3. Casi studio di realizzazioni in ICF
3.2 Residence – ZAC Clichy Battignoles (FR)
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Fig. 21 Disposizione in una pianta tipo delle stanze dell’involucro con importante esposizione verso Sud/Ovest, per sfruttare più possibile l’affaccio e garantire a tutte le stanze una finestra Fonte: ICF Sablier locatment
La disposizione con il suddetto orientamento ha permesso di calcolare il fabbisogno di riscaldamento a 9,9 kWh / m²anno, un livello ancora migliore rispetto allo standard passivo (fabbisogno di 15 kWh / m²). Questo risultato si ottiene senza il triplo vetro, inizialmente imposto a questa operazione.
La suddivisione ha permesso di compensare le perdite legate all'eliminazione del triplo vetro con maggiori prestazioni su altri elementi (pareti, ponti termici, ecc.).
Le tecniche utilizzate rappresentano un costo inferiore al costo aggiuntivo generato dal triplo vetro: ciò comporta un'ottimizzazione tecnica ed economica dell'intervento.
La scelta di una soluzione tecnologica efficiente in grado di abbattere l’apporto di ponti termici e le trasmittanze che possono crearsi, pertanto si è scelto per una soluzione a moduli ICF, si casseri a perdere pre-dimensionati da un doppio strato in EPS, con armatura continua e localizzata all’interno.
Un ulteriore e particolare ragionamento è stato fatto dal punto di vista tecnologico per le fondazioni, dove oltre al dimensionamento si è andato a ragionare sulla possibilità di essere attaccato dall’acqua vista la chimica del terreno ricco d’ acqua.
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Come si può osservare nella figura sottostante al posto di utilizzare la consueta posa dei casseri sul primo solaio fuori terra, in questo caso si è optato per un rivestimento totale della struttura, comprese le fondazioni.
Fig. 22: Differenziazione del sistema a cappotto completo di progetto rispetto alla classica posa ICF.
La soluzione che si è optata è per una fondazione a travi continue e cordoli interamente rivestite da uno strato di EPS, e con la posa di un telo geotermico una prossimità del getto del magrone di allettamento.
Oltre un’acuta attenzione al contesto tecnologica si è indirizzato verso una scelta sostenibile anche dal punto di vista dell’efficienza ambientale cercando di utilizzare sistemi efficienti, dai consumi ridotti e con energie rinnovabile, merito di un’approfondita analisi della qualità ambientale complessiva dell’involucro.
In questo specifico progetto si è ragionato in primis sui benefit locali della singola unità abitata per arrivare alle migliori performance dell’involucro con trattazione sull’uso di energie rinnovabili, il risparmio idrico, il trattamento dei rifiuti e la qualità dell’aria.
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Fig. 23 Render di progetto con vista fronte strada. Fonte: ICF Sablier locatment
Per quanto concerne il sistema costruttivo definiamo i dettagli delle singole specifiche tecniche per i pannelli utilizzati:
• Pareti: doppio isolamento interno 120 mm / esterno 140 mm per un U
<0,125 W / m²K.
• Tetto del terrazzo isolato con 200 mm di isolamento (e parzialmente vegetato): U <0,13 W / m²K
• Pianale ribassato parcheggio: isolamento sul lato inferiore (150 mm compreso sui rientri delle travi) e sottopavimento (60 mm) U <0,155 W / m².K
• Balconi: solaio composito (quindi meno pesante), fissaggio con ganci puntuali in modo da limitare i ponti termici
Per lo studio dei ponti termico, visto le grandi aperture e le superfici trasparenti nonché la posa puntuale del serramento sul solaio (portefinestre), si è agito sull’attacco tecnologico realizzando uno strato di schiuma precompressa sull’attacco del controtelaio e di una membrana non tessile al telaio ove si ancorerà il serramento.
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Fig. 24 Particolare nodo tecnologico dell’incastro serramento-parete.
Sulle superfici a sbalzo (balconi) si è agito sul calcolo dai ponti termici su ogni singolo nodo in funzione delle stratigrafie e da come si evince dai risultati la temperatura interna non viene minimante intaccata da quella esterna garantendo una chiusura ermetica.
Fig. 25 Calcolo dell’incidenza dei ponti termici secondo il programma Trisco. Fonte: ICF Sablier locatment
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Dal Punto di vista impiantistico si è focalizzato un intervento mirato ad ottimizzare e rendere efficiente ogni aspetto legato al consumo e al riciclo.
In primis un sistema di riciclo delle acque reflue composto principalmente da un serbatoio di scambio termico e da una pompa di calore acqua / acqua. Il refluo grigio viene raccolto ad una temperatura media di 29 ° C, e passa attraverso un serbatoio in cui sono immersi gli scambiatori di calore.
Sono questi scambiatori, in cui circola un fluido termovettore, che forniranno calorie alla pompa di calore dell'impianto, che produce acqua calda sanitaria a 45°
C.
Le acque grigie trattate vengono quindi scaricate a una temperatura media di 9 ° C nella rete fognaria.
Il sistema è progettato per funzionare come base, ovvero permette di preriscaldare l'acqua fredda dalla sua temperatura iniziale a circa 45°C.
Il complemento per raggiungere la temperatura di accumulo (intorno ai 55 ° C) è costituito da uno scambiatore di calore collegato alla rete di teleriscaldamento.
Fig. 26 Sistema di distribuzione e ventilazione aria. Fonte: ICF Sablier locatment
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Per quanto concerne il sistema di ventilazione è stato previsto un sistema di ventilazione totale a doppio flusso che permettesse il recupero del Calore in mandata unica fino all’ 80% e ventilatori a basso consumo energetico con un unico collettore del trattamento aria (UTA) posto sul tetto.
Per quanto concerne l’impianto elettrico, il doppio volume ha permesso di avere più superficie dove poter posare pannelli fotovoltaici su una superficie di 316 mq in grado di garantire una produzione annua di 4MWh, ovvero 29 KW/mq annuo in grado di sopperire la richiesta energetica per l’intero edificio, facendo particolare attenzione ai luoghi comuni dove l’illuminazione è garantita mediante l’uso di illuminazione LED ad alta fluorescenza con velocità 1m/s.
Fig. 27 Tetto fotovoltaico, con unità di trattamento aria a doppio flusso visibile sotto i pannelli fotovoltaici: ICF Sablier locatment