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MATERIALI e METOD

6.4 Risultati analisi sierologica

Per 127 campioni raccolti durante il campionamento è stato possibile effettuare l’analisi sierologica. La loro distribuzione nelle 7 aree di indagine è riportata nella tabella sottostante.

Area N° campioni totali N° campioni sierologia % campioni con analisi sierologica 1 22 16 72,73 2 19 7 36,84 3 69 44 63,77 4 46 18 39,13 5 75 14 18,67 6 50 28 56,00 totale 281 127 45,20

Tab. 6.4.1 Ripartizione per area dei campioni utilizzati per l’analisi sierologica

Pagina | 72 Tab. 6.4.2 Positività alla malattia dall’analisi sierologica per area (valori assoluti)

La positività alla malattia è risultata variabile nelle diverse aree dal 50 al 85,71%

Tab. 6.4.3 Positività alla malattia dall’analisi sierologica per area espressa in percentuale

Area Positivi (n°) Negativi (n°)

1 8 8 2 1 6 3 12 32 4 5 13 5 4 10 6 4 24 totale 34 93

Area Positivi (%) Negativi (%)

1 50,00 50,00 2 14,29 85,71 3 27,27 72,73 4 27,78 72,22 5 28,57 71,43 6 17,39 82,61 totale 26,77 73,23

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Dall’analisi sierologia non emergono differenze di positività significative tra i due sessi.

Fig. 6.4.4 Positività alla malattia dall’analisi sierologica per sesso

Al contrario esiste una differenza tra le differenti classi di età.

Fig. 6.4.5 Positività alla malattia dall’analisi sierologica per classi di età.

0,00 20,00 40,00 60,00 80,00 100,00 120,00 M F Ind P erc en tu al e Sesso Negativi Positivi 0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 < 1 1-2 > 2 P e rc en tu al e anni di Età

Pagina | 74 Fig. 6.4.6 Positività alla malattia dall’analisi sierologica per classi di sesso e ed età. 0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 60,00 70,00 M F P erc en tu al e Sesso < 1 1-2 > 2

Pagina | 75 6.5 Risultati analisi virologiche

Sono stati analizzati mediante Real PCR 399 tamponi nasali e genitali rispettivamente 260 tamponi nasali e 139 genitali (dei quali 48 maschi, 88 femmine e 3 cinghiali di sesso indeterminato).

Fig. 6.5.1. Ripartizione dei campioni per tipologia e sesso

I tamponi nasali sono stati prelevati quasi in misura uguale (111 maschi, 127 femmine), al contrario i tamponi vaginali sono numericamente quasi il doppio rispetto ai tamponi prepuziali rispettivamente: 90 e 49.

Gli animali di sesso indeterminato sono stati 22.

I campioni positivi alla PCR sono stati 43 dei quali 17 (6,54%) tamponi nasali e 26 (18,71%) tamponi genitali.

0 20 40 60 80 100 120 140 M F Ind M F

Tamponi Nasali Tamponi Genitali

P e rc e n tu al e

Pagina | 76 Fig. 6.5.2 Positività alla malattia per tipologia di campione

Nei tamponi nasali positivi la ripartizione tra i due sessi è leggermente spostata a favore dei maschi 9, 7 femmine ed 1 cinghiale di sesso indeterminato. Al contrario per i tamponi genitali sono le femmine ad essere sensibilmente superiori ai maschi: 23 campioni contro 3 maschi.

Fig. 6.5.3 Positività alla malattia per tipologia di campione e sesso

6,53 18,70 0 2,5 5 7,5 10 12,5 15 17,5 20

Tamponi Nasali Tamponi Genitali

P erc en tu al e Tipologia di tampone 0 5 10 15 20 25 30 35

Tamponi Nasali Tamponi Genitali

P e rc e n tu al e Tipologia di tampone Ind F M

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Due soli campioni, entrambi tamponi nasali di due femmine una giovane ed una adulta, sono risultati positivi alla sierologia ed alla PCR.

Tamponi genitali e Tamponi nasali hanno mostrato una diversa distribuzione della positività alla malattia tra le tre fasce di età considerate.

La positività dei tamponi genitali è pressoché simile nei maschi piccoli (meno di un anno) e negli animali adulti. Differentemente le femmine registrano un valori differenti nelle tre classi con un massimo nella classe piccola e poi valori crescenti nel passaggio da giovani a femmine adulte.

Fig. 6.5.4 Positività alla malattia dei tamponi genitali per sesso ed età

0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 25,00 30,00 35,00 40,00 45,00 < 1 1-2 > 2 Ind P e rc e n tu al e Anni di Età Maschi Femmine

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Al contrario la positività nei tamponi nasali aumenta nei maschi con il progredire dell’età, mentre le femmine non risultano positive sotto l’anno e presentano valori simili nelle altre due classi di età. Il confronto è stato ottenuto da un numero di campioni analizzato per le diverse classi e sessi è molto simile.

Fig. 6.5.5 Positività alla malattia dei tamponi nasali per sesso ed età

0,00 2,00 4,00 6,00 8,00 10,00 12,00 < 1 1-2 > 2 P erc en tu a le Anni di Età

Pagina | 79 6.6. Risultati analisi virologica sui feti

Delle 24 femmine con feti, 4 sono risultate positive all’analisi tramite PCR (16,67%), così come 6 dei 19 feti totali. La percentuale di feti positivi per ogni femmina è variata dal 20 al 40% con una media di 31,58.

Fig. 6.6.1 Positività alla malattia nei feti di quatto femmine positive.

0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 25,00 30,00 35,00 40,00 45,00 1 2 3 4 P e rc e n tu al e Femmine

Pagina | 80 6.7 Effetti della malattia sulla popolazione

In provincia di Pisa mancano dati di censimento della specie. Pertanto abbiamo ipotizzato due diverse percentuali di prelievo pari al 60 e 70% della popolazione, e basandoci sul dati del nostro campionamento abbiamo stimato maschi e femmine.

Prelievo popolazione Popolazione stimata Femmine stimate 60 % 10.123 5307 70 % 8677 4549

Tab. 6.7.1 Stima della popolazione di cinghiale e delle femmine in provincia di Pisa.

Sulla base del n° di femmine abbiamo calcolato il n° di piccoli prodotti ipotizzando che si riproducano il 50% delle femmine giovani e del 90% femmine adulte, se pure con un n° medio di feti differente nelle due classi. La ripartizione delle femmine nelle tre classi di età ed il n° di feti per le femmine adulte sono stati basati sul nostro campionamento, mentre il n° medio di feti per le femmine giovani è stato ipotizzato inferiore del 50% rispetto alle adulte.

Sono state formulate due ipotesi a seconda della stima del n° di femmine presenti nella popolazione di cinghiali della provincia di Pisa.

Pagina | 81 Ipotesi A n° femmine 4.549

Anni di età

Femmine

(% che si riproducono) Media feti Piccoli stimati

0-1 0 0 0

1-2 50 3,0 1.892

> 2 90 6,29 10.603

Tab. 6.7.3 Stima della n° di nuovi nati - ipotesi A.

Ipotesi B n° femmine 5.307

Anni di età

Femmine

(% che si riproducono) Media feti Piccoli stimati

0-1 0 0 0

1-2 50 3,0 1.892

> 2 90 6,29 10.603

Tab. 6.7.4 Stima della n° di nuovi nati - ipotesi B.

Nella prima ipotesi il totale del n° di piccoli potenziale è 12.495, nella seconda ipotesi 14.577 piccoli, con una differenza di 2.082 capi.

Pur ipotizzando una mortalità dovuta a cause naturali ed alla malattia di Aujezsky del 50% avremmo una popolazione in entrambi i casi in crescita

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con valori che supererebbero abbondantemente il prelievo medio annuale.

Dal 2005 al 2010 in provincia di Pisa sono stati abbattuti nei due ATC dalle squadre di caccia in battuta, in media 4.500 cinghiali l’anno.

Stando al numero medio di feti registrato in questo studio e dalla bibliografia (Massei et al., 2006; 1996) basterebbero un numero di femmine tra 700 e 900 capi per produrre un numero sufficiente di piccoli tale da mantenere stabile la popolazione.

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CAPITOLO 7

DISCUSSIONE

Pagina | 84 7. DISCUSSIONE

La sieroprevalenza della Malattia di Aujeszky nella popolazione di cinghiali in provincia di Pisa mostra un’elevata variabilità negli anni e tra le diverse aree. Analoga indagine nel 2006 aveva evidenziato una sieroprevalenza del 49% (Verin et al., 2006), passata a distanza di tre anni a circa il 27%. Questo risultato può essere spiegato anche dalla maggiore dimensione del campione rispetto alle precedenti indagini (Lari et al., 2006).

La differenza di positività alla malattia nelle sei aree oggetto di indagine è statisticamente significativa (P < 0,05) e fa registrare valori estremi nelle due aree dove vengono abbattuti meno cinghiali con una positività massima nell’Area 1 (Monti Pisani) e di poco più del 14% nell’Area 2, a cavallo dei comuni di S.Miniato, Palaia e Peccioli. Nel resto della provincia la media si attesta a valori intorno al 25% di sieroprevalenza.

Le oscillazioni dei valori di sieroprevalenza sia negli anni che nelle aree possono essere spiegate dagli alti tassi di prelievo cui la specie è sottoposta dall’attività venatoria che possono raggiungere punte del 100% della popolazione pre-parti.

Non esistono differenze significative di sieroprevalenza tra i sessi, mentre questa risulta statisticamente rilevante nella classi di età in particolare nei piccoli e soprattutto nei cinghiali adulti.

Pagina | 85 Fig. 7.1 Positività alla malattia nelle sei aree

Dall’analisi virologica tramite SYBR Green PCR emergono diversi dati interessanti. Per esempio dal nostro studio si evince che l’escrezione del virus è massima per via venerea rispetto alla via respiratoria.

La positività dei tamponi genitali è infatti circa tre volte superiore alla positività dei tamponi nasali, rispettivamente 18,71 e 6,54 ed è statisticamente significativa (P = < 0,01).

Le vie di escrezione del virus della malattia di Aujeszky nel cinghiale sono simili a quelle osservate nel suino, dove però la via di trasmissione principale risulta quella respiratoria.

Altro dato interessante registrato in questo studio è costituito dalla differente positività dei tamponi genitali nei sessi.

0 10 20 30 40 50 60 1 2 3 4 5 6 P erc en tu al e Area

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Questo dato molto più alto nelle femmine (P < 0,01) può trovare spiegazione nella biologia riproduttiva della specie. Nel cinghiale se pure entrambi i sessi raggiungono la maturità fisiologica ad un anno di età, i maschi difficilmente prendono parte agli accoppiamenti prima del 4° -5° anno di età, quando conquistano la maturità sociale. La specie è poliginica pertanto aumenta la possibilità dei maschi di contrarre la malattia man mano prendono parte agli accoppiamenti.

Diversamente nei tamponi nasali non vi sono differenze significative tra i sessi, mentre emerge un aumento della positività nei tamponi nasali con il progredire dell’età dei maschi ( anche se non significativo).

I valori di positività alla malattia registrati attraverso le tre metodologie evidenziano come una percentuale importante della popolazione di cinghiali sia venuta a contatto con il virus di Aujeszky e come una gran parte di essa funga da escretrice del virus per via venerea o aerea.

26,77 6,54 18,71 0 5 10 15 20 25 30

sierologia Tamponi nasali Tamponi genitali

P erc en tu al e

Fig. 7.2 Percentuali di positività alla malattia registrati con le tre diverse metodologie

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Per quanto riguarda l’analisi della produttività e la ricerca della malattia di Aujeszky nei feti, le femmine trovate gravide sono state in percentuale bassa probabilmente a causa del periodo di campionamento legato necessariamente al prelievo in battuta e di conseguenza al calendario venatorio.

Nell’ambito degli ungulati italiani il cinghiale è sicuramente la specie quella con il più alto Incremento utile annuo. Tuttavia le condizioni ambientali sono determinanti sulla percentuale di femmine che prende parte alla riproduzione e sul numero di piccoli prodotti.

Nel nostro studio il rapporto tra i sessi è notevolmente differente prima della nascita rispetto a quanto campionato e ai dati degli abbattimenti realizzati in regime di controllo da febbraio a settembre (Abbattimenti art. 37 L.R.3/94).

Feti Campionamento Abbattimenti in controllo Rapporto

M: F 1 : 0,77 1 : 1,21 1 : 1,24

Tab. 7.1 Rapporto sessi nel cinghiale in provincia di Pisa registrato con tre metodologie differenti

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Pedone et al., 1995 hanno registrato un rapporto sessi uguale tra maschi e femmine in quattro diverse aree della Toscana tra cui l’Alta Val di Cecina compresa in tre delle nostre aree di studio.

È probabile che anche per il cinghiale vi sia una diversa mortalità in fase giovanile come registrato per altre specie di ungulati ad es. il capriolo (Varuzza, 2005).

Per quanto riguarda l’influenza della malattia di Aujeszky, dal nostro studio è stata rilevata una differenza di n° medio di feti tra femmine sane (6,6 feti/femmina) e malate (4,74 feti/femmina). Nonostante questo i dati in nostro possesso si riferiscono a poche femmine probabilmente insufficiente per trarre delle conclusioni.

A prima vista la differenza è di poco superiore al 10% in termini di piccoli prodotti. Ipotesi A Ipotesi B Femmine sane 12.495 14.577 Femmine infette 11.025 12.864 Differenza N° feti 1.470 1.713

Tab. 7.1 Differenza del n° di feti prodotti da femmine sane e femmine infette per la provincia di Pisa sulla base dei risultati di questo studio.

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È ragionevole ipotizzare che la popolazione sia regolata soprattutto dal numero di femmine che si riproducono, condizione fortemente influenzata dall’ambiente e dal peso per le primipare. Purtroppo il dato non è oggetto di verifica da parte delle squadre di caccia.

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CAPITOLO 8

CONCLUSIONI

Pagina | 91 8. CONCLUSIONI

La malattia di Aujeszky nel cinghiale rimane ancora poco conosciuta in particolare la specie sembra aver raggiunto una certa resistenza al virus tale da non subirne i gravi effetti che si registrano nel suino domestico. Dai nostri dati emerge che l’escrezione della malattia avviene prevalentemente per via sessuale, e interessa in misura maggiore animali adulti.

Probabilmente gli alti tassi di prelievo sulla specie condizionano pesantemente non solo la diffusione della malattia, ma anche il suo campionamento e lo studio dell’incidenza nei sessi e nelle diverse età. Tra le metodologie di indagine sia l’analisi sierologica che l’analisi virologica con SYBR Green PCR possono essere impiegate con ottimi risultati anche su larga scala, fornendo un buon rapporto risultati- sforzo/metodologia campionamento e costi. Il campionamento attraverso la raccolta del sangue e dei tamponi nasali e o genitali può essere effettuato con l’aiuto dei referenti delle squadre di caccia al cinghiale previa formazione sulle modalità di campionamento e di conservazione dei campioni.

Pagina | 92

Rimangono da approfondire le relazioni di positività tra feti e femmine, in particolare in aree chiuse tali da permettere e verificare una adeguata sperimentazione.

Per quanto riguarda la dinamica di popolazione la gestione di una specie di così grande importanza nel panorama faunistico italiano non può prescindere da una raccolta di dati biologici indispensabili per pianificarne i piani di prelievo.

Parametri come peso delle femmine, stato riproduttivo, n° di feti e classi di età degli animali abbattuti devono entrare nella norma dei dati raccolti su tutto il territorio provinciale solo così nel giro di pochi anni potremmo sopperire alla mancanza di informazioni sull’entità della popolazione di cinghiali su base provinciale, informazione essenziale per definire la gestione della specie.

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CAPITOLO 9

BIBLIOGRAFIA

Pagina | 94 8. BIBLIOGRAFIA

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