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– RISCHI DELLE IMPRESE DI ASSICURAZIONE

I principali aggregati patrimoniali ed economici

SEZIONE 2 – RISCHI DELLE IMPRESE DI ASSICURAZIONE

A. Aspetti generali e politiche di gestione

2.1 Rischi assicurativi

I rischi assicurativi sono analizzati in relazione all’attività svolta dalla compagnia di assicurazione Chiara Assicurazioni controllata dalla Capogruppo e attiva nel ramo danni. Le strategie e le politiche per il contenimento dei rischi sono assunte dagli organi amministrativi della Compagnia di assicurazione. La funzione Risk Management della Compagnia, di concerto con le altre funzioni di controllo, con quelle operative direttamente interessate e con l’Alta Direzione, ha provveduto alla catalogazione e all’individuazione dei principali rischi a cui è esposta la Compagnia nonché alla definizione di un sistema di gestione dei rischi e all’esecuzione delle attività di analisi per tipologia di rischio individuato.

I rischi significativi, ovvero quei rischi le cui conseguenze possono minare la solvibilità della Compagnia o costituire un serio ostacolo alla realizzazione degli obiettivi aziendali, sono stati classificati secondo dei criteri che tengono in considerazione le specificità del business in cui opera la Compagnia, le best practices presenti sul mercato e la normativa vigente.

Particolare attenzione viene rivolta alla gestione dei rischi tecnici, ovvero i rischi tipici dell’attività assicurativa, in riferimento all’esposizione della Compagnia ai seguenti fattori:

 rischio di assunzione: ovvero il rischio derivante dalla sottoscrizione dei contratti di assicurazione, associato agli eventi coperti, alla selezione dei rischi, all’andamento sfavorevole della sinistralità effettiva rispetto a quella stimata;

 rischio di riservazione: ovvero il rischio legato alla quantificazione di riserve tecniche non adeguate rispetto agli impegni assunti nei confronti degli assicurati e dei danneggiati;

 rischio tecnico-riassicurativo: ovvero il rischio legato ad inefficienze delle strategie di riassicurazione passiva.

Il processo di gestione dei rischi si articola attraverso le seguenti fasi, strettamente collegate fra loro: definizione della propensione al rischio; identificazione, valutazione e misurazione dei rischi; controllo e reporting; esecuzione di eventuali azioni correttive.

In particolare, il Consiglio di Amministrazione è responsabile della definizione, approvazione e revisione delle linee guida in tema di gestione dei rischi.

In tale veste, il Consiglio di Amministrazione definisce ed approva la propensione al rischio della Compagnia, intendendo come tale il livello di rischio, sostenibile lungo un determinato periodo di tempo, che consente di raggiungere gli obiettivi patrimoniali ed economici.

Rischi assuntivi

I limiti operativi di natura assuntiva, quali, ad esempio, l’esposizione massima per sinistro e i rischi esclusi, sono applicati in piena coerenza con le condizioni contrattuali previste negli accordi di riassicurazione.

Le prassi assuntive trovano pertanto applicazione, in piena coerenza con le linee guida riassicurative, attraverso un’offerta di prodotti aderente, in termini di rischi assunti e garanzie escluse, ai limiti riassicurativi assegnati alle diverse tipologie di prodotti.

L’attività di cessione dei rischi in riassicurazione è finalizzata a mantenere un costante equilibrio dei risultati tecnici del portafoglio rispetto a tutte le dinamiche potenzialmente lesive del risultato di redditività atteso.

In ottica di salvaguardia del patrimonio aziendale e di contenimento del capitale a rischio, il piano di cessione ai riassicuratori contribuisce ad aumentare la capacità di sottoscrizione della Compagnia, offrendo uno strumento di protezione contro gli andamenti anomali della sinistralità, sia in termini di frequenza che di impatto.

Il modello di business prevede la commercializzazione di polizze assicurative danni presso gli sportelli bancari attraverso un’offerta altamente standardizzata.

La Compagnia colloca prodotti assicurativi distinguendo la propria offerta in due linee di prodotti:

• linea di prodotti “integrati” ai servizi bancari;

• linea di prodotti “individuali”.

La raccolta premi totale al 30 giugno 2011 è pari a € 17.298 mila, in aumento del 22.3% rispetto alla semestrale precedente. L’analisi della raccolta premi evidenzia una significativa incidenza delle polizze integrate ai servizi bancari che rappresentano circa il 64,6% della raccolta totale.

La tipologia di durata dei contratti può essere ricondotta per il 49,2% a polizze di durata pluriennale con premio unico anticipato e per il 50,8% a polizza di durata annuale con tacito rinnovo.

Bilancio semestrale consolidato abbreviato al 30 giugno 2009 al 30 giugno 2011

99 In dettaglio: il ramo Infortuni accoglie il 43,95% dei premi emessi, il ramo Malattia l’11,93%, il ramo Incendio il 14,9%, il ramo Altri Danni ai Beni il 5,4%, il ramo R.C. Generale il 4,53%, il ramo Cauzioni 0,01%, il ramo Perdite Pecuniarie il 17,71%, il ramo Tutela Giudiziaria lo 1,25% ed il ramo Assistenza lo 0,83% sempre in relazione ai premi emessi.

Rischi di riservazione

A presidio del rischio di riservazione, legato alla possibile quantificazione di riserve tecniche non adeguate rispetto agli impegni assunti nei confronti degli assicurati e dei danneggiati, esistono procedure formalizzate ed applicate dalle funzioni di riferimento caratterizzate dai seguenti elementi di controllo:

 adeguata separazione dei compiti e delle responsabilità nel processo di riservazione fra il personale deputato alla valutazione ed i soggetti che effettuano le verifiche in sede amministrativa;

 procedure a supporto della corretta determinazione delle riserve tecniche, tra cui:

- processo organizzativo che prevede un costante aggiornamento delle ipotesi alla base della valutazione delle riserve tecniche rami danni prima della loro valutazione;

- processo organizzativo che prevede l’accantonamento automatico di riserva sinistri ad ogni apertura di sinistro;

- procedure di controllo effettuate in via continuativa che evidenziano scostamenti di riserva sinistri da assoggettare a controlli aggiuntivi.

Informazioni di natura quantitativa

Uno specifico documento (Risk Report) comprende la valutazione dei rischi, i punti di attenzione e le eventuali proposte di intervento che scaturiscono da elementi quali-quantitativi a supporto delle decisioni. Il documento fornisce adeguate indicazioni per il calcolo del requisito di capitale economico richiesto dalle linee guida previste nella metodologia quantitativa QIS 4 - Framework Solvency II.

Di seguito si riportano alcuni Key Performance Indicator misurati al 30 giugno 2011.

Il Loss Ratio del lavoro diretto (ovvero il rapporto tra i sinistri di generazione corrente e precedente sui premi di competenza) è pari al 20,4% su tutti i rami; peggiorativo rispetto al 16,91% del 30 giugno 2010.

L’Expense Ratio del lavoro diretto (ovvero il rapporto tra spese di gestione e premi di competenza) su tutti i rami è pari al 66,36%, in decremento rispetto al 71,57% registrato al 30 giugno 2010

Il Combined Ratio (ovvero la combinazione dei due indicatori sopra richiamati) risulta pertanto essere pari al 86,76% leggermente migliorativo rispetto al 88,47% del 30 giugno 2010.

A Maggio 2011 la Compagnia ha effettuato una serie di Stress Test in ambito Solvency II indetti dall’EIOPA ed ai quali l’ISVAP ha aderito. Per la valutazione di detti Stress è stato necessario aggiornare lo Studio d’Impatto Quantitativo (QIS) al 31.12.2010. Lo studio ha evidenziato un grado di copertura del Solvency Capital Requirement (c.d. Solvency Ratio) pari al 184% ed un grado di copertura del Minimum Capital Requirement pari al 442%. Gli Stress Test richiesti, effettuati sul grado di copertura del Minimum Capital Requirement, non hanno fatto rilevare alcuna sostanziale diminuzione del grado di copertura stesso.

2.2 Rischi finanziari

Informazioni di natura qualitativa e quantitativa

Le linee guida di asset allocation ed i limiti operativi di investimento degli asset sono approvati dal Consiglio di Amministrazione. Il presidio dei rischi di natura finanziaria è assegnato al Comitato Investimenti che è deputato alla gestione operativa degli attivi attraverso scelte di investimento e disinvestimento dei valori mobiliari e mediante la gestione della liquidità derivante dal cash flow operativo e finanziario.

Gli investimenti patrimoniali al 30 giugno 2011 ammontano a € 34.902 mila (+41,9% rispetto al periodo precedente). Di seguito la composizione, in migliaia di €:

Attivi

Importi /1000 Valore di carico

Obbligazioni Governative

21.660

Obbligazioni Corporate

12.294

OICVM

948

TOTALE

34.902

La politica degli investimenti del primo semestre 2011 è stata coerente con le linee guida definite dal Consiglio di Amministrazione. La composizione degli attivi è costituita per circa il 62,1% da Titoli di Stato, per circa il 35,2% da Titoli Obbligazionari Corporate e per circa 2,7% da quote di OICVM.

Attivi

Importi /1000 Valore di carico

Titoli a reddito fisso

Circolante

23.153

Immobilizzato

10.802

Totale titoli a reddito fisso

33.954

Quote in OICVM

Circolante

948

Immobilizzato

-Totale OICVM

948

Totale Circolante

24.100

Totale Immobilizzato

10.802

Totale

34.902

Bilancio semestrale consolidato abbreviato al 30 giugno 2009 al 30 giugno 2011

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Informazioni sul patrimonio consolidato