IFRS 9 : Classificazione e misurazione
2.4 Riclassificazione dei financial instruments
Lo IASB nel suo primo Exposure Draft sull’argomento nel 2009 aveva proposto di vietare qualsiasi modalità di riclassificazione. A sostegno di questo il Board riportava le seguenti motivazioni:
permettere o richiedere in alcune situazioni la riclassificazione delle attività finanziarie non renderebbe più semplice, per gli utilizzatori del bilancio, comprendere le informazioni che si vogliono fornire riguardo agli strumenti finanziari;
le eventuali riclassificazioni potrebbero aumentare il grado di complessità poiché sarebbe indispensabile allargare la disciplina con una guida dettagliata sulle condizioni necessarie per attuare tali operazioni e sulle modalità di contabilizzazione degli effetti derivanti dalle modifiche dei criteri di valutazione;
le operazioni di riclassificazione non dovrebbero essere necessarie giacché le modalità di valutazione dipendono dal modello di business il quale non dovrebbe cambiare durante l’attività dell’entità.
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INTERNATIONAL ACCOUNTING STANDARDS BOARD, IFRS 7: Strumenti finanziari:
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Come risposta a tali osservazioni però, la maggior parte degli intervistati sosteneva che il divieto alla riclassificazione fosse incongruente con una metodologia di classificazione basata sulle modalità con le quali l’entità gestisce le proprie attività finanziarie. Perciò permettere questa tipologia di operazione, consentirebbe, in tale situazione, di fornire informazioni più utili, rilevanti e comparabili per gli utenti, perché garantirebbe che i bilanci rappresentino fedelmente le modalità di gestione degli strumenti alla data di redazione. Più in particolare molti utenti hanno risposto che le riclassificazioni non dovrebbero essere vietate quando le informazioni riportate non riescono più a riflettere le quantità, i tempi e l’incertezza dei flussi finanziari futuri66.
Tali argomentazioni hanno convito lo IASB il quale ha rivisto le proprie considerazioni e ha deciso che le riclassificazioni non andassero vietate. Questo perché un tale divieto comprometterebbe la funzione informativa del bilancio e ridurrebbe la comparabilità tra uguali strumenti posseduti da diverse entità oppure all’interno di una stessa.
L’IFRS 9 prevede perciò che le attività finanziarie possano essere riclassificate da una categoria a un’altra quando, e solo quando, il modello di business, all’interno del quale sono gestite, subisce dei cambiamenti67.
Tali modifiche del modello di business saranno estremamente rare e deriveranno da cambiamenti interni oppure esterni all’entità. Inoltre devono essere considerate solo le modifiche rilevanti rispetto alle operazioni complessive attuate dal management della società e devono essere dimostrabili nei confronti di soggetti esterni.
Di conseguenza un cambiamento nel modello di business di un soggetto accade solo quando l’entità intraprende o cessa lo svolgimento di una determinata attività di valore significativo e rilevante rispetto a quello complessivo di tutte le operazioni intraprese. Un esempio è quando l’entità acquisisce, aliena o termina una determinata linea di business.
66 INTERNATIONAL ACCOUNTING STANDARDS BOARD, IFRS 9 :Basis for Conclusions,
paragrafo BC4.113
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INTERNATIONAL ACCOUNTING STANDARDS BOARD, IFRS 9 :Financial Instruments, paragrafo 4.4.1
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Oltre a riportare alcuni esempi di casi che s’identificano come idonei per la riclassificazione, il principio riporta alcune situazioni che non possono essere rilevate come modifiche al modello di business:
un cambiamento nelle intenzioni dell’entità riguardo la gestione di particolari assets (sebbene vi siano variazioni rilevanti nelle condizioni del mercato);
la scomparsa temporanea di un particolare mercato per le attività finanziarie;
le attività finanziarie sono trasferite tra diverse parti della stessa entità che tengono un diverso modello di business.
Oltre alla valutazione del cambiamento di tale criterio di classificazione, è stata sottoposta al giudizio del Board la possibilità di considerare un cambiamento nelle caratteristiche dei flussi di cassa futuri, derivanti dall’attività finanziaria, come un secondo criterio per la riclassificazione. Come risposta a tale proposta, lo IASB ha osservato però che, a differenza di un cambiamento nel modello di business, i termini contrattuali di un determinato asset sono noti fin dal momento della rilevazione iniziale e perciò tale tipologia di riclassificazione non deve essere consentita.
Nel caso quindi in cui l’entità rilevi un cambiamento nel business model, questa dovrà eseguire la riclassificazione, di tutte le attività finanziarie coinvolte, dal primo giorno del reporting period successivo alla modifica del business. Tale disposizione risponde a una precisa politica attuata dallo IASB, il quale ha l’obiettivo di limitare il ricorso a politiche di bilancio da parte delle imprese che, in prossimità della chiusura di un periodo amministrativo, potessero modificare il modello di business a proprio piacere in modo tale da far variare in maniera artificiosa il risultato d’esercizio68
. Per quanto riguarda gli effetti contabili derivanti dall’operazione di riclassificazione, questi dipendono dalle categorie di classificazione iniziale e quelle di destinazione. Per quanto riguarda la riclassificazione delle attività finanziarie inserite nella prima categoria, ossia quelle valutate al costo ammortizzato, il fair value alla data della riclassificazione diverrà il nuovo valore contabile degli assets. L’eventuale differenza tra il valore contabile precedente e il fair value subirà un diverso trattamento in base alla categoria di destinazione e quindi sarà imputata o a conto economico oppure negli altri componenti in conto economico complessivo. Nella seconda situazione, quindi in caso di riclassificazione nella categoria delle attività finanziarie valutate al
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fair value con imputazione in OCI, il tasso effettivo d’interesse non subirà alcuna variazione.
Per le riclassificazioni provenienti dalla categoria delle attività finanziarie al fair value con imputazione negli altri componenti in conto economico complessivo, se destinate nella categoria di quelle al fair value in conto economico, il valore contabile rimarrà lo stesso ma la riserva presente in OCI sarà trasferita e andrà a incidere direttamente sul risultato d’esercizio. Se invece la categoria di destinazione è quella delle attività a costo ammortizzato, il nuovo valore contabile sarà il fair value alla data di cambiamento rettificato dalla riserva, che sarà rimossa dal patrimonio netto, e comprenderà tutti gli utili e le perdite rilevate durante il periodo di detenzione dell’asset. In tale modo sarà valutata come se fosse sempre stata rilevata al costo ammortizzato.
Infine nel caso la riclassificazione coinvolga delle attività provenienti la categoria FVTPL, il fair value alla data della modifica sarà il nuovo valore contabile dell’asset e il tasso d’interesse effettivo sarà calcolato su tale ammontare69
.
Le diverse tipologie di riclassificazioni sono riassunte nella seguente tabella. A
DA
Attività valutate al costo ammortizzato
Attività valutate al fair value con imputazione in OCI
Attività valutate al fair value con imputazione in conto economico Attività valutate al
costo ammortizzato
Misurazione al fair value con imputazione delle differenze in OCI.
Il tasso di interesse effettivo non varia.
Il fair value alla data di riclassificazione è il nuovo ammontare di valore dell’attività. Eventuali differenze sono imputate a conto economico.
Attività valutate al fair value con imputazione in OCI
Il fair value alla data della riclassificazione sarà l’ammontare da iscrivere per l’attività finanziaria. L’eventuale riserva in OCI è portata a rettifica di tale valore.
La riserva cumulativa presente nel conto economico complessivo è riportata in conto
economico.
Attività valutate al fair value con imputazione in conto economico
Il fair value in tale data è il nuovo importo contabile per l’attività finanziaria. Il tasso d’interesse effettivo sarà calcolato su tale importo.
Il fair value in tale data è il nuovo importo contabile per l’attività finanziaria. Il tasso d’interesse effettivo sarà calcolato su tale importo. Le variazioni successive sono rilevate in OCI.
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INTERNATIONAL ACCOUNTING STANDARDS BOARD, IFRS 9 :Financial Instruments, paragrafo 5.6.2-5.6.7
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La disciplina appena descritta riguardo alle riclassificazioni, ha risposto quindi alle esigenze espresse dagli intervistati in seguito agli Exposure Draft. Le scelte effettuate perseguono lo scopo del miglioramento dell’informativa contabile e della rilevanza. Inoltre i diversi limiti posti dallo IASB rispetto al riconoscimento delle situazioni i cui è presente un cambiamento del modello di business, nonostante limitino in parte la rilevanza delle informazioni, sono un buon compromesso per andare verso una maggior affidabilità informativa70.
Per quanto riguarda le passività finanziarie, il Board ha deciso di mantenere le disposizioni previste nello IAS 39 e quindi rimangono vietate le riclassificazioni tra le due categorie.
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CAPITOLO 3
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