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Ringraziamenti: Si ringraziano la professoressa Marchiaro, e la dr.ssa Cirillo (Azienda Ospedaliera Molinette Laboratorio di Microbiologia) per l’attenta revisione di questo documento.

Il Dlgs 626/94 classifica gli operatori sanitari come esposti a rischio biologico: in particolare i Micobatteri del gruppo TB Complex sono considerati in classe 3: “Agente che può causare malattie gravi in soggetti umani e costituire un

rischio per i lavoratori; l’agente biologico può propagarsi nella comunità ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche”

Il rischio nei laboratori dipende da quanto frequentemente vengono riscontrati esami positivi per MT, la concentrazione di MT nei campioni, il numero di campioni maneggiato da ciascun operatore e gli standard di sicurezza del laboratorio. Lo sviluppo di aerosol generati durante procedure routinarie è la maggior fonte di rischio per gli operatori; col diffondersi di tecniche di cultura rapida (terreno liquido) sono stati segnalati casi di infezioni tubercolari associate a punture da ago. Infine le batteriemie, frequenti in soggetti immunodepressi, portano a considerare il sangue come possibile fonte di contagio.

Come norma di protezione universale pertanto ogni campione sospetto positivo per MT deve essere considerato potenzialmente infettante.

Per la protezione nei laboratori devono essere applicati due livelli di protezione:

a) barriere primarie. Tutte le misure atte a prevenire la contaminazione dell’operatore professionalmente esposto. Tali misure comprendono, oltre alla vaccinoprofilassi quando disponibile:

• norme comportamentali tecniche (uso di tecniche e di attrezzature da laboratorio in grado di ridurre la produzione di aerosol; uso corretto delle cappe " bio-hazard"; utilizzo sistematico dei dispositivi di protezione individuale, quali tute o camici chiusi davanti e dotati di polsini elastici, guanti, occhiali o visiera, maschere, ecc.);

• norme comportamentali igieniche (assunzione, durante l’attività lavorativa, di comportamenti "sicuri" quali non bere, non mangiare, non fumare, non applicare cosmetici, lavare le mani correttamente, non indossare il camice al di fuori del laboratorio, non contaminare superfici e oggetti utilizzati da altri, controllo dei tic nervosi, ecc.);

• drastica riduzione di aerosol diffusi nell’ambiente con l’uso di apparecchiature moderne e conformi alle normative vigenti (centrifughe, cappe biohazard, pipettatori automatici, autoclavi, ecc.) progettate in funzione della sicurezza. b) barriere secondarie. Le barriere primarie da sole non sono ancora sufficienti a prevenire, in caso di incidenti, la diffusione nell’ambiente di agenti patogeni con conseguente rischio per la collettività. In caso di manipolazione di agenti patogeni del III e IV gruppo si deve operare all’interno di barriere secondarie, ossia all’interno di ambienti concepiti per garantire il contenimento biologico. L’adozione di barriere secondarie, descritte oltre, implica l’adeguamento strutturale dei laboratori alla norme di sicurezza.

Norme:

Per il rischio biologico I laboratori sono classificati in 4 livelli di sicurezza (biosafety level = BL). Tale suddivisione è recepita dal Dlgs 626/94 dove all’allegato 12 sono descritti i livelli minimi di contenimento (cfr. Allegato).

ART. 82 Misure specifiche per i laboratori e gli stabulari ………… 2. Il datore di lavoro assicura che l’uso di agenti biologici sia eseguito:

a) in aree di lavoro corrispondenti almeno al secondo livello di contenimento, se l’agente appartiene al gruppo 2; b) in aree di lavoro corrispondenti almeno al terzo livello di contenimento, se l’agente appartiene al gruppo 3;…….. A. Misure di contenimento B. Livelli di contenimento 2 3 4

1. La zona di lavoro deve essere separata da qualsiasi altra attività nello stesso edificio

No Raccomandato Si

2. L’aria immessa nella zona di lavoro e l’aria estratta devono essere filtrate attraverso un ultrafiltro (HEPA) o un filtro simile

No Si, sull’aria estratta Si, sull’aria immessa e su quella estratta

3. L’accesso deve essere limitato alle persone autorizzate

Raccomandato Si Si, attraverso una camera di compensazione 4. La zona di lavoro deve poter essere

chiusa a tenuta per consentire la disinfezione

No Raccomandato Si

5. Specifiche procedure di disinfezione Si Si Si

6. La zona di lavoro deve essere mantenuta ad una pressione negativa rispetto a quella atmosferica

No Raccomandato Si

7. Controllo efficace dei vettori, ad esempio, roditori ed insetti

Raccomandato Si Si

8. Superfici idrorepellenti e di facile pulitura

Si, per il banco di lavoro

Si, per il banco di lavoro, l’arredo e il

pavimento

Si, per il banco di lavoro, l’arredo, i muri, il pavimento e il

soffitto 9. Superfici resistenti agli acidi, agli alcali,

ai solventi, ai disinfettanti

Raccomandato Si Si

10. Deposito sicuro per agenti biologici Si Si Si, deposito sicuro 11. Finestra d’ispezione o altro dispositivo

che permetta di vederne gli occupanti

Raccomandato Raccomandato Si

12. I laboratori devono contenere l’attrezzatura a loro necessaria

No Raccomandato Si

13. I materiali infetti, compresi gli animali, devono essere manipolati in cabine di sicurezza, isolatori o altri adeguati contenitori

Ove opportuno Si, quando l’infezione è veicolata dall’aria

Si

14. Inceneritori per l’eliminazione delle carcasse di animali

Raccomandato Si (disponibile) Si, sul posto 15. Mezzi e procedure per il trattamento

dei rifiuti

Si Si Si, con sterilizzazione

16. Trattamento delle acque reflue No Facoltativo Si

La tabella, carente sotto molti aspetti, raccomanda e prescrive le misure di contenimento minimo in caso di “manipolazione intenzionale di agenti biologici” appartenenti ai diversi gruppi: il riferimento normativo si applica pertanto la dove intenzionalmente l’agente venga fatto crescere o dove (per estensione) incidentalmente si possa

Nei laboratori che non eseguono esami batteriologici agenti di ogni classe potrebbero essere occasionalmente presenti nei campioni esaminati, ma la loro presenza non è probabile: sono raccomandate pertanto “precauzioni universali”. Nei laboratori che praticano esami batteriologici dove è presunta o probabile la presenza dell’agente cercato si applicano le corrispondenti misure la dove la ricerca sia mirata ad un particolare agente e sia intenzionale la crescita e lo sviluppo (manipolazione) dell’agente stesso: di norma per le semplici colorazioni ed esami diretti su vetrino di agenti inattivati e a basa concentrazione possono essere considerati sufficienti livelli di protezione BL2.

Nei laboratori, per esempio, che praticano esami microscopici diretti (o con sonde e PCR) su campioni umani i micobatteri sono, di norma, devitalizzati nel processo lavorativo, non vengono “intenzionalmente” manipolati ma solo cercati; la concentrazione aerea è, di norma, assente o trascurabile. Equiparabile alla “manipolazione intenzionale” è, al contrario la crescita colturale dove la vitalità dell’agente è condizione di base e la crescita è appunto voluta. In queste operazioni si raggiungono sui campioni elevate concentrazioni (intenzionalmente) e il pericolo potenziale di contaminazione aerea è elevato: in questo caso si applicano le misure corrispondenti all’agente cercato. Nel caso dei Micobatteri del gruppo TB complex si applicano le misure di contenimento a livello 3 (BL 3).

E’ utile classificare i laboratori per le procedure di identificazione dei MT: i laboratori sono classificati dalle Linee Guida nazionali in 3 livelli di complessità.2

I livello: (laboratorio di base) preparazione ed esecuzione di esame microscopico …

II livello: (laboratorio regionale) oltre alle procedure del primo livello, esame colturale, identificazione dei MT umani e antibiogramma. ….

III livello: (laboratorio di riferimento) esame microscopico e colturale, antibiogramma, tipizzazione MTU e MOTT, uso di alta tecnologia, coordinamento con gli altri laboratori per controllo di qualità, conservazione dei ceppi, corsi di aggiornamento del personale….

Seguendo le linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità/OMS citate in bibliografia:

Laboratori di I livello: si raccomandano misure di contenimento a livello 2 (BL2):

Laboratorio di II e di III livello): si raccomandano misure di contenimento a livello 3 (BL 3)

Per le misure di contenimento si rinvia alle linee guida Istituto Superiore di Sanità/OMS, allegate.3

Il personale deve essere istruito ed addestrato ad evitare “incidenti” dovuti allo sviluppo di aerosol: in caso di incidente esso deve essere immediatamente segnalato come infortunio biologico e dovranno essere implementate le procedure corrispondenti a un contatto non protetto con paziente contagioso.

In caso di “emergenze” si ricorda quanto previsto dal Dlgs. 626/94

ART. 84 Misure di emergenza

1. Se si verificano incidenti che possono provocare la dispersione nell’ambiente di un agente biologico appartenente ai gruppi 2, 3 o 4, i lavoratori devono abbandonare immediatamente la zona interessata, cui possono accedere soltanto quelli addetti ai necessari interventi, con l’obbligo di usare gli idonei mezzi di protezione.

2. Il datore di lavoro informa al più presto l’organo di vigilanza territorialmente competente, nonché i lavoratori ed il rappresentante per la sicurezza, dell’evento, delle cause che lo hanno determinato e delle misure che intende adottare, o che ha già adottato, per porre rimedio alla situazione creatasi.

3. I lavoratori segnalano immediatamente al datore di lavoro o al dirigente o al preposto, qualsiasi infortunio o incidente relativo all’uso di agenti biologici.

Il Piano di emergenza deve prevedere uno specifico punto riguardo ai laboratori BL 2 e BL 3: in particolare specifiche istruzioni per l’evacuazione, procedure di decontaminazione.

In caso di incidente con spandimento di materiale infettante il personale deve abbandonare il laboratorio: dopo almeno 2 ore di ricambio d’aria personale attrezzato con maschere facciali filtranti (FPP3 LS con filtri al carbone attivo) deve entrare nel locale e trattare il luogo dell’incidente con micobattericidi (Ipoclorito di Na 5%, formaldeide).

Nel caso di grave contaminazione il locale deve essere trattato con vapori di formaldeide,