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Il rischio d’azienda, pur scomponibile in tipologie e livelli, deve essere sempre ricondotto alla sua dimensione sistemica ed unitaria ovvero alla sua dimensione

economica generale

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. Si rende, dunque, necessario far riferimento al sistema dei

rischi

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e non al rischio atomisticamente considerato

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.

di «non conoscenza» due ordini di fattori: a) le limitate capacità intellettive e conoscitive dell’uomo; b) l’estremo dinamismo della vita economica e il rapporto di coordinazione che lega saldamente le operazioni aziendali le une alle altre”, in Introduzione allo studio dei rischi nell’economia aziendale,

Giuffrè, Milano, 1968, pag. 7. E.Cavalieri evidenzia come “La proiezione nel tempo futuro è tanto più

aleatoria quanto più variabile è l’ambiente e difficilmente prevedibili appaiono la direzione e l’entità del cambiamento. L’accentuazione della verità e della variabilità ambientale offusca l’osservazione dei futuri andamenti, riduce lo stato di conoscenza ed è la causa prima dell’innalzamento del grado di rischio. […] A ben riflettere, la difficoltà di prevedere il futuro, rende problematica la possibilità di incontro tra la qualità e la quantità delle strutture, di cui l’impresa si è dottata e potrà dotarsi attraverso i suoi investimenti, e gli scenari ambientali nei quali l’impresa stessa potrà trovarsi ad operare, utilizzando proprio quelle strutture, con le loro caratteristiche. Questa situazione genera il rischio d’impresa”, in Economia aziendale, Vol. II, Giappichelli, Torino, 1999, pagg. 230-231.

182 U.Bertini evidenzia come “Il piano economico è quello nel quale necessariamente tutti i fenomeni che

gravitano nell’orbita dell’azienda si incontrano dando vita alle relazioni e ai legami che costituiscono la base della coordinazione aziendale. Anche i rischi, nonostante la loro natura astratta e la loro diversa provenienza, sono soggetti a questo principio”, in Introduzione allo studio dei rischi nell’economia aziendale, Giuffrè, Milano, 1968, pag. 41. Si vedano anche pagg. 40-48.

183 S.Garzella evidenzia come “Le risposte del sistema aziendale agli eventi provenienti dall’esterno non

sono infatti né scontate né immediate. Il sistema d’azienda è caratterizzato da elementi di rigidità che ne impediscono continue modificazioni. La struttura aziendale, tanto nella dimensione organizzativa quanto in quella operativa, qualifica l’azienda nei confronti dell’esterno, ma conferisce alla stessa una certa “vischiosità” al cambiamento. In questo contesto la vita dell’azienda è sempre accompagnata da un sistema di rischi di natura specifica che trovano nel rischio economico generale, cioè nella possibilità che l’azienda non riesca a remunerare in modo adeguato le risorse e i fattori utilizzati, l’elemento economico unificante”, in Il sistema d’azienda e la valorizzazione delle “potenzialità inespresse”, Giappichelli, Torino, 2005, pagg. 10-11.

184 E.Giannessi evidenzia come “L’assunzione di una funzione, sia che questa si risolva nel fare o nel non

fare una particolare cosa, implica sempre un rischio, per cui l’amministrazione aziendale appare costituita […] da un complesso di rischi, intesi come parte integrante indissolubile delle funzioni stesse. L’esplicazione delle funzioni, il fronteggiamento dei rischi, il ritrarre da questa attività un risultato economico positivo […] e il garantire la sussistenza di tale risultato nel tempo, costituiscono l’essenza della vita aziendale. Per affermare definitivamente questo, tuttavia, è necessario dimostrare che le funzioni e i rischi ritrovano le loro caratteristiche essenziali non soltanto nella vita economica, ma anche nella loro elevazione a sistema e, in particolare a quel sistema che domina ogni manifestazione della realtà moderna, cioè l’azienda”, in Appunti di economia aziendale. Con particolare riferimento alle aziende agricole, Pacini, Pisa, 1979, pag. 90; U.Bertini evidenzia come “[…] Tra i sistemi delle funzioni,

dei rischi e delle operazioni si instaurano, pertanto, relazioni e rapporti di interdipendenza che costituiscono l’espressione più elevata del grado di correlazione aziendale”, in Introduzione allo studio

dei rischi nell’economia aziendale, Giuffrè, Milano, 1968, pag. 40; E.Cavalieri evidenzia come “Il rischio

economico si può ritenere una fondamentale quanto ineliminabile caratteristica dell’attività d’impresa che si svolge in condizioni di incertezza derivante dalla non sufficiente conoscenza del futuro manifestarsi delle vicende d’impresa e d’ambiente”, in Variabilità e strutture d’impresa, Cedam, Padova, 1995, pagg. 16-17.

185 G.Ferrero evidenzia come “[…] il complesso dei rischi che incombono sull’impresa, potenzialmente

(economico per la natura degli effetti che può determinare, generale perché incombe sull’intero sistema aziendale): rischio comunemente inteso come l’eventualità che l’incerto affluire dei ricavi non sia tendenzialmente atto a fronteggiare, nella dinamica delle condizioni d’impresa, di mercato e d’ambiente, le mutevoli esigenze di congrua remunerazione dei fattori produttivi qualitativamente e quantitativamente vincolati in modo vario secondo il mutare delle prospettive economiche al durevole esercizio dell’impresa stessa […]. Il rischio ecnomico generale, così concepito, può manifestarsi in vario modo, e nel mutevole combinarsi dei suoi diversi atteggiamenti sempre si presenta, sotto il profilo qui considerato, come poliedrica (oltre che caleidoscopica) condizione di esistenza dell’impresa; dell’impresa, che per sua natura, trovasi sempre vincolata, in ogni tempo, anche futuro, a variabili circostanze interne, di mercato, e d’ambiente”, in Impresa e management, Giuffrè, Milano, 1987, pagg. 117-118. E.Cavalienri evidenzia come il rischio d’azienda debba intendersi “[…] nel senso di «rischio

economico generale» che condiziona l’intera esistenza dell’impresa e si sostanzia in una serie di rischi particolari, che discendono da specifici comportamenti o interessano definiti settori di attività. Il rischio generale si presenta, pertanto, come un «sistema di rischi», strettamente correlati ed indipendenti, in stretta analogia con i caratteri delle azioni che li hanno posti in essere. In altri termini, i singoli rischi particolari sono da considerarsi delle parziali manifestazioni del rischio economico generale. Possono essere correttamente apprezzati esclusivamente all’interno del complesso sistematico ed unitario cui danno forma; la loro analisi sarebbe vana se non venisse ricollegata all’intero sistema dei rischi”, in Economia aziendale, Vol. II, Giappichelli, Torino, 1999, pagg. 231-233. G.Melis evidenzia come “Il

sistema dei rischi insidia il conseguimento degli obiettivi che il soggetto economico intende perseguire e concorre a determinare il rischio economico generale dell’impresa, che rappresenta la massima espressione di rischio che incombe sulla gestione aziendale”, in Introduzione all’economia aziendale, Giappichelli, Torino, 1996, pag. 115. F.Cerbioni, con riferimento al rischio economico generale, evidenzia come esso risulti “[…] il fenomeno in grado di riassumere, in un unico concetto, il sistema dei

rischi che gravano sull’azienda”, in L’economia delle riserve nell’azienda contemporanea. Significato, funzioni, implicazioni operative e strategiche, Giuffrè, Milano, 1995, pag. 18. S.Garzella evidenzia come “[…] il rischio economico generale richiama costantemente la possibilità che si verifichino “crisi

aziendali” tali da pregiudicare le condizioni di esistenza della stessa azienda”, in Il sistema d’azienda e

la valorizzazione delle “potenzialità inespresse”, Giappichelli, 2005, pag. 24.

186 E.Giannessi evidenza come “Nell’ambito dell’azienda, il rischio non assume un significato assoluto

ma relativo al complesso a cui l’operazione considerata appartiene […] il rischio aziendale è sempre connesso col sistema economico a cui si riferisce […]. Il sistema dei rischi aziendali è caratterizzato non soltanto dal fatto che un rischio deve essere riconnesso con gli altri rischi da cui il sistema è composto, ma anche da quello che ogni rischio è suscettibile di provocarne altri […]”, in Le aziende di produzione originaria, Vol. I, Le aziende agricole, Cursi, Pisa, 1960, pag. 175. U.Bertini evidenzia come “Il sistema

dei rischi si presenta come un fenomeno in continuo divenire: in esso è possibile ritrovare i tratti caratteristici dell’azienda. Mentre alcuni rischi cessano di esistere, altri ne sorgono; mentre alcuni aumentano, altri diminuiscono di entità: il processo si ripete ininterrottamente per tutta la durata dell’azienda a conferma del suo dinamismo e della sua azione trasformatrice della vita sociale. […] Il carattere sistemico dei rischi d’azienda conferma il vincolo profondo che unisce questi fenomeni astratti alla gestione aziendale, non soltanto sul piano pratico, ma anche sotto il profilo teorico. Il più volte ricordato rapporto di coordinazione tra i rischi aziendali ci conduce ad una interpretazione univoca della problematica del rischio nell’economia dell’azienda. […] Il riferimento al comune oggetto economico costituisce anche per i rischi la giustificazione della loro struttura unitaria […]” ed ancora “[…] ogni rischio dipende da un complesso causale le cui componenti, diversamente collegate con altre

cause elementari, sono alla base della formazione di altri rischi. Lo stretto vincolo esistente tra le singole cause elementari fa sì che alcune di queste siano comuni a più richi. Ciò rende particolarmente difficile isolare un rischio dagli altri ai quali risulta legato da rapporti di concausa. Ne deriva molto spesso che un rischio non può essere esattamente individuato e isolato rispetto agli altri […]”, in Introduzione allo studio dei rischi nell’economia aziendale, Giuffrè, Milano, 1968, pagg. 36-37 e pag. 161; S.Sassi evidenzia come “Anche il rischio s’interpreta quale combinazione di fattori, quale rapporto tra

condizioni interne ed esterne all’azienda: sta esso ad esprimere, meglio, quelle combinazioni e quei rapporti che – in una serie imponderabile di casi – possono manifestare degli scostamenti rispetto alle aspettative che mossero l’impresa ad agire”, Il sistema dei rischi d’impresa, Vallardi, Milano, 1940, pag.

Se è vero che il rischio è strettamente connesso all’incertezza derivante da possibili

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