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RISCHI FINANZIARI

Nel documento Bilancio Consolidato e di Esercizio 2020 (pagine 42-46)

38 XIII. Altre informazioni

RISCHI FINANZIARI

Il Gruppo operando principalmente nell’area euro è esposto in misura limitata a rischi di cambio per operazioni in valuta. Ai fini commerciali sono state adottate specifiche attività e processi per assicurare la solvibilità dei propri clienti e pertanto non si evidenziano significativi rischi di credito in quanto le controparti finanziarie sono rappresentate da primaria clientela considerata solvibile dal mercato.

A2. Rischio di credito

Si definisce rischio di credito la probabile perdita finanziaria generata dall’inadempimento da parte di terzi di una obbligazione di pagamento nei confronti del Gruppo. Ritardi nei pagamenti da parte dei clienti più grandi, richieste di modifiche ai loro accordi di pagamento contrattuali o inadempienze sugli obblighi di pagamento, potrebbero influire negativamente sull’attività del Gruppo, sulle condizioni finanziarie e sui risultati delle operazioni. Il Gruppo gestisce questo rischio anche attraverso politiche volte ad assicurare la solvibilità dei propri clienti e limitare l’esposizione al rischio di credito nei confronti di un singolo cliente mediante attività che prevedono la valutazione del committente ed il suo monitoraggio. Nello specifico, il Gruppo non ha concentrazioni significative di rischi di crediti se non per quelle attività svolte nel settore della Pubblica Amministrazione per le quali si concedono dilazioni connesse alla politica di pagamento adottata dagli enti pubblici, che spesso non rispettano le condizioni previste dai contratti ma che tuttavia non comportano inesigibilità dei crediti.

In particolare in relazione ai crediti vantati nei confronti della Regione Siciliana, anche per il tramite di Sicilia e-Servizi S.p.A., si rimanda all’informativa contenuta nel paragrafo 14 “Crediti Commerciali” delle note esplicative al bilancio.

B2. Rischio di liquidità

Si definisce rischio di liquidità il rischio che il Gruppo incontri delle difficoltà a reperire i fondi necessari per soddisfare gli obblighi connessi con le passività finanziarie. Una gestione prudente del rischio di liquidità viene perseguita monitorando i flussi di cassa, le necessità di finanziamento ed eventuali eccedenze di liquidità.

Da anni è presente nel Gruppo una struttura centralizzata di tesoreria che assicura una efficiente gestione delle risorse finanziarie e la copertura dei fabbisogni finanziari mediante la disponibilità di fondi ottenibili tramite un ammontare di linee di credito committed. L’obiettivo strategico perseguito è quello di bilanciare l’indebitamento a medio/lungo termine con operazioni a breve dando così la possibilità di gestire i picchi di periodo. Il difficile contesto economico e finanziario richiede particolare attenzione alla gestione delle liquidità e

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alla provvista. In tal senso il Gruppo opera con particolare riguardo ai flussi provenienti dalla gestione operativa e al mantenimento di un adeguato livello di liquidità disponibile. Ciò consente di poter far fronte ai fabbisogni derivanti dai debiti finanziari in scadenza e agli investimenti previsti.

C2. Rischio valutario

Si definisce rischio valutario il rischio che il valore di uno strumento finanziario vari in seguito a fluttuazioni dei cambi. Il 90% delle transazioni nell’area euro ne limita l’esposizione a rischi di cambio derivante da operazioni a valute diverse da quella funzionale (euro).

Il principio contabile internazionale IFRS 7 impone al Gruppo di attivare processi di simulazione e di sensitivity analysis che portino alla valutazione di perdite potenziali derivanti da variazioni sfavorevoli del quadro di riferimento relativamente a:

• attività e passività finanziarie rilevate a conto economico al fair value o al costo ammortizzato;

• investimenti;

• finanziamenti e crediti;

• ricavi e margini in valuta estera.

In particolare, si ritiene quindi che il rischio di cambio possa essere calcolato sul perimetro di attività svolte attualmente verso il mercato brasiliano tramite Engineering do Brasil S.A..

Oggi è molto difficile fare previsioni di mercato, soprattutto a causa della seconda ondata di Coronavirus e di tutti i problemi e le incertezze legati alla fine della pandemia influiscono direttamente sulle previsioni di mercato, sull’economia e sul ritorno a vivere di nuovo normalmente.

Oggi il cambio del dollaro è di $ 5,69 e l’euro è di $ 6,87 contro il real, ovvero oggi la differenza tra il dollaro vs euro in Brasile è di circa il 20%.

gen 2020 feb 2020 mar 2020 apr 2020 apr 2020 mag 2020 giu 2020 lug 2020 ago 2020 set 2020 ott 2020 nov 2020 dic 2020

6,76767

5,69632 5,09632 4,49632

DATI SINTETICI SUL TASSO DI CAMBIO euro – real

GRUPPO ENGINEERING

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La Banca centrale e le principali banche private brasiliane fanno solo previsioni sul dollaro e non sull’euro, pertanto nelle previsioni sottostanti manterremo una differenza di circa il 20% tra questi due tassi.

Proiezioni USD vs REAIS

Fonte Banche Brasiliane 2021 2022 2023

Gennaio 2021 5,05 5,00 4,96

Mantenendo costante la parità EUR vs USD di circa il 20%, la previsione in euro sarebbe

Proiezioni EUR vs REAIS

Fonte Banche Brasiliane 2021 2022 2023

Gennaio 2021 6,06 6,00 5,95

Importanti fattori nazionali e internazionali che influenzano, o possono influenzare direttamente, le variazioni dei tassi di cambio nel corso del 2021 sono indicati nel seguito:

Fattori nazionali

• Coronavirus - ovviamente il problema del Coronavirus nel mondo, a maggior ragione con questa seconda ondata più intensa e le possibili varianti del virus, crea maggiori incertezze nel mercato finanziario. Sebbene ci sia già il vaccino bisogna ancora vederne l’efficacia, soprattutto con riferimento alle nuove varianti di virus. Tuttavia il mercato dovrebbe reagire per tutto il 2021 e recuperare anche a livello economico facendo pensare che l’anno 2021 sarà molto migliore rispetto all’anno 2020.

• Riforma fiscale e riforma amministrativa del Brasile - A causa della paralisi dell’economia nel 2020, principalmente a causa della pandemia di Coronavirus, il Governo federale non è stato in grado di negoziare con il Congresso nazionale le importanti riforme amministrative e fiscali, al fine di creare scenari migliori per il ritorno del Brasile a investire. In quest’anno 2021, dopo il cambio di comando al Congresso Nazionale e al Senato Nazionale, c’è uno scenario migliore per discutere e approvare finalmente queste riforme nel corso dell’anno. I presidenti della Camera dei Deputati e del Senato Federale, oggi sono alleati del Presidente del Brasile, il che aumenta le possibilità che queste importanti riforme vengano approvate. L’aspettativa è quella di avere più investitori internazionali e di ridurre l’inflazione con conseguente diminuzione dei tassi di cambio.

D2. Rischio di tasso d’interesse

L’esposizione al rischio di tasso deriva dalla necessità di finanziare le attività operative correnti del Gruppo e le variazioni di tasso possono avere un impatto negativo o positivo sul risultato economico, influenzando indirettamente i costi e i rendimenti delle operazioni poste in essere.

E2. Rischio di mercato

Si definisce rischio di mercato il rischio che il valore di uno strumento finanziario subisca oscillazioni a causa delle fluttuazioni dei prezzi di mercato. Il Gruppo non ha in essere operazioni correlate a tale rischio, pertanto l’esposizione è inesistente.

n

CONSOLIDATO FISCALE

Il Gruppo non aderisce al “Consolidato fiscale nazionale”.

n

RAPPORTI CON L’AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA

Nel mese di dicembre 2016 alla società Enginering.IT (fusa in Engineering Ingegneria Informatica S.p.A. nel 2013) è stato notificato un avviso di accertamento ai fini dell’imposta sul valore aggiunto relativamente alle operazioni intercorse con Banca Antonveneta prima e Consorzio Operativo Gruppo Monte Paschi dopo nel periodo 2011-2013 come conseguenza della segnalazione fatta dalla Direzione Regionale della Toscana per effetto della verifica fatta dalla Guardia di Finanza nei confronti del Consorzio Operativo Gruppo Monte Paschi che ha contestato l’esenzione di dette operazioni. Engineering Ingegneria Informatica S.p.A. ha fatto ricorso in Commissione Tributaria; con riferimento alle annualità 2011-2012 sia la sentenza di primo grado che quella di secondo grado hanno riconosciuto fondate le ragioni avanzate dalla Società e le motivazioni addotte nel

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ricorso e la sentenza è passata in giudicato per mancata impugnazione della stessa in Cassazione da parte della Direzione Regionale della Valle D’Aosta. Con riferimento all’annualità 2013 la cui competenza è passata alla Direzione Regionale del Lazio per effetto della fusione, la sentenza di primo grado emessa nel mese di novembre 2020 ha riconosciuto fondate le ragioni avanzate dalla Società e si è in attesa di conoscere se l’Agenzia delle Entrate intenda ricorrere o meno in Commissione Tributaria Centrale.

Nel mese di febbraio 2020 la società OmnitechIT, conferitaria del ramo nella controllata Cybertech ha subito un “controllo fiscale mirato” sul periodo di imposta 2017 al fine di verificare l’osservanza degli obblighi tributari in relazione all’origine e spettanza del credito di imposta per “Ricerca e sviluppo” di cui all’art. 3 del D.L.

n. 145/2013 e successive modifiche. L’Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale II di Roma, ha contestato l’indebita fruizione del credito in esame, avvenuta in compensazione tramite F24, non ritenendo ammissibili le spese sostenute in R&S. Ritenendo, altresì, il credito inesistente ha esteso alla conferitaria Cybertech la responsabilità in solido, applicando alla fattispecie il comma 4 dell’art. 14 del D.Lgs. 472/1997. Ad oggi la Società, dopo aver depositato le proprie memorie, non ha ricevuto nessun atto di accertamento.

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