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Ricavo medio per spettatore 2018-19

48 Il calcio italiano sta quindi perdendo di appetibilità e un prodotto così mal confezionato attira sempre meno le attenzioni dei telespettatori. I ricavi da diritti televisivi stanno infatti crescendo molto più lentamente di quelli degli altri campionati e la distanza che separa la Serie A dalla Premier League sembra ormai incolmabile. In un articolo dello scorso Maggio di Calcio e Finanza si fa notare come l’ultima del campionato inglese abbia incassato da diritti televisivi più di quanto abbia incassato l’Inter, vincitrice dell’ultimo campionato.27 Analizzando i ricavi totali la situazione non migliora. Nell’ultima stagione la dodicesima squadra inglese ha fatturato più della quarta squadra italiana. Un club con una tradizione storica importante come il Milan si è visto superare da squadre come lo Sheffield United che neanche hanno preso parte alle competizioni europee.28

Da quanto appena visto emerge necessario un cambio di rotta per il calcio italiano. Il problema principale risiede nel fatto che, anche a causa della pandemia, le squadre italiane sono estremamente indebitate e fanno fatica a mettere in atto quegli investimenti essenziali per un rilancio del calcio italiano. Forse la soluzione, almeno per i top club, potrebbe essere rappresentata dalla Superlega dal momento che vi sarebbe un boost incredibile per i ricavi commerciali e da diritti televisivi e la possibilità di accedere a quelle risorse necessarie per la costruzione di impianti di proprietà. Si godrebbe di maggiore visibilità e una lega composta da squadre di più Paesi avrebbe potuto aiutare sicuramente le squadre italiane per quanto riguarda l’internazionalizzazione del brand. Si sarebbe comunque rischiato di lasciare i vagoni posteriori troppo indietro mettendo in seria difficoltà le casse dei club minori. Nel prossimo capitolo si cercherà quindi di capire come il progetto Superlega avrebbe potuto rilanciare il calcio in Italia e come, invece, avrebbe potuto rappresentare un azzardo.

27 www.calcioefinanza.it, “I diritti tv in Premier: l’ultima incassa più della prima in A”

28 Deloitte, Football Money League 2021

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CAPITOLO 3: IL PROGETTO SUPERLEGA

In questo capitolo verrà preso in esame il progetto Superlega lanciato da dodici delle più importanti squadre d’Europa. Si cercheranno di capire le motivazioni che hanno portato a una decisione così drastica e come una competizione del genere avrebbe potuto risolvere gli enormi problemi di bilancio di queste squadre.

Verrà spiegato come si sarebbe strutturata la nuova competizione, i potenziali margini di crescita per le partecipanti e le conseguenze sulle casse delle squadre che non vi avrebbero avuto accesso. Si proveranno a capire i limiti di questo progetto e perché sia stato accolto con tanto scetticismo dall’opinione pubblica. Si analizzerà un confronto col nuovo format della Champions League per provare a comprendere i vantaggi e le criticità di entrambi i progetti. Verranno messe quindi le basi per approfondire i pro e i contro di questa nuova competizione e si cercherà nel capitolo successivo di studiare un modo per ristrutturarla cercando di mantenerne i benefici e limitandone i rischi.

3.1 I MOTIVI ALLA BASE DELLA SUPERLEGA

Il settore calcio, come già argomentato nei capitoli precedenti, era arrivato a un momento cruciale della propria storia in cui erano necessarie riforme strutturali per rilanciarlo e imprimere una nuova accelerata economica. La pandemia da Covid-19 ha reso ancora più immediate queste esigenze e, stando a una stima de Il Sole 24 Ore, si teme che nei prossimi anni il calcio europeo subirà perdite per una cifra compresa tra i 6,5 e gli 8,5 miliardi di euro. I dodici club fondatori sarebbero i più colpiti dalla crisi con un impatto di 2,5 miliardi di euro nelle prossime due stagioni e un incremento dei debiti finanziari netti aggregati fino a quota 3 miliardi.29 La necessità di nuovi format che aumentino il livello di spettacolarità dello sport e che consentano di incrementare i ricavi e penetrare nuovi mercati è quindi diventata la priorità di questi club. In un’intervista a Milano Finanza del 24 Aprile scorso il banchiere romano Alessandro Barnaba ha illustrato bene le radici profonde della crisi del mondo del pallone. “Il sistema attuale ha portato a una creazione di debito (quasi per tutti) per finanziare una rincorsa forsennata ad aggiudicarsi i migliori giocatori, promettendo stipendi già difficilmente sostenibili in assenza di pandemia, impossibili da sostenersi in tempi di pandemia con gli stadi chiusi e gli introiti commerciali da merchandising e sponsorship ridotti significativamente.” Cerca inoltre di trovarne una soluzione quando afferma che “per uscire da questa fase di perenne equilibrio precario bisogna affrontare una volta per tutte quelli che sono i veri problemi del calcio, che le regole del Financial Fair Play hanno provato a limare (ma in maniera facilmente aggirabile tramite la creazione di plusvalenze fittizie) e che invece devono essere affrontati in maniera specifica. Andrebbe creato un working group con i rappresentanti dei club delle principali leghe e la UEFA per definire insieme nuove

29 Il Sole 24 Ore, Giovedì 22 Aprile 2021, “Calcio, Superlega naufragata, resta il nodo dei deficit dei club”, M. Bellinazzo

50 regole sui costi per renderli sostenibili nel medio-lungo periodo e sulla distribuzione dei ricavi. La finanza può aiutare ma non può rappresentare l’unica soluzione.”30

I grandi club sono infatti passati, da un anno all’altro, da una situazione in cui i fatturati continuavano a crescere notevolmente e il sistema in qualche maniera restava in una sorte di equilibrio precario a una in cui i costi sono rimasti invariati, i debiti aumentati e le entrate crollate. Così come negli altri settori le aziende che fanno un eccessivo ricorso alla leva finanziaria finiscono spesso per andare in sofferenza, lo stesso avviene nel calcio. Non esiste una bacchetta magica in grado di risanare il debito maturato da queste squadre.

L’unica possibile soluzione che si potrebbe perseguire è quella di mantenere i costi proporzionati ai ricavi. In Italia la situazione è ancora più complicata dal momento che gli stadi erano già semi-vuoti prima della pandemia e le casse dei club sono esangui. I grafici sottostanti forse sono quelli che meglio rappresentano le difficoltà economiche delle principali società calcistiche europee e fotografano la situazione debitoria dei club fondatori.

Fonte: Kpmg Football Benchmark, dati in mln di €

30 Milano Finanza, Sabato 24 Aprile 2021, “Che pallone sgonfiato”, R. Sommella 1510

1280

1173

901

630

528 494

458

272

200 151 125

0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600