• Non ci sono risultati.

Dalle analisi multivariate emerge un’associazione tra asma e ristrutturazione completa degli edifici scolastici [OR: 2.54 (IC 95% 1.29-4.97)], ma non essendoci, per le nostre conoscenze, studi riportanti tali evidenze, non è possibile effettuare un confronto diretto. D’altro canto, è stata riportata insorgenza d’asma, considerando anche ipersensibilità e sintomi, in relazione a superfici appena verniciate [OR 1.50 (IC 95% 1.00-2.40)], a mobilia di legno nuova [OR 2.30 (IC 95% 1.20- 4.50)] e recenti pitture murali [OR 2.20 (IC 95% 1.10-4.50)] [3].

Solitamente, nella letteratura, l’asma o i sintomi correlati all’asma sono associati all’umidità e alla muffa, come emerge, per esempio, in un campione di bambini russi [OR 1.79 (IC 95% 1.41-2.27)], in adulti filandesi [OR 1.54 (IC 95% 1.01-1.32)] e in un campione di adulti svedesi [OR 1.80 (IC 95% 1.10-3.00)] (4, 5, 6 rispettivamente). Anche nello studio italiano SIDRIA-2 (Studi Italiani sui Disordini Respiratori dell’Infanzia e l’Ambiente) l’asma è risultato associato a muffa e umidità sia nei bambini [OR 1.80 (IC 95%1.41-2.30)] sia negli adolescenti [OR 1.89 (IC 95% 1.38-2.59)] (Simoni et al. 2005). Nel nostro studio gli attacchi d’asma sono risultati significativamente associati ai segni visibili di muffa [OR 9.66 (IC 95% 1.48-63.1)], con un valore di rischio più elevato rispetto a quanto emerso in un campione di bambini cinesi in ambiente scolastico (OR 2.40: P < 0.05) [7]. Dall’analisi multivariata emerge l’associazione tra tosse/catarro e fumo attivo: OR 2.37 (IC 95% 1.21-4.63) nei fumatori; OR 2.17 (IC 95% 1.09-4.32) negli ex fumatori. Emerge anche un'associazione con sibili nel torace: OR 7.58 (IC 95% 2.50-22.96) per i fumatori, OR 4.48 (IC 95%

1.31-15.53) per gli ex fumatori; Anche la difficoltà di respiro con sibili negli ultimi 7 giorni è associata all’abitudine al fumo: OR 4.55 (IC 95% 1.30-15.90) per gli ex fumatori.

Questi risultati sono in linea con un report dell’OMS che ha mostrato come fra i più importanti fattori di rischio per le malattie croniche respiratorie vi sia il fumo di tabacco, oltre all’esposizione ad inquinanti ambientali e l’esposizione lavorativa (8). Un’importante revisione di Viegi et al ha mostrato come vi sia sufficiente evidenza scientifica per parlare di una relazione causale fra fumo attivo e mortalità/morbidità dovuta alle broncopneumopatie cronico ostruttive (9).

Dai nostri risultati è stato riscontrato un OR 0.57 (IC 95% 0.33-0.96) indicativo di possibile ruolo dell’esposizione a muffa come fattore protettivo per la rinite allergica; contrariamente nella letteratura emerge un'associazione significativa tra umidità o muffa e rinite allergica (nei bambini), con OR 3.2 (IC 95% 0,7-3,5) [10]. I medesimi risultati sono stati riscontrati anche in un campione di bambini australiani (OR 1.51 (IC 95% 1.31-1.74) e in un campione di adolescenti cinesi [(OR 1.37 (IC 95% 1.03-1.83)] (11, 12, rispettivamente).

La presenza di scarafaggi è risultato un fattori di rischio per sintomi allergici negli ultimi 7 giorni (cutanei, oculari e rinitici): OR 1.78 (IC 95% 1.00-3.16) per i sintomi cutanei, OR 2.01 (IC 95%

1.20-3.37) per i sintomi oculari, OR 2.06 (IC 95% 1.20-3.52) per i sintomi rinitici; tali risultati sono in linea con la letteratura internazionale che mostra associazione fra esposizione agli scarafaggi in ambiente domestico e rinite allergica, un recente studio francese ha infatti mostrato come in una coorte di nati tale esposizione sia associata all’insorgenza di rinite allergica [(OR 3.15 (IC 95%

1.67-5.96)] [13].

6.2: Conclusioni

Lo studio ha evidenziato che la scarsa qualità dell’aria indoor, unitamente alla scarsa igiene scolastica, ha significativi effetti negativi sulla salute respiratoria allergica degli insegnanti. Per quanto concerne le scuole, si sottolinea la datata età degli edifici e la diffusione di muffa e scarafaggi al loro interno, nonché luoghi frequentati da insegnanti e bambini con importante presenza di polvere (aule, corridoi, bagni), ricordando che questi allergeni sono i maggiori fattori implicati nell’insorgenza di sintomatologie allergiche. Si mettono in rilievo, inoltre, l’irrisoria presenza di sistemi di ventilazione meccanica nei luoghi di permanenza degli insegnanti, necessari per la fornitura di un adeguato ricambio d’aria pulita, ed il mancato rispetto del divieto di fumo in parte delle scuole, mantenendo la tematica dell’esposizione a ETS, molto dibattuta negli anni passati, ancora di attuale interesse negli ambienti confinati e con particolare riguardo alle scuole. In questo contesto ambientale sono state rilevate associazioni significative tra sintomi o patologie, quali asma e attacchi d’asma, fischi e sibili, sintomi rinitici, sintomi cutanei, sintomi oculari, mal di

testa e malessere, rapportate alle condizioni ambientali precedentemente esposte. Nonostante siano emerse importanti evidenze dal presente studio, in esso vi sono alcuni limiti, quali la ridotta numerosità del campione indagato e l’impossibilità di confrontare i nostri risultati con studi concernenti le stesse problematiche data la scarsità di studi in letteratura improntati sugli insegnanti come categoria di lavoratori esposti a inquinamento indoor e a particolari condizioni ambientali, quali sono quelle in cui si inseriscono. Tuttavia le evidenze emerse da questo studio potrebbero fornire alcune indicazioni da considerare in future indagini volte alla tutela di questa categoria di lavoratori, evidenziando la necessità di estendere l’implementazione delle linee guida per la prevenzione e la tutela dei bambini dai rischi dovuti ad una scarsa qualità dell’aria nelle scuole anche agli insegnanti. Un primo passo in questa direzione potrebbe essere applicare il concetto di ufficio anche alle scuole, estendo anche la valutazione della Sindrome da Edificio Malato (SBS) in tali ambiti, e uniformando tutte le condizioni ambientali, spaziali e microclimatiche.

Bibliografia

Introduzione

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2) Carta dei Servizi Scolastici (Titolo III-DPCM 7 giugno 1995). G.U. n. 138 del 15-6-1995) tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavor. DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81 (GU n.101 del 30-4-2008 - Suppl. Ordinario n. 108 )

3) Indicazioni riepilogative per il Programma annuale delle istituzioni scolastiche per l’anno 2010. Circolare Ministeriale n° 9537 del 14 dicembre 2009. MIUR

4) Clements-Croom D. J., Awbi H. B., Bako -Biro Zs, Kochhar N., Williams M.   Ventilation rates in schools. Elsevier. Building and Environment 43 (2008) 362-367.

5) http://www.ashrae.org/

Capitolo 2

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4) Simoni M, Annesi-Maesano I, Sigsgaard T, Norback D, Wieslander G, Nystad W, Canciani M, Sestini P, Viegi G. School air quality related to dry cough, rhinitis and nasal patency in children. Eur Respir J 2010;35:742-749

5) D. Lgs. 155/2010 - allegato XI, paragrafo 1 e Direttiva 2008/50/C - allegato XI, punto B (GU n. 216 del 15-9-2010 - Suppl. Ordinario n.217)

6) Parere istituto superiore di Sanità 2003 http://ctntes.arpa.piemonte.it/Bonifiche/Docu- menti/ValoriLimite/111TRICLOROETANO_03.doc

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Capitolo3

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2) Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. (GU n. 101 del 30-4-2008- Suppl. Ordinario n. 108). 3) Indicazioni riepilogative per il programma annuale per l’anno 2010. Circolare Ministeriale n°

9537 del 14 dicembre 2009. MIUR

4) Norme tecniche aggiornate relative all'edilizia scolastica, ivi compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica. D.M. 18 dicembre 1975. (GU n. 29 del 2 febbraio 1976).

5) Norme per l'edilizia scolastica. Legge 11 gennaio 1996, n. 23. (GU n. 15 del 19-1-1996)

6) https://www.ashrae.org/standards-research--technology/standards-

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7) http://aliquantum.rs/wp-content/uploads/2011/11/ISO-7730-1994.pdf

8) http://store.uni.com/magento-1.4.0.1/index.php/uni-en-13779-2008.html

10) http://www.cslp.it/cslp/index.php? option=com_docman&task=doc_download&gid=7&Itemid=10

11) Indicazioni tecniche per la gestione degli impianti per la prevenzione della legionellosi negli impianit. Linee-guida prevenzione e controllo legionellosi del 4 aprile 2000 (G.U. n. 103 del 05-05-2000)

12) Linee Guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione. Accordo Stato-Regioni del 5. 10. 2006. (G.U. del 3.11.2006, S.G. n.256) 13) “recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti

all'interno degli edifici". D.M. n. 37 del 28/01/2008- Regolamento concernente l'attuazione dell'art. 11- quaterdecies. Comma 13, lettera a) della Legge n. 248 del 02.12.2005. (GU n. 281 del 2-12-2005- Supplemento Ordinario n. 195)

14) Arredamenti scolastici. Tavolini e sedie. UNI 7713 D.M. 2 marzo 1978. (G.U. n.100 del 12- 4-78)

15) Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE, 90/679/CEE, 93/88/CEE, 95/63/CE, 97/42/CE, 98/24/CE, 99/38/CE, 99/92/CE, 2001/45/CE, 2003/10/CE, 2003/18/CE e 2004/40/CE ri- guardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro. DECRETO LEGISLATIVO 19 settembre 1994, n. 626 (GU n.265 del 12-11-1994 - Suppl. Ordinario n. 141 )

16) Linee guida per la tutela e la promozione della salute negli ambienti confinati (Accordo tra Ministro della Salute, Regioni e Province autonome), (G.U. del 27 novembre 2001, n.276, SO n. 252)

17) www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/

Discussione

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