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4. LETTORI DAI 13 AI 18 ANNI

4.3 Rapporto con il servizio bibliotecario pubblico

4.3.1 Le biblioteche pubbliche in Italia

L’Indagine statistica sulle biblioteche pubbliche degli enti territoriali italiani (Pace- Prisco, 2013), promossa dal Ceppel e dall’AIB e condotta con la supervisione dell’Istat d’intesa con l’ANCI, ha rilevato la presenza sul territorio italiano di 6890 biblioteche pubbliche (Pace-Prisco, 2013, p. 5; Agostini-Stefanini, 2015, p. 78). L’indagine però ne ha coinvolte solo 4658 a causa dell’assenza di indirizzo e-mail noto e funzionante delle altre biblioteche che ha quindi impedito l’invio dei questionari online (Pace-Prisco, 2013, p. 6; Agostini-Stefanini, 2015, p. 78). Per Agostini e Stefanini questo indica un “rilevante problema di adeguamento delle biblioteche all’utilizzo di strumenti ormai indispensabili per lo svolgimento dei propri servizi” (Agostini-Stefanini, 2015, p. 78). Le biblioteche che hanno risposto al questionario online risultano essere 3807 ma di queste 339 risultano chiuse e 229 sono sedi distaccate (Pace-Prisco, 2013, p. 7; Agostini-Stefanini, 2015, p. 78). Questo dato per Agostini e Stefanini dimostra come meno della metà delle biblioteche pubbliche italiane “dia qualche segnale di presenza e di vitalità” (Agostini-Stefanini, 2015, p. 78).

Le biblioteche dichiarano che gli utenti usufruiscono della biblioteca pubblica per ragioni legate al prestito (91,88%), allo studio (49,39%), all’utilizzo di internet (47,75%), alle ricerche scolastiche (45,92%), alla consultazione (35,20%), alle attività e laboratori culturali (23,76%), alla lettura dei giornali (1978%), alla socializzazione (14,61%) e all’accompagnamento (2,57%) (Pace-Prisco, 2013, p. 26-27). I libri più richiesti dagli utenti riguardano la narrativa contemporanea e i libri per bambini e ragazzi (Pace-Prisco, 2013, p. 28). La connessione ad internet viene assicurata, talvolta a pagamento, talvolta gratuitamente, dal 78,64% delle biblioteche pubbliche (Pace-Prisco, 2013, p. 36). Secondo Agostini e Stefanini l’indagine mette in evidenza che “Le biblioteche sembrano non essere in grado di andare al di là dei servizi tradizionalmente offerti e non riescono a interpretare le nuove esigenze che provengono da una realtà e da una comunità in grande fermento e cambiamento” e che “il settore biblioteche sembra non essere in grado di esprimere, significativamente la capacità di far progredire ed evolvere le proprie strutture e i propri servizi” in quanto ancora troppo ancorate ai servizi tradizionali (Agostini-Stefanini, 2015, p. 86).

31 Per quanto riguarda il patrimonio librario le biblioteche pubbliche possiedono in media 21.247 volumi (Pace-Prisco, 2013, p. 40) mentre per quanto riguarda i documenti multimediali/digitali il 30,24% delle biblioteche non ha saputo fornire dati in merito mentre il 20,07% delle biblioteche dichiara di non averne (Pace-Prisco, 2013, p. 41-42).

Solo l’11,31% delle biblioteche intervistate ha espresso il desiderio, avendone la possibilità economica, di incrementare o migliorare la propria dotazione tecnologica (Pace- Prisco, 2013, p. 51). Le altre biblioteche vorrebbero poter incrementare o migliorare il patrimonio e la dotazione di libri (28,48%), gli spazi, gli arredi e i confort (19,61%) e il budget destinato al personale (14,03%) (Pace-Prisco, 20113, p. 51).

Le attività rivolte alle scuole e i laboratori con i bambini sono gli eventi maggiormente organizzati rispettivamente dal 71,26% e dal 63,33% delle biblioteche pubbliche intervistate (Pace-Prisco, 2013, p. 58). Queste due sono anche le attività che coinvolgono il maggior numero di partecipanti con il 28,05% per le attività con le scolaresche e il 25,25% per i laboratori con i bambini (Pace-Prisco, 2013, p. 58). Le altre attività quali la presentazione di libri, i corsi, le mostre, i dibattiti e le conferenze, i gruppi di lettura, i concerti e gli spettacoli musicali, le rappresentazioni teatrali, la proiezione di film e di video non sembrano coinvolgere in modo significativo gli utenti delle biblioteche rispondenti (Pace-Prisco, 2013, p. 59).

Le biblioteche pubbliche italiane sembrano avere due grandi difficoltà: la prima è rappresentata dalla mancata capacità di rinnovarsi e la seconda dalla difficoltà a fare rete tra loro (Agostini-Stefanini, 2015, p. 88). Un censimento effettuato dall’AIB nel corso del 2013- 2014 attraverso un questionario online ha rilevato la presenza di 205 reti di biblioteche di pubblica lettura in Italia. Sono state rilevate 124 reti al Nord, 34 al Centro e 47 al Sud (Agostini-Stefanini, 2015, p. 78, 88). Queste 205 reti di biblioteche contano al loro interno 5465 biblioteche ovvero quasi l’80% della totalità delle biblioteche censite dall’Indagine statistica sulle biblioteche pubbliche degli enti territoriali italiani del 2013 (Agostini- Stefanini, 2015, p. 89). Il sistema del prestito interbibliotecario all’interno delle reti di biblioteche non risulta essere molto efficiente perché la stima dei prestiti interbibliotecari si aggira attorno ai 3,5 milioni (Agostini-Stefanini, 2015, p. 89).

Nonostante la percentuale della popolazione italiana servita da queste reti di biblioteche si aggiri attorno al 70% è stato rilevato che la media della popolazione italiana che usufruisce abitualmente dei servizi delle biblioteche pubbliche si aggira attorno al 10% (Agostini-Stefanini, 2015, p. 89; Forum del libro, 2013, p. 23). L’Indagine statistica sulle biblioteche pubbliche degli enti territoriali italiani (Pace-Prisco, 2013) ha evidenziato che i

32 ragazzi rappresentano il 9,70% dei visitatori della totalità delle biblioteche pubbliche intervistate (Pace-Prisco, 2013, p. 21-22).

4.3.2 Gli adolescenti leggono?

Di seguito vengono riportate le percentuali di lettori adolescenti che, nell’anno 2014, si sono dedicati alla lettura di libri non per motivi scolastici o professionali (Istat, 2014a, p. 253-254, 272-273). Hanno letto almeno un libro il 53,5% degli adolescenti tra gli 11 e i 14 anni, il 51,1% degli adolescenti tra i 15 e i 17 anni e il 51,7% degli adolescenti tra i 18 e i 19 anni. Hanno letto da uno e tre libri il 51,0% degli adolescenti tra gli 11 e i 14 anni, il 47,6% degli adolescenti tra i 15 e i 17 anni e il 47,9% degli adolescenti tra i 18 e i 19 anni. Sono lettori forti, cioè hanno letto più di dodici libri nel corso del 2014, il 14,1% degli adolescenti tra gli 11 e i 14 anni, il 10,5% degli adolescenti tra i 15 e i 17 anni e il 9,0% degli adolescenti tra i 18 e i 19 anni (Istat, 2014a, p. 253-254, 272-273).

L’Istat (Istat, 2015b) dichiara che “la quota di lettori è superiore al 50% della popolazione solo tra gli 11 e i 19 anni” (Istat, 2015b, p. 1) e che i lettori forti sono rappresentati dagli adolescenti tra gli 11 e i 14 anni (Istat, 2015b, p. 1; Istat, 2014a, p. 254). Attorno ai 14 anni però si registra una battuta d’arresto nei confronti della lettura la quale che subisce un forte calo (Morrone-Savioli, 2008, p. 17).

La componente femminile, in ogni fascia di età, dimostra di avere un maggior interesse verso la lettura rispetto alla componente maschile. Leggono il 48,0% delle donne contro il 34,5% degli uomini (Istat, 2014a, p. 254). Le donne non solo leggono di più ma le percentuali rivelano che leggono un numero maggiore di libri rispetto agli uomini: “Il 15,1% delle lettrici legge dodici libri o più contro il 13,2% dei lettori maschi” (Istat, 2014a, p. 254). Pertanto il calo a cui si assiste nella lettura non è da imputare ai lettori forti, cioè a coloro che leggono dodici o più libri nell’arco di un anno, la cui percentuale rimane invariata ma a ai lettori deboli, cioè a coloro che leggono da uno a tre libri nell’arco di un anno, la cui percentuale è scesa da 46,6% a 45,0% (Istat, 2014a, p. 254).

4.3.3 Gli adolescenti e le diverse modalità di lettura

Morrone e Savioli in La lettura in Italia (Morrone-Savioli, 2008) hanno evidenziato l’esistenza di due tipi di lettura: la lettura di piacere e la lettura di dovere (Morrone-Savioli, 2008, p. 61-77).

33 La lettura di piacere è svincolata da obblighi o costrizioni e si caratterizza per il gusto e per il piacere che derivano dalla lettura stessa (Morrone-Savioli, 2008, p. 61). La lettura di dovere invece risponde a bisogni informativi scolastici o professionali. Non è da escludere che questo tipo di lettura risulti comunque piacevole ma si vuole porre l’accento sul fatto che lo scopo per cui si legge, in questo secondo caso, non sia legato allo svago ma alla formazione scolastica o professionale e/o all’aggiornamento professionale (Morrone-Savioli, 2008, p. 73). Le biblioteche dovranno dunque essere pensate per soddisfare queste due differenti tipologie di lettura che presuppongono modalità e posture diverse in relazione al tipo di supporto su cui la lettura viene effettuata (Marchisio, 2013, p. 41). Ad esempio chi si appresta a leggere un testo non impegnativo potrebbe preferire una lettura più comoda magari da effettuare su una poltrona (Marchisio, 2013, p. 41-42). Per le letture di piacere dovranno quindi essere predisposti spazi in cui sentirsi a proprio agio, dove poter leggere in modo rilassato secondo la posizione preferita del momento. Per questi spazi viene suggerita la predisposizione di ambienti raccolti, simili a salotti, o che possano contare di una vista su un giardino o su un panorama suggestivo (Marchisio, 2013, p. 42).

Coloro invece che hanno la necessità di studiare o di prendere appunti saranno facilitati avendo a disposizione dei tavoli. Per le letture di dovere quindi, con scopo informativo, di studio, di aggiornamento, sarà bene pensare degli spazi “con sedute e tavoli per appoggiare i talvolta numerosi libri, ambienti ben illuminati e silenziosi tali da favorire concentrazione e raccoglimento” (Marchisio, 2013, p. 42).

La biblioteca si verrà così a configurare come un ambiente piacevole all’interno del quale poter fruire di diversi spazi per “la lettura, lo studio e il relax” Ramonda, 2013b, p. 256).

4.3.4 Gli adolescenti e gli spazi della biblioteca pubblica

Per quanto riguarda la destinazione degli spazi, le linee guida IFLA del 2002, sottolineano come all’interno di una biblioteca pubblica dovrebbero essere adibiti spazi per i servizi per adulti, per bambini, per ragazzi e giovani adulti e le loro famiglie (IFLA, 2002, p. 57-58). Nonostante queste indicazioni, nelle biblioteche pubbliche, viene raramente riservato uno spazio ai servizi per adolescenti (Ramonda, 2013b, p. 252-253). A tal proposito le linee guida IFLA del 2002 suggeriscono la creazione, almeno nelle biblioteche più grandi, di sezioni per adolescenti con arredi e materiali scelti e pensati appositamente per loro in modo da far “sentire che la biblioteca è per loro” (IFLA, 2002, p. 42) e per superare “quel senso di

34 estraneità alla biblioteca che non è raro in questa fascia d’età” (IFLA, 2002, p. 42-43). I bibliotecari italiani che hanno pensato di predisporre nelle biblioteche pubbliche in cui lavorano uno spazio specifico per gli adolescenti hanno adottato una di queste due soluzioni:

1. Predisporre uno spazio specifico per gli adolescenti ad esempio tra la sezione della narrativa adulti e la sezione bambini e ragazzi;

2. Distribuire il materiale per adolescenti in tutta la biblioteca avendo però cura di segnare con un’apposita etichetta il materiale loro rivolto (Ramonda, 2013b, p. 252- 253).

Ognuna di queste due soluzioni presenta dei pro e dei contro. La prima soluzione permetterebbe ad ogni biblioteca di dotarsi di un’area specifica per adolescenti. Si dovrà però evitare di suddividere la biblioteca in troppi spazi a se stanti che potrebbero rendere più difficile il dialogo e l’interazione tra gli adolescenti e gli altri pubblici presenti in biblioteca (Ramonda, 2013b, p. 253). Al contrario le etichette poste sui libri potrebbero rappresentare un valido aiuto per gli adolescenti nella scelta dei libri ma allo stesso tempo non dovrebbero ostacolarli ed inibirli nella scelta di libri etichetatti per adulti (Ramonda, 2013b, p. 253).

4.3.5 Gli adolescenti e la ricerca di una biblioteca amichevole

I gruppi di lavoro per l’ideazione di nuove biblioteche, talvolta, coinvolgono nelle loro discussioni anche gli adolescenti (Ramonda, 2013b, p. 258). Le critiche emerse nei confronti delle biblioteche riguardano:

1. L’estraneità che essi provano verso le biblioteche;

2. La mancata risposta, da parte delle biblioteche, ai loro interessi e ai loro bisogni; 3. L’esistenza di regole troppo rigide come ad esempio l’impossibilità di bere o di

mangiare all’interno degli spazi delle biblioteche; 4. La somiglianza della biblioteca pubblica con la scuola;

5. La scarsa conoscenza delle biblioteche all’interno delle quale essi pensano di poter soddisfare solamente i bisogni legati allo studio e alla ricerca di libri;

6. La difficoltà nel reperire musica e film nelle biblioteche pubbliche (Ramonda, 2013b, p- 258).

35 Rispetto alle critiche sopra elencate, già nel 2002, le linee guida IFLA (IFLA, 2002) ponevano l’accento sulla necessità, da parte delle biblioteche pubbliche, di comprendere i reali bisogni degli adolescenti e le incoraggiavano a fornire servizi adeguati alle loro esigenze (IFLA, 2002, p. 42). Proprio perché i materiali messi a disposizione dalla biblioteca dovrebbero rispecchiare gli interessi e la cultura degli adolescenti essi dovrebbero essere coinvolti nella scelta dei materiali (IFLA, 2002, p. 42). Questo implicherà l’acquisto di materiali quali ad esempio riviste, fumetti, graphic novel, audiolibri, CD, videocassette e DVD, giochi elettronici (IFLA, 2002, p. 42; IFLA, 2009, p. 4). Anche le linee guida IFLA del 2009 ricordano che “permettere agli adolescenti di partecipare alla selezione ed alla collocazione dei documenti che sono loro destinati, può avere effetti positivi sulla promozione dei servizi e delle risorse e sull’utilizzo della biblioteca” (IFLA, 2009, p. 4).

Gli adolescenti insomma sono alla ricerca di una biblioteca che sia “aperta, flessibile, amichevole, in cui riconoscersi” (Ramonda, 2013b, p. 258) ovvero di una biblioteca che sia “informale” (Ramonda, 2013b, p. 256) dove poter leggere, studiare, vedere film, ascoltare musica ma soprattutto dove poter chiacchierare e incontrare i propri amici (Ramonda, 2013b, p. 256).

4.4 Rapporto con il servizio bibliotecario scolastico