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RESPONSABILITÀ PER I DANNI CAGIONATI IN OCCASIONE DI MANIFESTAZIONE SPORTIVA

1. Norme in materia di manifestazioni sportive.

Le manifestazioni sportive sono contemplate nel T.U. delle leggi di pubblica sicurezza negli artt. da 68 a 84 e nel regolamento del T.U. di pubblica sicurezza negli artt. da 116 a 129; per le gare di sci sono applicabili gli artt. 68 del T.U., che prescrive sia rilasciata licenza dal questore per gli spettacoli ed i trattenimenti in luogo pubblico od aperto al pubblico, ed i seguenti, contenenti divieti e prescrizioni particolari relative alle esigenze dell’ordine pubblico e del buon costume.

Inoltre l’art. 120 del regolamento impone l’obbligo di osservare nelle gare di velocità le prescrizioni delle leggi speciali e quelle che l’autorità ritenga necessario impartire per tutelare l’ordine pubblico e la pubblica incolumità; l’art. 121 seguente dispone che per le gare sportive di ogni specie sia preventivamente comunicato all’autorità di P.S. l’apposito regolamento di gioco; l’articolo 123 prevede per le manifestazioni sportive con carattere educativo, esclusa qualsiasi finalità di lucro o di speculazione, il solo avviso alla autorità locale di P.S. almeno tre giorni prima di quello fissato per la manifestazione.

Per lo sci agonistico le regole sportive da applicare sono stabilite dalla F.I.S.I., e devono essere osservate sia dagli organizzatori della manifestazione che dai concorrenti.

Ci troviamo anche qui in un campo dove tutte le norme relative al comportamento dello sciatore vengono meno necessariamente, considerate le finalità della gara ed il fatto che la discesa agonistica si svolge su pista chiusa al pubblico.

2. Responsabilità degli organizzatori. (187)

Responsabilità degli organizzatori si pone in duplice senso: nei confronti dei partecipanti alla gara e nei confronti degli spettatori.

Nei confronti dei partecipanti si pone sia nel campo contrattuale che in quello extracontrattuale, a seconda che sia intercorso o meno tra concorrente ed organizzatore un negozio giuridico attraverso il quale, come spesso avviene, il primo abbia versato un importo per l’iscrizione, contraendo in tal modo nei confronti del secondo il diritto a usufruire del complesso organizzativo predisposto per lo svolgimento della manifestazione e dei relativi servizi.

Rientra di conseguenza tra gli obblighi contrattuali dell’organizzatore anche quello di predisporre il tracciato secondo le norme sportive vigenti, in maniera

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che lo sciatore non si trovi ad affrontare rischi superiori a quelli inerenti alla pratica agonistica secondo le regole del gioco.

È tuttavia da notare che il semplice sussistere di una violazione del regolamento da parte dell’organizzatore non comporta di necessità il sussistere della sua responsabilità in caso di danno subito dal concorrente; è necessario che un tal pregiudizio sia collegato alla violazione regolamentare con nesso di causalità giuridica. (188)

Qualora un rapporto di carattere contrattuale non si sia costituito, la responsabilità dell’organizzazione si pone nel campo extracontrattuale e sarà da valutare in relazione alle prescrizioni dei regolamenti, ed alle altre norme di prudenza che l’organizzatore di media diligenza è tenuto ad osservare.

Riteniamo che anche in questo campo, per il pericolo insito nello sci quando venga praticato ad alta velocità ed oltre i limiti imposti dalla prudenza fuori dall’ambito agonistico, trovi applicazione l’art. 2050 sulla responsabilità per l’esercizio di attività pericolosa.

Le considerazioni esposte in ordine ai concorrenti ci sembra debbano valere anche i danni che siano riportati da spettatori.

L’organizzatore dovrà curare che lo svolgimento della manifestazione non arrechi danno a chi assiste, e la sua responsabilità sarà di natura contrattuale od extracontrattuale a seconda che sia intercorso o meno un negozio giuridico tra i soggetti in questione.

3. Responsabilità dei concorrenti.

È da notare che nella pratica agonistica dello sci non si pongono i problemi dibattuti per altri sport in rapporto ai limiti fino ai quali può spingersi la spericolatezza del concorrente, senza incorrere in responsabilità per i danni cagionati ad altri concorrenti; questione particolarmente dibattuta in materia di gare automobilistiche, motociclistiche e simili.(189)

Ciò è diretta conseguenza del fatto che la lotta del discesista si svolge contro il tempo; per cui lo scontro con i rivali è indiretto, ed ogni concorrente discende da solo e con la pista libera.

Eventuali danni potranno prodursi in ordine a carenza dell’organizzazione che non provveda a controllare la praticabilità del percorso e l’assenza di ostacoli costituiti da concorrenti caduti, prima di impartire il via ad ogni singolo partecipante.

Tuttavia, se il fatto si verificasse, lo sciatore dovrebbe adottare un condotta tale da evitare, se possibile, chi lo precede, e non potrebbe addurre a giustificazione la necessità di non compromettere il risultato; il rispetto dell’integrità fisica va infatti anteposto ai valori sportivi ed agonistici, per cui il concorrente non è esentato da qualunque obbligo di cautela a questo scopo.(190)

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Questa affermazione è espressa dalla magistratura accanto al principio che lo sciatore nelle gare di discesa a circuito chiuso non è tenuto a moderare la velocità, poiché è suo interesse sfruttare tutte le risorse per pervenire alla vittoria; evidentemente si è voluto affermare che nella gara lo sciatore non è tenuto ad osservare le abituali norme di prudenza, ma che al tempo stesso ne entrano in funzione altre, di contenuto diverso e adatto alla diversità del fenomeno.(191)

A tali norme, di carattere meno rigoroso, dovrà ispirarsi anche l’affermazione di eventuali responsabilità nei confronti degli spettatori, ai quali, a loro volta, saranno responsabili per i danni che dovessero provocare ai concorrenti con il loro comportamento imprudente ed avventato, invadendo la pista e costituendo degli ostacoli necessariamente imprevedibili.

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CAPITOLO VII

GIURISDIZIONE E COMPETENZA PER LE CAUSE