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Dimissioni Ricoveri ordinari Dimissioni Ricoveri diurni Totale Dimissioni

Il numero di ricoveri del 2018 è stato 5.462, mostrando un lieve aumento rispetto al 2017 del 4%.

L’attività di ricovero ordinario è diminuita rispetto all’anno precedente del 6%, calo determinato dalla flessione delle attività di alcune unità operative, afferenti al dipartimento chirurgico, in cui si è registrato un elevato turn over dei chirurghi e degli anestesisti ed una riduzione complessiva di dirigenti medici. Il calo dei ricoveri ordinari si giustifica, inoltre, con una maggiore attenzione nelle scelte del setting assistenziale testimoniata dall’incremento dei ricoveri diurni e dalle terapie oncologiche in regime ambulatoriale (File F).

Il dettaglio del numero di dimissioni per singola UU.OO. ed il confronto tra i dati del 2017 sono riportati nelle tabelle seguenti:

Per i ricoveri ordinari si registrano, inoltre, i seguenti valori:

• le giornate di degenza sono diminuite del 4% con una degenza media di circa 6,2 gg;

• la percentuale di appropriatezza oncologica è pari al 90%;

• il numero di casi 0-1 gg (ricoveri brevi) sono aumentati del 16% pur rimanendo in numero ridotto.

Nel 2018 il numero di ricoveri ordinari medici sono stati 1.171 (50,3%) e quelli chirurgici 1.160 (49,7%). Dalla figura precedente si osserva che la proporzione rimane praticamente costante con una prevalenza per i ricoveri medici. Così come riportato nella grafica che segue.

La complessità dei ricoveri ordinari è incrementata di circa il 4% rispetto al 2017 con un peso medio di 1.62.

La focalizzazione delle attività sulle patologie oncologiche costituisce un tema strategico per l’Istituto. Nelle tabelle seguenti è riportato il dettaglio per U.O. di appropriatezza oncologica per ricoveri ordinari:

Nell’analisi dei valori di appropriatezza oncologica si deve considerare che:

• la percentuale di casi oncologici per ricoveri ordinari (90%) è penalizzata dai ricoveri della U.O. di Terapia del Dolore, che garantisce ricoveri di terapia antalgica (num. 63 casi ordinari nel 2018), in quanto HUB della rete regionale della terapia del dolore ex DGR 322/2012, e dunque per specificità della disciplina possono presentare DRG non oncologici;

• per l’attività di ricovero diurno, che presenta una percentuale di ricoveri oncologici del 76%, si deve considerare che in tale regime, sono eseguiti non solo i trattamenti a pazienti oncologici ma anche tutte le attività di diagnosi, che per la loro complessità ed invasività non possono essere eseguite in regime ambulatoriale e che non sempre esitano in una diagnosi di neoplasia maligna.

Nelle tabelle seguente si riporta, invece, la casistica per DRG e peso in regime ordinario.

Un dato di rilievo è il valore della mobilità attiva fuori regione che raggiunge il 42% per i ricoveri ordinari e il 35% per i diurni.

Il trend degli ultimi anni testimonia l’attrattività dell’Istituto verso pazienti delle regioni limitrofe, soprattutto dalle provincie di Salerno, Avellino e Foggia.

Nelle tabelle seguenti è dettagliata, per regime di ricovero, la provenienza dei pazienti per provincia di residenza:

L’Istituto assicura, inoltre, una significativa offerta di prestazioni specialistiche ambulatoriali testimonianza di un forte impegno di promozione dell’appropriatezza organizzativa.

L’assistenza ambulatoriale ha un ruolo centrale nello svolgimento dei percorsi assistenziali erogati dall’Istituto infatti, in tale setting assistenziale, viene effettuato l’arruolamento e la presa in carico degli utenti con sospetto di cancro o diagnosi accertata; sempre nel regime di assistenza specialistica ambulatoriale vengono assicurate le fasi della diagnosi e di stadiazione, i trattamenti di radioterapia, ed infine, le prestazioni di follow-up ed i controlli.

In termini di appropriatezza organizzativa si sottolinea che l’ampia offerta ambulatoriale è stata pianificata per evitare il ricorso improprio ai ricoveri diagnostici.

I dati di attività delle prestazioni ambulatoriali erogate nel 2018 sono riportate nella tabella seguente.

I valori evidenziano per l’attività istituzionale (prestazioni per esterni da CUP) un decremento del numero di visite (-9%);

mentre il numero di prestazioni ed esami resta stabile, con una riduzione del valore economico del 2%.

Le prestazioni rese per altre strutture del SSR sono diminuite. Tale diminuzione è legata ai volumi di attività rese nell’ambito delle convenzioni per esami di anatomia patologica stipulate con l’Azienda Sanitaria Locale di Potenza e l’Azienda Sanitaria di Matera. Infatti, a seguito della Legge Regionale n. 2/2017 avente ad oggetto “Riordino del servizio sanitario regionale di Basilicata” l’AOR San Carlo ha assunto la titolarità dei presidi ospedalieri di Lagonegro, Villa d’Agri e Melfi, ad essa trasferiti dall’Azienda Sanitaria Locale di potenza (ASP).

I dati relativi all’attività libero professionale registrano un incremento del numero di visite del 5% ed una riduzione del numero di prestazioni ed esami del 18%. Il volume complessivo dell’attività rese in libera professione resta sempre molto più basso rispetto alle prestazioni rese nell’ambito istituzionale in regime SSN (898 visite in ALPI rispetto 41.057 in SSN).

an n o

2009 an n o

2010 ECCELLENZE E INNOVAZIONI

E’ dotata di 5 crio‐contenitori e software di gestione specifico, dedicato alla conservazione di tessuti post‐resezione chirurgica ed altri materiali biologici neoplastici e normali. Uno dei contenitori è dedicato allo stoccaggio di cellule staminali per l’attività trapiantologica. L'Istituto aderisce alla rete RIBBO delle Banche Biologiche.

Per Biobanca si intende una struttura finalizzata alla raccolta, conservazione e alla distribuzione di materiale biologico umano e dei dati associati. Essa rappresenta quindi una preziosa fonte di risorse sia per la diagnosi, la ricerca e la sperimentazione di terapie, in particolare di quelle correlate all’applicazione in clinica dei nuovi farmaci “intelligenti”. Le Biobanche non possono identificarsi in collezioni “spontanee” ma devono costituire una struttura istituzionale, ovvero una unità di servizio per la ricerca, la cui validità (e qualità) può essere garantita solo se organizzata secondo regole precise e condivise. La Biobanca dell’IRCCS CROB

“IRCCS-CROB BASILICATA BIOBANK”, ubicata al piano seminterrato, è preposta alla raccolta e alla conservazione di materiale biologico umano a scopo di Ricerca Scientifica “tessuti siero/plasma”.

Coordinatrice per la fase di raccolta dei campioni è la dott.ssa Giulia Vita, mentre Coordinatrice per la gestione della Biobanca è la dott.ssa Carmela Cuomo.

Alcuni dati:

✓ Numero di campioni conservati: tessuti = 2400 (dal 2003 al 2014), sieri = 177 (dal 2013 al 2014).

✓ Numero di pazienti: 1090 (dal 2003 al 2014).

✓ Numero di campioni raccolti ogni anno: 2003-2010 = 790; 2011 = 113; 2012= 291; 2013= 458;

2014= 748.

✓ Numero campioni distribuiti ogni anno (media degli ultimi 4 anni): 402.

✓ Dal 2009 al 2013 riconosciuta come Unità Operativa Collaborante (UOC) n.6 della Rete Italiana Biobanche Oncologiche (RIBBO).

✓ Dal 2014 è entrata a far parte della Rete internazionale ed italiana BBMRI (Biobanking and BioMolecular Resources Research In) – Unique Identifier : 1385131091942888 (www.bbmri.it) BANCA BIOLOGICA