• Non ci sono risultati.

5.2 Microstrategia a livello Morfosintattico:

5.2.1 La resa dei tempi verbali

La grammatica ha tradizionalmente riconosciuto al verbo un ruolo fondamentale nel meccanismo della frase. Nel Discorso o dialogo intorno alla nostra lingua, attribuito a Niccolò Machiavelli, il verbo è stato definito come “la catena et il nervo de la lingua.”106

Per quando riguarda la lingua italiana, il verbo è dotato di alcune proprietà, quali: il modo, il tempo, la persona, la transitività o intransitività, la forma attiva o passiva. In questo paragrafo, analizzeremo solo i primi due dei sopra citati elementi verbali. Cioè:

-il modo, che indica l'atteggiamento del parlante nei confronti dell'enunciato che proferisce,

atteggiamento che può esprimere: certezza, possibilità, desiderio, comando;

-il tempo, che precisa la relazione cronologica tra il momento in cui si parla e il momento in cui si

verifica il fatto del quale si parla; tale relazione può essere di contemporaneità, anteriorità e

posteriorità.107

Nella lingua italiana, come qui sopra accennato, la relazione tra il momento fisico e il momento grammaticale può essere di tre tipi:

1. La contemporaneità, ovvero il presente, indica che nel momento fisico in cui si parla avviene il fatto di cui si sta parlando.

2. L'anteriorità, ovvero il passato, che comprende imperfetto, passato prossimo e remoto, trapassato prossimo e remoto, indica che il fatto avviene in un momento anteriore al momento fisico.

3. La posteriorità, ovvero il futuro, che comprende futuro semplice e futuro anteriore, indica che il fatto avviene in un momento posteriore a quello in cui si parla.

Se si analizza l'aspetto verbale, cioè la maniera in cui il parlante considera lo

svolgimento dell'azione espressa dal verbo108, si possono individuare tre diverse

modalità: 1. Aspetto perfettivo, per l'azione totalmente conclusa; 2. Aspetto imperfettivo, per l'azione nel suo svolgersi; 3. Aspetto compiuto, per l'azione i cui effetti perdurano nel presente.

I verbi in cinese, invece, non sono classificati così rigidamente come in italiano, per esprimere i diversi tempi e durate delle azioni, la forma dei verbi cinesi non varia né nel tempo né nel modo.

“动词常常用加‘了’ , ‘着’ , ‘过’ , ‘起来’, ‘下去’或重叠的方式表示‘时态’ 。 ‘说了’是

107 Maurizio Dardano, Pietro Trifone, op.cit., p.239. 108 Maurizio Dardano, Pietro Trifone, op.cit., p.252.

完成态,‘说着’是进行态, ‘说过’是经验态, ‘说起来’是开始态, ‘说下去’是继续态, ‘说说’

是尝试态”109

“Il verbo è seguito spesso dalle particelle “le 了”, “zhe 着”, “guo 过”, “qilai 起来”,”xiaqu 下

去” oppure si presenta raddoppiato per descrivere “aspetto del verbo”. “Shuo le 说了” indica l’aspetto

perfettivo del verbo, “shuo zhe 说 着 ” indica l’aspetto durativo del verbo, “shuoguo 说 过 ” indica

l’aspetto compiuto del verbo, “shuo qi lai 说起来” indica l’inizio di un’azione, “shuo xia qu 说下去”

indica il proseguimento di un’azione, “shuo shuo 说说” indica un tentativo.”

Nel prototesto, lo scrittore usa i tempi passato remoto e imperfetto per la narrazione e la descrizione, invece usa il presente e il passato prossimo nella parte dialogica.

Il passato remoto è il tempo della narrazione scritta, formale che è usato nei romanzi, nelle novelle e nelle fiabe, nei testi di storia e letteratura.

Andremo ora ad esprimere alcune considerazioni in merito alla resa dei tempi verbali nella traduzione in cinese, per la quale sarà necessario tenere conto delle consuetudini linguistiche della lingua d'arrivo.

5.2.1.1 La resa del passato remoto e dell’imperfetto

Nella lingua cinese, non esiste un concetto definito di passato remoto, quindi per il testo narrativo e descrittivo è stato usato il verbo senza alcun segno di tempo. Per le azioni avvenute nel passato che richiedono un’indicazione esplicita di passato, sono state usate le particella aspettive e modali dopo i verbi ed eventualmente avverbi prima

109 HuYushu 胡裕树, Xiandai Hanyu 现代汉语(Il cinese moderno), Shanghai Jiaoyu Chubanshe 上海教育出版社, 2006, p. 286.

dei verbi.

Nelle narrazioni l'imperfetto costituisce il tempo della descrizione per eccellenza; esso si presta infatti a rappresentare scene statiche, in cui tutti gli elementi sono

collocati sul medesimo piano temporale.110

Sulla città scendevano intanto le ombre della sera.111

与此同时,在茫茫夜色笼罩下的这座城市.

Questa frase rappresenta un segmento statico nei racconti tradotti, quindi nella traduzione cinese è stato utilizzato il verbo senza contrassegni per mostrare la scena al lettore cinese.

5.2.1.2 La resa del passato prossimo e del trapassato prossimo

Per quando riguarda la resa di questi tempi verbali, l’uso delle particelle aspettive nella lingua cinese, soprattuto zhe 着, le 了, guo 过, è il mezzo principale per rendere le azioni avvenute nel passato. Si possono anche utilizzare avverbi e gruppi preposizionali che determinano il predicato, senza aggiungere particelle dopo il verbo o alla fine della frase.

“Ci sono guardie adesso, le inferriate le hanno cambiate, non ci lasciavano mai soli. E poi lui s'è

110 Maurizio Dardano, Pietro Trifone, op.cit., p.286. 111 Dino Buzzati, op.cit., p.32.

ammalato.”112

“那儿现在有很多的守卫,防护栏也改变了,也从来没让我们单独留下来过。而且他病了。”

In questo esempio ci sono diversi predicati coordinati, ossia “ci sono” al presente, “hanno cambiate” al passato prossimo, “ci lasciavano” all’imperfetto ed “è ammalato” al passato prossimo. Nel primo caso, in cui nel prototesto è utilizzato il verbo al presente, il traduttore ha esplicitato il complemento di tempo xian zai 现 在 senza inserire la particella aspettiva. Nel secondo caso e nell’ultimo caso, il traduttore ha aggiunto la particella le 了 per indicare l'azione compiuta. Nel secondo caso, il traduttore ha aggiunto la particella guo 过.