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Recupero di attrito dell’interfaccia tra un test e l’altro

10. RISULTATI DELLE PROVE STATICHE

10.1. INTERFACCIA GEOSTUOIA antierosione rinforzata – GCD

10.1.5. Osservazione dei risultati

10.1.5.1. Recupero di attrito dell’interfaccia tra un test e l’altro

10.1.5. Osservazione dei risultati

10.1.5.1. Recupero di attrito dell’interfaccia tra un test e l’altro

L’interfaccia GEOSTUOIA antierosione rinforzata – GCD ha mostrato nell’arco della sperimentazione un singolare comportamento di recupero di attrito, quando tra un test e l’altro trascorre un certo lasco di tempo. Durante questo arco di tempo i materiali geosintetici componenti l’interfaccia, in particolar modo la geostuoia antierosione rinforzata, hanno il tempo di recuperare in parte le proprie caratteristiche strutturali. Infatti, il recupero di attrito dell’interfaccia riscontrato durante la sperimentazione va probabilmente attribuito al recupero di deformazione elastica cui è soggetta la geostuoia durante una prova statica.

Con lo scopo di analizzare il comportamento di recupero di attrito riscontrato, è stata svolta una serie di prove (Fig. 10.12) per vedere come varia il valore dell’angolo di primo distacco in funzione dello spostamento cumulato dal blocco se tra lo svolgimento di un gruppo di prove e un altro viene fatto trascorrere un certo lasso di tempo oppure se si minimizza il tempo tra una prova e la successiva minimizzandone il tempo di recupero.

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Fig. 10.12. Studio del comportamento di recupero di attrito mostrato dall’interfaccia GEOSTUOIA

antierosione rinforzata – GCD.

Il tratto evidenziato in giallo rappresenta l’andamento dei valori ottenuti con delle prove eseguite in successione (20/01/2015), il tratto in rosso invece rappresenta l’andamento ottenuto con delle prove svolte al mattino del giorno seguente (21/01/2015). Tra l’ultimo valore ottenuto il primo giorno di prove e il primo valore ottenuto il giorno successivo è stato registrato un recupero di attrito di 0.5°. Durante il secondo giorno di prove (21/01/2015) con questa interfaccia, il campione è stato lasciato riposare circa 2 ore nell’arco della pausa pranzo, dopo di che durante il pomeriggio è stata svolta una seconda serie di prove in successione, evidenziata in figura in viola. Tra l’ultimo valore ottenuto al mattino e il primo valore ottenuto il pomeriggio c’è un recupero di attrito di 0.8°. Il pomeriggio stesso si è deciso di vedere come si comporta l’attrito nel caso si riduca il tempo che trascorre tra una prova e la successiva, quindi cercando di minimizzare il tempo di recupero di attrito dell’interfaccia. Per fare ciò è stata svolta una serie di prove per determinare l’angolo di attrito di primo distacco arrestando il blocco una volta raggiunto uno spostamento di 5 cm e ripetendo la prova successiva partendo dalla posizione raggiunta lungo il piano con l’ultima prova svolta. In questo modo si è riuscito a valutare l’attrito di primo distacco percorrendo solamente 30 cm di spostamento ma soprattutto senza dovere alzare il blocco ogni volta per riportarlo in sommità al piano, concedendo così la possibilità ai materiali componenti l’interfaccia di scaricarsi dal peso del blocco (5 kPa) cui sono soggetti e di poter in questo modo recuperare in parte le

20 21 22 23 24 25 26 27 28 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 beta ) spostamento (cm)

Angolo - Spostamento

:

recupero di attrito statico

φ0 (20/01) φ0 (21/01_mattina) φ0 (21/01_pomeriggio) φ0 (21/01_scorrimento continuo) φ0 (21/01_sera) φ0 (22/01) φ0 (23/01) φ50 (23/01)

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proprie caratteristiche strutturali. Infine, con questa procedura utilizzata si è ridotto l’arco di tempo tra una prova e l’altra. In questo modo si è osservata una rapida riduzione del valore di attrito di primo distacco di 1.1°, scendendo a circa 20.8°. Questa evidente riduzione è un’ulteriore dimostrazione dell’esistenza del comportamento di recupero di attrito cui è soggetta l’interfaccia GEOSTUOIA antierosione rinforzata – GCD tra un test e l’altro. Sempre durante la stessa giornata, a fine pomeriggio, in seguito alle prove appena descritte, sono state svolte due prove classiche (riportando il blocco in sommità al piano ogni volta e lasciandolo scorrere per tutta la lunghezza del piano) per determinare il valore di primo distacco. I valori così trovati sono evidenziati in figura in arancione e mostrano un recupero di circa 1.2°. I gironi seguenti sono stati svolti altri tre test di primo distacco (uno il 22/01/2015 e due il 23/01/2015) e due Prove Standard (23/01/2015). I risultati ottenuti confermano il valore di 22° come angolo d’attrito di primo distacco dell’interfaccia stabilizzata. I valori di attrito ottenuti con le Prove Standard risultano, come è già stato discusso al Cap. 10.2, notevolmente maggiori rispetto ai valori di primo distacco per uno stesso valore di scorrimento pregresso (1070 cm e 1130 cm). In particolare la differenza riscontrata con uno scorrimento pregresso del blocco di circa 11 m è di circa 4.1°, maggiore rispetto alle differenze riscontrate per uno scorrimento pregresso nullo (2° circa), per uno scorrimento pregresso di 4 m (3.3° circa) e per uno scorrimento di 820 cm (3.9° circa). Si è quindi evidenziato, con questa tipologia di interfaccia un incremento con lo scorrimento accumulato dal blocco della differenza tra i valori di attrito di primo distacco e quelli ottenuti con la Procedura Standard.

I salti di spostamento tra un set di prove e l’altro presenti in Fig. 10.12 vanno imputati allo svolgimento di prove con inclinazioni inferiori al valore di primo distacco, per lo studio dell’accentuato comportamento viscoso caratteristico dell’interfaccia GEOSTUOIA

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Fig. 10.13. Stabilizzazione dell’attrito di primo distacco: interfaccia GEOSTUOIA antierosione rinforzata –

GCD.

Se infine si riportano in un grafico i valori puntuali di attrito di primo distacco ottenuti con la serie di prove svolte e se ne traccia l’andamento (curva in rosso Fig. 10.13), si ottiene che l’attrito di primo distacco parte con un valore di circa 26° con l’interfaccia nuova e arriva a circa 22° con l’interfaccia stabilizzata. Sono stati così ritrovati gli stessi valori riportati in Fig. 10.1; in questo caso però è servito uno spostamento pregresso maggiore per riuscire a stabilizzare l’interfaccia, a causa del fatto che tra le varie prove svolte è stato concesso un certo tempo di recupero.