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L'analisi attraverso i principali indici

Nel corso della presente esposizione più volte si è ricordato che il Legislatore nel normare il contenuto della Relazione sulla gestione non ha indicato quali fossero gli indici necessari ad una esaustiva esposizione ed analisi della situazione della società. A tal proposito però si sono avuti molteplici contributi sia da fonti accademiche che professionali, le quali riconoscendo il valore di primaria importanza di questi indici23 per l'analista e il lettore del bilancio al fine di comprendere la situazione della società , hanno espresso le modalità per analizzare i risultati che emergono dalla contabilità generale, puntualmente riclassificati secondo le diverse modalità sopra esposte. Gli indicatori finanziari, espressi sia come indici che margini, dovranno esplicitare l'analisi del management rispetto a molteplici aspetti della società, quali

23 Menicucci Elisa li definisce: "gli indicatori finanziari richiamati dalle predette normative devono essere

concepiti come indicatori di tipo quantitativo estrapolabili dalla contabilità generale, vale a dire valori di sintesi calcolati sui dati di bilancio e che, sotto forma di margini e indici, sono utilizzati nell'ambito dell'"analisi di bilancio".

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la congruità della situazione patrimoniale, economica e finanziaria24. Per offrire agli amministratori dell'impresa delle linee guida a cui rivolgersi nella redazione della Relazione sulla gestione il CNDCEC, nel citato documento "la relazione sulla gestione dei bilanci d'esercizio alla luce delle novità introdotte dal D.Lgs. n. 32/07, oltre a riconoscere che l'analisi in questione deve essere commisurata alle caratteristiche specifiche della società, prevede nell'esposizione degli indicatori due livelli di richieste informative, un primo livello il quale è da ritenersi obbligatorio per tutte le aziende che redigono la relazione sulla gestione, ed un secondo livello d'informativa il quale è ritenuto obbligatorio solo per le società di grandi dimensioni e facoltativo per le altre. Inoltre ha specificato che gli indici e i margini per risultare consistenti agli occhi del lettore devono essere presentati in un serie storica al fine di palesare l'andamento nel tempo di tali indicatori e la loro presentazione deve essere contestualizzata nel momento storico-economico vissuto dall'azienda, poiché una valutazione in base ai singoli indici senza una corretta contestualizzazione da parte degli amministratori finirebbe col risultare fuorviante. Di seguito si riporteranno i principali indicatori e margini necessari ad indagare i diversi aspetti dell'impresa, cioè quello economico, finanziario e patrimoniale.

L'analisi della struttura e della situazione economica dell'impresa serve a quantificare la capacità dell'azienda di creare reddito, e nello specifico, confrontando la redditività dell'impresa con i diversi fattori produttivi impiegati, la capacità di questa di remunerarli garantendo così la capacità dell'impresa di continuare ad attrarre tali fattori, assicurando la capacità di perdurare nel tempo. Quindi attraverso gli indici presentati nell'analisi i manager dell'impresa possono evidenziare in modo più chiaro e "significativo" le performance raggiunte dalla società, e contrapponendoli ai risultati ottenuti negli anni precedenti, mostrare il trend dell'impresa e il suo andamento nel tempo. Nel documento redatto dal CNDCEC il primo livello di informazioni, ritenuto obbligatorio per tutte le imprese che devono redigere la relazione sulla gestione consta nel presentare in modo organico e in serie storica dei principali aggregati economici quali il fatturato, o Ricavi delle vendite, il valore della produzione e il

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I tre aspetti, patrimoniale, economico e finanziario, vengono analizzati secondo Pisoni, Busso, Bava, Devalle e Rizzato:

 l'aspetto finanziario: per esaminare le relazioni tra fabbisogni di capitale e le relative modalità di copertura, verificando la capacità dell'impresa di soddisfare il proprio fabbisogno finanziario in modo economico e tempestivo

 l'aspetto patrimoniale: per esaminare il rapporto tra patrimonio netto e i debiti, verificando la presenza dell'equilibrio tra le fonti di finanziamento, tra il capitale proprio e il capitale di terzi

 l'aspetto economico: per osservare la relazione tra il flusso di costi e di ricavi, al fine di valutare la capacità dell'impresa di operare in condizioni di equilibrio economico, il quale è presupposto per la continuità aziendale.

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risultato prima delle imposte. Insieme a questi aggregati l'organismo professionale richiede siano presentati anche alcuni aggregati intermedi rilevabili dalla riclassificazione del bilancio quali il Margine Operativo Lordo (MOL), il Risultato Operativo, EBIT normalizzato e l'EBIT integrale (o Risultato Operativo aziendale). A seguito di queste informazioni ritenute indispensabili per qualunque azienda, viene richiesto, in particolare alle imprese di grandi dimensioni e alle aziende cui la situazione societaria lo richieda, di procedere con un'analisi dei risultati dell'impresa attraverso indici di redditività. Il primo indice da cui solitamente si parte per l'analisi della redditività dell'impresa è il ROE, ossia Return on Equity, il quale misura la redditività globale dell'impresa. Il ROE25, misurando la redditività globale, consente di andare oltre alla suddivisione dell'attività dell'impresa fra caratteristica e non caratteristica, o fra operativa e extra operativa, rappresentando nella sua estrema sinteticità la capacità dell'impresa di remunerare il patrimonio netto. L'andamento del ROE permette quindi di poter verificare a colpo d'occhio la capacità dell'impresa di produrre redditività per il fattore produttivo che viene remunerato in via residuale, quindi un suo aumento nel tempo delinea un andamento positivo globale della società. La sua sinteticità però al contempo rappresenta il suo stesso limite26, infatti, il ROE non esprimendo da che tipo di attività derivi la remunerazione non può spiegare al lettore del bilancio se questa derivi da elementi strutturali dell'impresa, la gestione caratteristica, evidenziando una buona salute dell'impresa, oppure, da elementi occasionali i quali hanno garantito la redditività nell'esercizio in questione, ma non possono garantire un futuro all'impresa. Per capire quindi da quali elementi sia stata influenzata la redditività dell'impresa bisogna andare ad analizzare i tre fattori che influenzano il ROE, quali l'andamento della gestione operativa, di quella non operativa e l'ammontare dell'indebitamento27. L'andamento della gestione operativa, in primo luogo, ha un impatto diretto sul ROE, infatti un suo andamento positivo ha risvolti positivi sulla stessa redditività globale dell'impresa. Il risultato della gestione operativa può essere sintetizzato attraverso un indice, il ROA (Return on Asset), il quale mettendo in relazione il reddito prodotto dalla

25 R.O.E = REDDITO NETTO / PATRIMONIO NETTO