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Per quanto riguarda la durata della violazione, dagli elementi acquisiti agli atti risulta che la pratica commerciale sub B) è stata posta in essere dal mese di marzo ed è tuttora in corso 125

PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE

PS11568 - EPIL ACTION SPRAY Provvedimento n. 28528

A) il fenomeno dei ritardi e il ristoro riconosciuto dal professionista

II. LE PRATICHE COMMERCIALI

99. Per quanto riguarda la durata della violazione, dagli elementi acquisiti agli atti risulta che la pratica commerciale sub B) è stata posta in essere dal mese di marzo ed è tuttora in corso 125

100. Sulla base di tali elementi, con riguardo alla pratica sub B), si ritiene di determinare l’importo della sanzione amministrativa pecuniaria applicabile a Flixbus Italia S.r.l. nella misura di 1.000.000

€ (un milione di euro).

101.Tuttavia, in considerazione della presenza, anche per tale pratica, di alcune circostanze attenuanti quali: i) la rappresentata grave perdita economica nel periodo marzo-giugno 2020, pari al [- 50-100]% di fatturato rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente; ii) il contesto – operativo ed economico - eccezionale in cui la Società è venuta ad operare per effetto del diffondersi, nel periodo in contestazione, dell’epidemia da Covid-19; iii) l’implementazione anticipata, nel corso dell’istruttoria, di alcune misure migliorative, idonee ad eliminare/attenuare le conseguenze pregiudizievoli delle condotte illecite nei confronti dei consumatori - si ritiene congruo di determinare l’importo della sanzione amministrativa pecuniaria applicabile a Flixbus Italia S.r.l.

nella misura di 600.000 € (seicentomila euro).

125 Doc. 103 dell’indice del fascicolo

RITENUTO, pertanto, tenuto conto del parere dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, in conformità al parere dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti e sulla base delle considerazioni suesposte, che la pratica commerciale sub A) risulta scorretta, ai sensi dell’art. 23, comma 1, lettera e), del Codice del Consumo, in quanto idonea - mediante la persistente offerta, a mezzo dei canali on line di vendita, di servizi che il Professionista era in grado di prevedere che non sarebbero stati erogati - a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio in relazione ai servizi offerti dal Professionista;

RITENUTO, altresì, tenuto conto del parere dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, in conformità al parere dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti e sulla base delle considerazioni suesposte, che la pratica commerciale sub B) risulta scorretta, ai sensi degli artt. 20, 21, comma 1, lettera b), 22, 24 e 25 del Codice del Consumo, in quanto contraria alla diligenza professionale e idonea, mediante adozione di modalità ingannevoli e aggressive, a ostacolare l’assistenza post-vendita ai passeggeri a seguito della cancellazione unilaterale di servizi di trasporto offerti, in modo da falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio in relazione ai servizi offerti dal Professionista;

DELIBERA

a) che la pratica commerciale descritta al punto II, lettera A), del presente provvedimento, posta in essere dalla società Flixbus Italia S.r.l., costituisce, per le ragioni e nei limiti esposti in motivazione, una pratica commerciale scorretta ai sensi dell’art. 23, comma 1, lettera e), del Codice del Consumo, e ne vieta la reiterazione;

b) di irrogare alla società Flixbus Italia S.r.l., in relazione alla pratica di cui al punto II, lettera A), una sanzione amministrativa pecuniaria di 900.000 € (novecentomila euro);

c) che la pratica commerciale descritta al punto II, lettera B), del presente provvedimento, posta in essere dalla società Flixbus Italia S.r.l., costituisce, per le ragioni e nei limiti esposti in motivazione, una pratica commerciale scorretta ai sensi degli artt. 20, 21, comma 1, lettera b), 22, 24 e 25 del Codice del Consumo, e ne vieta la diffusione o continuazione;

d) di irrogare alla società Flixbus Italia S.r.l., in relazione alla pratica di cui al punto II, lettera B), una sanzione amministrativa pecuniaria di 600.000 € (seicentomila euro);

e) che il Professionista comunichi all’Autorità, entro il termine di sessanta giorni dalla notifica del presente provvedimento, le iniziative assunte in ottemperanza alla diffida di cui al punto c).

Le sanzioni amministrative irrogate devono essere pagate entro il termine di trenta giorni dalla notificazione del presente provvedimento, utilizzando i codici tributo indicati nell'allegato modello F24 con elementi identificativi, di cui al Decreto Legislativo n. 241/1997.

Il pagamento deve essere effettuato telematicamente con addebito sul proprio conto corrente bancario o postale, attraverso i servizi di home-banking e CBI messi a disposizione dalle banche o

da Poste Italiane S.p.A., ovvero utilizzando i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate, disponibili sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it.

Decorso il predetto termine, per il periodo di ritardo inferiore a un semestre, devono essere corrisposti gli interessi di mora nella misura del tasso legale a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine del pagamento e sino alla data del pagamento. In caso di ulteriore ritardo nell’adempimento, ai sensi dell’art. 27, comma 6, della legge n. 689/81, la somma dovuta per la sanzione irrogata è maggiorata di un decimo per ogni semestre a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine del pagamento e sino a quello in cui il ruolo è trasmesso al concessionario per la riscossione; in tal caso la maggiorazione assorbe gli interessi di mora maturati nel medesimo periodo.

Dell’avvenuto pagamento deve essere data immediata comunicazione all’Autorità attraverso l’invio della documentazione attestante il versamento effettuato.

Il presente provvedimento sarà notificato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Ai sensi dell’art. 27, comma 12, del Codice del Consumo, in caso di inottemperanza al provvedimento, l'Autorità applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 5.000.000 euro.

Nei casi di reiterata inottemperanza l'Autorità può disporre la sospensione dell'attività di impresa per un periodo non superiore a trenta giorni.

Avverso il presente provvedimento può essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dell'art.

135, comma 1, lett. b), del Codice del processo amministrativo (decreto legislativo 2 luglio 2010, n.

104), entro sessanta giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso, fatti salvi i maggiori termini di cui all’art. 41, comma 5, del Codice del processo amministrativo, ovvero può essere proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, ai sensi dell’art. 8 del Decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199, entro il termine di centoventi giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso.

IL SEGRETARIO GENERALE Filippo Arena

IL PRESIDENTE Roberto Rustichelli

IP330 - FACEBOOK-RACCOLTA UTILIZZO DATI DEGLI UTENTI Provvedimento n. 28562

L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2021;

SENTITO il Relatore Professor Michele Ainis;

VISTA la Parte II, Titolo III, del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206, recante “Codice del Consumo” e successive modificazioni (di seguito, Codice del Consumo);

VISTO, in particolare, l’art. 27, comma 12, del Codice del Consumo, in base al quale, in caso di inottemperanza ai provvedimenti d’urgenza o a quelli inibitori o di rimozione degli effetti, l'Autorità applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 euro a 5.000.000 euro e nei casi di reiterata inottemperanza l'Autorità può disporre la sospensione dell'attività di impresa per un periodo non superiore a trenta giorni;

VISTA la legge 24 novembre 1981, n. 689;

VISTA la propria delibera n. 27432 del 29 novembre 2018, con la quale l’Autorità ha accertato, tra l’altro, la scorrettezza della pratica commerciale posta in essere da Facebook Inc. e Facebook Ireland Ltd, almeno da maggio 2008 e tutt’ora in corso, consistente nel non aver fornito informazioni adeguate sull’attività di raccolta e utilizzo a fini commerciali dei dati degli utenti della Piattaforma Facebook, e ha disposto la pubblicazione da parte di Facebook Inc. e Facebook Ireland Ltd. di una dichiarazione rettificativa, ai sensi dell’articolo 27, comma 8, del Codice del Consumo;

VISTA la propria delibera n. 28072 del 21 gennaio 2020, con la quale l’Autorità ha contestato a Facebook Inc. e Facebook Ireland Ltd la violazione dell’art. 27, comma 12, del Codice del Consumo, per non avere ottemperato alla delibera n. 27432 del 29 novembre 2018;

VISTE le proprie delibere del 14 luglio e del 3 novembre 2020, con le quali, ai sensi dell’articolo 7, comma 3, del Regolamento, è stato prorogato il termine di conclusione del procedimento, per le particolari esigenze istruttorie connesse con la necessità di acquisire ulteriori elementi utili ai fini della valutazione della fattispecie oggetto del procedimento;

VISTI gli atti del procedimento;

CONSIDERATO quanto segue:

I. PREMESSA

1. Con provvedimento n. 27432 del 29 novembre 2018, notificato in data 7 dicembre 2018, l’Autorità ha, tra l’altro, accertato che Facebook Inc. e Facebook Ireland Ltd. (nel seguito anche congiuntamente Facebook, FB, la Parte, il Professionista, la società) hanno posto in essere una pratica commerciale scorretta in violazione degli artt. 21 e 22 del Codice del Consumo, per aver ingannevolmente indotto gli utenti consumatori a registrarsi sulla Piattaforma Facebook, non informandoli adeguatamente e immediatamente, in fase di attivazione dell’account, dell’attività di raccolta, con intento commerciale, dei dati da loro forniti e, più in generale, delle finalità remunerative che sottendono la fornitura del servizio di social network enfatizzandone la sola gratuità.