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Per riflettere e operare

Nel documento NELLA CHIESA NESSUNO È STRANIERO (pagine 46-49)

LA CHIESA E LE MIGRAZIONI

I- La Parola di Dio sulle migrazioni

7. Per riflettere e operare

Alle riflessioni e indicazioni che è venuto spontaneo già inserire nella parte descrittiva dei paragrafi precedenti ne va aggiunta qualche altra per avere una certa completezza del quadro.

- Il messaggio guida potrebbe essere quello di Giovanni Paolo II: “Nella Chiesa nessuno è straniero e la Chiesa non è straniera a nessuno”.

- La presenza di singoli e di gruppi stranieri è l’occasione provvidenziale (il kairòs in senso biblico) per riflettere sulla nostra stessa fede, vissuta a confronto con religioni e culture diverse, con le quali attraverso le migrazioni si è venuti a più diretto contatto. Questo contatto può portare a una revisione e purificazione anche dei nostri comportamenti religiosi.

- Benché siamo convinti della nostra fede e approfittiamo di tutte le occasioni per approfondirla e proporla, è doveroso rispettare nel fratello di altra religione la convinzione di professare la fede

“vera”.

- L’aspetto spirituale di qualsiasi cultura con le sue autentiche espressioni religiose è un elemento positivo per i singoli e per la società, fa parte di quei "semina Verbi” che il cristiano dovrebbe avere particolare intuito e sensibilità per cogliere e valorizzare. Un rapporto ancora più stretto di stima, di scambio di valori e di esperienze va instaurato con le altre Chiese e le comunità ecclesiali che condividono con noi un preziosissimo patrimonio che scaturisce dalla rivelazione divina.

- Ogni confessione religiosa ha bisogno di spazio fisico per esprimersi. Non spetta alla comunità cristiana procurare questi spazi per gli aderenti ad altre religioni, essa tuttavia può acconsentire e adoperarsi perché la società civile venga incontro a queste legittime esigenze.

IV - Appartenenza religiosa degli immigrati Il quadro generale

Qual è di fatto il campo di lavoro per questa pastorale specifica verso i migranti? A quali religioni appartengono? La stima dell’appartenenza religiosa degli immigrati regolarmente soggiornanti in Italia, che la Fondazione Migrantes e la Caritas di Roma effettuano da molti anni con il supporto tecnico del “Dossier Statistico Immigrazione”, si basa sul presupposto che le comunità straniere in Italia, abbiano sotto il profilo religioso, sostanzialmente la medesima composizione statistica della popolazione dei paesi di origine. Per esempio, se i musulmani del Marocco sono il 99% della popolazione e i cattolici in Polonia il 90%, si ritiene che la medesima percentuale si riscontri fra i marocchini e i polacchi presenti in Italia. Non ci si riferisce dunque alla pratica religiosa o all’adesione personale a un determinato credo.

In base a questo criterio alla fine del 1999 o agli inizi del 2000 gli stranieri, che secondo il Ministero dell’Interno erano 1.250.000, un dato che viene maggiorato a 1.490.000 in base ai criteri già esposti del Dossier Caritas (cfr. p. 11), risultavano quanto ad appartenenza religiosa così distribuiti:

Stima Migrantes-Caritas Fine 1998% Stima totale Fine 1999% Stima totale 99

Cattolici 29,0 363.000 27,4 407.000

Il criterio di calcolo adottato potrebbe essere rivisto, a vantaggio di una certa maggiorazione della presenza cattolica. Infatti da certe nazioni del Terzo Mondo si immigra in Italia non indistintamente da tutto il territorio nazionale, ma in modo prevalente da particolari regioni dove è più alta la percentuale dei cattolici: è il caso, ad esempio, in Africa, della Nigeria e del Ghana e, in Asia, dell’India (Kerala), dello Sri-Lanka (area litorale) e delle stesse Isole Filippine da dove i cattolici (che a livello nazionale risultano l’84%) emigrano verso l’Italia ed altri Paesi dell’Europa, mentre i non cattolici emigrano verso altre aree geografiche. Tenuto conto di queste maggiorazioni e delle presenze per motivi religiosi o di culto, i cattolici si portano sul 30% della popolazione straniera e in numero assoluto, tenuto conto pure degli irregolari, si possono stimare mezzo milione.

Annotazioni sui principali gruppi religiosi

Tutti i gruppi religiosi sono aumentati numericamente dal 1998 al 1999: i cristiani (cattolici, ortodossi e protestanti) di circa 100.000 unità e altrettanto i musulmani; per gli altri gruppi l’aumento è più contenuto.

I musulmani sono aumentati anche percentualmente (quasi due punti) rispetto allo scorso anno e costituiscono un terzo del totale. A questo aumento ha certamente influito il provvedimento di regolarizzazione del 1998, in quanto ai primi posti per numero di prenotazioni risultano gruppi nazionali a prevalenza musulmana (Albania, Marocco, Senegal, Bangladesh, Pakistan, Tunisia, Egitto, Algeria). I musulmani, quanto a paesi di provenienza, si concentrano per i due terzi nella fascia del Nord Africa e per le successive quote in alcuni paesi del Subcontinente Indiano e dell’Est europeo.

I cristiani nel loro complesso sfiorano, comunque, la maggioranza assoluta (735.000 persone) con questa ripartizione interna ogni 10 presenze: 6 cattolici, 2 protestanti e almeno 2 ortodossi. I protestanti provengono per lo più dall’Europa occidentale e dall’America del Nord, quindi da Paesi a sviluppo avanzato. Essi in Italia ora raggiungono o superano il mezzo milione se ai 140.000 protestanti di nazionalità straniera si aggiungono quelli di cittadinanza italiana che sono, secondo la stima riportata dall’agenzia di stampa religiosa SIR, 350.000/430.000. Gli ortodossi, che sono originari dai Paesi balcanici e dall’Est europeo, sono notevolmente aumentati negli ultimi anni e particolarmente nel 1999 in forza del provvedimento di regolarizzazione.

I cattolici rivelano una provenienza più diversificata, che spazia dall’Estremo Oriente (le Filippine sono, infatti, prima comunità cattolica con circa il 15% del totale), all’Europa dell’Est e dell’Ovest (circa la metà), all’America Latina (più di un quarto del totale). Va rilevato che agli inizi il movimento immigratorio era costituito in prevalenza da cattolici, provenienti soprattutto dalle Isole Filippine, Capoverde e America Latina.

Le principali comunità nazionali sono le seguenti:

Cattolici: Filippine, Polonia, Francia, Perù, Brasile, Spagna, Usa Croazia;

Protestanti: Usa, Gran Bretagna, Germania, Svizzera, Ghana;

Ortodossi: Romania, Jugoslavia, Grecia, Albania, Macedonia, Serbia, Ucraina;

Musulmani: Marocco, Albania, Tunisia, Senegal, Egitto, Algeria, Bangladesh, Somalia;

Religioni orientali: prevalgono i buddisti e gli indù, ciascun gruppo con 30-35.000 unità.

Nel documento NELLA CHIESA NESSUNO È STRANIERO (pagine 46-49)

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