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Considerate le modalità per la distribuzione in rete di risorse termiche, la ricerca si concentra nello studio dello sfruttamen-to di rinnovabili locali che, in relazione al caso studio del Porsfruttamen-to Vecchio di Trieste, sono rappresentate principalmente da: • l’energia termica contenuta nel mare,

• l’energia eolica • e l’energia solare.

Uno studio del 2003 analizza il potenziale del vento nel nord Adriatico (Lavagnini, Sempreviva and Barthelmie, 2003). La ri-cerca, pur evidenzando la difficoltà del monitoraggio meteoro-logico in acque più profonde, fa presupporre che i regimi eolici (brezza calma e i venti locali come Bora, Maestrale e Scirocco) non rappresentano un ottimo potenziale per la realizzazione di un efficiente parco eolico.

Figura 34:

Stazioni metereologiche di riferimento dello studio del potenziale del vento nel nord Adriatico, stazioni di Ron-chi, Rimini e Venezia - fonte Lavagnini, Sempreviva and Barthelmie, 2003.

L’energia solare, da convertire in termico ed elettrico, si con-fronta principalmente con le superfici captanti da convertire. Attualmente non vi sono grandi prospettive per l’installazione pannelli in copertura nei magazzini ma, se vi fosse compatibili-tà storico-paesaggistica, tale applicazione, relazionata ai carichi termici ed elettrici di progetto, troverebbe sicuramente conve-nienza economica e un ritorno nel breve termine.

Alcuni filoni di discussione, considerati sia i beni tutelati dal d.l-gs 42/2004, sia l’edilizia storica seriale, tutelata dalle normative urbanistiche di competenza regionale (e locale) sono così indi-viduabili:

• l’inserimento in aree di tutela paesaggistica quali centri sto-rici (interventi puntuali a contatto con l’edilizia storica, ma anche inserimenti sulle falde o quali elementi aggiuntivi all’edilizia storica seriale);

• inserimenti su edifici storici isolati, anche se non tutelati ai sensi del d.lgs 42/2004: per esempio fattorie storiche o edi-fici agricoli, isolati; 148

• l’inserimento a contatto con i beni monumentali (sulle falde dei tetti, a sostituzione di superfici vetrate ecc.) o in aree di tutela indiretta.

Risulta prassi diffusa evitare l’inserimento dei pannelli sull’edi-ficio monumentale: sui corpi annessi o sulle recinzioni, o nel-le aree immediatamente circostanti, va valutato l’inserimento dei pannelli in relazione alla percezione visiva del monumento e alle sue caratteristiche peculiari. L’architettura industriale ot-to-novecentesca (o anche l’architettura modernista) invece, po-trebbe considerare delle proposte progettuali sul design solare in relazione al restauro e alla riqualificazione involucrale che, essendo per loro natura forme di fattura industriale, sono vicine concettualmente all’innovazione tecnologica contemporanea.

Tale riflessione però deve confronto in un caso applicativo in relazione a specifici elementi introdotti, di novità o mitiganti. Tornando alle risorse rinnovabili locali, il mare invece rappre-senta una ottima risorsa termica per macchine a ciclo frigorife-ro, ne sono l’esempio alcune recenti installazioni limitrofre: • Portopiccolo a Sistiana,

• Salone degli Incanti a Trieste, • Ex Magazzino Vini.

Questi ultimi infatti integrano delle loro centrali di generazione pompe di calore con sistemi di scambio a mare a circuito aperto. Recenti sviluppi delle macchine frigorifere e il progressivo de-cremento delle domanda termica configurano l’acqua di mare come risorsa principe nelle zono costiere, infatti risulta essere un’ottima fonte rinnovabile locale, che garantisce ottime pre-stazioni nel tempo mitigando la formazione di isole di calore urbane.

Figura 32:

Installazione del sistema di scambio a mare del Salone de-gli Incanti (TS) - fotogramma da video elaborato dall’autore.

Figura 35:

Installazione del sistema di scambio a mare del Salone de-gli Incanti (TS) - fotogramma da video elaborato dall’autore.

Figure 36:

Esempi di installazione dei sistemi di scambio a mare. Dall’alto in sinistra: circuiti appoggiati al fondo marino; installazione su dighe foranee; installazione su opere a mare come banchine; installazione sotto il fondo marino.

Utilizzare in modo sostenibile l’energia termica immagazzina-ta nel mare, sia in applicazioni diffuse che puntuali, eventual-mente integrata con altre RES disponibili in sede locale, è un potenziale metodo per transitare gli attuali sistemi energetici in sistemi a logica smart.

La potenza termica prelevabile dall’acqua di mare è stimabile in base alla posizione dei sistemi di scambio e viene valutata veri-ficando la circolazione di bacino, in modo che si possa estrarre energia senza provocare variazioni significative all’ecosistema, dovuti principalmente a causa delle modificazioni di tempera-ture.

A valle di ciascun punto di prelievo infatti va caratterizzata la geologia e la geofisica del fondo marino e prodotto uno studio in dettaglio per il posizionamento di scambiatori.

Figure 37:

Esempi di biofouling negli smabiatori a mare - fonte www.tempco.it.

Nell’ipotesi di sistema a circuito chiuso risulta possibile consi-derare l’installazione di circuiti di scambio termico in elementi immersi in a mare come banchine, dighe foranee, frangiflutti, etc… In questo modo si ottimizzano le capacità di scambio ter-mico e si sfruttano le caratteristiche di inerzia termica degli ele-menti che le contengono.

Oppure, in maniera combinata o alternativa e nel caso in cui i fondali lo permettano, proponiamo l’interramento di circuiti di scambio termico sul fondo marino, con modalità analoghe a quelle utilizzate a terra per la posa delle sonde geotermiche orizzontali.

Il circuito chiuso è infatti da preferire in quanto fenomeni di bio-fouling implicano repentini interventi manutentivi di pulizia e l’immissione di agenti chimici a mare. Il fenomeno è conosciuto in ambito di motori navali, nei sistemi di scambio termico per il raffreddamento dei motori.

Figura 38:

Proposta di start-up che affronta il tema dello scambio termico a mare per al rifun-zionalizzazione degli edifici. Proposta svilupata in collabo-razione con OGS e FIT - elabo-razione grafica dell’autore.

Linee guida omogenee per la riqualificazione