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Siccità, la situazione del Po a Boretto.

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Siamo stati all' altezza del ponte che collega la provincia di Reggio a Viadana. Guarda le immagini

Guarda le foto (foto Reggionline/Telereggio) ( f o t o R e g g i o n l i n e / T e l e r e g g i o ) ( f o t o R e g g i o n l i n e / T e l e r e g g i o ) ( f o t o R e g g i o n l i n e / T e l e r e g g i o ) ( f o t o R e g g i o n l i n e / T e l e r e g g i o ) ( f o t o R e g g i o n l i n e / T e l e r e g g i o ) ( f o t o R e g g i o n l i n e / T e l e r e g g i o ) ( f o t o Reggionline/Telereggio) Leggi anche L' allarme di Coldiretti: la stagione irrigua s i preannuncia drammatica.

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Siccità, il Po in secca come ad agosto: foto, video e interviste da Boretto

La mancanza di precipitazioni si sta facendo sentire anche sul nostro territorio e il livello del Grande Fiume sta calando a vista d' occhio. La Coldiretti lancia l' allarme: "La

stagione irrigua si preannuncia drammatica"

BORETTO (Reggio Emilia) - Un mese di febbraio ben più caldo del solito e poi le grandi assenti di questo periodo: le precipitazioni.

U n a s i t u a z i o n e c h e s t a c o m i n c i a n d o a preoccupare anche sul territorio di Reggio Emilia. Il livello del Po all' idrometro di Boretto segna in questi giorni -2,50 metri: è un valore, di sotto della media di stagionale, che continua a calare e che è equivalente a quello che si è registrato agli inizi dell' agosto scorso. Le i m m a g i n i r e g i s t r a t e s u l G r a n d e Fiume mostrano quanto queste giornate siano siccitose: "Abbiamo poca acqua - le parole di Giuliano Landini , capitano della Motonave Stradivari - speriamo davvero nelle piogge, perché altrimenti non riusciamo a navigare".

La siccità ha anticipato la stagione irrigua, che dunque si preannuncia drammatica. "Le falde si sono abbassate decine e decine di metri e le riserve idriche sono veramente scarse - ha commentato Assuero Zampini , direttore della Coldiretti di Reggio Emilia - Le piante da frutto e i vigneti sono in stress idrico. Le riserve di acqua saranno fondamentali nei prossimi mesi, quando le colture ne avranno bisogno per crescere. E' necessario accelerare ogni d e c i s i o n e r e l a t i v a a l p i a n o i n v a s i " . L a p e r s i s t e n t e c o n d i z i o n e d i t e m p o s e c c o

aumenta, inoltre, il rischio di incendi nei boschi. Lo dimostra anche il recente episodio che si è verificato nella zona di Collagna. In tutto il territorio regionale è scattato lo stato di attenzione. Si raccomanda di non creare situazioni che possano innescare nuovi focolai e non bruciare stoppie, legnami e residui vegetali durante i lavori agricoli. Nel caso, è obbligatorio darne comunicazione ai vigili del fuoco.

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OSTELLATO Taglio del nastro e agibilità da lunedì

Apre il ponte sul Po dopo anni di cantieri «Sarà bello e sicuro»

VERRÀ UFFICIALMENTE aperto al traffico da lunedì il nuovo ponte sul Po di Volano a Ostellato. Ieri, alla presenza di autorità, tecnici e progettisti, si è svolta la cerimonia del taglio del nastro su un' infrastruttura che rappresenta un ulteriore tassello del progetto Idrovia che punta a rendere navigabile il corso d' acqua che collega i territori di Ferrara e Comacchio.

Sono serviti anni per giungere alla definitiva conclusione del cantiere (l' attuale consigliere regionale Paolo Calvano ha ricordato che era sindaco di Ostellato quando si decise la r e a l i z z a z i o n e d e l l ' o p e r a ) , a c a u s a d e i fallimenti che hanno interessato le ditte aggiudicatarie.

A PORTARE a compimento l' ambizioso progetto è stato il Consorzio nazionale cooperative 'Ciro Menotti', che ha preso in mano il cantiere nell' agosto 2017, e che nelle prossime settimane interverrà per le ulteriori opere previste: la demolizione del vecchio ponte, «nonché - ha spiegato il sindaco Andrea Marchi - la via di collegamento al c i m i t e r o e l a s i s t e m a z i o n e d e l r e l a t i v o

piazzale». Tra la realizzazione del ponte e gli interventi elencati dal primo cittadino ostellatese, il costo dell' operazione si aggira complessivamente sugli 8,4 milioni di euro. La presidente della Provincia Barbara Paron, affiancata dal consigliere regionale Marcella Zappaterra, ha espresso grande soddisfazione: «Questa opera utile, sicura e bella dal punto di vista estetico, è la miglior espressione della politica del fare». E altrettanta soddisfazione è stata manifestata da tecnici e progettisti che hanno visto finalmente concretizzarsi il tanto lavoro svolto.

L' INGEGNER Marco Petrangeli di Roma che ha curato la parte progettuale, ha illustrato le caratteristiche del nuovo ponte, 'sospeso', sottile, in curva altimetrica e planimetrica, con le pile poggiate fuori argine: «Il tutto realizzato con una spesa di un quarto, rispetto al reale costo di un' opera di questo tipo».

Ma il progetto Idrovia non si ferma qui: «Presto - hanno anticipato il responsabile unico del procedimento Massimo Mastella e la dottoressa Simona Scalambra - firmeremo il contratto con l' impresa aggiudicataria per i lavori di realizzazione del nuovo ponte di Final di Rero, località di Tresignana», che andrà a sostituire la vecchia infrastruttura.

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Valerio Franzoni

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Impianto per la lavorazione dei fanghi: partenza sprint della petizione a Bando

NEANCHE il tempo di aprire la sottoscrizione per combattere l' apertura dello stabilimento di l a v o r a z i o n e d e i f a n g h i d e i d e p u r a t o r i a Portoverrara, che a Bando, il paese che avrà le ricadute peggiori, ha avuto una partenza sprint.

In pochi giorni il 90 per cento dei residenti ha firmato la petizione. Le firme si raccolgono a n c h e n e l l e s e d i d i C n a a d A r g e n t a e Portomaggiore e da domani, giorno del mercato settimanale, anche nella cittadina portuense. Un banchetto sarà a disposizione degli interessati dalle 9 a mezzogiorno in piazza Giuseppe Verdi, di fianco al bar Fanti.

Ci saranno alcuni esponenti del comitato No Fanghi, oltre a volantini e materiale esplicativo su quel tema. La raccolta di firme proseguirà per altre tre settimane, sempre nei giorni del mercato settimanale del venerdì. La prossima settimana comincerà la raccolta anche ad Argenta, il giovedì mattina, giorno di mercato s e t t i m a n a l e e p r o s e g u i r à p e r a l t r e t r e settimane. Il 20 marzo a Portomaggiore, nel teatro Concordia, il comitato ha organizzato un

incontro con Fiorella Belpoggi, direttrice del centro di ricerca «Ramazzini» di Bologna, che combatte i tumori.

Sarà l' occasione per la popolazione per prendere coscienza del progetto che potrebbe avere conseguenze nefaste per l' ambiente. Nel frattempo il comitato No Fanghi ha spedito una lettera con osservazioni al progetto ad Arpae, le amministrazioni comunali di Argenta e Portomaggiore, la Regione Emilia-Romagna e la Provincia di Ferrara, dal momento che buona parte del transito dei mezzi pesante avverrà su strade provinciali come via Rangona e nazionali come la statale 16.

Bando sarà il paese maggiormente penalizzato, con traffico che passerà per via Argine Marino, via Rangona, il centro della frazione. Si parla dello smaltimento di 100.000 tonnellate all' anno tra fanghi e additivi e un passaggio stimato di 6.536 camion all' anno, circa tre all' ora.

Franco Vanini.

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Disposto il divieto di transito per i veicoli oltre le 3,5 tonnellate sul ponte di via Modena

Provvedimento in vigore a partire dalla posa della segnaletica prevista per il 7-8 marzo FERRARA - A seguito di verifiche compiute nell' ambito del programma di accertamento periodico della stabilità dei ponti della rete viaria comunale, il Comune di Ferrara ha disposto l' istituzione del divieto di transito sul ponte di via Modena, sopra al canale d i Burana, per i veicoli con massa complessiva superiore alle 3.5 tonnellate. Il divieto entrerà in vigore a seguito dell' intervento di posa della relativa segnaletica verticale programmato per le giornate di giovedì 7 e venerdì 8 marzo 2019. Questi i provvedimenti previsti: via M o d e n a : - a l l ' i n t e r s e z i o n e c o n v i a Traversagno e all' intersezione con via Schiavoni, istituzione del divieto di transito per i veicoli con massa complessiva superiore alle 3.5 tonnellate; - all' intersezione con via Eridano, in direzione di via Traversagno, divieto di transito per i veicoli con massa complessiva superiore alle 3.5 tonnellate con l' aggiunta dell' integrativo di "eccetto carico scarico", per i soli veicoli che si recano in via Traversagno per effettuare operazioni di carico-scarico. via Traversagno e via Eridano:

- in prossimità di via Modena, "obbligo di svolta a sinistra", per i mezzi soggetti alla limitazione di cui sopra.

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Lavori al ponte Assi Viabilità in tilt e attività in ginocchio

Il distributore tagliato fuori dal traffico in uscita Lista per Ravenna propone un senso unico alternato

RAVENNA La viabilità nella zona a Sud della città è sempre più nel caos. Alla chiusura della Ravegnana, per effetto del drammatico crollo alla digadi San Bartolo, ora siaggiungono i lavori di ristrutturazione del ponte Assi sui Fiumi Uniti. « L e m o d i f i c h e a l l a v i a b i l i t à i n t r o d o t t e d a l C o m u n e l u n e d ì s c o r s o -c o m m e n t a n o g l i e s p o n e n t i d i L i s t a p e r R a v e n n a , G i a n l u c a B e n z o n i e R e n a t o T r a m p e t t i h a n n o s o l l e v a t o d a u n a p a r t e impedimenti insostenibili alla circolazione stradale su mezza Ravenna, dall' altra un s o v r a c c a r i c o d i c a o s s u l l a R a v e g n a n a . Essendo stato impedito il transito sul ponte v e r s o M a d o n n a d e l l ' A l b e r o , i p e r c o r s i alternativi hanno provocato intasamenti e code in diverse parti della periferia, come in via Galilei, nella rotonda divia Romea Sud prima del ponte suiFiumiUniti, nella rotonda di viale Alberti con via della Lirica».

L a s t a z i o n e d i s e r v i z i o I l d i s t r i b u t o r e Ravegnana Carburanti risente pesantemente della situazione. «Da quando sono partiti i lavori al ponte abbiamo registrato un calo di circa il 30% del lavoro spiega Wudi Brocchi, uno dei soci -.

Da Ravenna non arriva più nessuno. La situazione è tragica; grazie alla nostra attività c a m p a n o d i e c i f a m i g l i e . D a q u a n t o n e sappiamo i lavori dureranno almeno 5 mesi,

per noi è un disastro. Siamo assolutamente d' accordo che l' intervento vada eseguito; prima di tutto viene l' incolumità delle persone, mi chiedo però perché non venga istituito un senso unico alternato di marcia.

Non capisco perché abbiano chiuso totalmente in una direzione».

Cartelli stradali Lista per Ravenna sottolinea che il minuscolo cartello giallo sottostante, che invita a dirigersi verso la circonvallazione interna alla città, dif ficilmente si nota: «Sta di fatto che le auto quando arrivano ai blocchi devono per forza, essendo sbarrata anche la via Argine sinistro dei FiumiUniti, effettuare una pericolosissima inversione di marcia. I lavori al ponte sono necessari, ma coincidono con la chiusura del tratto statale della Ravegnana. Aggiungendosi ora il nuovo impedimento, tutto il traffico

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in uscita da Ravenna verso Forlì e il forese Sud non può che riversarsi nei già problematici percorsi dell' Argine sinistro del Montone sul lato ovest o della via Trova sul lato est, dove gli intasamenti soverchiano ora anche via Dismano e via 56 Martiri, quest' ultima incapace di sopportarli, non essendo neanche a norma, manca perfino la linea di mezzeria».

Il consigliere territoriale Benzoni e Trampetti, membro della commissione Assetto del territorio, propongono l' introduzione del senso unico alternato, disci plinandolo con un impianto semaforico: «Con un semaforo tarato su 2-3 minuti non dovrebbero formarsi code eccessive, risparmiando, almeno in questa fase, difficoltà inconcepibili agli utenti della Ravegnana e ai sobborghi urbani dell' area sud». Un apposito "question time" sul problema è stato tempestivamente presentato dal consigliere comunale di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi.

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Piede amputato nella diga Torna a processo uno degli indagati per il crollo della chiusa sulla

Ravegnana

RAVENNA Si era trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Il luogo: la base della chiusa per la centrale idroelettrica sul fiume Savio, a Mensa Matellica. Il momento: l' esatto istante in cui la paratia di quel manufatto non ancora collaudato si chiuse inaspettatamente.

Le conseguenze erano state drammatiche per un artigiano di origini slave, all' epoca dei fatti 36enne: una gamba amputata e invalidità permanente. Per quei fatti, avvenuti l' 11 agosto 2015, è stato raggiunto l' accordo per il risarcimento, che se confermato dovrebbe evitare che la parte offesa dal costituirsi parte civile nel pro cesso che vede imputate cinque persone per lesioni colpose. Tra queste figura anche il legale rappresentante della ditta che aveva commissionato i lavori, attualmente indagato anche per il crollo della diga sul fiume Ronco, che lo scorso ottobre è costato la vita al tecnico della protezione civile Danilo Zavatta.

Gli altri sono appaltatori, direttori lavori e responsabili della sicurezza del cantiere all' altezza di Mensa Matellica, al confine con il territorio cesenate, circa tre anni e mezzo fa avvenne l' incidente. L' infortunio Quel giorno, nel pomeriggio, la paratia funzionale all' impianto realizzato nell' alveo del fiume aveva ceduto a causa della rottura di un altro elemento della centrale, trasformandosi in una

ghigliottina sul piede dell' operaio, che si trovava vicino. Il ferito era rimasto bloccato in fondo a uno scavo profondo tre metri, al punto che per portarlo in superficie erano intervenuti i vigili del fuoco.

Rimasto sempre cosciente, l' operaio era stato portato all' ospedale "Bufalini" di Cesena a bordo dell' elicottero del 118 con un codice di massima gravità.

Il sopralluogo eseguito dai carabinieri aveva poi portato all' avvio dell' inchiesta, con il rinvio a giudizio per i responsabili delle imprese coinvolte nei lavori.

Convinti dell' innocenza de gli imputati, i legali (gli avvocati Maruzzi, Gioacchui, Ciaccia, Giampaolo, Gebbia, Poggi, Santelli e Zaganelli) hanno proposto comunque un risarcimento alla parte offesa, che ora la difesa della parte offesa, l' avvocato Mattia Lancini del foro di Rimini, potrà valutare in vista della prima udienza dibattimentale.

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FEDERICO SPADONI

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Ecco l' alternativa alla pesca a strascico Il progetto europeo passa per Ravenna

Il Cirsa capofila di una sperimentazione italo croata finanziata dalla Commissione Ue

RAVENNA Ravenna fulcro della certificazione, d e l l a t r a c c i a b i l i t à , d e l l e t e c n i c h e d i commercializzazione e persino della resa culinaria del pescato ecosostenibile. E' infatti il Centro interdipartimentale di ricercae Scienze ambientali (Cirsa) di via Sant' Alberto il capofila di un progetto europeo da oltre 2,6 milioni di euro che tratterà esattamente queste tematiche. Finanziato dalla Commissione Europea, si chiama Prizefish e progetterà processi di innovazione dell' intera filiera ittica, s v i l u p p a n d o e d i m p l e m e n t a n d o n u o v e tecniche per la pesca nell' Adriatico in grado di generare prodotti eco -certificati. Le imprese del settore ittico, i territori e le comunità rurali che fondano la loro economia sulla pesca potranno così contare su un valore aggiunto che permetterà di conquistare i consumatori p i ù s e n s i b i l i a p r o d o t t i e c o l o g i c a m e n t e sostenibili.

Il respiro del progetto è pertanto continentale, e non a caso sono due le gli stati che si riferiranno alle risultanze scientifiche del progetto: Italia e Croazia. Del resto, come in gran parte del Mediterraneo, anche le risorse ittiche dell' Adriatico sono minacciate da un eccessivo sfruttamento dovuto alla pesca intensiva. «Le linee guida internazionali per fare fronte a questo problema sostengono la necessità di azioni innovative - sottolinea

Fausto Tinti, professore di Zoologia e coordinatore comunicativo del progetto -. Attività basate su solidi analisi scientifiche, che possano permettere alle imprese ittiche di adottare metodi di pesca con un impatto ambientale ridotto. Per questo Prizefish coinvolgerà associazioni di produttori e piccole e medie imprese ittiche di Italia e Croazia, offrendo soluzioni per aumentare la loro sostenibilità ambientale e allo stesso tempo la loro competitività sul mercato europeo ed internazionale». Na sceranno così prodotti della pesca eco -certificati (ed il gruppo che se ne incaricherà sarà coordinato dal professor Andrea Con tin) e sostenibili sia dal punto di vista ambientale, tracciabili (con tecnologie legate alla genomica, grazie alla supervisione di Alessia Cariani che coordina l' intero progetto) che in senso economico (con la collaborazione di A graria di Cesena) e sociale. Coinvolti nel progetto saranno ovviamente anche il Cestha (start-up innovativa ravennate che ha rimesso in utilizzo l' antico mercato del pesce di Marina di

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Ravenna su queste tematiche) e il Polo dei mestieri del Mare di Lido degli Estensi, che attiverà anche dei percorsi per valorizzare anche la resa culinaria del pescato locale.

ANDREA TARRONI

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LISTA PER RAVENNA

Lavori sul ponte Assi «Circolazione stradale diventata caotica»

«LA RIORGANIZZAZIONE viaria introdotta dal Comune nell' area sud di Ravenna, causa i lavori di restauro del ponte Assi sui Fiumi Uniti, avviata lunedì scorso, ha sollevato da una parte impedimenti insostenibili alla circolazione stradale su mezza Ravenna, dall' altra un sovraccarico di caos sulla Ravegnana stessa». Ad affermarlo sono gli esponenti di lista per Ravenna nel Consiglio di Ravenna Sud (Gianluca Benzoni, consigliere territoriale, Renato Trampetti, della commissione Assetto del territorio).

Per contenere i disagi della cittadinanza, Lista per Ravenna propone di adottare, sulla corsia del ponte percorribile, la soluzione del senso u n i c o a l t e r n a t o , d i s c i p l i n a n d o l o c o n u n i m p i a n t o s e m a f o r i c o c h e , a l m e n o apparentemente, non dovrebbe comportare problemi particolari, essendo anche di facile realizzazione sotto il profilo tecnico».

Con un semaforo tarato su 2/3 minuti «non d o v r e b b e r o f o r m a r s i c o d e e c c e s s i v e , risparmiando, almeno in questa fase, difficoltà inconcepibili agli utenti della Ravegnana e ai

sobborghi urbani dell' area sud». Un apposito 'question time' è stato tempestivamente presentato dal capogruppo di LpRa Alvaro Ancisi.

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