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riferimento legislativo LR n.11/2004

elaborato grafico Tav. 4 – Carta delle trasformabilità

1. La rete ecologica in genere si presenta strutturata in corridoi e nuclei, inseriti nell’agroecosistema in cui si sono identificati ambiti agricoli ad elevata permeabilità residua, a presenza significativa di siepi e filari, green ways, blue ways. Il PAT, con il supporto alle analisi ambientali ed agronomiche, ha previsto corridoi ecologici principali e secondari, un’area ad alta naturalità da sottoporre a regime di protezione (stepping stone) e alcuni ambiti di restauro ambientale. Alla rete si integrano le aree boscate indicate nelle altre tavole di progetto del PAT (invarianti e fragilità). Viene così individuato per il territorio comunale il quadro di connessioni ecosistemiche coerente con la programmazione provinciale tale da costituire la rete ecologica locale.

2. Di seguito viene brevemente illustrato per singolo elemento della rete ecologica la sua funzione nell’ambito della rete medesima:

a) zone cuscinetto (buffer zones): cioè zone e fasce adiacenti alle aree centrali che costituiscono il nesso tra società e natura dove è necessaria una corretta politica di gestione dei fattori ambientali e antropici;

b) corridoio ecologico: elemento lineare a struttura naturale superiore della matrice in cui è collocato. Elemento atto a favorire la permeabilità ecologica del territorio e, quindi, il mantenimento ed il recupero delle connessioni fra ecosistemi e biotopi. La loro funzione di corridoi preferenziali è esaltata dal fatto di favorire le dinamiche di dispersione delle popolazioni biologiche fra aree naturali (nodi), zone cuscinetto e zone di restauro ambientale impedendo così le conseguenze negative dell’isolamento. Si suddividono in:

− primari: corrisponde al torrente Timonchio;

− secondari: corrispondenti sostanzialmente ai corsi d’acqua minori e a strutture vegetazionali naturali, i quali, se pur in misura inferiore ai precedenti, possono tuttavia concorrere alla funzionalità ecologica reticolare a livello locale;

Indirizzi da sviluppare a livello di PI:

ƒ tutelare le aree limitrofe e le fasce di rispetto attraverso la creazione di eventuali zone filtro (buffer zones) per evidenziare e valorizzare la leggibilità di qualsiasi segno nel territorio legato al corso d’acqua e alle siepi campestri, compatibilmente con l’attività economica agricola;

ƒ aumentare le caratteristiche di biodiversità della vegetazione sia quella riparia e spondale, che di quella campestre;

ƒ raccordare siepi e filari alberati, che con piccoli interventi possano creare un sistema continuo;

ƒ organizzare accessi e percorsi ricreativi e didattici, promovendo attività e attrezzature per il tempo libero, ove compatibili.

c) nuclei di connessione (stepping stone): punti minori di appoggio tra loro sequenziali in grado di vicariare i corridoi almeno nel medio periodo, costituiscono aree in cui favorire, per quanto possibile, azioni di rinaturazione, in modo tale da costituire un punto di appoggio per il sistema delle connettività

ecologiche e territoriali. In questi siti si devono attuare misure atte alla conservazione e al rafforzamento dei processi naturali che sostengono i suddetti ecosistemi (ad esempio la migrazione delle specie costituenti gli ecosistemi stessi, prevedendo la protezione dei corridoi ecologici).

Il Comune, in sede di PI, dovrà:

ƒ organizzare accessi e percorsi ricreativi e didattici, promovendo attività e attrezzature per il tempo libero, ove compatibili;

ƒ promuovere l’introduzione di colture a basso impatto, in particolare produzione di specie legnose per il loro utilizzo come fonte di energia o per legname d’opera;

ƒ valorizzazione dell’attività agrituristica attraverso la creazione di itinerari e attraverso la conversione degli annessi per scopi ricettivi; inoltre dovrà essere favorita, a seguito di specifici studi, l’introduzione di colture e tecniche con ridotto carico inquinante sugli acquiferi.

DIRETTIVE 3. Il PAT intraprende progetti di ricostruzione della rete ecologica locale attraverso

interventi puntuali di progettazione ambientale e di connessione secondo le indicazioni progettuali individuate nella tavola 4 – carta delle Trasformabilità (valori e tutele naturali), rimandandone la precisazione e progettazione alla fase di pianificazione operativa, volti a:

− il potenziamento di adeguati livelli di biodiversità vegetazionale e faunistica;

− la previsione di specifici interventi di deframmentazione attraverso opere di mitigazione e compensazione ambientale;

− la previsione di realizzare neoecosistemi sia con finalità di miglioramento dell’inserimento paesaggistico di infrastrutture ed aree insediate;

− l’individuazione di corridoi ecologici fluviali e il miglioramento delle capacità di autodepurazione dei reticoli idrografici;

− la valorizzazione di elementi residuali ma ecologicamente significativi del paesaggio storico, quali le risorgive;

− la gestione e la conservazione dell’agricoltura in quanto soggetto di salvaguardia dei territori a funzione, anche favorendo le colture specializzate ed incentivando forme di agricoltura compatibile o con finalità “a perdere” in favore del mantenimento di particolari specie animali (anche di interesse venatorio).

4. Ai fini della fruizione turistica del territorio e della riqualificazione e potenziamento della rete ecologica, il PAT programma, lungo direttrici strategiche preferenziali estese al territorio aperto e agli insediamenti, la messa a sistema delle aree per servizi e a verde in modo da garantire una maggiore funzionalità delle stesse, una migliore qualità del tessuto urbano al cui interno si integrano i servizi, il consolidamento e sviluppo di una rete di aree a verde connessa con il territorio aperto esterno agli insediamenti.

5. Lo sviluppo della rete ecologica va incentivata con progetti misti pubblico-privato, attraverso sinergie tra l’Amministrazione Provinciale, l’ Amministrazione comunale, gli enti territoriali (Consorzi di Bonifica) e le Associazioni agricole e produttive riconosciute. Il Comune, in sede di PI, prevede forme di agevolazioni per quei soggetti che realizzano interventi di mantenimento e/o creazione di siepi, fasce tampone, boschetti, etc.

6. La progettazione del sistema del verde urbano dovrà tenere conto del collegamento funzionale tra le componenti della rete ecologica.

7. Il PI provvede a specificare i modi d’uso e di tutela per l’insieme delle suddette componenti ecologico-strutturali, operando per garantire le opportune connessioni e continuità di carattere fisico tra i diversi elementi, coerentemente con la pianificazione provinciale.

8. Il PI, sulla base delle previsioni del PAT, completerà e meglio preciserà la ricognizione dei varchi e degli altri elementi della rete prevedendo il miglioramento delle aree naturali e di rinaturalizzazione. Provvederà ad identificare e normare, anche con prescrizioni circa la tipologia e la struttura dei moduli vegetazionali da impiegare, le azioni per il rafforzamento e la ricostruzione degli elementi di cui al co.2, disciplinando, inoltre:

a) valorizzazione e tutela dei caratteri individuati;

b) gli interventi di completamento della rete ecologica che permettono, a partire dai nuclei, la continuità della rete di collegamento;

c) gli interventi di connessione dei corridoi ecologici, che permetto di superare barriere antropiche fisiche (varchi ambientali).

9. Il PI potrà avviare concreti interventi di recupero e valorizzazione per la ricomposizione ambientale del territorio interessato dall’attività estrattiva.

PRESCRIZIONIEVINCOLI 10. Non sono consentiti interventi che possano occludere o comunque limitare

significativamente la permeabilità della rete ecologica. Al fine di garantirne l’efficacia, le opere di nuova realizzazione, sia edilizia che infrastrutturale, dovranno prevedere interventi contestuali e/o preventivi di mitigazione e compensazione in modo tale che, al termine di tutte le operazioni, la funzionalità ecologica complessiva risulti accresciuta.

11. Per gli elementi progettuali di cui alle presenti norme e ai corrispondenti elaborati grafici sono ammesse limitate modifiche motivate dalla risoluzione di problemi pratici evidenziatisi nella stesura del progetto esecutivo (problemi legati alle proprietà, a diversa soluzione di attraversamento stradale, alla opportunità o meno della realizzazione di manufatti particolari come sottopassi o ponticelli, etc…).

12. Fino all’approvazione del PI restano confermate le previsioni del PRG vigente e le norme sovracomunali; è vietata comunque ogni attività o intervento che possa alterare permanentemente o danneggiare la consistenza e lo stato dei luoghi.

13. Si richiamano le norme di tutela del PTCP relativamente agli elementi individuati dallo stesso.

14. Il PI regolamenta la modalità di accesso ai crediti edilizi derivati dalla realizzazione di interventi strutturali in grado di attuare una ricostruzione di reti ecologiche.

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