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6. RAGIONEVOLI ALTERNATIVE

Il concetto che sottende il termine “Valutazione”, nell’ambito di uno studio di impatto ambientale, è quello di confrontare una soluzione progettuale con altre in modo da pervenire ad una gerarchia di soluzioni tra le quali i decisori possano essere messi in grado di scegliere quella più idonea al rispettivo contesto socioeconomico ed ambientale, scartando quelle decisamente negative per il numero e le caratteristiche degli impatti previsti.

Nel corso dell’iter progettuale sono state sviluppate, valutate e messe a confronto 3 soluzioni, oltre al cosiddetto “scenario zero” che definisce l’evoluzione del contesto territoriale ed ambientale senza la realizzazione dell’opera.

A. Progetto preliminare posto a base di gara dalla Stazione Appaltante B. Proposta migliorativa offerta in sede di gara

C. Adeguamento del progetto preliminare a progetto di fattibilità tecnico ed economica

Pagina 92 di 103 7. SINTESI DELLE MITIGAZIONI E COMPENSAZIONI

Tenuto conto delle indicazioni derivanti dalle analisi effettuate nell’ambito delle singole tematiche ambientali, al fine di:

 contenere gli impatti ambientali prodotti dall’intervento proposto;

 ottimizzare l’inserimento dello stesso nel contesto ambientale e territoriale;

 riequilibrare eventuali scompensi indotti sull’ambiente,

è indispensabile individuare le idonee misure di mitigazione applicabili alla fase di cantiere quanto e a quella di esercizio.

Esse sono distinguibili in due tipologie:

1. misure modificative del progetto o di ottimizzazione progettuale che intervengono direttamente sulle scelte progettuali (gestionali, tecniche, estetiche);

2. misure collegate agli impatti, finalizzate alla minimizzazione degli stessi (interventi attivi, che agiscono direttamente sulla sorgente d’impatto e passivi, che agiscono direttamente sul ricettore dell’impatto o sulle vie di propagazione allo stesso).

Queste ultime verranno distinte per la fase di cantiere e di esercizio.

7.1 Scelte progettuali in grado di mitigare gli impatti

Come si evince dalla lettura del QR Progettuale (§ 2), nonché dalla ragionevoli alternative individuate (§

6) già in fase di progetto sono state individuate tutte le possibili soluzioni atte a ottimizzare l’inserimento dell’opera per la minimizzazione degli impatti.

Le scelte progettuali qualificanti da un punto di vista ambientale con conseguente MITIGAZIONE di impatti, già illustrate nel corso della trattazione, vengono di seguito schematizzate in relazione alle singole componenti.

BIODIVERSITÁ

 Disegno di una sagoma progettuale che coniuga le esigenze di protezione con la limitazione dell’impronta sulla posidonia esistente (i moli sembrano abbracciare la posidonia).

 Scelta di non effettuare dragaggi, limitando fenomeni di torbidità e soprattutto danneggiamenti della prateria di posidonia oceanica esistente. L’impostazione della banchina di riva sulla batimetrica naturale -1.40 m e l’ ottimizzazione del piano ormeggi consentono di sfruttare al massimo le profondità naturali. Ne consegue la necessità di non effettuare alcuna attività di dragaggio.

 Definizione della tipologia di ormeggio a pontili galleggianti ancorati su pali e finger, in grado di limitare fortemente l’impatto dell’ancoraggio e di contrastare il fenomeno dell’aratura dei fondali, favorendo la conservazione della biocenosi.

 Indicazione di sistemi ecocompatibili per l’ormeggio delle imbarcazioni lungo i moli, come le ancore ad espansione del tipo “Manta Ray” che, “sparate” nel fondale, incidono per pochi centimetri sul posidonieto. Inoltre, la boa sommersa sulla linea di ancoraggio del Manta Ray tiene sospesa la catena di fondo evitando, di nuovo, il fenomeno dell’aratura dei fondali.

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 Salvaguardia delle essenze presenti nell’area e completa compensazione del verde sottratto nel corso delle operazioni di scavo, attraverso la piantumazioni di essenze autoctone.

 Valorizzazione delle aree verdi del porto, attraverso la rinuncia a singole fioriere ed optando per spazi maggiormente estesi e connessi, con apparato vegetale autoctono e idoneo ad ambiente marino.

 Previsione di una “cintura” verde nelle aree a terra alle spalle del piazzale, in aree in cui si risente della presenza della falda di acqua dolce e vi è quindi garanzia di attecchimento

SUOLO

 Limitazione dell’occupazione di suolo e perdita di vegetazione attraverso la realizzazione di una struttura “in avanzamento” rispetto alla linea di costa.

 Massimizzazione delle superfici permeabili. Le aree a parcheggio avranno una superficie drenante in materiale tipo Green Paver o similiari. Le aree di manovra all’interno dei parcheggi saranno in masselli di calcestruzzo autoclavato idoneo per carichi carrabili. Tutte le strade previste negli elaborati progettuali, compreso i percorsi di accesso da viale Aldo Moro, saranno realizzati in asfalto drenante su fondazione realizzata in rilevato rispetto alle quote attuali.

GEOLOGIA - ACQUA Acque marine

 Scelta di non effettuare alcun dragaggio (già illustrata nella sezione Biodiversità) con limitazione dei fenomeni di torbidità e di residui di terre da scavo da gestire.

 Progettazione di presidi di circolazione delle acque della piscina naturale, funzionali ad una loro naturale rigenerazione, assicurando al contempo elevati livelli di ossigeno disciolto.

 Predisposizione di un dispositivo Seabin per la raccolta dei rifiuti che accidentalmente dovessero inquinare lo specchio acqueo.

 Trattamento delle acque provenienti da superfici scolanti soggette a inquinamento (strade carrabili, parcheggi) attraverso il preventivo convogliamento in sistemi di depurazione e disoleazione, anche di tipo naturale, prima dell’immissione nella rete delle acque meteoriche.

Acque superficiali

 Introduzione di interventi di sistemazione idraulica degli alvei torrentizi presenti; sagomatura della parte finale del fosso che sfocia in prossimità del porto, andando a tombare l’alveo in presenza dell’infrastruttura portuale e garantendo che il deflusso della portata avvenga direttamente all’interno del bacino portuale in prossimità della radice del molo di sopraflutto ad una profondità di circa 2,00 m.

Risorsa idrica

 Riuso delle acque provenienti dai tetti degli edifici, uniche superfici progettuali scolanti non drenanti e non soggette a inquinamento, con convogliamento in vasche di raccolta e riutilizzo a scopo irriguo o per alimentare le cassette di scarico dei servizi igienici.

 Predisposizione di un dissalatore di acqua di mare sia per l’approvvigionamento idrico sia in fase di cantiere che di esercizio.

Geologia

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 Completo riutilizzo in situ delle terre e rocce da scavo, peraltro molto limitate nell’ambito delle attività di cantiere.

 Nessun fango di dragaggio da gestire.

ARIA

 Realizzazione di viabilità con asfalto non drenante, già nelle prime fasi di cantiere per permettere il contenimento delle polveri; previsione in fase di ultimazione del cantiere del rifacimento del tappetino di usura con asfalto drenante.

 Accessibilità carrabile al molo di sopraflutto in sole condizioni di emergenza. Ogni singolo posto barca sarà servito da veicoli elettrici già in uso in numerosi porti turistici. Ciò disincentiva il ricorso alle automobili e incentiva il ricorso alla mobilità sostenibile.

 Predisposizione di una fermata bus che permetta un collegamento diretto con il territorio limitrofo al Porto e garantendo la possibilità di utilizzo dei mezzi pubblici in alternativa al mezzo privato.

SISTEMA PAESAGGISTICO

Conservazione degli elementi di pregio

 Conservazione della punta rocciosa di Punta is Ebbas e degli spuntoni di porfidi rossastri presenti lungo il litorale.

 Confinamento del progetto all’interno della scarpata naturale che delimita il contesto ambientale del versante collinare, ricavando spazi pedonali, aree di servizio, viabilità, parcheggi e fabbricati all’interno dell’area portuale delimitata lateralmente dall’attuale struttura dello scalo e dal braccio di mare che separa Punta is Ebbas.

 Progettazione di un percorso pedonale in prosecuzione della spiaggia attrezzata, facilitato per consentire la visita ed il passeggio verso il promontorio Is Ebbas. Nel versante più a sud del promontorio, a picco sul mare si localizzano i resti del nuraghe Punta Is Ebbas (XII° sec. A.C.). Questa passeggiata naturalistica, agevolata da una passerella lignea, consentirà la fruibilità e la conoscenza del proto-nuraghe Is Ebbas valorizzando il sito anche come luogo di interesse storico archeologico per i campeggiatori ed i fruitori del porto.

 Realizzazione nell’attuale zona a verde al piede della scarpata di un’area espositiva concepita come una passeggiata belvedere nel quale sono previste aree di sosta ed attrezzate volta a valorizzare il luogo stesso pur rispettandone i caratteri naturali. All’interno dell’area espositiva sarà realizzata anche una piccola area dedicata alle testimonianze della secolare attività mineraria della zona dell’Ogliastra e totem illustrativi.

 Realizzazione, in corrispondenza del braccio di mare che separa l’area portuale dalla costa di Punta Ebbas, di una scogliera in prosecuzione del sopraflutto con una mantellata a sezione variabile, integrata da tubi sottomarini all’interno della sezione stessa, ai fini di consentire la realizzazione di una “piscina naturale”.

 Rispetto della compatibilità cromatica delle rocce costituenti il promontorio nella progettazione delle scogliera. Previsione di approfondimento, nelle fasi successive di progettazione, del profilo orizzontale di raccordo, in modo che la mantellata appaia all’osservatore come la prosecuzione naturale del promontorio.

Mitigazione degli impatti delle opere foranee

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 Definizione di un andamento curvilineo per le opere foranee, al fine del loro migliore inserimento nel contesto costiero e riduzione dei fenomeni di riflessione propri delle strutture articolate in modo più rigido.

 Scelta della struttura dei moli a mantellata di scogli naturali, finalizzata a favorire la dissipazione dell’onda in arrivo e la maggiore naturalità dell’opera.

 Realizzazione di una vasca di dissipazione e muro paraonde concavo che, riducendo la portata di tracimazione, permettono di contenere l’altezza della scogliera e del muro paraonde del molo di sopraflutto a +3.00 m nel tratto più esposto e di ridurre tale valore a +2.50 m in prossimità della sua radice, con quote molto inferiori a quelle delle altre opere presenti sulla costa orientale sarda.

 Impostazione del piano di banchina a +1.50 m, che permette a chi transita la visione completa della distesa di mare oltre l’opera di protezione

 Previsione di una banchina di riva con profilo e scogliera anziché a struttura verticale. Il perimetro portuale è addolcito verso terra da una scogliera che accompagna l’andamento della battigia favorendo l’inserimento ambientale dell’opera.

 Prosecuzione attraverso una mantellata a sezione variabile del molo di sopraflutto verso il promontorio di Punta is Ebbas, al fine di mantenere l’opera foranea distaccata dalla costa e preservando la naturalità del luogo, ma evitando al contempo di creare uno stretto imbuto ove la ridotta circolazione idrica porterebbe a depositare possibili rifiuti ed a ridurre fortemente la qualità delle acque.

Mitigazione degli impatti degli interventi a terra

 Presenza di una striscia di terreno vegetale con piantumazione di essenze erboree, che interrompa la continuità della pavimentazione favorendo l’inserimento paesaggistico dell’opera.

 Ubicazione della viabilità veicolare e dei parcheggi in adiacenza alla scarpata che delimita l’ambito portuale, celando alla vista le infrastrutture: posteriormente grazie alla scarpata e anteriormente grazie ad un filtro verde.

 Attento uso dei materiali privilegiando il recupero e l’utilizzo di quelli locali, proponendo un’architettura degli edifici portuali secondo i parametri tipologici dell’architettura sarda e contenendo le altezze all’interno del limite della scarpata in modo da rendere libere le visuali.

Scelta dei materiali di costruzione

 Scelta di materiali ecocompatibili che vadano ad inserirsi nell’attuale contesto rispettando i criteri di continuità paesaggistica con l’esistente.

 Costruzione delle opere con largo uso di materiali locali (trachite rossa).

 Previsione di uso di materiali le cui case produttrici siano dotate del marchio Ecolabel (Regolamento CE n. 1980/2000) e certificazione ambientale ISO 14001

 Utilizzo, per le lavorazioni in legno, di prodotti aventi la certificazione FSC (Forest Stewardship Council), volta a imporre dei fermi principi di tutela dell'ambiente nelle attività di gestione forestale.

ENERGIA

 Riduzione del consumo energetico da fonti non rinnovabili attraverso il ricorso ad una Smart Grid intelligente a servizio del porto costituita da un sistema impianto fotovoltaico-accumulo-gestione

Pagina 96 di 103 con SCADA dedicato, collegato alla postazione PC installata in un locale control room direttamente dal web server dell’energy server in cui monitoreranno anche i consumi delle utenze. ENERGIA

7.2 Misure collegate agli impatti

7.2.1 Fase di cantiere

Si riportano di seguito le misure di mitigazione che potranno essere attuate in fase di cantiere e gli accorgimenti cantieristici utili alla minimizzazione degli impatti.

GENERALI – TRASVERSALI A TUTTE LE FASI

 attuare il Piano di Monitoraggio Ambientale SUOLO

 Porre particolare attenzione alla manutenzione dei mezzi durante lo svolgimento dei lavori, minimizzando il verificarsi di malfunzionamenti o rotture accidentali che possano portare alla fuoriuscita di combustibili e olii;

 adottare precauzioni durante le operazioni di manutenzione, di rifornimenti di carburante, di rabbocco di lubrificanti, di ingrassaggio mezzi; a tal proposito le aree di cantiere presso cui saranno eseguiti tali interventi verranno attrezzate con superfici pavimentate o telonature di protezione ed i depositi di oli e carburante verranno realizzati con strutture prefabbricate dotate di vasca di raccolta degli sversamenti conformi alla normativa ambientale vigente.

GEOLOGIA-ACQUA

 Istallare il dissalatore di acqua di mare per l’approvvigionamento idrico del cantiere;

 eseguire i lavori a mare al di fuori della stagione balneare;

 disporre idonee misure di mitigazione, quali ad esempio l’adozione di panne di contenimento con teli rigidi (es polipropilene), se dal monitoraggio in corso d’opera sulle acque marine dovessero manifestarsi fenomeni di torbidità superiori ai limiti fissati nel Piano di Monitoraggio;

 dotare il cantiere di panne, salsicciotti e rotoli assorbenti e di materiale granulare oleo-assorbente, da impiegarsi per tamponare eventuali fuoriuscite. Tali attrezzature verranno scelte in modo da garantirne la loro efficacia e applicabilità in tutti i casi dove si presentino fuoriuscite di oli, idrocarburi, sia sul suolo che in acqua;

 dotare il cantiere di appositi kit di assorbimento: il materiale eventualmente sversatosi verrà tamponato, raccolto in sacchi big-bag e conferito in apposita discarica.

Pagina 97 di 103 BIODIVERSITÁ10

Nella nuova piantumazione si dovranno utilizzare specie tipiche della macchia mediterranea, quali ad esempio, Juniperus turbinata, Pistacia lentiscus, Arbutus unedo, Phillyrea ssp., Myrtus communis, ecc. escludendo del tutto le specie esotiche invasive, come Carpobrotus ssp, Nerium oleander, Pinus ssp, Acacia ssp. ed altre.

ARIA

 prevedere nel CSA di progetto che l’impresa aggiudicatrice dei lavori presenti alla direzione dei lavori soluzioni efficaci per il contenimento del sollevamento di polvere causata dalle lavorazioni.

Con riferimento alla gestione dei materiali polverulenti ed in particolare, alle operazioni di scarico, l’impresa appaltatrice dovrà attenersi a quanto disposto dall’allegato V alla Parte Quarta del DLgs.

152/06 e ss.mm.ii.;

 coprire i camion preposti al trasporto con idonei teli atti ad evitare la dispersione delle polveri;

 utilizzare mezzi che rientrano nella categoria EEV nel rispetto delle attuali norme antinquinamento;

 umidificare periodicamente i cumuli eventualmente stoccati per ridurre il diffondersi delle polveri;

 installare un impianto di vaporizzazione nelle aree di cantiere durante tutte le fasi di movimentazione dei materiali pulverulenti;

 installare un impianto per il lavaggio delle ruote dei mezzi in prossimità dell’uscita del cantiere;

 provvedere alla periodica bagnatura delle piste di cantiere e dei materiali di costruzione;

 moderare la velocità nelle aree di cantiere.

SISTEMA PAESAGGISTICO - ARCHEOLOGIA

 Esecuzione di saggi con sorbona trasversali alle dighe e l’assistenza archeologica durante le opere a terra.

RUMORE

 Porre in opera una barriera acustica lungo il tracciato che da via Aldo Moro scende verso il porto, secondo le forme e le dimensioni dettate dalla Valutazione di impatto acustico del cantiere;

 dare preferenza al periodo diurno per l’effettuazione delle lavorazioni;

 adottare un rigido programma di manutenzione e verifica del corretto funzionamento di ogni attrezzatura;

10 Tutte le misure di gestione ambientale, riferite alle altre componenti, incidono sull’integrità del SIC e sulla tutela della biodiversità. Se pur non richiamate nella sezione BIODIVERSITA’ si intendono valide per la mitigazione di impatto sulla componente. Si tenga inoltre conto delle specifiche prescrizioni di monitoraggio.

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 individuare e delimitare rigorosamente i percorsi destinati ai mezzi, in ingresso e in uscita dal cantiere sì da evitare rallentamenti. In particolare, l’accesso di mezzi all’interno del cantiere sarà regolato mediante procedure da concordare con la DL;

 impiegare macchine e attrezzature che rispettino i limiti di emissione sonora previsti, per la messa in commercio, dalla normativa regionale, nazionale e comunitaria, vigente entro i tre anni precedenti la data di esecuzione dei lavori;

 utilizzare unità silenziate sia per i mezzi che per i compressori e generatori di corrente.

ENERGIA

Suggerimenti per migliorare l’efficienza energetica del cantiere:

 posizionamento di pannelli fotovoltaici sulle baracche di cantiere;

 utilizzo di lampade a scarica di gas a basso consumo energetico o a led e generatori di corrente del tipo eco-diesel con silenziatore come richiesto al cap. 2.5.3 dell’Allegato al D.M. 11.10.2017

 impianti idrico sanitari di cantiere rispondenti ai requisiti richiesti al cap. 2.4.2.14 dell’Allegato al D.M. 11.10.2017 con documentazione riportante marchi di componentistica tipo Ecolabel UE o conformità ISO

 impianti di riscaldamento e condizionamento dei baraccamenti di cantiere conformi ai criteri ecologici e prestazionali indicati nel cap. 2.4.2.13 dell’Allegato al D.M. 11.10.2017

7.2.2 Fase di esercizio

Gli impatti residui, non già mitigati dalle soluzioni progettuali, sono ascrivibili al contesto territoriale che necessita di adeguamento ed infrastrutturazione per “accogliere” la struttura portuale.

In particolare si individuano le seguenti necessità cui dovranno necessariamente far seguito idonee misure da parte degli enti territoriali competenti.

POPOLAZIONE E SALUTE UMANA

 Prevedere (lato proponente) investimenti sulla viabilità e sull’accessibilità su larga scala;

 potenziare la mobilità: occorrerà adeguare e/o potenziare i mezzi pubblici esistenti e prevedere ad esempio uno o più servizi di noleggio auto/motorini in prossimità del porto.

8. SINTESI INTERAZIONE OPERA AMBIENTE – MATRICI DI IMPATTO

Sulla base delle valutazioni effettuate per ciascuna delle tematiche ambientali, tenuto conto anche delle interazioni tra gli stessi, nel seguito verrà effettuata la valutazione complessiva, qualitativa e quantitativa, degli impatti sull’intero contesto ambientale e la sua prevedibile evoluzione.

Pagina 99 di 103 Gli impatti, positivi/negativi, diretti/indiretti, reversibili/irreversibili, temporanei/permanenti, a breve/lungo termine, transfrontalieri (mai nel nostro caso), generati dalle azioni di progetto durante le fasi di cantiere e di esercizio, cumulativi rispetto ad altre opere esistenti e/o approvate, saranno schematizzati in matrice.

 In relazione agli elementi di valutazione richiamati dalla normativa l’impatto dell’opera può essere potenzialmente negativo di grado BASSO, MEDIO o ELEVATO.

Su ognuno di questi gradi si può, ove possibile, intervenire con le MITIGAZIONI.

Applicando le MITIGAZIONI il grado di impatto si abbassa e l’opera acquisisce maggiore sostenibilità

 Viceversa può porsi il caso di impatto direttamente o indirettamente positivo, per il quale non è evidentemente necessaria alcuna mitigazione

Si riporta di seguito la MATRICE di valutazione degli impatti per ogni singola componente.

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COMPONENTE

popolazione e salute umana

FASE cantiere esercizio

POTENZIALE IMPATTO disturbo indotto economico indotto economico

diretto/indiretto diretto indiretto indiretto

reversibile/irreversibile reversibile reversibile reversibile

temporaneo/permanente temporaneo temporaneo temporaneo

a breve/lungo termine a breve termine a breve termine a lungo termine

cumulativo no sì sì

SINTESI ENTITÁ MEDIA POSITIVO POSITIVO

MITIGAZIONE gestione ambientale cantiere necessità di investimenti sulla mobilità

di progetto/prevista da SIA-VIEc-VPIA-RP SIA SIA

parziale/completa parziale

ENTITÁ POST MITIGAZIONE BASSA POSITIVO POSITIVO

COMPONENTE

biodiversità

FASE cantiere esercizio

POTENZIALE IMPATTO habitat prioritario posidonia mammiferi marini flora terrestre habitat prioritario posidonia mammiferi marini

diretto/indiretto diretto diretto diretto diretto diretto

reversibile/irreversibile reversibile reversibile reversibile reversibile reversibile

temporaneo/permanente temporaneo temporaneo temporaneo temporaneo temporaneo

a breve/lungo termine a breve termine a breve termine a breve termine a lungo termine a lungo termine

cumulativo no no no no no

SINTESI ENTITÁ ELEVATA BASSA BASSA MEDIA BASSA

MITIGAZIONE

-studio di dettaglio e monitoraggio monitoraggio

di progetto/prevista da SIA-VIEc-VPIA-RP VIEc, progetto, SIA VIEc VIEc VIEc, progetto, SIA VIEc

parziale/completa

ENTITÁ POST MITIGAZIONE MEDIA BASSA NULLA/POSITIVA BASSA BASSA

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COMPONENTE

suolo

FASE cantiere esercizio

POTENZIALE IMPATTO gestione materiali di scavo

approvvigionamenti da cava

occupazione aree e piste di cantiere e rischio inquinamento

occupazione e impermeabilizzazione

suolo occupazione fondale marino

diretto/indiretto diretto diretto diretto diretto diretto

reversibile/irreversibile reversibile irreversibile reversibile irreversibile reversibile

temporaneo/permanente temporaneo permanente temporaneo permanente permanente

a breve/lungo termine a breve termine a breve termine a breve termine a lungo termine a lungo termine

cumulativo no no no no no

SINTESI ENTITÁ BASSA ELEVATA MEDIA MEDIA ELEVATA

MITIGAZIONE

totale riutilizzo delle terre e rocce da scavo in situ

approvvigionamento da

cave locali gestione ambientale del cantiere

limitazione della superficie occupata ed impermeabilizzata

realizzazione moli con massi naturali potenzialmente rimovibili (reversibilità);

sistemi d'ormeggio e a ancoraggio poco

sistemi d'ormeggio e a ancoraggio poco