• Non ci sono risultati.

Ragioni e scelte d’un processo di ricerca Nota introduttiva

Per raccogliere elementi utili all’individuazione delle testate di qualità e impiantare su basi sia quantitative che qualitative la fase degli approfondimenti e dei progetti, ci è parso utile inviare a responsabili e redazioni un questionario con richieste articolate (cfr. qui pp. 205-206), che non si limitassero a registrare dati e requisiti, ma reperissero informazioni sulle finalità culturali, sull’interazione con il teatro agito, sui rapporti interdisciplinari, sugli obiettivi perseguiti e sui mezzi utilizzati per raggiungerli. In altri termini, i criteri ai quali abbiamo fatto riferimento ri- spondevano all’intento di comporre un panorama allargato che registrasse tanto le esigenze della produttività scientifica che le trasformazioni metodologiche e disciplinari. Grazie alle generose risposte di ben 29 testate, questa progettualità ha definito un quadro culturale variegato ed effervescente, che, nel complesso, sembra svilupparsi in controtendenza rispetto alle criticità del settore L-ART-05 e dello stesso teatro italiano1. Per evitare im-

postazioni autoreferenziali o appiattimenti sull’attualità, si sono censite sia le riviste teatrali cessate, purché dopo il 2000, sia le riviste che, pur non contendendo nell’intitolazione espliciti rife- rimenti allo spettacolo, presentino articolazioni dedicate ad argo- menti di carattere teatrale. Fin dall’inizio, ci è parso opportuno richiedere, ancor più che risposte secche, una collaborazione che riferisse gli intenti alla base delle scelte editoriali. Si riporta, in proposito, la lettera inviata all’indirizzario CUT e fatta circolare, aldilà dei contesti universitari, fra testate informative e di rilievo scientifico.

La CUT (Consulta Universitaria del Teatro) sta compiendo un censimento delle riviste teatrali pubblicate in Italia (sia cartacee che in rete, sia scientifiche che d’informazione e di divulgazione).

1 I dati e i contenuti progettuali reperiti attraverso il questionario vengono qui

Chiediamo la Vs cortese collaborazione per ricostruire l’identità della Vostra rivista: in allegato si trova una scheda che Vi preghia- mo di inviarci compilata con la maggiore completezza possibile. Naturalmente nessuno è tenuto a fare cose impossibili. Quindi le informazioni che non sono ricostruibili potranno essere omesse e le eventuali criticità potranno essere evidenziate nel campo finale dedicato a osservazioni e note. Nel medesimo campo possono essere inserite segnalazioni e rilievi che si ritenga utile offrire per meglio definire le qualità della rivista.

È inevitabile che una mappatura a largo raggio, come quella che la CUT si propone, passi attraverso una scheda con voci molteplici che potrebbero non essere tutte ugualmente pertinenti per tutte le riviste censite; abbiamo quindi incluso nella scheda una voce aperta (“Osservazioni e note”) in cui potrete aggiungere brevi riflessioni o indicazioni su eventuali elementi identitari della vostra rivista, che non siano stati previsti.

Nel caso lo riteniate opportuno potete segnalare nella voce aperta eventuali testate che potrebbero rientrare nella mappatura e che non sono raggiungibili né attraverso l’indirizzario CUT né attra- verso la Rete Critica.

Ringraziamo per la collaborazione e vi porgiamo i nostri più sentiti saluti

La versione indirizzata ai soci CUT presentava la seguente integrazione:

Vi segnaliamo infine che, in occasione della prossima riunione bolognese della CUT prevista per la seconda metà di maggio, si terrà una giornata di studi dedicata alle riviste teatrali [18 maggio 2013]. Vi inviteremmo pertanto a partecipare con un intervento della durata di circa dieci minuti e dedicato alla situazione e alle prospettive della Vostra rivista. Per consentirci di programmare i contenuti della giornata, Vi pregheremmo di segnalarci fin d’ora il Vostro prezioso contributo.

Ogni relatore è stato libero di scegliere l’angolazione a par- tire dalla quale presentare la rivista di propria competenza. Alle risposte al questionario si è così aggiunto un secondo corpus do- cumentario. Poi, ai testi presentati il 18 maggio 2013, durante la giornata di studi, ne abbiamo uniti altri aventi per oggetto riviste teatrali non rappresentate in questa tornata informativa, ma connesse alle attività di sedi universitarie e soci CUT, oppure

periodici – come l’annuario il «Patalogo» o «Hystrio» – che pre- sentano contenuti di particolare rilievo per la documentazione, l’analisi e la storicizzazione del teatro contemporaneo. Abbiamo così raccolto ventiquattro schede descrittive di differente taglio ed estensione, che abbiamo intenzionalmente evitato di unifor- mare conservandone le peculiarità di sguardo.

Tutte le riviste teatrali, qui rappresentate dalle schede descrit- tive, sono incluse nello IATJ database – International Archive of Theatre Journals (http://www.iatj-journals.org/), accessibile an- che sul sito dell’IFTR - international Federation for Theatre Re- search. Di conseguenza, gli studiosi possono d’ora innanzi incro- ciare tre fonti d’informazione: 1) le schede descrittive integral- mente riportate in questo volume, 2) i rilievi statistici ricavati dai questionari, 3) i dati riportati nello IATJ database. Quest’ultimo appare uno strumento essenziale, che raccoglie un elevatissimo numero di riviste rappresentative dello stato degli studi teatrali a livello planetario. Avviato dietro impulso della collaborazione CUT/FIRT/IFTR, il database è stato progettato e reso operativo nel quadro del processo di ricerca condotto sulle riviste italiane. I suoi campi, fasi di gestazione e primi esiti sono esposti nel con- tributo di Daniele Vianello (pp. 215-220).

Le molteplici tipologie dei periodici teatrali hanno posto pro- blemi di scelta che abbiamo risolto adottando criteri rappresen- tativi dei complessi rapporti fra gli studi e il teatro vivente. La ricerca è stata pertanto allargata a riviste, che, pur perseguendo fini diversi da quelli dell’indagine scientifica, costituiscono, an- che nelle prospettive di quest’ultima, un punto di riferimento importante per verificare le trasformazioni della critica, le intera- zioni fra produzione artistica, cultura e informazione, le direttive di sviluppo delle performance contemporanee.

Abbiamo inoltre considerato che le riviste di teatro hanno per loro stessa natura un carattere tendenzialmente interdisciplina- re, con molteplici aperture a discipline diverse (dalla letteratura all’arte) o contigue (la storia del cinema e la storia della musica), e che pretendere di stabilire dei confini troppo netti sarebbe, in prospettiva, limitante, anche perché gli sconfinamenti corrispon- dono spesso ad arricchimenti e la trasversalità è un valore. Per questo il novero delle riviste che abbiamo prese in considerazio- ne tiene presente l’esigenza di mantenere costante il dialogo con

gli altri settori disciplinari e, a maggior ragione, con quelli del nostro macrosettore. Non si tratta soltanto di aprirsi a diverse specificità, ma di riconoscere, alla base degli scambi, una pos- sibilità di rifondazione permanente. Le connessioni disciplinari condizionano, infatti, anche la costituzione interna degli ambiti e le modalità della ricerca, delineando competenze composite e dinamiche, che si riflettono nella configurazione di diverse testa- te di recente formazione.

Alle schede descrittive delle singole testate seguono, in que- ste pagine, alcuni approfondimenti integrativi svolti dai membri dell’équipe scientifica. Gerardo Guccini confronta gli esiti dell’at- tuale indagine al dossier sulle riviste edito nel 2003 su «Culture Teatrali», rilevando l’indebolirsi della centralità storiografica e i differenti criteri indotti dal sistema valutativo, considerato, pe- raltro, anche come veicolo di rinnovamento disciplinare. Al siste- ma valutativo è, in particolare, dedicato l’intervento di Armando Petrini, che propone integrazioni e correzioni corrispondenti alle esigenze degli studi teatrali e, più generalmente, umanisti. I ri- lievi statistici di Paolo Quazzolo registrano l’aumento esponen- ziale delle testate, le interazioni fra ricerca specialistica e cultura diffusa, l’apertura alle nuove tecnologie. Fattori positivi che non contraddicono ma, anzi, confermano sia il regresso della centrali- tà storiografica che l’esigenza di modalità valutative agili, mobili, adattabili a diversi formati editoriali. Sandra Pietrini delinea un progetto per la costituzione di una banca dati delle riviste ita- liane, in cui vengano anche indicizzati gli articoli (operazione utilissima ai fini delle ricerche). Questo archivio dovrebbe essere fin dall’inizio aperto a collegamenti con eventuali banche dati straniere, creando un nesso virtuale e virtuoso fra le riviste teatra- li internazionali e, in particolar modo, europee. Daniele Vianello spiega contenuti e possibilità di espansione del database IATJ che, conformemente ai criteri che si sono qui delineati, include «le riviste storiche e istituzionali, nate come organi accademici, e tutte quelle testate che si sono imposte nel panorama teatrale internazionale in quanto spazi letterari di ricerca, di sperimenta- zione, di critica militante» (p. 217).

Giuliano Scabia, chiudendo la giornata di studio sullo riviste (pp. 221-223), ha affermato che l’università dovrebbe continua- mente tornare sui dati che elabora e fornisce. Ci sembra di esserci

mossi in questa prospettiva. Le schede descrittive tornano, infatti, sui precedenti questionari, così come gli approfondimenti parto- no da questi repertori informativi, mentre il database internazio- nale descrive un quadro in trasformazione, che include anche le testate uscite dopo il 2013 – come «Quaderni di teatro carcere» (Direttore Responsabile Cristina Valenti, ed. Titivillus) –, renden- do continuamente necessario aggiornare conclusioni ed esiti.

Roberta Carpani, Gerardo Guccini, Armando Petrini, Sandra Pietrini, Paolo Quazzolo, Daniele Vianello