipo 525 dosaggio 350 kg/m³ ;

 inerti lavati e vagliati, suddivisi in 3 classi granulometriche fino a Dmax mm 20, per la realizzazione della densità massima.

 deve essere misurata la quantità di acqua assorbita dagli inerti per il calcolo della corretta quantità di acqua da aggiungere all’impasto;

 rapporto acqua-cemento 0,48, compreso il quantitativo di acqua contenuto negli inerti;

 additivo 0,8% in peso sul cemento;

 slump pari a cm 20;

 resistenza ad 1 giorno 35 N/mm²;

 resistenza a 28 giorni  50 N/mm².

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16.3 Esecuzione delle opere 16.3 Produzione dei manufatti Generalità

Data la tipologia e la modalità di esecuzione delle opere risulta di rilevante importanza l'effettuazione di verifiche in corso d'opera, per le quali è data facoltà alla Direzione Lavori di eseguire prove e verifiche durante il corso dei lavori, sia sui materiali che sugli impasti, i manufatti e la posa.

La D.L. potrà effettuare, a sua discrezione, una visita presso lo stabilimento, al fine di controllare la rispondenza degli elementi prodotti alle prescrizioni del presente capitolato. La Ditta se richiesto dalla D.L. sarà tenuta ad effettuare anche presso lo stabilimento tutte le misurazioni che saranno ritenute necessarie per controllare la geometria dei manufatti.

La D.L. potrà effettuare, a sua discrezione, una visita presso lo stabilimento, al fine di controllare la rispondenza degli elementi prodotti alle prescrizioni del presente capitolato. La Ditta se richiesto dalla D.L. sarà tenuta ad effettuare anche presso lo stabilimento tutte le misurazioni che saranno ritenute necessarie per controllare la geometria dei manufatti.

Nel documento Mod Rev.00 SOMMARIO (pagine 29-0)