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O RDINE DEI COSTITUENTI 6 CONN V O incerto

Linguistica delle traduzioni etee

II.1 O RDINE DEI COSTITUENTI 6 CONN V O incerto

7 CONN V O - [V?] O (incerto) 8 CONN V O - [?] V O (incerto) 9 V=ma O - V O (incerto) 10 V=proN(O) A (2x) - O (2x) V (incerto) 11 V=proN(O) A - V A36/S 12 V=proN(O) A - V A37/S 13 V=ma= S - V S 14 CONN=proNi= V Oi + CONN V O 15 V=ma=proNi OI Oi + V OI O

16 CONN=proNi V=ma Oi + CONN V=bi O

17 V=ma=proNi Oi + V(=bi?) O

18 V=ma=proNi= Oi + V O

19 ADV=ma=proNi=proNii= V OIii Oi + (incerto)

20 CONN=proNi= V Oi + CONN V=ma O

21 INTER=proNi= V Oi + INTER V O

22 CONN=proNi= A V Oi + CONN V?=maA? + CONN V O

23 V=ma=proNi Oi + V O

24 ADV=ma=proNi V Si + V=pa S

25 V=proNi Si + V S

26 CONN=proNi V Si + (incerto)

La regolarità delle corrispondenze non può non essere significativa. Dei ventisei casi di inversione selezionati nelle tre grandi bilingui e CTH 731, diciotto hanno una con- troparte hattica ben attestata e di questi diciassette (vale a dire il 94%) mostrano una corri- spondenza esatta. L'esempio (10), l'unico dei diciassette summenzionati a non esibire il me- desimo ordine assume un'importanza molto grande. Dimostrerebbe, qualora non vengano introdotte nuove interpretazioni del testo hattico, che l'uso dell'anteposizione del verbo, e,

36 Se hattico kun(u) è transitivo.

37 Se hattico kun(u) è transitivo.

STMED 20

io credo, in generale di un ordine inverso, può (ma a nessun titolo debba) essere indipen- dente dal testo di partenza. Laddove, quindi, abbiamo una corrispondenza dell'ordine que- sta può essere causata direttamente da una scelta di calco sintattico oppure esserci perché la disposizione di partenza collima funzionalmente con quella dell'eteo. Certamente quan- to finora riportato non sembra essere spiegabile in toto senza ricorrere al calco sintattico. L'elemento che sembra centrale è il discrimine per la presenza del pronome enclitico cata- forico, dato che esiste come struttura propria dell'eteo la disposizione con verbo iniziale, ma grammaticalmente e funzionalmente essa è diversa da una identica disposizione con l'intervento del pronome cataforico.

Questi due processi che producono inversione dell'ordine dei costituenti più utiliz- zati, anteposizione del verbo e amplificazione con catafore pronominali, possono sottosta- re, indipendentemente dai testi di traduzione, a spiegazioni determinate da regole di sin- tassi testuale e pragmatica; ma soprattuto per l'amplificazione, nei testi di traduzione, è ne- cessario cercare una spiegazione sia in termini di pragmatica che una in termini di morfosintassi. Si tenga presente che le due spiegazioni non devono essere necessariamente esclusive.

L'altissima frequenza di ordini marcati, la comparsa di configurazioni non attestate, o attestate rarissimamente al di fuori dei testi bilingui, come l'aggiunzione amplificatoria con più di un elemento legato a funzioni sintattiche centrali, e.g. (3) o un ordine come AVO, e.g. (22) e l'ancor più alta frequenza di corrispondenze ci deve disporre ad una spie- gazione che in partenza privilegi il calco sintattico. Di volta in volta saranno possibili anche spiegazioni interne; in alcuni casi, e.g. (10) solo una spiegazione interna è valida, per ovvie ragioni, se l'interpretazione del hattico è corretta nei termini più tradizionali.

Alcuni esempî non sono stati considerati perché particolari e necessitanti un tratta-

mento a parte. Il caso di kišaru=at dandukišna<š>DUM[U ( CTH 726, KBo 37.1 Vs.19b), "diven-

ga un uomo" non è considerato perché dandukišna<š>DUM[U rappresenta un complemento

predicativo del soggetto e pertanto è parte del predicato. Questo esempio ricorda uno stile-

ma altrove usato in eteo, come in KBo 17.1+ i.27' (CTH 416) taruēni=ma=at ešḫar, "lo chiamia-

mo sangue".38

In quel caso, però, l'inversione dell'ordine è certamente causata da un pro-

cesso di anteposizione del verbo che risponde a intenti di pragmatica. L'espressione taruē-

ni=ma=at ešḫar introduce un'informazione importante, ma non lineare con quanto

38 Il pronome \ -at\ è anaforico e rappresenta il complemento oggetto, ešḫarè un predicativo dell'og-

getto.

II.1 ORDINE DEI COSTITUENTI

precedente e seguente. Si tratta di un "side-remark", come definito da Luraghi,39 ma non lo si

intenda come una digressione di importanza minore; piuttosto una azione che vuol essere resa nota con una certa discontinuità rispetto a quanto precede, magari per darle rilievo particolare. Nel caso di KBo 17.1+ abbiamo infatti anche la particella \ -ma\ che ha la spe- cifica funzione di marcare una discontinuità a livello logico-testuale. In KBo 37.1 Vs.19b il \ -ma\ non è usato anche perché il cambio di persona, modo e tempo del verbo, oltre che

l'anteposizione stessa, possono già essere segno di una certa discontinuità. kišaru=at dandu-

kišna<š>DUM[U comunque sembra tradurre una formula sintatticamente identica del hatti-

co (non ben conservato in Vs.19a).

Un secondo caso riguarda le righe di KBo 37.1 Vs.9b-10b che probabilmente conten- gono una costruzione relativa sintatticamente difficoltosa per l'eteo. Per tale motivo questa evidenza non è stata qui inclusa.

3. Nei testi etei non troviamo mai (o quasi mai, cf. infra), una così alta concentrazione

di situazioni sintattiche "marcate". Alcuni testi rituali sintatticamente molto interessanti of- frono, è vero, fenomeni di natura in tutto o in parte simile, ma mai interi brani con conti- nuo uso di anteposizioni e amplificazioni. Alcuni esempi importanti per la presente discus- sione e per i capitoli successivi sono i rituali KBo 17.1+ (CTH 416) e KBo 17.74+ (CTH 631), antico-eteo il primo e genericamente fra antico e medio-eteo il secondo. Altri rituali di fon- dazione di origine antico-etea come KUB 29.1 (CTH 414), non si rivelano altrettanto inte- ressanti e sembrano offrire ben pochi esempî utili per il discorso che qui si sta affrontando. I testi storici come "la storia di Zalpa" pure non mettono a disposizione situazioni partico- larmente chiarificatorie. Mostrano, fra l'altro, inversioni dell'ordine con scarsissima fre- quenza. Si trovano, invece, maggiori e più simili attestazioni in miti del periodo medio-

eteo (e.g. Telipinu) e rituali di tradizione luvia (e.g. Maštikka).40

Ancora, si trovano inver- sioni dovute ad amplificazione con pronome enclitico cataforico in testi di traduzione o di tradizione hurrica.

I fenomeni sintattici di rilievo in KBo 17,1+ sono: anteposizioni del predicato in con-

testi di discontinuità41

(e.g.: i.22', 24', 27'); anteposizioni di imperativi (e.g.: ii.16, iv.29); in-

39 Luraghi, OH Sentence, pp. 50-54.

40 Su ciò A. V. Sidel'tsev, Inverted word order in Middle Hittite, in V. Ševoroškin (ed.), Anatolian

Languages, Canberra, 2002, pp. 137-188

41 Discontinuità a livello logico-testuale, non si intenda qui discontinuità referenziale degli argomenti,

che pure può co-occorrere.

STMED 20

versione dell'ordine degli attanti (OAV, e.g.: ii.30);42 amplificazioni (e.g.: i.14', ii.50'); un

caso certo di pronome enclitico cataforico molto interessante: i.6', partaunit=uš LUGAL-un

MUNUS.LUGAL-an-na ašaškizzi; omissioni dell'oggetto diretto (e.g.: i.36').

4. Casi di inversione dell'ordine verbo-attanti si trovano anche in altri testi di vario ge-

nere.43

Fra questi, interessante è KUB 33.62 ii.7'-10', dove osserviamo una sequenza V Voca- tivo OI O.

KUB 33.62 ii.7'-10' (CTH *329/330.1.M)44

7' [ _ _ _ ] an-da wa-a -nu-ut ḫ DINGIRIM URUKu-li-ú-iš-na

8' ⌈A-NA⌉ [LÚBE]-EL ÉTIMMUNUSBE-EL-DI ÉTIM DUMU.NITAMEŠ DUMU.MUNUSMEŠ-aš

9' aš-šu-li TI-an-ni in-na-ra-u-wa-an-ni a-at-tu-la-an-niḫ

10' MUḪI.A GÍD.DA EGIR UDMI

DINGIRMEŠ-aš a-aš-ši-u-ni-it DINGIRMEŠ-na-aš mi-⌈ú-um⌉-

ni-it

Indirizza, o IM di Kuliwišna, al signore della casa, alla signora della casa, ai figli, alle figlie, lunghi anni in futuro, nel benessere, nella vita, nella forza, nella salute, con il bene degli dèi, con la benevolenza degli dèi.

All'anteposizione del verbo segue una sorta di lista. Questo è un tratto che si ritrova in testi luvî e di tradizione/traduzione dal hurrico. Si vedano gli esempî, segnalati già in

DLL, KUB 35.54 ii.49-iii.5 e KUB 35.54 iii.25-29.45

42 KBo 17.1+ ii.30-32.

30 MUŠENḫa-a-ra-na-an L[UGAL-aš MUNUS.LUGAL-aš-š]a ⌈še-e-⌉ir-ša-me-it III-[(ŠU)]

31 DUMU.É.GAL wa-a -nu-[zi ú]-⌈ga⌉-aš-ša-an ERÍNMEŠ-an še-⌈e⌉-[(ir)]

32 III-ŠU wa-a -nu-ú-miḫ

La posizione di DUMU.É.GAL è significativa nel contrasto con uk=a=ššan, il soggetto della clausola se-

guente, marcato dalla particella \ -a\, congiunzione indicante discontinuità che qui accompagna un focus contrastivo.

43 Una rassegna completa di esempî da manoscritti datati al Medio Regno in Sidel'tsev, Inverted word

order ... cit.

44 Cf. J. Glocker, Das Ritual für den Wettergott von Kuliwišna. Textzeugnisse eines lokalen Kultfestes im

Anatolien der Hethiterzeit, «Eothen» 6, LoGisma, Firenze 1997, p. 34.

45 Altri esempî in A. J. Garrett, The syntax of Anatolian pronominal clitics. Dissertation for the degree of

PhD in Linguistics, Cambridge (Mass.): Harvard University (1990), (= Pronominal clitics), pp. 255-256 (tratti da K. R. McCone, The diachronic possibilities of the Indo-European 'amplified' sentence: a case history from Anatolian, in Brogyani, B. (ed.), Festschrift for Oswald Szemerény on the occasion of his 65th Birthday

II.1 ORDINE DEI COSTITUENTI

KUB 35.54 ii.49-iii.546

ii.49' [š]a-a-an-tù-wa-ta pár-na-an-ti-in-zi

50' [ ]u-u-um-ma-ti-išḫ a-aš-ša-ni-it-ti-išḫ

51' ⌈ u⌉-wa-a - ur-ša-an-ti-in-zi ti-ja-am-mi-išḫ ḫ ḫ

§§

iii.1 ⌈ta⌉!-ru-ša-an-ti-⌈iš at⌉[-tù-wa-al-za ú-tar-ša]

2 ḫal-li-iš-ša [p]a-ra-at-⌈ta⌉-a[n-za _ _ _ _

3 pu-wa-ti-il-za [n]a-nu-un-tar-ri-š[a _ _ _

4 ir- u-u-wa-aš-ša pa-[r]i-it-tar-u-wa-a-aš-š[a _ _ḫ

5 u-la-an-ta-al-⌈li-ja⌉-an u-it-w[a-li- _ḫ

§

ii.49' šā-ntu =(w)ata parnanti-nzi

"lasciar andare"-3pl.imp=proN.3pl.nt.NOM(O) "casa"-NOM.pl

50' ḫūmmati-š ḫaššanitti-š

"zoccolo?"-NOM.sg "focolare"-NOM.sg

51' ḫuwaḫḫuršanti-nzi tijammi-š

ḫuw.-pl.NOM "terra"-sg.NOM

§§

iii.1 tarušanti-š at[tuwal-za utar-ša]

"statua"-sg.NOM "cattivo".nt.NOM-ŠA47 "parola".nt.NOM-ŠA

(Current issues in linguistic theory 11), Amsterdam: Benjamins, 1979, pp. 467-487.

46 Si segue l'edizione di F. Starke, Die Keilschrift-luwischen Texte in Umschrift (Studien zu den Boğazköi-

Texten 30), Wiesbaden: Harrassowitz, 1985. Cf. etiam H. C. Melchert, Indo-European Verbal Art in Luvian, in G.-J. Pinault, D. Petit (eds.), La langue poétique Indo-Européenne. Actes du Colloque de travail de la Société des Études Indo-Européennes (Indogermanische Gesellschaft/Society for Indo-European Studies). Paris, 22-24 octobre 2003 (Collection linguistique publiée par la Société de Linguistique de Paris 91), Leuven - Paris: Peeters, 2006, pp. 291-298, part. pp. 295-298.

47 Indico così nella glossatura il cosiddetto "caso in -ŠA" tipico del luvio. Un morfo \-ša\ viene

aggiunto ai termini neutri nei casi diretti in condizioni non ancora ben chiarite del tutto. L'allomorfo \-za\ appare in distribuzione complementare dopo /n/ e /l/. Cf. H. C. Melchert, Language, in H. C: Melchert (ed.), The Luwians (HdO I/68), Leiden - Boston: Brill, 2003, pp. 170-210, part. §1.2, con biblio- grafia ivi citata; cf. etiam F. Starke, Die Kasusendungen der luwischen Sprachen, in Tischler J. (ed.), Serta Indogermanica. Fs Günter Neumann zum 60. Geburtstag (Innsbrucker Beiträge zur Sprachwissenschaft 40), Innsbruck: Innsbrucker Beiträge zur Sprachwissenschaft, 1982, pp. 407-425, part. pp. 417-419; O. Carruba, Der Kasus auf -sa des Luwischen, in E. Neu (ed.), Investigationes philologicae et comparativae.

STMED 20

2 ḫalliš-ša parattan-za

"pena?"48-ŠA "impurità"-ŠA

3 puwatil-za nanuntarri-ša

"vecchio"-ŠA "presente"-ŠA

4 ir ūwa-šša<n> parittaruwāšša<n>ḫ 49

"dell'ir uwa-ḫ " "dell'animale?"

5 ulantallija-n ḫuitwali[ja-n

"del morto" "del vivente"

Che le lascino andar via, la stanze (case), lo zoccolo, il focolare, i ḫuwaḫḫuršanti-, la

terra, la statua: la parola/cosa malvagia, la pena(?), l'impurità antica, presente

dell'ir uwa-, dell'animale(?), del mortoḫ 50, del vivente

KUB 35.54 iii.25-2951

25 [wa]-a-ar-ša ku-wa-ti-i-in ⌈ḫa⌉[-la]-⌈a⌉-al

26 [a-]ta a-la-a-al a-aš-tù za-⌈a⌉ [p]ár-na-an-zaḫ

27 [DIN]GIRMEŠ-ni-in-zi u-u-u - ur-ša-a[n-t]i-in-zi ḫ ḫ

28 [t]á-a-⌈ru⌉-ša ti-ja-am-mi-iš [u-u-u]m-ma-ti-išḫ

29 [GU]NNI-ti-iš GIŠkat-ta-lu-uz[-zi]-ša

30 ⌈a⌉-ta a-la-a-al a-aš-t[ù _ _ ]ḫ

§

Gedenkschrift für Heinz Kronasser, Wiesbaden: Harrassowitz, 1982, pp. 1-15; Idem, Genere e classe in anatolico: la 'mozione in -i' e il 'caso in -sa/-za', in O. Carruba, W. Meid (eds.), Anatolisch und Indogerma- nisch. Anatolico e indoeuropeo. Akten des Kolloquiums der Indogermanischen Gesellschaft, Pavia, 22.-25. September 1998 (Innsbrucker Beiträge zur Sprachwissenschaft 100), Innsbruck: Innsbrucker Beiträge zur Sprachwissenschaft, 2001, pp. 29-42.

48 Sic Melchert, CLL, s.v. ḫalliš- (p. 48); 'illness', Idem, Indo-European Verbal Art in Luvian, cit., 2006, p.

295.

49ir uwašša<n> parittarwašša<n> , secondo Melchert, CLL, s.vv. īr( )wa -, parittarwašša/i- (pp. 92, 168). I

due termini potrebbero indicare due insiemi di realtà: quelle erette (e.g. l'uomo) e quelle 'supine' (e.g. l'animale). Secondo Melchert, Indo-European Verbal Art in Luvian, cit. 2006, p. 295: «of the upright (and) of the supine».

50 «Of a mortal»: Melchert, CLL, s.v. walantalli(ya)- (p. 251); «of the daed», Idem, Indo-European Verbal Art

in Luvian, cit. 2006, p. 295.

51 Cf. etiam Melchert, Indo-European Verbal Art in Luvian, cit., 2006, p. 297.

II.1 ORDINE DEI COSTITUENTI

25 wār-ša kuwatīn ḫalāl

"acqua".nt.NOM-ŠA "come" "puro".nt.NOM

26 a=(a)ta ḫalāl āš-tu zā parnan-za

CONN=proN.NOM "puro" "essere"-3.sg.imp "questo".nt.NOM "casa".nt.NOM-ŠA

27 DINGIRMEŠni-nzi ūḫ ḫḫuršanti-nzi

"dio"-pl.NOM ḫ ḫḫū uršant-pl.NOM

28 tāru-ša tijammi-š ḫūmmati-š

"statua".nt.NOM-ŠA "terra"-sg.NOM "zoccolo"-sg.NOM

29 GUNNI-ti-š kattaluzzi-ša

"focolare"-sg.NOM "soglia".nt.NOM-ŠA

30 a=(a)ta ḫalāl āš-tu

CONN=proN.NOM "puro".sg.nt.NOM "essere"-3.sg.imp

§

Come l'acqua è pura che siano puri: questa casa, gli dèi, i ḫ ḫḫu ursant-, la statua, il

suolo, lo zoccolo, il focolaio, la soglia! Siano puri!52

KUB 35.54 ii.49-iii.5 mostra un articolato esempio di sequenza V=proNi A Oi, carat-

terizzato da una lista di soggetti seguita da una lista di oggetti. Ancora più interessante il passo successivo, sopra riportato (iii.25-29), dove la sequenza è VS e si evidenzia l'uso del pronome con il soggetto intransitivo, così come accade anche in eteo, sia in funzione cata- forica che anaforica e notiamo inoltre la ripetizione della sequenza predicativa alla fine

(CONN=proNi V1[NP+V(essere)] Si CONN=proNi V2, con V1=V2).

Per quanto riguarda i testi di tradizione e/o traduzione hurrica KUB 24.753 (CTH

717) fornisce un esempio molto chiaro. KUB 24.7 i.12-14

12 [wa-al-l]a-a - i-ja-aš ḫ ḫ ŠADINGIRGAŠAN a-an-te-ez-zi-uš

13 [DINGIiRNi-na]-at-ta-an DINGIRKu-li-it-ta-an DINGIRŠi-en-tal-ir-te-en

14 [DINGIRḪa]-am-ra-zu-un-na-an ...

52 La presenza dei pronomi prolettici del soggetto, sia in iii.26 che in iii.30 non è traducibile in italiano.

53 Cf. H. G. Güterbock, A Hurro-Hittite hymn to Ishtar, «JAOS» 103 (1983), pp. 155-164; A. Archi, I poteri

della dea Ištar hurrita-ittita, «OA» 16, 1977, pp. 297-311.

STMED 20

(Le) esalterò le “prime” di Ištar, Ninatta, Kulitta, Šintalirti, amrazunna ...Ḫ

Alla riga 12, il verbo walla- è declinato alla 1 sg del Pres/Fut, walaḫḫi. A questa forma

si appoggia il clitico accusativo plurale \ -aš\ con valore cataforico.54

Segue l’elenco delle divinità; al paragrafo successivo, alle righe 22-24, si ripropone la medesima situazione, ma alla serie dei nomi delle divinità fa seguito la ripetizione del verbo.

KUB 24.7 i.22-24

22 wa-al-la-a - i-ja-aš ḫ ḫ ŠADINGIRGAŠAN ap-pí-iz-zi-uš MUNUSSU UR.LÁLḪ ḪI.A

23 DINGIRA-li-in DINGIRḪal-za-a-ri-in DINGIRTa-ru-wi 5-in

24 DINGIRŠi-na-an-da-du-kar-ni-in wa-al-la-a - i ...ḫ ḫ

(Le) esalterò le “seconde” ancelle di Ištar: Ali, Halzari, Taruwi Šinantantukarni esalterò ...

In queste "liste" i pronomi clitici sembrano essere usati come mezzo per segnalare il tema (topic), nel senso di argomento del discorso, "ciò di cui si predica qualcosa" e quindi opposto a "rema" (comment), che è la parte predicativa. Rappresentata graficamente, que- st'ultima coppia di esempî si rivela così:

REMA TEMA

ḫḫ

wala i=aš ŠADINGIRGAŠANḫanteziušDINGIRNinattanDINGIRKulittanDINGIRŠientalirten DINGIRḪamrazunnan

Immediatamente si nota la lunghezza del Tema, e proprio per questo fatto, credo, si giustifica la ripetizione del verbo nel secondo esempio:

54 Fra il grafema <ḫi> ed il grafema <> si introduce il sillabogramma -ja- che dovrebbe riflettere un

glide [j], fra [i] ed [a].

II.1 ORDINE DEI COSTITUENTI

ḫḫ

wala i=aš ŠADINGIRGAŠANappezziušMUNUSSU UR.LÁL ḪI.ADINGIRAlin DINGIRḪalzārinDINGIRTaruwinDINGIRŠinantatukarnin

REMA TEMA

ḫḫ

wala i

REMA

In pratica, la lunghezza della parte tematica potrebbe aver provocato una tensione, un senso di 'incompletezza' che si può risolvere fornendo una parte rematica tramite la ri- petizione del predicato alla fine, ricreando una sequenza con l'ordine tema-rema.

Nell'esempio luvio (KUB 35.54 iii.25-29) forse emerge in modo più chiaro una fun- zione fàtica particolare, forse legata al contesto magico, da attribuire alla ripetizione della

parte predicativa.55 Ciò non toglierebbe nulla all'interpretazione linguistica nei termini

appena usati per l'esempio hurrico, le due visioni possono co-occorrere e pertengono a li- velli di analisi connessi ma non esclusivi. L'altro esempio luvio simile, KUB 35.54 ii.49-iii.5 mostrerebbe una parte tematica lunghissima, costituita dai soggetti e dagli oggetti (la se- quenza è, infatti, VAO). È evidente che la struttura in questo caso sia più complessa, forse includendo processi di focalizzazione a carico degli elementi in funzione di soggetto.

Si presentano ora alcuni altri esempî che possono ulteriormente illustrare la que-

stione nella sua complessità e, a volte, ambiguità, tratti dalla "storia di Appu".56

Nel passo che verrà riportato si trovano due occorrenze di inversione dell'ordine verbo-argomenti che possono avere ragioni testuali-pragmatiche.

KUB 24.8+ i.24-40

24 [a-r]a-i-ša-pa map-p[u-u]š na-aš-za pár-na-aš-ša

25 [i-j]a-an-ni-iš š[a-aš-t]a-aš-⌈ša⌉-an57

26 [GIŠ]NÁ-aš šar-ku-w[(a-a)]n-za še-eš-k[(i-)]it

§

27 [DAM] map-pu LÚ.MEŠAMA.TU-an pu-nu-uš-ki-w[a]-⌈an da-a-iš⌉

28 [Ú-]UL-wa ku-uš-ša-an-ka4 kat-ta e-ip-ta

29 [nu]-wa ki-nu-un kat-ta e-ip-ta pa-a-i-ta-aš

55 Cf. Melchert, Indo-Europaen verbal art in Luvian cit., 2006, pp. 297-298.

56 J. Siegelová, Appu-Märchen und Ḫedammu-Mythus (StBoT 14), Harrassowitz, Wiesbaden 1971.

57 Diversamente in CHD, s.v. 'šarkuwe-, šarkuya-'; to put on footwear: «(“(Appu) went home”) p[ai]t–a–

ššan [GIŠ

]NÁ-aš šar-ku-w[(a-a)]n-za šeškit “and thereupon he lay down on his bed with his shoes on”»

STMED 20

30 [MUN]US-za na-aš-za IT-TImap-pu wa-aš-ša-an-za še-eš-ki-it

§

31 [ma]p-pu-uš Ù-az pár-ku-i-ja-ta-at

32 [na]-an DAM-ZU pu-nu-uš-ki-u-wa-an da-a-iš

33 [Ú-]UL-wa ku-uš-ša-an-ka4 kat-ta e-ip-ta

34 [nu]-wa ki-nu-un kat-ta e-ip-ta

35 [ma]p-pu-uš IŠ-ME nu-uš-ši me-mi-iš-ki-wa-an da-a-iš

36 [MUNUS]-⌈an⌉-za-wa-za MUNUS-ni-li-ja-az zi-ik

37 [nu]-wa Ú-UL ku-it-ki ša-ak-ti

§

38 ⌈a⌉-ra-i-ša-pa ⌈m⌉ap-pu-uš GIŠNÁ-az

39 [n]u-za ar-ki-in SILÁ-an da-a-[aš]ḫ

40 ⌈na⌉-aš DINGIRUTU-i kat-ta-an i-ja-an-ni[-iš]

Si levò Appu [scil. dal tavolo] e andò a casa. Nel 'letto preparato'58 si stese con gli sti-

vali §

La moglie di Appu si mise a chiedere alla servitù: mai katta ep-; ora katta ep- (?).59

Andò,60 'donna', e si stese vestita con Appu

§

58 Aliter CHD, s.v. 'šarkuwe-, šarkuya-'.

59 Il significato di questo passo non è affatto chiaro. Potrebbe trattarsi di una espressione idiomatica di

cui però ci sfugge la resa letterale e gran parte del significato. Possiamo concentrarci sul contesto che illustra il problema della "sterilità" di Appu (o della moglie) o della sua impotenza o altro problema che impedisce o il concepimento o il rapporto sessuale fra i due. Per katta ep- possiamo partire da un letterale "prendere sotto" con nozione sessuale più o meno esplicita, riferendosi a parti intime o indi- cando un'azione e giungere alla traduzione garbata in Siegelová, Appu-Märchen ... cit., p. 7: «Niemals hat/hast er/du (mich) umarmt» (probabilmente basata su osservazioni di von Brandenstein riportate in J. Friedrich, Churritische Märchen und Sagen in hethitischer Sprache, «ZA» XLIX (N.F. XV) (1950), pp. 213- 255, part. 244.). Oppure possiamo considerare la proposta interpretativa di Puhvel in HED, s.v. ep(p)-, ap(p)-, secondo cui katta(n) ep(p)- è parallelo a lat. con-cipiō e significa "take down; (intrans.) take (root), be conceived" (p. 273), per tanto il passo in questione andrebbe tradotto «never was there concep- tion, now has there been conception?» (p. 277). Personalmente non ritengo possibile scartare a priori e sulla base del solo passo in questione né l'una né l'altra proposta, anzi, aggiungerei che non mi sembra necessario intendere il secondo periodo come una interrogativa.

60 Il pronome enclitico cataforico soggetto non è traducibile in italiano.

II.1 ORDINE DEI COSTITUENTI

Appu si destò dal sonno e la moglie cominciò a parlargli: mai katta ep-; ora katta ep-

(?). Appu udì e rispose: tu sei proprio una donna! Non sai niente! §

Appu si levò dal letto e prese un agnello bianco e andò al cospetto dei dio Sole.

Sia nel caso di pa-a-i-ta-aš [MUN]US-za che nel caso di ⌈a⌉-ra-i-ša-pa ⌈m⌉ap-pu-

uš, l'ordine inverso può essere causato più che da una certa discontinuità nei referenti de-

gli argomenti, da una discontinuità testuale, marcando l'inizio di sezioni episodiche. In

realtà la situazione arāi- è diversa, anche nel comportamento sintattico, da quella di pāi-

che mostra, infatti, il pronome enclitico soggetto.61

A prima vista il pronome di pāi- sembre-

rebbe un caso di enclitico cataforico, ma più probabilmente si tratta di un normale uso ana- forico e il sintagma MUNUS-za è piuttosto da intendere come un predicativo del soggetto. In una situazione come questa, in cui il referente è già noto dalla situazione immediata- mente precedente (discorso riportato) di cui, però non è l'unico partecipante, potremmo in- fatti anche supporre che il pronome \ -aš\ possa ancorarsi a DAM lasciando però un mini- mo di ambiguità risolta dall'inserzione di una glossa (in senso linguistico), MUNUS-za. Ad ogni modo arai- di riga 24 e di riga 38 ha una contestualizzazione diversa, chiaramente in-

fatti introduce sequenze episodiche nuove con cambiamento di scena e di personaggi.62

Altri esempî di ordini marcati con "amplificazione", spesso da testi di tradizione hurrica, possono essere trovati in Garrett, Pronominal clitics, pp. 253-266.

Illustrate schematicamente le evidenze, per ora concludiamo tenendo in mente che un insieme di ragioni, grammaticali e pragmatiche, sembra sottostare all'uso di invertire la sequenza dei costituenti di frase.

5. Nelle pagine che seguono si forniscono brevi annotazioni, tornando all'analisi delle

evidenze principali della sintassi delle traduzioni etee, per quanto riguarda l'uso dei con- nettivi di frase. Si nota una certa indipendenza del testo eteo da quello hattico. Sicure e

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