7 L’assistenza in regime residenziale
7.1 La rete ospedaliera provinciale e i profili delle prestazioni
I pazienti in regime residenziale sono assistiti da una rete ospedaliera provinciale – prevista dalla
De-libera della GP n. 171 del 10/2/2015 – in cui va intensificato il coordinamento delle prestazioni erogate
fra le sette sedi ospedaliere, tenendo conto delle esigenze dei pazienti e della responsabilità unificata a
livello di Azienda sanitaria
Offerta di
prestazioni in rete Chiara suddivisionedei compiti Strategia e
direzione unica Servizi aziendaliprovinciali
Silandro Merano San Candido Brunico
Vipiteno Bressanone
Bolzano
Figura 9: La rete ospedaliera provinciale
Il coordinamento nell’erogazione delle prestazioni funziona in base a un modello d’assistenza sanitaria
a più livelli, che distingue fra assistenza di base, assistenza specializzata e assistenza con trattamenti
ad alta complessità. Nell’assistenza di base rientrano le prestazioni che ogni sede ospedaliera deve
fornire alla popolazione come livello minimo di assistenza medica. Oltre all’assistenza di base, per
cia-scuna sede ospedaliera si possono stabilire degli ambiti di specializzazione o di riferimento. Infine, gli
interventi e i trattamenti ad alta complessità sono concentrati primariamente nell’ospedale provinciale
di Bolzano, ma ciò non toglie che alcune prestazioni ad alta complessità possano essere localizzate in
comprensori sanitari diversi.
Gli ospedali ubicati nei comprensori sanitari di Merano, Bressanone e Brunico sono organizzati in base al
principio “1 ospedale, 2 sedi”, e in questa forma coprono l’assistenza dei malati acuti nella popolazione
dei rispettivi territori. Sul piano organizzativo sono possibili due varianti:
• una struttura complessa comune a entrambe le sedi, più una struttura semplice in una sola
delle due sedi;
• una struttura complessa comune a entrambe le sedi;
Q
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Quest’organizzazione con due sedi ospedaliere deve rispettare al proprio interno i seguenti requisiti:
• livelli qualitativi unificati
• coordinamento (qualitativo e quantitativo)
• rotazione del personale fra i reparti delle due sedi
• compensazione del potenziale operativo fra le due sedi (per esempio per la chirurgia)
• gestione unificata con responsabili in entrambe le sedi.
In questo modo si ottimizza l’erogazione delle prestazioni sanitarie in base al reale fabbisogno,
accor-pando le risorse, riducendo le strutture ridondanti, e potenziando le sedi ospedaliere a livello
compren-soriale e intersettoriale, grazie alla creazione di centri di competenza medici decentrati.
7.1.1 LE PRESTAZIONI DELL’ASSISTENZA SANITARIA DI BASE PER DISCIPLINA MEDICA
Ciascuna delle sette sedi ospedaliere fornisce alla popolazione del proprio territorio un pacchetto
pre-definito di servizi d’assistenza sanitaria di base, che comprende le seguenti prestazioni nelle discipline
mediche di internistica, chirurgia, e ortopedia/traumatologia:
Medicina internistica Chirurgia Ortopedia / traumatologia
• Apparato cardiocircolatorio
• ecografia
• ECG
• Ergometria
• ecc.
• Apparato respiratorio
• TAC / RX toracica
• Spirometria
• Broncoscopia semplice
• ecc.
• Gastroenterologia
• Ecografia
• Gastroscopia
• Endoscopia
• ecc.
• Endocrinologia
• Diabete tipo I e II
• Diabete gestazionale
• ecc.
• Oncologia (p.es. diagnostica,
chemioterapia o cure palliative
ambulatoriali)
• Malattie infettive (p.es. da
sal-monelle, campylobacter o
rota-virus)
• Interventi in
• addome
• intestino
• appendice
• colecisti
• milza
• ernie inguinali
• emorroidi
• varicosi
nel rispetto della Delibera n.
131/2013 (chirurgia oncologica)
• lesioni agli arti
• traumi (esclusi i traumi gravi e i
politraumi)
I servizi specialistici ambulatoriali vanno offerti in base al fabbisogno, e coordinati a livello di Azienda
sanitaria nelle seguenti discipline:
• dipendenze
• oculistica
• dermatologia
• ORL
• neurologia
• psichiatria
• psicologia
• urologia
• ecc.
7.1.2 L’ORGANICOPer garantire nella sua interezza (in senso quantitativo e qualitativo) la gamma di prestazioni prevista
per l’assistenza sanitaria di base, va potenziata la dotazione del personale medico e infermieristico.
L’azienda sanitaria ha il compito – in base a chiare linee d’indirizzo stabilite dalla Giunta provinciale – di
provvedere a tale adeguamento dell’organico. Fino al conseguimento completo dell’organico
necessa-rio, va intensificato ulteriormente il coordinamento con gli ospedali aziendali in merito alle prestazioni
da erogare e agli orari d’apertura.
Qualora, nonostante quest’intervento, si creassero carenze o disservizi, si deve procedere in base a un
piano d’emergenza sul modello degli ospedali con doppia sede, che in base ai principi della qualità e
della sicurezza definisce l’entità e le modalità d’erogazione delle prestazioni. Tali piani d’emergenza
van-no concordati a livello di Azienda sanitaria.
Adottando delle rotazioni obbligatorie e garantite delle risorse fra gli ospedali di base e gli ospedali
aziendali, si può destare un maggiore interesse tra il personale medico, garantendo al tempo stesso
un’elevata professionalità specialistica in entrambe le sedi. In questo modo, inoltre, si possono superare
le difficoltà temporanee dovute a posti vacanti nei servizi.
7.1.3 GLI AMBITI DI SPECIALIZZAZIONE IN AGGIUNTA ALL’ASSISTENZA DI BASE
Oltre alle prestazioni che rientrano nell’assistenza sanitaria di base, per ogni sede ospedaliera si
posso-no stabilire degli ambiti di specializzazione. Gli ambiti di specializzazione soposso-no approvati per ciascuna
sede ospedaliera con apposita delibera della Giunta provinciale tenendo conto del documento “Profili
delle prestazioni degli ospedali di base”, dopo essere stati elaborati dall’Azienda sanitaria e confermati
dalla Ripartizione sanità. In questo contesto va anche applicato il modello dell’assistenza a più livelli
previsto dalla Delibera della GP n. 171 del 10/2/2015.
7.1.4 IL COORDINAMENTO DELLE PRESTAZIONI CON L’OSPEDALE CENTRALE DI BOLZANO
Per alcuni ambiti, patologie e prestazioni mediche delle discipline medicina internistica e chirurgia, vale
il principio – se ritenuto utile e operativamente fattibile – che l’erogazione delle prestazioni va
coordi-nata a livello di intera rete ospedaliera provinciale, d’intesa fra l’ospedale centrale e le altre sedi
ospe-daliere. Tale coordinamento delle prestazioni si presenta col seguente assetto:
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Medicina
Dando per garantita una diagnostica di base qualificata, nella medicina internistica si possono
individu-are le seguenti prestazioni per un possibile coordinamento delle prestazioni da erogindividu-are:
• dialisi, col coordinamento centrale dell’ospedale di Bolzano;
• stimolatore cardiaco, con Merano come secondo centro cardiologico;
• servizio centralizzato di reumatologia a livello di Azienda sanitaria;
• attuazione dei percorsi assistenziali per insufficienza cardiaca, reumatologia, pneumopatie
cro-niche e diabete, con potenziamento delle strutture periferiche e del territorio;
• malattie infettive: rinvio del paziente all’ospedale inviante dopo diagnosi e inizio della terapia.
Chirurgia
Le prestazioni chirurgiche indicate di seguito sono in parte prestazioni previste per gli ospedali di base,
ma in presenza di determinati tempi d’attesa possono essere erogate dagli ospedali aziendali anche per
i pazienti del comprensorio sanitario di Bolzano:
• varicosi, ernie, interventi di chirurgia proctologica e altri;
• interventi di chirurgia urologica: idrocele e operazioni ai genitali esterni;
• chirurgia spinale, col coordinamento della neurochirurgia di Bolzano;
• endoscopia, colonscopia, polipectomia, tramite i reparti e i servizi funzionali della medicina
interna e della chirurgia.
7.1.5 L’APPLICAZIONE DEI “PROFILI DELLE PRESTAZIONI”