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La rilevazione e il trattamento dei dati

Nel documento Aspetti metodologici dell indagine (pagine 5-9)

L’Istat ha condotto la rilevazione a carattere censuario tra marzo e ottobre 2020, inviando le credenziali e le password del questionario online, tramite invio postale e per mail e/o per posta certificata, ai direttori/responsabili di 5.670 musei e istituti similari a carattere museale, statali e non statali, presenti nell’elenco degli istituti costruito sulla base dell’ultima rilevazione del 2019, delle integrazioni fornite dalle regione e dagli organi intermedi che collaborano alla rilevazione.

Il censimento rientra nel già citato Protocollo d’Intesa Istat-Mibact-Regioni e prevede la presenza di un Comitato tecnico composto da rappresentanti statistici e di settore di tutte le Parti e il contributo diretto di alcune Regioni e Province autonome, che cooperano attivamente alle diverse fasi dell’indagine: dalla progettazione alla raccolta e integrazione

6 delle liste anagrafiche delle unità di rilevazione, fino al contatto con i rispondenti e la verifica dei questionari compilati.

La provincia autonoma di Bolzano attraverso l’Ufficio Provinciale di Statistica (Astat), ha messo a disposizione i dati anagrafici, descrittivi e strutturali sui musei e gli istituti similari rilevati nel loro monitoraggio annuale mentre i dati relativi agli istituti appartenenti ad enti ecclesiastici sono stati forniti direttamente dall’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici e l’Edilizia di Culto (CEI) che li raccoglie nell’ambito delle proprie attività istituzionali di monitoraggio e presenti nel proprio sistema informativo di acquisizione dei dati (BeWeb)6.

A tutti i rispondenti è stato inviato, attraverso una lettera informativa a firma del Presidente dell’Istat, l’accesso ad un questionario in formato digitale, parzialmente precompilato - ove possibile - sulla base delle informazioni e dei dati strutturali già acquisiti nella precedente rilevazione statistica condotta nel 2019.

La raccolta dei dati degli istituti statali è stata invece monitorata direttamente dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Mibact) che però si è avvalso dello stesso questionario online Istat somministrato al resto delle strutture presenti in anagrafica.

L’indagine ha interessato complessivamente 5.670 unità presenti nell’elenco iniziale, costruito sulla base delle informazioni fornite da:

- Istat (dati aggiornati al 2018 sulla base della edizione di indagine del 2019);

- Ministero;

- Regioni e Province autonome (archivi documentali, statistici e amministrativi).

Al termine della rilevazione le unità che risultavano non raggiunte e quindi inevase (833 pari al 17,2% della lista iniziale), sono state oggetto di recupero attraverso varie tecniche di rilevazione: contatto telefonico diretto tramite i recapiti posseduti in anagrafica; per i musei civici il contatto con il comune di appartenenza; web scraping sia su siti dedicati che sulle maggiori piattaforme di recensione presenti sul web. Obiettivo principale di questa fase era raccogliere l’informazione sull’eventuale apertura al pubblico nel 2019 in modo tale che si potesse procedere al loro inserimento nella lista finale delle strutture censite. Al termine di tale attività, che ha visto il recupero del 70% degli istituti museali inizialmente inevasi, risultano eleggibili –possiedono cioè i requisiti per entrare a far parte dell’universo di osservazione – 4.870 strutture (4.369 istituti museali non statali e 501 istituti statali

6 Avendo Astat e CEI questionari non coincidenti con quello Istat, una volta acquisiti i dati si procede alla fase di transcodifica delle informazioni.

7 direttamente dipendenti dal Mibact). A queste, sommando le strutture ecclesiastiche e della provincia di Bolzano frutto delle rilevazioni condotte autonomamente rispettivamente dalla CEI e da Astat, si arriva ad un totale complessivo di 5.246 unità eleggibili (Tav. 1).

Tavola 1- Unità eleggibili per titolarità e regione- Anno 2019

REGIONE

8 Le restanti 424 unità sono non eleggibili o non sono state raggiunte durante la rilevazione o nella fase di recupero pari al 7,5%). In particolare emerge che: 248 sono istituti irreperibili o inevasi, 162 sono strutture non corrispondenti ai requisiti di eleggibilità adottati ai fini dell’indagine (ad esempio sono istituti non aperti alla pubblica fruizione o non musealizzati, oppure sono musei diffusi, musei con collezioni temporanee, in progettazione, ecc.), 14 sono invece duplicazioni di altre strutture già presenti (Tav.2).

Tavola 2 - Unità irreperibili o non eleggibili per tipologia - Anno 2019

Tipologia N. % % sul totale delle unità

in elenco (n. 5.670)

Non rispondenti 248 58,5 4,4

Non eleggibili (ancora in progettazione, duplicazioni, non corrispondenti alle definizioni,

ecc.) 176 41,5 3,1

Totale 424 100,0 7,5

Considerando il totale di unità risolte, cioè le unità rispondenti più le unità non eleggibili, si è raggiunto un tasso di risposta complessivo pari al 95,0%.

Al termine della fase di validazione dei dati raccolti, tra le 5.246 unità eleggibili, sono risultate aperte al pubblico nell’anno di riferimento 4.880 musei e istituzioni similari, mentre 366, pari al 6,2%, dichiarano di essere rimasti chiusi.

I dati sulle strutture aperte sono stati sottoposti a check da parte dell’Istat, per l’individuazione degli eventuali errori di compilazione e la loro correzione. In fase di check sono stati effettuati interventi di correzione esclusivamente a carattere deterministico, che hanno interessato solo le mancate risposte parziali e/o gli errori riconducibili a incoerenze logiche, errori di range, incompatibilità, ecc. e, dunque, rilevabili ed eventualmente sanabili attraverso i controlli di range, il ricontatto dei rispondenti e il confronto tra più variabili interne allo stesso questionario. Per il trattamento degli errori si è, quindi, adottata una procedura di correzione basata su una logica di tipo if/then, in grado di tenere conto contemporaneamente dei diversi vincoli a cui erano sottoposte le variabili interessate nell’insieme dei controlli previsti dal piano di check.

Non considerando le strutture “recuperate” - di cui si è accertata soltanto l’apertura al pubblico nel 2019 - che non hanno risposto al questionario online (vedi pag.6), prendendo in considerazione soltanto i questionari effettivamente inviati, risulta una quota di mancate risposte parziali quantificabile intorno all’6%. Tale percentuale si annulla per le domande chiave (ad esempio: n. visitatori paganti e non, tipologia di apertura, supporti alla visita, servizi erogati, ecc.) a cui il responsabile del museo doveva obbligatoriamente rispondere per poter proseguire nel questionario online.

9 La qualità dei risultati conseguiti attraverso la rilevazione statistica confermano e testimoniano l’importanza della collaborazione inter-istituzionale attivata con le associazioni, il Ministero e le amministrazioni territoriali, e del ruolo svolto dalle Regioni e dalle Province autonome, dimostratosi fondamentale per l’esito dell’indagine.

Nel documento Aspetti metodologici dell indagine (pagine 5-9)

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