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3 RISULTATI E DISCUSSIONE

3.1 Veduta di Parigi presa dal Palazzo del Louvre (1855) 1 STUDIO DEI DIPINTI CON INDAGINI NON INVASIVE

3.1.1.1 RIFLETTOGRAFIA AD INFRAROSSO

Fig. Riflettografia infrarossa del dipinto Veduta di Parigi presa dal Palazzo del Louvre (1855) con indicazione delle aree in cui appare maggiormente visibile il disegno preparatorio.

La riflettografia infrarossa evidenzia un disegno preparatorio, realizzato con due procedure di lavoro distinte. Caffi alterna il disegno a mano libera con linee tracciate mediante l’aiuto di un possibile righello o squadra. Nel 1842 Bonajuto Del Vecchio nel suo trattato Sul modo di dipingere,

di dorare, di verniciare, di stuccare e di tingere nella prima sezione del primo capitolo elenca gli

strumenti che occorrono al pittore e si trova scritto:

“ […] una busta di buoni compassi, una squadra ed un semicircolo d’ottone, su di cui sieno incise le gradazioni. I pittori adoperano questi istrumenti per formare dei bozzetti, i quali poi servono a trasportare regolarmente il pensiero ivi indicato e corretto […]” a questi aggiunge molte righe

piuttosto elastiche di diverse grandezze, rette, angolari, curve, circolari ecc. realizzate con legno di noce o di abete.

Questi strumenti molto probabilmente sono stati utilizzati per l’esecuzione delle linee, osservabili nel cielo, normali fra loro e perfettamente rettilinee. Queste definiscono una quadrettatura (fig.na), metodo necessario per riportare in un formato più grande un’ immagine già realizzata con dimensioni inferiori. Si può ipotizzare quindi che questo dipinto sia stato eseguito in studio. Sempre con le stesse strumentazioni è stata realizzata la linea di costruzione della prospettiva (fig.nb) e alcune linee portanti che definiscono gli edifici (fig.nc).

Il pittore riserva il tratto libero invece per crearsi una traccia sommaria del contorno degli edifici, uno schizzo sicuro, dal tratto veloce che con pochi segni definisce anche la tridimensionalità di elementi architettonici come una cupola (fig. ). Questo modo di lavorare è tipico di un artista paesaggista, abituato a prendere appunti durante i suoi viaggi.

In entrambe le due modalità, il tratto ha uno spessore costante e scuro, eseguito con gessetto nero o carboncino. Del Vecchio inserisce tra gli strumenti del disegno il lapis piombino, lapis nero, lapis rosso, l’ematita sanguigna, il gesso da stuccatori e il bistro. Pure Marcucci nel suo trattato del 1833 descrive la composizione del lapis nero come un “[…] composto di ossido nero di ferro e parti

bolari o argillose, untuose al tatto come la steatite. Il medesimo ci viene dalla Spagna ma ve n’è anche in Francia. Se ne fa anche dell’artefatto, composto con la segatura di lapis, nero carbone e nero fumo calcinato […]”

Fig. Contorno sommario dell’orizzonte, delineato dagli edifici eseguiti a mano libera

Fig. particolare del disegno della cupola eseguita a mano libera

Nella figura nc-d invece, è possibile notare come durante l’esecuzione dell’opera siano stati apportati dei cambiamenti (ripensamenti).

Fig. Particolari della riflettografia IR nella quale è visibile: a) la quadrettatura b) linea di costruzione della prospettiva c) ripensamento dell’artista nell’esecuzione del monumento d) ripensamento dell’artista nell’esecuzione del campanile.Le aree c,d sono state messe a confronto con la relativa immagine in luce bianca.

L’identificazione delle tracce del disegno preparatorio è possibile grazie alla presenza di una preparazione chiara e l’utilizzo di un colore che assorbe la radiazione infrarossa [9][109].

3.1.1.2 SPETTROMETRIA r-FT-IR CON STRUMENTO PORTATILE

Come precedentemente accennato (Cfr. 2.2.2 SPETTROMETRIA r-FT-IR CON STRUMENTO PORTATILE), le modalità di acquisizione degli spettri infrarossi con r-FTIR sono state ottimizzate in funzione di almeno due parametri:

La distanza di acquisizione del segnale La morfologia della superficie investigata

A tal proposito è stato scelto il dipinto Veduta di Parigi presa dal palazzo del Louvre perché presenta una superficie ampia con aree morfologicamente disomogenee dovute alla tecnica esecutiva: si trovano infatti zone in cui la pennellata risulta piatta in altre invece materica.

Le prime acquisizioni sono state effettuate in due specifiche aree del cielo (F1-2 e F1-3) dove le diverse tipologie pittoriche erano chiaramente visibili fig.

Fig. Punto di acquisizione F1-2 Fig. Punto di acquisizione F1-3

Si è valutata poi la qualità degli spettri infrarossi variando la distanza dello strumento dalla superficie pittorica liscia; sono stati inizialmente raccolti gli spettri ponendo lo strumento ad una distanza maggiore del punto di focalizzazione del fascio infrarosso. Successivamente si è avvicinato lo strumento fino a raggiungere la focalizzazione del fascio che corrisponde ad una posizione in cui un distanziatore di 15 mm, di cui è munito lo strumento, appoggia delicatamente sulla superficie di analisi. Gli spettri acquisiti a distanze diverse da quelle di focalizzazione figura n, presentano bande meno intense rispetto a quelle relative agli spettri raccolti a 15 mm (con distanziatore). Allontanandosi dalla distanza di focalizzazione o aumentando quindi la distanza strumento/dipinto, il rilevatore raccoglie una frazione minore della radiazione riflessa dando così origine a bande meno intense.

Fig. Confronto fra spettri in riflessione acquisiti ad una distanza di 15 mm, F1-bis (rosso) e ad una distanza maggiore di 15 mm F1- 1 (nero).

Mantenendo la distanza ottimale di acquisizione, 15 mm, gli spettri raccolti da una superficie planare, (Fig.) presentano un minor rapporto segnale/rumore (S/N) rispetto a quelli raccolti da una superficie scabra.

Fig. Confronto fra spettri in riflessione acquisiti da una superficie planare F1-2 (rosso) e da una superficie scabra F1-3 (nero)

Sulla base di questi risultati preliminari, le successive acquisizione degli spettri sono state acquisite seguendo queste modalità operative:

distanza di 15 mm (focalizzazione del fascio Ir sulla superficie) tra la superficie del dipinto e il detector dello strumento

minima rugosità della superficie da investigare.

Gli spettri acquisiti con queste modalità nell’area del cielo mostrano un segnale allargato con andamento a derivata, attribuibile allo stretching del gruppo carbonile intorno ai 1747 cm-1. Per questo tipo di distorsione spettrale, originata dalla riflessione speculare, è possibile applicare la trasformata di Kramers-Kronig (KKT), operazione che, in questo caso, mette in evidenza la copresenza di due carbonili aventi diverso intorno chimico. Si trova infatti una banda a 1733 cm-1, C=O dell’ estere che potrebbe essere dovuto alla presenza di nuovi composti di ossidazione (chetoni, esteri, lattoni) di una sostanza terpenica. Non si può escludere però la presenza di estri lipidici del legante pittorico (legante oleoso) o costituenti addizionali nella composizione delle vernici per il restauro presenti in commercio visto che la restauratrice Alda Bertoncello afferma di aver utilizzato la sola vernice per la stesura dello strato di protezione. Alcune vernici della ditta Lefranc infatti che attualmente sono in commercio contengo cere o oli [89].

Una seconda banda a 1713 cm-1 , attribuibile allo stretching C=O di un gruppo acido insieme alla presenza di segnali dei bending C-H a 1457 cm-1 e 1370 cm-1 (con trasformata KKT), confermano la presenza della vernice terpenica. Altri segnali nella regione di finger-print a 1253 cm-1 , 1175 (stretching C-O), e CH2 alifatici a 2976 cm-1 e 2880 cm-1 nello spettro tal quale, a 2933 cm-1 e 2860

cm-1 nello spettro trasformato confermano la sostanza terpenica come la possibile presenza di sostanze lipidiche.

Considerando lo spettro a cui è stata applicata la trasformata di Kramers-Kronig, emergono due deboli bande a 1638 cm-1 e una spalla a 1543 cm-1 che indicano rispettivamente gli stretching C=O e bending C-N-H di una sostanza proteica.

A circa 1406 cm-1 e 680 cm-1, sono presenti due picchi rovesciati per effetto Reststrahlen, dovuto sempre alla riflessione speculare e attribuibili rispettivamente agli stretching asimmetrici dei

carbonati e ai bending nel piano dei legami O-C-O [14] [75]. Questi due segnali possono indicare la presenza di carbonato di piombo. Non sono visibili però bande di overtones dei carbonati intorno a 2400 cm-1 e di combinazione a circa 1730 cm-1. Attraverso l’analisi in riflessione, toni di combinazione (somma o differenza di bande fondamentali) e overtones (multipli di bande fondamentali) causati dalla riflessione diffusa, risultano solitamente più evidenti rispetto ad un’analisi in trasmissione o in riflessione-assorbimento. Quando però la superficie di un dipinto è trattata con della vernice, liscia e lucida, che comporta una prevalente riflessione speculare, le bande di overtones tra i 1700 e 2800 cm-1, non risultano visibili[11]. Per quanto riguarda invece overtones a circa 4300 cm-1, non sono stati identificati poiché le acquisizioni sono state effettuate nel range di 4000-450 cm-1.

Un altro caso di effetto Reststrahlen è dato dall’inversione dei picchi del blu oltremare (Na6-10Al6- 10Si6O24S2-4) a 990 cm-1 attribuibile allo stretching asimmetrico della struttura Al,Si-O4 [11][112] e a

455 cm-1 dei bending Si-O [14], pigmento che donerebbe la tonalità azzurra all’area del cielo indagata. L’assenza dell’assorbimento a circa 2340 cm-1 (stretching asimmetrico del diossido di carbonio ) conferma la natura artificiale del pigmento [11].

Fig. Spettro in riflessione acquisito nell’area F1-2 (nero); spettro in trasmittanza ottenuto applicando allo spettro F1-2 l’ algoritmo di Kramers Kronig; Ad entrambi gli spettri è stato diminuito il rapporto segnale/rumore mediante un’applicazione inclusa nel software OPUS 7.0 (smooth 21).

Gli spettri acquisiti nell’area del prato, rispettivamente in una zona d’ombra (dal colore verde più scuro spettro F2-1), e in una zona al sole (dal colore verde più chiaro, spettro ed F2-2, sono molto simili a quelli sopra descritti (spettro Fxxx) anche se la banda attribuita al bianco di piombo a 678 cm-1 risulta più debole. Compare invece un segnale intenso a 2090 cm-1, attribuibile allo stretching C≡N del blu di Prussia.

Fig. Spettro in riflessione acquisito nell’area F2-1 (nero); spettro in trasmittanza ottenuto applicando allo spettro F2-1 l’ algoritmo di Kramers Kronig; Ad entrambi gli spettri è stato diminuito il rapporto segnale/rumore mediante un’applicazione inclusa nel software OPUS 7.0 (smooth 21).

Per quanto riguarda lo spettro F3, presenta segnali che possono essere paragonati allo spettro già interpretato F1-2, come quelli in riferimento al carbonile estereo (applicando allo spettro la trasformata KKT si trova il segnale a 1737 cm-1) e alla resina terpenica (2940 cm-1, 2862 cm-1, 1715

cm-1 e 1255 cm-1). La presenza del segnale a 1416 cm-1 potrebbe indicare lo stretching dei carbonati.

Fig. Spettro in riflessione F3 acquisito in un particolare rosa del dipinto

Considerando lo spettro F4-1 (particolare azzurro-verde) non sono presenti segnali particolarmente evidenti se non quelli a cui è già stata data un’attribuzione. Si rimanda quindi a quanto detto per lo spettro F2-1.

Sigla dell’area di acquisizione e tonalità indagata

Possibili materiali impiegati

F1-2 (azzurro) Vernice terpenica, sostanza lipidica, oltremare

artificiale, bianco di piombo.

F2-1 (verde scuro) Vernice terpenica, sostanza lipidica, oltremare

artificiale, blu di Prussia.

F2-2 (verde chiaro) Vernice terpenica, sostanza lipidica, blu di

Prussia, oltremare artificiale, bianco di piombo.

F3 (rosa) Vernice terpenica, sostanza lipidica, terre

rosse, bianco di piombo.

F4-1 (azzurro-verde) Vernice terpenica, sostanza lipidica, blu di

Prussia, oltremare artificiale.