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3 Risposta all’emergenza ambientale Previsione e/o Ricerca del comportamento e Rilevazione della

Nel documento emergenze Quaderni (pagine 84-89)

so-stanza disciolta

MODELLISTICA, SOFTWARE(ChemSIS, 3D Chemical Transport and Water Quality Model ChemMap…) :

input: parametri chimico-fisici della sostanza, condizioni meteomarine, sorgente sver-samento. Possibili difficoltà di acquisizione di informazioni accurate in tempo reale. Ambiti di applicazione e limiti sono peculiari. Valutare le casistiche e i limiti di appli-cazione del singolo modello.

Non può mai sostituire il monitoraggio in campo. MONITORIAGGIO ATTRAVERSO IL CAMPIONAMENTO*:

prelievo di acqua per mezzo di specifici campionatori (bottiglie niskin) e conserva-zione dei campioni da inviare in laboratorio.

MONITORAGGIO ATTRAVERSO STRUMENTI DI MISURA IN SITU*#:

acquisizione dei parametri chimico-fisici della colonna d’acqua con sonde multipa-rametriche e determinazioni analitiche della sostanza in campioni di acqua, attra-verso strumentazioni portatili e da campo (es. GC-MS, GC-FID, GC-PD, IR, ecc.).

*È buona norma consultare o collaborare con laboratori di riferimento di strutture pubbliche per le pratiche di campionamento e misurazioni in situ.

#Equipaggiamento completo in dotazione delle unità di intervento più avanzate.

Strategie di Intervento

PRIMO INTERVENTO:

arresto del rilascio di sostanza dalla sorgente, operazione di allibo del carico residuo o traino della nave in “aree rifugio”.

TECNICA DI CONTENIMENTO, BUBBLE CURTAIN:

contenimento dello sversamento con la predisposizione di una barriera di bolle d’aria nella colonna d’acqua. Idonea solo per bassi fondali e acque calme.

INTERVENTO CON AGENTI NEUTRALIZZANTI:

in caso di incidenti con sostanze che inducono forti variazioni di pH (es. sversamenti di acidi: bicarbonato di sodio-NaHCO3; sversamenti di basi: bifosfato di sodio-NaH2PO4). Applicabile solo per piccoli sversamenti, in aree confinate e in assenza di correnti. TECNICHE DICLEAN UP CON UNITÀ MOBILI:

impiego di unità mobili che aspirano l’acqua contaminata per procedere al tratta-mento di depurazione (es. adsorbitratta-mento su carboni attivi, argille, ecc.; resine scam-biatrici di ioni; agenti flocculanti). Applicabile solo per bassi fondali e acque calme. TECNICA DEL RILASCIO CONTROLLATO:

valutare la strategia del rilascio controllato della sostanza ancora immagazzinata a bordo della nave (o cisterne o container), con minaccia di rilascio massiccio. OPZIONEZERO:

valutare la possibile scelta del non intervento: spesso è impossibile recuperare la so-stanza disciolta in acqua e si tende a sfruttare il processo naturale di dispersione/dilui-zione ad opera delle correnti e l’effetto tampone della colonna d’acqua.

Indagini ambientali

1. Analisi chimiche ed ecotossicologiche su campioni di acqua contaminata dalla so-stanza e/o su soso-stanza pura se reperibile.

2. Analisi chimiche e studi su biomarkers di specie stanziali che vivono lungo la co-lonna d’acqua.

È necessario eseguire sempre analoghe indagini in aree scelte come riferimento.

Costa/

porto apertoMare

solo aree portuali solo aree

SCHEDA 3 - SOSTANZE PREVALENTEMENTE solubili

Sostanze aventi Solubilita’ >5%

3

Alcuni esempi di HNS rientranti nella presente categoria

di sostanze chimiche

Nome Gruppo SEBC Principali Caratteristiche/Pericoli

Acetone DE

Altamente infiammabile e facilmente biode-gradabile in ambiente marino. Interferisce con l’uso del mare per la sua infiammabilità. Idossido di Sodio

in soluzione 50% D

Elevato potere irritante/corrosivo che deter-mina forti limitazioni/interferenze sugli usi del mare. Provoca alterazioni di pH e un pericolo

per l’ambiente marino per pH>9.

Metil etil chetone DE

Altamente infiammabile e facilmente biode-gradabile in ambiente marino. Interferenza sull’uso del mare data la sua infiammabilità. Metilammina

(soluz.) DE

Liquido infiammabile e corrosivo, produce composti tossici per combustione. Facilmente

biodegradabile. Tossico per organismi acquatici e mammiferi, è anche agente mutageno. Determina interferenze altamente invasive sull’uso del mare.

Ossido di propilene DE

Irritante/corrosivo, facilmente biodegradabile, carcinogenico, mutageno, tossico per la

ri-produzione. Determina interferenze alta-mente invasive sull’uso del mare.

SCHEDA 3 - SOSTANZE PREVALENTEMENTE solubili

Sostanze aventi Solubilita’ >5%

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Riferimenti Bibliografici

HELCOM, 2002. Manual on Co-operation in Response to Marine Pollution within the framework of the Convention on the Protection of the Marine Environment of the Baltic Sea Area (Helsinki Convention), Volume 2, 1 December. Available at

http://www.helcom.fi/stc/files/ResponseManual/ResponseManualVol_2.pdf

GESAMP (TMO/FAO/UNESCO-TOC/WMO/WHO/TAEA/UN/UNEP Joint Group of Experts on the Scientific Aspects of Marine Environmental Protection), 2002. Revised GESAMP Hazard Evaluation Procedure for Chemical Substances Carried by Ships. Rep. Stud. GESAMP No. 64, 126 pp.

EMSA- European Maritime Safety Agency, 2011. Report Safe Platform Study, No./DNV Reg No,: 3/133MW6V-4 Rev 1, 2001-09-01

EMSA- European Maritime Safety Agency, 2007. HNS Action Plan- Action Plan for Hazardous and Noxious Substances Pollution Preparedness and Response. pp. 78. IMO, 2000. Manual on Chemical Pollution. Problem Assessment and Responce Arrangements. Section 1. 1999 Edition. London IMO, 2000. pp. 111.

HASREP project “Response to harmful substances spilled at sea”, 2005. WP4, Project co-funded by the European Commission under the community framework for cooperation in the field of accidental or deliberate marine pollution. Available at

SCHEDA 4: Intervento in caso di Sversamenti

di Sostanze Chimiche AFFONDANTI

I chimici che affondano vanno potenzialmente a contaminare i fondali marini e a volte persistono nei sedimenti. La risposta allo sversamento di tali sostanze prevede, in taluni casi, il recupero dei chimici e del sedimento contaminato. Particolare attenzione va riservata alle fasi di stoccaggio e allo smaltimento dei sedimenti contaminati, e quindi ai loro costi.

In acque costiere, possono essere impiegate delle draghe meccaniche e unità di pompe/vuoto. L’impiego di videocamere montate su ROV può essere utile a identificare i chimici inabissati e a supervisionare e coordinare le operazioni di recupero.

In caso d’incidenti in alto mare occorre valutare, attraverso un’analisi costi-benefici, il rischio determinato dalla permanenza e abbandono di prodotto sul fondo, con i costi e le possibilità, anche tecniche, d’individuazione e recu-pero dello stesso.

SCHEDA 4 -

SOSTANZE affondanti

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Applicabile ai gruppi del SEBC Code: S, SD

QUADRO SINOTTICO 1. Proprietà delle sostanze

del SEBC Code: S, SD e comportamento 2. Destino 3. Prime misure di intervento

4. Aree di esclusione

e interdizione all’emergenza ambientale5. Risposte

6. All. I - Caratteristiche HNS “che affondano” maggiormente movimentate

SCHEDA 4 -

SOSTANZE affondanti

4

Comportamento in ambiente marino:

dispersione nella colonna d'acqua e accumulo finale sui fondali; dispersione e deriva della sostanza sul fondale; eventuale solubilizzazione; eventuali reazioni chimiche, penetrazione nei sedimenti, ecc. Tali processi dipendono dalle caratteristiche della sostanza e principalmente dalle condizioni meteo-marine e batimetriche della zona marina interessata.

Applicabile ai gruppi SEBC Code: S, SD

(e alle sostanze prevalentemente solubili e/o volatili (D DE) aventi densità > acqua)

Principali caratteristiche chimico-fisiche

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