6. PIANO DI PREVENZIONE
6.3. Misure di Prevenzione e protezione rischi
6.3.11. Videoterminali
L’utilizzo dei videoterminali può comportare una situazione di rischio in particolare per l’apparato oculo-visivo. Altri rischi sono relativi alla postura, affaticamento visivo ed elettrocuzione.
Risultanze della valutazione (giustificazione)
L’attività al videoterminale negli uffici amministrativi viene svolta unitamente ad altre attività lavorative non comportanti l’utilizzo di schermi video.
Dall’esame effettuato non risulta, al momento, una esposizione settimanale almeno pari a 20 ore, i lavoratori interessati ed il relativo preposto sono chiamati, attraverso apposita circolare, a monitorare l’attività lavorativa al fine di non superare detto limite.
Nelle aule d’informatica e multimediale l’attività al videoterminale viene svolta solo nelle ore di didattica, pertanto gli allievi hanno un periodo di esposizione estremamente ridotto mentre quello del personale docente non raggiunge in alcun caso il limite di esposizione settimanale pari a 20 ore.
Misure di prevenzione Generale
Effettuare una corretta informazione, formazione e, per i lavoratori che utilizzano in modo abituale una attrezzatura munita di videoterminale per almeno 20 ore settimanali, la sorveglianza sanitaria.
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V - D.Lgs. 81/08).
Prevedere una interruzione di lavoro di 15 minuti ogni 2 ore di lavoro al videoterminale Affaticamento visivo
I caratteri sullo schermo devono avere una buona definizione e una forma chiara, una grandezza sufficiente e vi deve essere uno spazio adeguato tra i caratteri e le linee. L'immagine sul lo schermo deve essere stabile; esente da sfarfallamento o da altre forme d'instabilità. La brillanza e/o il contrasto tra i caratteri e lo sfondo dello schermo devono essere facilmente regolabili da parte dell'utilizzatore del videoterminale e facilmente adattabili alle condizioni ambientali. Lo schermo deve essere orientabile ed inclinabile liberamente e facilmente per adeguarsi alle esigenze dell'utilizzatore. E' possibile utilizzare un sostegno separato per lo schermo o un piano regolabile. Lo schermo non deve avere riflessi e riverberi che possano causare molestia all'utilizzatore
Postura
Non mantenere a lungo posizioni scomode o viziate. In caso di impossibilità in tal senso, interrompere spesso il lavoro per rilassare la muscolatura
Effettuare semplici esercizi di rilassamento, stiramento e rinforzo muscolare durante la giornata lavorativa in ufficio
Il piano di lavoro deve avere una superficie poco riflettente, essere di dimensioni sufficienti e permettere una disposizione flessibile dello schermo, della tastiera, dei documenti e del materiale accessorio. Il supporto per i documenti deve essere stabile e regolabile e deve essere collocato in modo tale da ridurre al massimo i movimenti fastidiosi della testa e degli occhi. E' necessario uno spazio sufficiente che permetta ai lavoratori una posizione comoda
Il supporto per i documenti deve essere stabile e regolabile e deve essere collocato in modo tale da ridurre al massimo i movimenti fastidiosi della testa e degli occhi
Un poggiapiedi sarà messo a disposizione di coloro che lo desiderino
Predisporre sedili di lavoro montati su 5 ruote, muniti di schienale registrabile in altezza ed inclinabile secondo le esigenze proprie di ogni operatore.
Sorveglianza sanitaria E’ prevista la sorveglianza sanitaria dei lavoratori addetti ai servizi amministrativi che operano al VDT per almeno 20 ore settimanali.
73 6.3.12. Postura Situazioni di pericolo
Nei lavori d’ufficio, il lavoro sedentario può essere all’origine di vari disturbi, soprattutto se il posto di lavoro è concepito secondo criteri non ergonomici o se le attrezzature di lavoro non sono disposte in maniera funzionale. In questi casi siamo costretti ad assumere una postura innaturale e scomoda con dolorose contrazioni muscolari, affaticamento
precoce, calo del rendimento e difficoltà di concentrazione, per non parlare del maggior rischio di commettere errori.
Il rischio da posture incongrue è assai diffuso e, seguendo una classificazione basata sul tipo di rischio posturale, vanno individuare contesti lavorativi in cui sono presenti:
posture fisse prolungate (sedute o erette);
movimenti ripetitivi e continui di un particolare segmento corporeo.
sforzi fisici ed in particolare spostamenti manuali di pesi;
Misure di prevenzione
Modifiche strutturali del posto di lavoro: nei lavori pesanti andrà favorita la meccanizzazione, negli altri il posto dovrà essere progettato "ergonomicamente" tenuto conto cioè delle dimensioni e delle esigenze e capacità funzionali dell'operatore.
Modifiche dell’organizzazione del lavoro: nei lavori pesanti, oltre alla meccanizzazione, è necessario garantire un adeguato apporto numerico di persone alle operazioni più faticose che dovessero essere svolte comunque manualmente. Negli altri lavori è necessario introdurre apposite pause o alternative posturali per evitare il sovraccarico di singoli distretti corporei.
Training, informazione sanitaria ed educazione alla salute sono di fondamentale importanza per la riuscita di qualsiasi intervento preventivo. Sono finalizzati non solo ad accrescere la consapevolezza dei lavoratori sull'argomento ma anche all'assunzione o modifica da parte di questi, tanto sul lavoro che nella vita extra-lavorativa, di posture, atteggiamenti e modalità di comportamento che mantengano la buona efficienza fisica del loro corpo.
6.3.13. Affaticamento visivo Situazioni di pericolo
Rientrano nella definizione di pericolo tutti quei lavori che prevedono l’utilizzo di video, monitor, palmari, ecc. o che comportano lavori di precisione; lavori effettuati con scarsa illuminazione o con posizione errata dell’operatore rispetto alle fonti luminose.
I sintomi più frequenti sono : bruciore, lacrimazione, secchezza congiuntivale, ammiccamento frequente, fotofobia, visione annebbiata, difficoltà di messa a fuoco.
Le cause possono dipendere da :
uso dei videoterminali ininterrotto per molte ore
scorretta illuminazione artificiale
illuminazione naturale scarsa, assente o non ben regolata
arredo inadeguato dal punto di vista cromatico
difetti visivi individuali privi di adeguata correzione
posizione errata dei VDT rispetto alle fonti di luce Misure di prevenzione
Garantire una corretta illuminazione nei luoghi di lavoro per:
Qualità
La luce migliore è quella naturale diretta, che deve poter essere regolata, per attenuare la luce diurna.
Si devono evitare effetti di abbagliamento
La luce deve avere una temperatura di colore intorno ai 4000° K (gradi Kelvin) luce bianca fredda
Va garantita una corretta distribuzione delle fonti di luce
74 Quantità
Tra la profondità dell’ambiente e la misura che va dall’architrave della finestra al pavimento deve essere rispettato un rapporto almeno di 2 : 1
La superficie illuminante deve essere almeno 1/8 della superficie del pavimento (con finestre apribili)
Le finestre devono garantire un’illuminazione adeguata in tutto l’ambiente
L’intensità della luce deve raggiungere i valori previsti dalla vigente normativa in materia.
6.3.14. Punture, tagli ed abrasioni
Situazioni di pericolo: durante il carico, lo scarico e la movimentazione di materiali ed attrezzature di lavoro.
Ogni volta che si maneggia materiale scabroso in superficie e quando si utilizzano attrezzi taglienti che per le loro caratteristiche possono provocare lesioni
Misure di prevenzione
Dovrà essere evitato il contatto del corpo dell’operatore con elementi taglienti o pungenti o comunque capaci di procurare lesioni.
Tutti gli organi lavoratori delle apparecchiature dovranno essere protetti contro i contatti accidentali.
Effettuare sempre una presa salda del materiale e delle attrezzature che si maneggiano ed utilizzare sempre guanti protettivi in caso di utilizzo di attrezzature taglienti.
6.3.15. Urti, colpi, impatti, compressioni
Situazioni di pericolo: presenza di oggetti sporgenti (spigoli, elementi di opere provvisionali, attrezzature, scaffalature, arredamenti, ecc.).
Misure di prevenzione
Le attività che richiedono sforzi fisici violenti e/o repentini dovranno essere eliminate o ridotte al minimo anche attraverso l’impiego di attrezzature idonee alla mansione. Gli utensili, gli attrezzi e gli apparecchi per l’impiego manuale dovranno essere tenuti in buono stato di conservazione ed efficienza e quando non utilizzati dovranno essere tenuti in condizioni di equilibrio stabile e non dovranno ingombrare posti di passaggio o di lavoro. I depositi di materiali in cataste, pile e mucchi dovranno essere organizzati in modo da evitare crolli o cedimenti e permettere una sicura e agevole movimentazione.
Fare attenzione durante gli spostamenti nelle aree di lavoro e riferire al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione o al Datore di Lavoro eventuali oggetti o materiali o mezzi non idoneamente segnalati. Operare sempre a ritmi regolari, evitando movimenti bruschi in tutte le attività lavorative.
Dovrà essere vietato lasciare in opera oggetti sporgenti pericolosi e non segnalati.
6.3.16. Caduta dall’alto
Situazioni di pericolo: Ogni volta che si transita o lavora in quota (anche a modesta altezza durante l’utilizzo di mezzi di collegamento verticali (scale, scale a pioli, ecc.)
Misure di prevenzione
Le perdite di stabilità dell’equilibrio di persone che possono comportare cadute da un piano di lavoro ad un altro posto a quota inferiore (di norma con dislivello maggiore di 2 metri), devono essere impedite con misure di prevenzione, generalmente costituite da parapetti di trattenuta applicati a tutti i lati liberi di ripiani, balconi, luoghi di lavoro o di passaggio sopraelevati.
La situazione più a rischio è relativa all’utilizzo di scale portatili, per le quali occorre attenersi alle specifiche procedure di utilizzo in sicurezza.
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6.3.17. Scivolamento e cadute a livello
Situazioni di pericolo : Presenza di materiali vari, cavi elettrici. Presenza di pavimenti scivolosi o irregolari. Perdita di equilibrio durante la movimentazione dei carichi, anche per la irregolarità dei percorsi.
Misure di prevenzione
I percorsi per la movimentazione dei carichi ed il dislocamento dei depositi dovranno essere scelti in modo da evitare quanto più possibile le interferenze con zone in cui si trovano persone.
Utilizzare detergenti/sostanze che non lasciano patine scivolose sui pavimenti.
Dotare i gradini delle scale di idonee strisce antiscivolo.
I percorsi pedonali interni dovranno sempre essere mantenuti sgombri da attrezzature, materiali, macerie o quant’altro capace di ostacolare il cammino degli operatori.
Si dovrà altresì provvedere per il sicuro accesso ai posti di lavoro.
Le vie d’accesso e quelle corrispondenti ai percorsi interni dovranno essere illuminate ed adeguatamente segnalate secondo le necessità diurne e notturne.
6.3.18. Elettrocuzione
Situazioni di pericolo : Ogni volta che si lavora con attrezzature funzionanti ad energia elettrica o si transita in prossimità di lavoratori che ne fanno uso.
Il mancato rispetto delle norme di sicurezza riguardanti gli impianti elettrici oppure l'uso scorretto delle apparecchiature a questi collegate possono essere fonte di pericolo da elettricità per operatori e utenti.
I rischi elettrici in ambito scolastico sono conseguenti al passaggio attraverso la cute di correnti elettriche provenienti da apparecchiature elettrificate o da contatti con macchine, attrezzature e conduttori sotto tensione.
Misure di prevenzione
L' impianto elettrico deve essere realizzato a regola d'arte; vale a dire secondo le norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), per non pregiudicare le sue caratteristiche di sicurezza anche le apparecchiature devono essere "a norma" (marchio IMQ o equivalente).
Un livello di sicurezza assoluto non è raggiungibile, è possibile invece raggiungere un livello di sicurezza accettabile mediante:
un'accurata realizzazione dell'impianto;
l'impiego di apparecchiature elettriche di qualità garantita;
la manutenzione e le verifiche periodiche eseguite da personale specializzato
corretti comportamenti nell’uso di apparecchiature elettriche.
6.3.19. Investimento
Situazioni di pericolo: Presenza di veicoli circolanti nella zona di lavoro o di transito.
Misure di prevenzione
All’interno dell’area scolastica la circolazione dei veicoli dovrà essere distinta da quella
pedonale e regolata con norme il più possibile simili a quelle della circolazione sulle strade pubbliche e la velocità dovrà essere limitata a seconda delle caratteristiche e condizioni dei percorsi e dei mezzi.
Per l’accesso dei lavoratori ed utenti ai rispettivi luoghi di lavoro dovranno essere approntati percorsi sicuri:
separati da quelli degli autoveicoli.
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Le vie d’accesso e quelle corrispondenti ai percorsi interni dovranno essere illuminate secondo le necessità diurne o notturne e mantenute costantemente in condizioni soddisfacenti.
Dovrà essere vietato condurre veicoli in retromarcia in condizioni di scarsa visibilità ed occorrerà utilizzare un sistema di segnalazione sonoro e visivo specifico e farsi segnalare da un altro lavoratore che la retromarcia può essere effettuata.
6.3.20. Agenti cancerogeni e mutageni - Amianto
La valutazione del rischio dovuto ad agenti cancerogeni / mutageni ha tenuto conto dei seguenti elementi: le caratteristiche delle lavorazioni, la loro durata e la loro frequenza, i quantitativi di agenti cancerogeni o mutageni utilizzati, la loro concentrazione, la capacità degli stessi di penetrare nell'organismo per le diverse vie di assorbimento.
.
Nella valutazione è stata verificata la possibile esposizione a materiali contenenti amianto; materiale che, all’esame visivo, non sembra presente, in forma friabile, nell’edificio.
L’analisi dei rischi ha pertanto evidenziato che all’interno dell’azienda non sono presenti lavoratori esposti ad agenti cancerogeni e/o mutageni, la sola possibilità di esposizione riguarda il fumo passivo
Misure di prevenzione
Rimozione o inertizzazione di eventuali materiali contenenti amianto
Divieto di utilizzare sostanze e preparati pericolosi con caratteristica di cancerogenicità (frasi di rischio H340, H350, H341, H351)
Divieto di fumo con nomina di personale preposto al controllo ed al sanzionamento delle violazioni.
6.3.21. Agenti Biologici
Situazioni di pericolo: Tutte le attività nelle quali vi sia la presenza di qualsiasi microrganismo, anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni.
Nello specifico il rischio può riguardare tutte le attività che prevedano una attività in locali affollati e quelle relative alla pulizia dei servizi igienici non essendo in uso nei laboratori nessun ceppo batterico, cultura cellulare e agenti biologici in generale.
Misure di prevenzione generali Durante l’attività:
è fatto assoluto divieto di fumare e mangiare sul posto di lavoro
è indispensabile indossare l’equipaggiamento idoneo (guanti, abiti da lavoro ecc. se forniti) Dopo l’attività:
dopo l’attività tutti i lavoratori devono seguire una scrupolosa igiene personale, che deve comprendere anche il lavaggio delle mani, dei guanti, delle calzature e degli altri indumenti utilizzati, se necessario in soluzione disinfettante.
Pronto soccorso e misure di emergenza:
in caso di allergia, intossicazione o infezione da agenti biologici è necessario condurre l’interessato al più vicino centro di Pronto Soccorso.
77 Prevenzione dal rischio infezione da SARS-CoV-2
Il possibile rischio derivante dall’epidemia da Covid-19 in atto nel nostro Paese, pur non rappresentando un rischio lavorativo, impone l’adozione delle comuni misure preventive di contrasto alla diffusione delle malattie trasmesse per via respiratoria ed in particolare:
Misure di prevenzione informative per infezione da Covid-19
• Lavarsi frequentemente le mani;
• Porre attenzione all’igiene delle superfici con cui si viene a contatto eventualmente pulendole con disinfettanti a base di cloro o alcol;
• Evitare i contratti stretti e protratti con persone con sintomi simili a quelli dell’influenza;
• Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
• Evitare di toccarsi occhi, naso e bocca con le mani
• Coprirsi bocca e naso se si starnutisce o si tossisce
• Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico
• Usare sempre la mascherina chirurgica fornita dall’Istituto
• Adottare ogni ulteriore misura di prevenzione dettata dal datore di lavoro
Se nel corso dell’attività lavorativa, si venga a contatto con un soggetto che risponde alla definizione di caso sospetto, è necessario contattare i servizi sanitari segnalando che si tratta di caso sospetto di COVID-19.
Nell’attesa dell’arrivo dei sanitari:
• evitare contatti ravvicinati con la persona malata;
• se disponibile, fornirla di una maschera di tipo chirurgico;
• lavarsi accuratamente le mani;
• prestare particolare attenzione alle superfici corporee che sono venute eventualmente in contatto con i fluidi (secrezioni respiratorie, urine, feci) del malato;
• far eliminare in sacchetto impermeabile, direttamente dal paziente, i fazzoletti di carta utilizzati. Il sacchetto sarà smaltito in uno con i materiali infetti prodottisi durante le attività sanitarie del personale di soccorso.
Misure di prevenzione organizzative per infezione da Covid-19
attivare o rafforzare il sistema per il controllo dell’accesso degli esterni nei locali scolastici;
evitare, negli uffici amministrativi durante il ricevimento del pubblico, il sovraffollamento anche scaglionando gli accessi avendo cura di eseguire frequenti areazioni dei locali;
accertarsi che le ditte incaricate alle pulizie ordinarie o gli stessi collaboratori scolastici eseguano scrupolosamente pulizia e disinfestazione delle superfici e degli ambienti;
disporre che siano mantenute adeguate distanze con l’utenza così come indicato dall’Istituto Superiore di Sanità;
mettere a disposizione del personale strumento per l’igiene e la pulizia della cute, monouso o di facile utilizzo
Le ulteriori specifiche misure di prevenzione sono dettagliate nell’allegato relativo all’integrazione al DVR con relativo protocollo attuativo per la ripresa delle attività didattiche in presenza.
Prevenzione dal rischio Legionellosi
In riferimento al rischio legionellosi, possibile in relazione alla presenza di condizionatori, di impianto idrico e di impianto termico per il riscaldamento e per la produzione di acqua calda sanitaria:
Per i condizionatori viene effettuata la regolare manutenzione con sostituzione periodica dei filtri.
Per gli impianti termici e idrici dell’Istituto, la mancata conoscenza dello schema degli impianti che sono di competenza sia per quanto riguarda la fornitura che per la manutenzione, dell’Ente Locale proprietario dell’immobile, impedisce una corretta valutazione tramite la verifica della eventuale presenza e della concentrazione di Legionella all'interno dei predetti impianti.
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In base a dati storici acquisiti dall'Istituto che non hanno evidenziato episodi di contaminazione o patologie del personale e degli allievi riferibili a tale agente biologico, non essendo possibile identificare e quantificare altrimenti i fattori di rischio presenti nella struttura, si procede nel medio termine alla valutazione tramite analisi strumentale dei diversi componenti dell’impianto idro-termo-sanitario.
Dispositivi di protezione individuale:
I lavoratori interessati alle operazioni di pulizia dei servizi igienici e gli addetti al primo soccorso, nelle diverse fasi, dovranno utilizzare: guanti in lattice, scarpe impermeabili antiscivolo, mascherina ed occhiali Sorveglianza sanitaria
Il rischio da esposizione ad agenti biologici in relazione alle attività esercitate è talmente basso da escludere il ricorso alla sorveglianza sanitaria. Le misure di prevenzione e protezione adottate, i dispositivi di protezione individuale messi a disposizione e la relativa formazione ed informazione risultano sufficienti a garantire una efficace tutela dei lavoratori.
6.3.22. Radiazioni non ionizzanti Situazioni di pericolo
Le eventuali situazioni di pericolo riguardano tutti i lavoratori che utilizzano o che si trovano in ambienti in cui vengono usate delle attrezzature elettriche, soprattutto quando per l’uso concomitante delle diverse apparecchiature, può determinarsi un effetto accumulo.
Ulteriori situazioni di pericolo possono riscontrarsi in luoghi di lavoro posti nelle vicinanze di elettrodotti, di trasmettitori/ripetitori radio/TV. di antenne telefoniche.
Risultanze della valutazione (giustificazione)
esaminate le situazioni lavorative e le attrezzature in uso,
verificato che le attrezzature sono utilizzate dai lavoratori conformemente alla loro destinazione d’uso,
accertato che le attrezzature in uso sono tutte comprese nella tabella 1 elaborata sulla base della norma CENELEC EN 50499,
è ragionevolmente possibile affermare che, non essendo prevedibile il superamento dei valori limite di azione, la natura e l’entità dei rischi non rendono necessaria una valutazione più dettagliata, comprensiva di misurazioni strumentali e calcoli dei livelli di esposizione.
Misure di prevenzione
Consistono nell'adozione di adeguati sistemi di protezione ambientale (schermature delle sorgenti) ed organizzative che prevedano lo spegnimento delle attrezzature elettriche nei momenti in cui non vengono utilizzate.
Sono raccomandate iniziative miranti ad una informazione corretta e completa dei lavoratori circa i rischi connessi all'esposizione ai campi elettromagnetici a radiofrequenze e microonde al fine di perseguire il duplice obiettivo di evitare esposizioni inconsapevoli e di sensibilizzazione su un potenziale fattore di rischio per la salute. In particolare è fatto obbligo di spegnere le apparecchiature elettriche non in uso.
6.3.23. Radiazioni ionizzanti - Radon Situazioni di pericolo
In assenza di fonti di radiazioni ionizzanti la valutazione ha tenuto conto della possibile presenza di radon.
Il radon è un gas che deriva dal decadimento radioattivo dell'uranio.
Il radon proviene principalmente dal terreno dove, mescolato all'aria, si propaga fino a risalire in superficie.
Nell'atmosfera si diluisce rapidamente e la sua concentrazione in aria è pertanto molto bassa, ma quando penetra negli spazi chiusi tende ad accumularsi, raggiungendo concentrazioni dannose per la salute.
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Il radon anzitutto penetra all'interno egli edifici risalendo dal suolo, secondo un meccanismo determinato dalla differenza di pressione tra l'edificio e l'ambiente circostante (il cosiddetto "effetto camino"). La concentrazione di radon subisce considerevoli variazioni sia nell'arco della giornata che in funzione dell'avvicendarsi delle stagioni. Essa tende inoltre a diminuire rapidamente con l'aumentare della distanza dell'appartamento dal suolo. Il problema investe dunque in modo particolare cantine e locali sotterranei o seminterrati.
Misure di prevenzione
Dal radon è possibile difendersi in molti modi. Come sempre, il sistema migliore è la prevenzione, attuata mediante una progettazione edilizia anti-radon nelle zone a rischio e mediante la scelta di materiali da
Dal radon è possibile difendersi in molti modi. Come sempre, il sistema migliore è la prevenzione, attuata mediante una progettazione edilizia anti-radon nelle zone a rischio e mediante la scelta di materiali da