Figura 62: Presentazione schematica della preparazione del cuscinetto adesivo ed esecuzione con equipaggiamento
D. Tecniche Chemical Vapour Deposition (CVD) o Physical Vapour Deposition (PVD)
6.2 Rivestimenti in AlN su lega ASTM 5083
6.2.2 Realizzazione dei film mediante Reactive MS‐PVD e studio dello sputter cleaning preliminare
I rivestimenti di AlN sono stati realizzati su provini in lega di alluminio ASTM 5083. I campioni sono stati realizzati da sezioni di una barra rettangolare 25x25 mm, lo spessore dei campioni e di circa 8 mm.
Le superfici dei campioni di alluminio successivamente rivestiti sono stati preventivamente preparati mediante lucidatura attraverso lappatrice con sospensioni diamantate fino a 1 μm.
Al fine di valutare i corretti parametri per le condizioni di sputter cleaning ottimali da effettuare sui campioni all’interno della camera di deposizione è stata effettuata una campagna sperimentale simulando differenti condizioni di sputter cleaning.
Si sono definite come variabili caratterizzanti del processo di sputter cleaning: ‐ La potenza in RF erogata al substrato
‐ il tempo di durata dell’etching.
Sulla base dei queste due variabili e considerando i range di potenza e tempi di esposizioni massimi, tali da non indurre temperature al substrato superiori a 150° C (limite scelto al fine da non compromettere le proprietà meccaniche del substrato in alluminio), e stata fatta una programmazione fattoriale della campagna di test, con utilizzo del software DOE. In ogni RUN ogni campione è stato sottoposto a una potenza e tempo di etching differente.
Tabella 16: Parametri di Potenza RF e Tempo nei differenti RUN
In ogni campione e stata fatta la misura della rugosità prima e dopo dell’esposizione al processo di etching.
Misurando la variazione dei parametri di rugosità si può avere una indicazione sul danneggiamento superficiale indotto durante la procedura di pulizia in camera di deposizione.
Di seguito vengo mostrate due immagi, realizzate mediante profilometro 3D, della stessa superficie prima e dopo l’esposizione al bombardamento
Figura 178: Run3 prima dell’etching Figura 179: Run3 dopo l’etching
Considerando la l variazione indotta sul solo parametro di rugosità Ra, osserviamo che le sole condizioni di potenza e tempi di esposizione capaci di indurre una significativa variazione sono quelle prossime al raggiungimento delle massime temperature al substrato. Ovvero per la massima potenza applicata (600 W) e massimo tempo di esposizione (60 min.).
Fig. 180: Variazioni di Ra indotte dal processo di etching per tempi esposizione e potenza
Se consideriamo ora l’energia associata al processo di etching, possiamo dedurre la relazione tra variazione di rugosità e energia complessiva Fig. 181: Variazioni di Ra indotte dal processo di etching in funzione dell’energia Da queste analisi dei dati si può dedure che condizioni di etching sperimentate sui substrati di alluminio non producono significative variazioni delle caratteristiche morfologiche superficiali.
Pertanto è possibile effettuare operazioni di sputter cleaning, fino alla soglia di massima temperatura suggerita (150 °C), senza produrre significativi danneggiamenti superficiali del substrato.
Sulla base di tali considerazioni per la produzione dei campioni di AlN si è scelto di effettuare un processo di sputter cleaning con potenze di 350 W e durata complessiva di 30 min.
La realizzazione dei rivestimenti di AlN è stata effettuata mediante l’impianto MS‐PVD realizzati all’interno del laboratorio del DIMI. Sono stati realizzati quattro differenti tipologie di rivestimento, secondo quattro differenti livelli di bias negativo al substrato: • Sefl bias (20÷40V) • 60V • 100V • 150V) I rivestimenti sono stati realizzati con potenze di 180 W in DC al catodo, concentrazioni dei gas di Ar di 25% e N2 di 75%, pressioni in camera di deposizione di 6.3E‐3 mbar. Il tempo di durata deposizioni è stato per ogni campione di 90 min. Lo spessore misurato dei film prodotti è compreso tra 300 nm e 400 nm.
Nella tabella sottostante vengono riassunti i principali parametri di processo per la produzione dei quattro campioni in questione. Tabella 17: Parametri di processo utilizzati per i rivestimenti di AlN su Al 6.2.3 Caratterizzazione microstrutturale, morfologica e compositiva Per l’analisi della microstruttura e composizione dei film prodotti si sono adoperati: Parametri di processo ID SAMPLE ID RUN N2 % Ar % Dep. Pressure [mBar] DC Power [W] Bias Voltage [V] 1729 42 75 25 6,30E‐03 180 Self Bias 1732 45 75 25 6,30E‐03 180 60 1733 46 75 25 6,30E‐03 180 100 1740 47 75 25 6,30E‐03 180 150 Codici Identificazione
‐ Un microscopio elettronico SEM FEI XL30, per le acquisizioni delle immagini ad alta risoluzione della superficie del campione e le analisi EDS;
‐ Un microscopio elettronico a doppio fascio FIB FEI Helios NanoLab 600, per l’acquisizione di immagini ad alta risoluzione e la preparazione delle lamelle TEM; ‐ Un microscopio TEM FEI CL120 per le immagini ad alta risoluzione delle lamelle TEM e
le analisi Selected Area Diffraction (SAD) per l’individuazione delle strutture cristalline; ‐ Un diffrattometro a raggi x Brucker Discover B8 XRD per l’analisi delle strutture
cristalline.
Dalle analisi effettuate mediante estrazione di lamelle TEM e osservazione ad alti ingrandimenti si può notare che tutti e quattro i film prodotti hanno una struttura cristallina colonnare (Fig. 182, Fig. 183, Fig. 184 e Fig. 185).
Osservando le immagini SAD associate ai quattro campioni, si può notare che i punti vengono pian piano sostituiti da anelli all’aumentare del bias, ciò è sintomo che le strutture realizzate ad elevato bias sono composte da cristalli più piccoli rispetto a quelle realizzate a bias bassi o self bias.
Si può pertanto asserire che la presenza di bias induce la formazione di strutture nano cristalline.
Fig. 182: Microstruttura ed analisi SAD – Sample 1729 (75% N2 e Self Bias) Fig. 183: Microstruttura ed analisi SAD – Sample 1732 (75% N2 e 60V Bias)
Fig. 184: Microstruttura ed analisi SAD – Sample 1733 (75% N2 e 100V Bias) Fig. 185: Microstruttura ed analisi SAD – Sample 1740 (75% N2 e 150V Bias) Per il solo campione 1729 (realizzato in condizioni di self bias), è stato condotto uno studio mediante microscopio elettronico TEM, acquisendo immagini SAD in differenti punti della lamella, partendo dal substrato fino a giungere nel cuore del rivestimento (Fig. 186).
Fig. 186: analisi di linea SAD – Sample 1729 (75% N2 e Self Bias)
Da questa analisi si può notare come le strutture cristalline all’interfaccia abbiano una dimensione molto minore a quelle che si trovano nel cuore del rivestimento.
Tali risultati sono perfettamente in linea con le condizioni di crescita colonnare dei rivestimenti prodotti mediante tecniche PVD descritti in letteratura.
Analizzando ora le immagini realizzate sulla superficie mediante microscopio elettronico SEM, possiamo ottenere importanti informazioni sulla morfologia superficiale dei quattro campioni e sul livello di danneggiamento superficiale.
(a) Self Bias (b) 60 V Bias (c) 100 V Bias (d) 150V Bias Fig. 187: Analisi delle superfici per i campioni realizzati a quattro livelli di bias Analizzando le superfici dei quattro rivestimenti si nota la presenza di crack superficiali nei campioni prodotti con bias a 100V e 150V.
La presenza di questo danneggiamento superficiale e presumibilmente da imputare alla presenza di stress residui indotti ad elevati bias. Al fine di ottenere un film non danneggiato in partenza si può assumere 100V come limite massimo.