fase III BR 2 avanzato/ inizio BR 3 e) riporti (US 1080, 1484, 1505=1079, 1326), nuovo piano pavimentale ES
28. Rassica, Castelgoffredo (MN)
Tipo di sito: terramara, non è chiaro se siano state individuate le strutture perimetrali
Estensione: 10-12 ettari. L’estensione, rilevata dal Ruzzenenti e in seguito confermata da ricerche di superficie di M. Perini, corrisponde al campo Pomi-Nodari (sede dello scavo ottocentesco) e alle zone circostanti con affioramenti di materiale archeologico
Posizione geomorfologica: dosso
Datazione proposta: da BM 1 a BR 2
Bibliografia: PERINI 1982-84: 11-53, con edizione della corrispondenza del Ruzzenenti a proposito degli scavi; LORENZI J. 1995-97, in NSAL: 27-28
Tipo di ritrovamento: scavi 1890-1891 (L. Ruzzenenti), 1996 (scavi SAL, dir. J. Lorenzi), raccolte di superficie almeno dagli anni Ottanta del secolo scorso
Documentazione consultata: bibliografia, presa visione dei materiali conservati al Museo Archeologico di Milano provenienti dai ritrovamenti ottocenteschi e al Nucleo operativo della SAL di Mantova provenienti dallo scavo del 1996. Dai registri di presa in carico di Mantova, questo risulta essere tutto il materiale consegnato relativo allo scavo 1996, tra il quale si nota un numero estremamente basso di reperti significativi, come se questi fossero stati prelevati per studio. Una tesi di laurea -in occasione della quale i reperti significativi avrebbero potuto essere stati trasferiti altrove- e indagini 14C sulle porzioni di pali conservate erano previste (LORENZI J. 1995-97: 28), ma non ho
trovato alcuna documentazione a proposito
Ampiezza della documentazione sui reperti: Bb
Dati sull´abitato: Il Ruzzenenti condusse gli scavi con l’intento di verificare se l’abitato fosse una terramara, intesa secondo la concezione pigoriniana. Praticò quindi due trincee di 100 m in direzione N-S, intercettando una fossa
larga 3,50 m e profonda 1,50 che ritenne il fossato perimetrale del lato nord dell’insediamento. Sotto il livello antropico, che aveva uno spessore di 40-50 cm, individuò gli allineamenti di buche di palo al tetto dello sterile, come spesso accade negli scavi di depositi terramaricoli. Una fossa larga 3,4 m e profonda 2 è di difficile interpretazione.
Negli scavi del 1996 sono citati pozzetti e un taglio ovale col diam. max di 3 m, sul cui fondo sono state individuate buche di palo, interpretato come fondo di capanna. È segnalata inoltre un’area antropizzata caratterizzata nei 15-20 cm più superficiali da sedimenti prodotti da scarichi di rifiuti misti a crolli di materiali edilizi e nella parte inferiore da uno strato torboso.
Reperti indicativi e discussione: I reperti dai vecchi ritrovamenti conservati a Milano e quelli dalle raccolte di superficie coprono l’arco cronologico tra il BM 1 e il BM 3B. I due estremi sono rappresentati rispettivamente da una buona serie di anse ad ascia (PERINI 1982-84: tavv. 3. 2-4; 5. 4) e da un’ansa a protome animale su espansione falcata AC2.1 var. 1 (PERINI 1982-84: tav. 11. 5).
Al BR 1 può riportare l’ansa cilindro-retta a modesto sviluppo verticale e bottone sommitale AV2 (PERINI 1982-84: tav. 11. 2); al BR 2 si datano le anse a bastoncello AS2 e quelle a nastro decisamente soprelevato AS1 (PERINI 1982- 84: tavv. 7. 1; 15. 1, 2, 7). Tra i tipi noti nel BM 3B, ma più frequenti nel BR e soprattutto nella seconda fase, si annoverano i vasi a beccuccio V5 e la decorazione impressa invadente (PERINI 1982-84: tav. 7. 3; tavv. 8. 9 e 13. 4). Sono presenti in tutto il BR le maniglie A3.1 e i cordoni digitati (PERINI 1982-84: tav. 5. 1).
Tra i bronzi vanno ascritti al BR il pugnaletto con spalle distinte e codolo ogivale, lo spillone con capocchia biconica costolata e collo ingrossato e quello con collo ingrossato e costolato e testa a disco (PERINI 1982-84: tav. 2. 4, 8, 10).
Tra i reperti dello scavo 1996 un’ansa con ampia falcatura AC3.3 e una a protome animale sviluppata AC2.1C (Fig. 4.24: 4, 6) sono riferibili rispettivamente al BM 3B e al BR 1; due anse a bastoncello AS2, un vaso a orlo piatto V1.1, uno a tesa V1.3 (Fig. 4.24: 1, 3, 5) e un vaso a profilo articolato V2 (Fig. 4.24: 2) rimandano al BR 2.
Da segnalare infine un frammento di parete con linee incise bordate da file di puntini e due frammenti di terracotta, che per lo spessore e l’andamento ad angolo retto potrebbero essere elementi edilizi, con decorazione a rilievo di cordoni ondulati e bugne (PERINI 1982-84: tavv. 12. 7 e 13. 10, 11).
Fig. 4. 24: Rassica di Castelgoffredo (sito n. 28). 29. Dossone, Casalmoro (MN)
Tipo di sito: abitato
Estensione: ignota
Posizione geomorfologica: dosso
Datazione proposta: BR 2
Bibliografia: PERINI 1982-84: 45, nota 103; PERINI M. c.s. La Preistoria nel territorio di Casalmoro
Tipo di ritrovamento: ricerche di superficie del Gruppo archeologico di Remedello nel 1979
Documentazione consultata: bibliografia, presa visione dei materiali conservati all’Antiquarium di Remedello
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Dati sull´abitato: nessuno. Il sito da cui provengono i materiali qui citati è a SW dell’abitato di Casalmoro, mentre una seconda località denominata “Dossone” è a nord del paese a 700 m ca. da S. Maria Segreta e non ha restituito ceramica dell´età del Bronzo (com. pers. M. Perini 2008).
L´area che qui interessa si trova a poche centinaia di metri dall’area del Municipio Nuovo, dove furono messi in luce pozzetti del BF (DE MARINIS 1999). Tra i materiali provenienti dal Dossone, che presentano tipi propri dell’area terramaricola nel BR, e quelli dei pozzetti di BF si nota una netta discontinuità tipologico-culturale. Non credo quindi che la contiguità topografica dei due siti vada spiegata con lo spostamento dell’abitato del Dossone nella zona del Municipio Nuovo. Si può forse ipotizzare che con la fine dell’abitato del Dossone, l’area sia stata abbandonata per un certo periodo e una nuova occupazione, spostata poco più est della precedente, abbia avuto luogo nel BF.
Fig. 4. 25: Dossone di Casalmoro (sito n. 29); 10: scala 1:6.
Reperti indicativi e discussione: Oltre ad una tazza carenata con carena accentuata TS1.1 (Fig. 4.25: 2) e a un frammento di difficile lettura forse attribuibile ad un´ansa a nastro AS1 (Fig. 4.25: 1), la ceramica significativa per la
datazione del sito conservata al Museo di Remedello comprende una tazza con orlo ingrossato AS2.2 (Fig. 4.25: 3), vasi a profilo continuo con orlo piatto V1.1 in diverse varietà (Fig. 4.25: 4-6, 8), che costituiscono il tipo meglio rappresentato, un vaso a profilo articolato (Fig. 4.25: 7), un frammento decorato ad alveare e uno a cordoni alternati a file di tacche (Fig. 4.25: 9), associazioni che riportano al BR 2, attribuzione cronologica possibile anche per un vaso a listello V6 (Fig. 4.25: 10).
Il medio corso dell´Oglio a monte di Seniga
Nel tratto del fiume tra Acqualunga e Seniga diverse evidenze segnalano uno o più insediamenti la cui frequentazione si distribuisce dal BM 1 al BR 2.
Si ha la notizia di ritrovamenti ottocenteschi di materiali del BM-R in località Dos del Piola di Acqualunga (DE MARINIS R. 1985, in NSAL: 45) e di Dosso Negrone di Verolanuova, dove sono segnalate anse lunate di tipo terramaricolo (CASTELFRANCO P. 1875, in ASISN XVIII: 381).
Più a valle rispettivamente di 12 e 6 Km lungo il tratto dell’Oglio, tra Alfiano e Grumone, un controllo di superficie effettuato nel 1985 ha portato al ritrovamento di ceramica dilavata lungo le rive e sugli isolotti che affiorano nei periodi di secca. In alcuni casi si tratta di forme pressoché intere. Tra i tipi rinvenuti sono citate: anse a ascia, a corna tronche, a protome animale AC2.1, a espansione verticale ovale in visione laterale AC4.1C, a bastoncello AS2, a cavallino AS3, a tunnel, ceramica grossolana con tacche sull’orlo, anse a nastro (DE MARINIS R. 1985, in NSAL: 45). Va rilevato che le anse a cavallino sono testimoniate a nord del Po solo a Ca’ de’ Cessi.
Nonostante la loro genericità, queste notizie indicano che il territorio tra Oglio e Mella era insediato nel BM-BR e rientrava a pieno titolo nella cultura palafitticolo-terramaricola. Il vuoto che emerge dalle carte di distribuzione in quest’area è quindi da attribuire alla carenza di documentazione.
30. Campo Chiavicchetto-Prati del Palazzo, Regona, Seniga (BS)