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IL CASO BANCA IFIS S.P.A.

3.9. I processi di gestione dei risch

3.9.1. Il rischio di credito

Il rischio di credito s’identifica come il rischio che deriva dall’insolvenza del credito delle controparti affidato dalla stessa Banca; è composto da due tipologie di rischio:

- rischio di insolvenza nella controparte; - rischio derivante da transazione.

Inoltre è insito anche il rischio di divulgazione che rappresenta il rischio che si corre quando le somme dovute da parte del debitore diminuiscono a seguito di compensazioni e/o abbuoni su resi, sconti promozionali o altri metodi.

L’attività principale dello stesso Gruppo Bancario, come in precedenza descritta, si basa sul factoring, pertanto il rischio di credito rappresenta la rischiosità di maggiore rilevanza che viene assunta dal Gruppo.

La finalità principale del Gruppo bancario è un’efficace gestione del rischio di credito sia attraverso il perseguimento dell’obiettivo strategico sia grazie all’adozione di strumenti integrati che permettono di supportare una corretta gestione dello stesso rischio in tutte le sue fasi.

Il Gruppo Banca IFIS detiene un portafoglio titoli che è costituito da titoli di stato italiani e da una minor quota di obbligazioni bancarie, pertanto rappresenta la principale fonte di rischio di credito. Il rischio è l’incapacità da parte del richiedente di rimborsare alla scadenza le obbligazioni sottoscritte. La durata del portafoglio complessivo detenuto va dai 22 mesi ai 4 anni.

L’origine di tale portafoglio è dovuta all’esigenza di tutelarsi dal rischio di liquidità che deriva dall’eventuale volatilità della raccolta titoli effettuato on line con il prodotto

rendimax. Nel corso dell’evoluzione dell’attività bancaria di Banca IFIS, la vulnerabilità

dei mercati interbancari ha portato ad una modifica del portafoglio, dovuta dalla dimensione e composizione della raccolta titoli del prodotto introdotto e dal funding che derivano da politiche monetarie da parte delle autorità.

La formazione di questo portafoglio di pronta liquidità permette di prevenire l’evoluzione della normativa prudenziale in merito al governo e alla gestione del rischio di liquidità (Basilea III).

Tuttavia tale rischio è diretta conseguenza del finanziamento delle imprese-clienti e delle concessioni di garanzia per salvaguardarsi da una possibile insolvenza da parte del debitore ceduto.

La gestione del rischio di credito si manifesta in due momenti distinti:

- nella fase di valutazione nell’operazione di concessione del credito; - in tutta la fase del rapporto di credito con le controparti.

Nella fase di valutazione, la struttura organizzativa addetta a tale attività deve analizzare la solidità creditizia del cedente e del debitore, il loro rapporto commerciale e la qualità del credito. Per importi contenuti gli analisti con esperienza hanno la facoltà di prendersi carico di rischi via via sempre più crescenti; mentre i rischi di importi più elevati sono presi in carico dal Direttore Generale, dall’Amministratore Delegato, dal Comitato Fidi e dal CdA.

Le Filiali della Banca inserite nel territorio non hanno la possibilità di deliberare sull’assunzione del rischio di credito. Infatti, esse hanno competenza solo a livello di espansione del business e gestione dei rapporti con i clienti, monitorate dalla struttura di Direzione Generale.

Come in precedenza sottolineato, il Gruppo Banca IFIS opera nell’ambito di crediti di difficile esigibilità nelle due aree di business:

- crediti fiscali dovuti a procedure concorsuali;

Nel passaggio dalla prima alla seconda fase, si avvia un’accurata attività di due

diligence per valutare sia la qualità della cessione sia le conseguenze organizzative. In

seguito vengono decise le condizioni economiche di offerta e di acquisto dei crediti e determinata la gestione interna.

Le difficoltà d’incasso dei crediti vengono gestite dall’ufficio legale interno e da società di recupero crediti che operano a livello nazionale; questo permette flessibilità e tempestiva attività di recupero di tutte le tipologie di crediti.

Riguardo al rischio di credito sul portafoglio di titoli obbligazionari, essendo costituito da titoli di Stato Italiani e da obbligazioni di breve durata, la struttura organizzativa bancaria del Gruppo si impegna con costanza a monitorare la qualità dei crediti. Questo viene riportato nel reporting periodico redatto dalla Funzione di Risk Management per il Consiglio di Amministrazione e l’Alta Direzione.

Per determinare il capitale interno a fronte del rischio di credito secondo i requisiti della vigilanza, il Gruppo Banca IFIS impiega la metodologia standard; essa permette la divisione delle esposizioni in diverse classi di portafogli in base alla natura dell’origine della controparte, ovvero secondo le caratteristiche del rapporto economico e del suo svolgimento.Per far ciò, attua dei sistemi di valutazione del merito creditizio rilasciate dall’External Credit Assessment Institution(ECAI) 123,l’agenzia esterna di valutazione,

per determinare i fattori di ponderazione delle esposizioni del portafoglio.

 Rischio di Concentrazione

Il rischio di concentrazione deriva da esposizioni verso controparti, connesse o dello stesso settore, o che compiono la stessa attività o operano nella stessa area geografica.

Data l’attività principale del Gruppo Banca IFIS, viene posta particolare attenzione a tale tipologia di rischio. Infatti, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di schierare l’Alta Direzione per cercare di frenare i grandi rischi rimanendo ben entro i limiti rispetto a quelli emananti dalla normativa di vigilanza.

123 External Credit Assessment Institution (ECAI) è un’agenzia esterna di valutazione del credito. Gli

istituti di credito si rivolgono a tale agenzia per determinare le esposizioni del rischio in base alla direttiva sui requisiti patrimoniali.

In supporto alle indicazioni del CdA vengono monitorati sistematicamente le situazioni di credito a rischio, anche se non raggiungono il 10 % del patrimonio di vigilanza, affiancato dall’indicatore di concentrazione di rischio definito dal RAF.

Questo rischio viene costantemente analizzato, per ciò viene redatto dalla Funzione Risk Management un rendiconto periodico ,Tableau de Bord124,con cadenza trimestrale al Consiglio di Amministrazione.