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CAPITOLO IV - RISULTATI

4.2 Soia

4.2.1 Emergenze

I risultati per la soia sono di seguito espressi in forma percentuale relativa alla media per anno, azienda e tesi, per i diversi parametri considerati, come mostrato in tabella 3.

Densità Reale % Piante sane % Piante non sane % Morte % Sofferenti % Limacce % Fallanze totali % ANNO 2011 56,14 a 56,04 a 0,10 a 0,04 a 0,06 a 0,00 a 43,86ab 2012 70,30 b 69,90 b 0,40 b 0,10 b 0,30 b 0,00 a 29,70 a 2013 45,28 c 44,68 c 0,60 c 0,13 b 0,44 c 0,02 b 54,72 b AZIENDA DIANA 54,86 a 54,57 a 0,30 a 0,08 a 0,22 a 0,00 a 45,14 a SASSE RAMI 66,76 b 66,34 b 0,41 b 0,11 a 0,29 ab 0,02 b 33,24 a VALLE VECCHIA 50,09 c 49,71 c 0,39 b 0,09 a 0,30 b 0,00 a 49,91 a TESI Semina su sodo 47,22 a 46,78 a 0,44 a 0,11 a 0,32 a 0,02 a 52,78 a Convenzionale 67,26 b 66,96 b 0,29 b 0,07 b 0,22 b 0,00 b 32,74 b ANOVA p-values ANNO < 0,01 < 0,01 < 0,01 < 0,01 < 0,01 < 0,01 0,08 AZIENDA < 0,01 < 0,01 0,02 0,28 0,08 < 0,01 0,21 TESI < 0,01 < 0,01 < 0,01 0,02 < 0,01 < 0,01 0,04 ANNO x AZIENDA < 0,01 < 0,01 0,62 0,24 0,97 < 0,01 0,70 ANNO x TESI < 0,01 < 0,01 < 0,01 0,17 0,01 < 0,01 0,29 AZIENDA x TESI < 0,01 < 0,01 0,35 0,15 0,17 < 0,01 0,16

Tabella 3. Percentuali relative alle medie risultate per anno, azienda e tesi per i diversi parametri

Dalla sperimentazione condotta emergono valori di densità reale significativamente differenti tra la gestione sodiva e la tradizionale tecnica di lavorazione del terreno. La semina su sodo ha fatto registrare valori prossimi al 47% mentre il convenzionale 67%. Le differenze, statisticamente significative, sono state evidenziate anche da un punto di vista temporale. L’andamento meteo climatico annuale ha portato a registrare le variazioni della densità reale osservate. Nel 2011 le condizioni meteo climatiche sono risultate nella norma facendo registrare una densità reale media del 56%, percentuale che è aumentata al 70% nel 2012, probabilmente dovuto alle condizioni più siccitose perdurate dall’inverno precedente, con piogge solo nel mese di aprile e maggio, a cui

è invece caratterizzato da una primavera con precipitazioni frequenti e talora abbondanti, con temperature sensibilmente inferiori alla norma soprattutto nel mese di maggio, che con buona probabilità hanno determinato la riduzione della densità reale al 45% (percentuale più bassa nel triennio).

Le differenze registrate per la densità reale sono confrontabili con quanto registrato per le piante sane. Le percentuali per le tesi, gli anni e le aziende mostrano un andamento molto simile alla densità reale, con variazioni imputabili per lo più ad una questione di fallanze piuttosto che una deviazione dallo stato sanitario normale della coltura (Grafico 3).

Grafico 3. Incidenza percentuale di piante sane, piante non sane e fallanze per la semina su sodo a confronto con il convenzionale

La percentuale di piante non sane è risultata essere statisticamente significativa tra la semina su sodo (0,44%) e la gestione convenzionale (0,29%).

La maggiore incidenza nella non-lavorazione potrebbe essere dovuta ad una maggiore vulnerabilità della plantula al possibile aumento delle temperature (considerata la semina più tardiva). Da un punto di vista temporale, le piante non sane mostrano un trend in aumento negli anni, con valori delle medie annue statisticamente significativi. Il trend risulta in aumento specialmente negli ultimi due anni, dove le piante non sane mostrano una percentuale prima dello 0,4% nel 2012 fino allo 0,6% nell’ultimo anno. Le piante morte, presentano anch’esse, una percentuale statisticamente significativa nel confronto tra le tesi, sinonimo che il tipo di lavorazione potrebbe avere influenze su tale parametro. Si sono registrate differenze statisticamente significative anche nel corso

degli anni, con un trend in aumento, passando dallo 0,04% per il 2011 fino a raggiungere l’1,3% nel 2013.

Simili considerazioni si possono fare per le piante sofferenti dove si notano differenze statisticamente significative tra le due tesi. Statisticamente differenti sono le percentuali delle medie annue nei diversi anni di sperimentazione (risultate in aumento).

Probabilmente questo trend in aumento sia per le piante morte che per le sofferenti è dovuto ad una maggiore vulnerabilità all’attacco di patogeni in corrispondenza degli stadi vegetativi iniziali. Altre cause possono riguardare possibili condizioni non ottimali del letto di semina responsabili di uno sviluppo più limitato dell’apparato radicale. Altra causa dell’aumento delle piante morte e delle sofferenti può riguardare il continuo ritardo della semina fino a circa + 20gg rispetto all’epoca considerata ottimale. Questo si traduce in un contenimento del volume occupato dall’apparato radicale nelle prime fasi, determinando negli anni una maggiore sofferenza della coltura che si trova ad dover fronteggiate temperature più elevate in stadi colturali più precoci.

Per quanto riguarda le limacce si assiste ad una debole differenza tra le due tesi ma statisticamente significativa. La loro presenza quindi potrebbe essere legata alla minor intensità della lavorazione propria delle azioni, collegata alla costituzione di un ambiente più umido dato dalla minore evaporazione di umidità dal suolo. Da un punto di vista temporale, nei primi due anni il problema non si è presentato in modo palese, infatti sono stati anni caratterizzati da un andamento pluviometrico sostanzialmente nella norma per il 2011, mentre le precipitazioni sono risultate al di sotto della norma nel 2012. Il 2013 si è invece caratterizzato per una primavera piovosa con precipitazioni frequenti ed eccezionalmente anche abbondanti per il periodo, seguite ad un inverno altrettanto umido. Le precipitazioni frequenti e quantitativamente elevate soprattutto in primavera, sono state con buona probabilità la causa della significatività del dato per il 2013. Da questi dati emerge quindi che presenza di limacce è correlata positivamente con l’andamento pluviometrico soprattutto di quello relativo al periodo di semina. La percentuale è comunque rimasta molto bassa con un valore di circa lo 0,02%.

4.2.2 Fallanze

In merito alle cause di fallanze su soia, esaminando i dati riassunti nelle percentuali sulle fallanze accertate riportate in tabella 4, si notano nel complesso valori statisticamente non significativi per i diversi parametri tranne che in alcuni casi specifici.

Uccelli %

Semi NG non erosi % Semi NG erosi % Semi non deposti % Plantule in emerg non erose

% Altre cause % ANNO 2011 3,42 a 6,36 a 0,00 15,84 a 14,41 ab 3,82 a 2012 5,97 a 6,74 a 0,00 5,16 a 9,92 a 1,92 a 2013 3,63 a 16,08 a 0,00 9,39 a 21,55 b 4,07 a AZIENDA DIANA 4,79 a 9,42 a 0,00 17,14 a 11,97 a 1,82 a SASSE_RAMI 3,55 a 7,22 a 0,00 5,21 a 13,85 a 3,42 a VALLE_VECCHIA 4,69 a 12,53 a 0,00 8,05 a 20,07 b 4,57 a TESI Semina su sodo 4,38 a 11,54 a 0,00 14,54 a 18,50 a 3,82 a Convenzionale 4,30 a 7,91 a 0,00 5,72 a 12,09 a 2,72 a ANOVA p-values ANNO 0,41 0,10 - 0,62 0,07 0,26 AZIENDA 0,78 0,43 - 0,54 0,16 0,18 TESI 0,96 0,29 - 0,35 0,06 0,32 ANNO x AZIENDA 0,18 0,55 - 0,64 0,09 0,17 ANNO x TESI 0,51 0,90 - 0,48 0,75 0,30 AZIENDA x TESI 0,64 0,86 - 0,45 0,13 0,24

Tabella 4. Percentuali relative alle diverse cause di fallanze

Per il parametro uccelli che considera la percentuale di fallanze causate dalla predazione dei semi da parte di uccelli, non si notano differenze significative in nessun caso. Per i semi non germinati non erosi non si notano anche qui differenze significative tra le tesi sperimentali. Le differenze mostrate probabilmente sono dovute a un compattamento sottosuperficiale che determina condizioni non ottimali al seme per attivare correttamente i processi germinativi. Le differenze registrate negli anni mostrano che le percentuali riferite al 2011 e al 2012 sono pari al 6,3% e 6,7%, mentre il 2013 la percentuale si eleva al 16% anche se per tutti e tre gli anni tali differenze non sono statisticamente significative. La causa più probabile di tali variazioni può essere ricercata nell’andamento pluviometrico del periodo coincidente con l’epoca di semina. Il 2011 si è caratterizzato infatti per una pluviometria generalmente in linea con le medie del periodo, mentre il 2012 ha fatto registrare una diminuzione delle

precipitazioni a cui si è collegato una diminuzione della percentuale probabilmente per condizioni meno favorevoli a compattamenti superficiali e sottosuperficiali. Le precipitazioni abbondanti della primavera 2013 con buona probabilità hanno determinato l’aumento registrato poiché alto è stato il rischio di compattamento.

Per i semi non germinati erosi e per i semi non deposti non sono emerse differenze statisticamente significative. E’ possibile però notare percentuali di piante non deposte che superano il 14% nella gestione sodiva mentre nella gestione convenzionale queste risultano essere inferiore al 6%. Da qui emerge come la gestione complessiva del residuo, soprattutto della quota che rimane in superficie, sia determinante per avere una buona efficienza della semina. La gestione del residuo deve integrare diverse strategie quali l’avvicendamento e tutte quelle tecniche che migliorino il decorso dei processi di decomposizione, oltre al semplice trattamento meccanico dello stesso.

Le fallanze dovute a plantule in emergenza non erose mostrano percentuali non significativamente differenti tra le tesi. Negli anni si rileva un trend molto simile a quello che si verifica per il parametro semi non germinati non erosi. L’andamento termo pluviometrico sembra anche in questo caso influenzare le percentuali registrate negli anni.

Osservando graficamente il confronto tra l’ Azione e il rispettivo convenzionale si può notare che le maggiori cause di fallanze per l’ Azione sono dovute principalmente a: semi non germinati non erosi, semi non deposti e plantule in emergenza non erose, come evidenziato dal grafico 4.

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 Uccelli Semi NG non erosi Semi NG erosi Semi non deposti Plantule in emerg non erose Altre cause R ipa rt iz ion e os se rv az ion i (% ) Cause fallanze Semina su sodo Convenzionale

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