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Il mesotelioma pleurico maligno è un tumore altamente aggressivo, con prognosi infausta e sopravvivenza media compresa tra gli 8 e i 10 mesi. Nonostante una complessa eziologia, la causa predominante del MPM è l'esposizione all'amianto, anche se altri cofattori sospetti includono le fibre di altri minerali, le infezioni da SV40, e le radiazioni . A causa della lunga latenza dopo l'esposizione all'amianto, assistiamo ad una crescita di nuovi casi diagnosticati, nonostante gli sforzi per rimuovere l'amianto dalle strutture. La mancanza di specifici sintomi clinici rende la diagnosi precoce e la diagnosi differenziale spesso incerta, per cui vi è una mancanza di consenso su un sistema di stadiazione e sulla scelta del trattamento. Da un punto di vista citomorfologico il mesotelioma pleurico maligno può essere distinto in tre differenti sottotipi: il sottotipo epitelioide (MPM), il sarcomatoide (SPM) ed il bifasico (BPM). Il primo tipo è il più comune e comprende dal 50% al 70% di tutti i mesoteliomi maligni diagnosticati e dal momento che è il meno aggressivo dei tre sottotipi di cellule, risponde in genere, in modo migliore al trattamento, e offre la migliore prognosi. Per contro, il mesotelioma sarcomatoide rappresenta il 7% al 20% dei casi diagnosticati, ed è il sottotipo più aggressivo. Infine il bifasico o a cellula mista è una combinazione di elementi sia dell’ MPM e sottotipi sarcomatoidi, e rappresenta circa il 20-35% dei mesoteliomi maligni. Nonostante la presenza di liste di geni differenzialmente espressi derivanti da diversi studi, non esistono marcatori specifici e sensibili per il mesotelioma, e la diagnosi differenziale dipende essenzialmente dall'uso di marcatori immunoistochimici classici come calretinina, citocheratina 5/6, mesotelina, e WT. Sebbene questi marcatori immunoistochimici possano

aiutare nella diagnosi differenziale di mesotelioma, nuovi biomarcatori con elevata sensibilità e specificità sono necessari. Con questo scopo, recentemente applicando un’analisi proteomica su estratti proteici di biopsie tissutali di soggetti affetti da MPM di tipo epiteliomorfo, abbiamo condotto uno studio comparativo che ci ha portato all’individuazione di nuovi marcatori proteici di potenziale interesse (prelamin A/C, desmina) che, insieme ai vecchi (quali cartetinina e vimentina), siano di aiuto sia nella diagnosi differenziale del mesotelioma epiteliomorfo che nella medicina occupazionale nel monitoraggio dei soggetti sani esposti all’asbesto [66].

Successivamente abbiamo esteso l’analisi comparativa al sottotipo BPM con l’intento di individuare proteine che potessero aiutare nella diagnosi differenziale spesso difficile per questi sottotipi tramite l’approccio classico dell’ immunoistochimica ma sicuramente importante visto il diverso grado di aggressività di questi tumori, le aspettative di vita e la diversa risposta al trattamento spesso difficile tanto da rendere questo sottotipo decisamente aggressivo rispetto al MPM.

Il lavoro di questa tesi sperimentale è stato quello di condurre una validazione delle proteine trovate differenzialmente espresse dopo analisi proteomica comparativa di campioni di BPM al fine di confermare le differenze di espressione con un approccio che prevede l’utilizzo di anticorpi specifici con la tecnica del Western Blot.

Nello studio preliminare condotto nel nostro laboratorio è stato confrontato il pattern proteico di biopsie pleuriche di pazienti affetti da BPM e pazienti affetti da MPM e soggetti con neoplasia benigna utilizzando analisi bidimensionale accoppiata alla spettrometria di massa. L’analisi

comparativa ha portato all’ individuazione e successiva identificazione di proteine differenzialmente espresse di interesse per BPM. Di seguito è riportato come appare un profilo proteico di un campione rappresentativo di estratti proteici di BPM dopo separazione delle proteine in 2DE mentre in tabella 4.1 sono riportati i nomi delle proteine di interesse, i dati ottenuti dall’analisi di spettrometria di massa (NanoLC ESI MS/MS) che ne ha permesso l’identificazione e i risultati dei diversi confronti.

Figura 4.1: Profilo proteico di un campione dopo separazione delle proteine tramite 2D

Tabella 4.1 # ProteinName ID Gene Name MW pI Match pep. Cov (%) Best Ion Score B-PM/Hyp B-PM/E-PM

th obs th obs F.V p-value F.V p-value

818 Alpha-enolase P06733 ENO1 47 53 7.01 6.83 6 20 82.2 2 0.0194 1.3 0.0162

942 Keratin, type II cytoskeletal 7 P08729 KRT7 51 49 5.39 5.32 13 34 80.8 3 0.0007 1.2 n.s.

1033 Dolichyl-diphosphooligosaccharide-- protein glycosyltransferase 48 kDa subunit P39656 DDOST 51 45 6.09 5.6 3 8 78.9 2 0.0038 2.6 0.0001 1044 Alpha-enolase P06733 ENO1 47 44 7.01 6.26 12 39 102.6 2.1 0.0125 1.3 n.s. 1048 Gamma-enolase P09104 ENO2 47 44 4.91 4.83 3 9 74.8 12.2 0.0007 6 0.00002

1049 Rab GDP dissociation inhibitor

beta

P50395 GDI2 51 44 5.00 5.89 7 16 74.1 2.3 0.0074 2 0.0157

1050 Rab GDP dissociation inhibitor

beta

P50395 GDI2 51 44 5.00 6.06 15 36 80.2 2 0.0050 1.4 n.s.

1071 Alpha-centractin P61163 ACTR1A 43 43 6.19 6.3 7 28 121.9 2.2 0.0119 1.7 0.0180

1139 Septin-2 Q15019 SEPT2 41 41 6.15 6.17 6 30 103.9 2.6 0.0013 1.5 0.0373

1166 Actin-related protein 2 P61160 ACTR2 45 41 6.29 6.29 4 14 71.4 2.7 0.0060 2.1 0.0077

1187 Fibrinogen beta chain P02675 FGB 56 40 8.54 5.55 6 19 109 4.4 0.0003 2.5 0.0021

1426 Annexin A8-like protein 2 Q5VT79 ANXA8L2 37 34 5.45 5.53 11 45 116.1 2.3 0.0010 1.9 0.0062

1490 Annexin A4 P09525 ANXA4 36 33 5.83 5.65 6 19 91.3 2.2 0.0001 1.1 0.0177

1531 Proteasome subunit alpha type-1 P25786 PSMA1 30 32 6.15 6.25 4 24 60.7 2 0.0450 1.2 n.s.

1610 Carbonic anhydrase 1 P00915 CA1 29 30 6.59 6.63 8 43 99.9 1.8 0.0011 3.2 0.0015

1614 Chloride intracellular channel

protein 3

O95833 CLIC3 27 30 5.99 6.0 3 20 72 2.4 0.0069 1.3 n.s.

1629 Carbonic anhydrase 1 P00915 CA1 29 29 6.59 6.19 3 12 71.4 2.3 0.0049 3.2 0.0001

1750 Apolipoprotein A-I P02647 APOA1 31 27 5.56 5.14 2 8 74.6 3.7 0.0229 3.9 0.0001

2001 Peroxiredoxin-2 P32119 PRDX2 22 23 5.66 5.46 7 30 99.5 1.7 0.0004 2.4 0.00001

2185 Alpha-crystallin B chain P02511 CRYAB 20 21 6.76 6.97 4 35 65.2 5.9 3,6E-07 1.1 n.s.

2766 Serum amyloid A-1 protein P0DJI8 SAA1 14 14 6.28 6.05 3 38 83.0 9 0.0002 5 0.0008

2783 Peroxiredoxin-1 Q06830 PRDX1 22 14 8.27 5.61 2 11 45 5.7 0.00001 7.1 0.0001

2846 Protein S100-A11 P31949 S100A11 12 12 6.56 5.87 4 31 59.2 2.7 0.0005 3.2 0.0023

3186 Serum amyloid P-component P02743 APCS 25 29 6.10 5.47 5 26 105.8 2.5 0.0002 2.7 0.00003

Con lo studio attuale abbiamo voluto verificare e confermare, tramite SDS- PAGE e Western Blot, l’effettiva diversità d’espressione delle proteine in questione aumentando il numero dei campioni analizzati. È stata inserita, inoltre, una nuova tipologia di pazienti come gruppo di controllo patologico (carcinoma), così da verificare l’applicabilità di una diagnosi differenziale tra BPM e MPM e le due classi di controllo. In questa seconda fase, dunque, sono stati analizzati i campioni provenienti da 7 soggetti con BPM, 2 soggetti con variante sarcomatoide (SPM), 10 soggetti con MPM variante epiteliomorfa, 4 benigni e 13 affetti da carcinoma polmonare (gruppo di controllo patologico).

La scelta delle proteine su cui è caduta la validazione è stata valutata sulla capacità di queste di differenziare i due sottotipi di mesotelioma pleurico oltre al benigno e dalla presenza in commercio di anticorpi specifici per quelle proteine con gradi di purezza accettabili. Le proteine su cui abbiamo condotto la validazione sono state: serum amylod A1, CLIC3, CRYAB e S100A11. Di seguito sono riportate le immagini delle immunoreazioni ottenute per alcuni campioni rappresentativi di BPM, MPM, Benigno e carcinoma e l’istogramma corrispondente ottenuto dall’analisi di tutti i campioni processati e i valori di significatività ottenuti dai confronti dopo analisi con Mann Whitney.

Figura 4.2: Immunoreazioni per alcuni campioni rappresentativi di BPM, MPM, Benigno e carcinoma e istogramma corrispondente per anticorpi Serum Amyloid A-1 e Clic3

Figura 4.3: Immunoreazioni per alcuni campioni rappresentativi di BPM, MPM, Benigno e carcinoma e istogramma corrispondente per anticorpi Cryab e S100-A11

Assistiamo ad una conferma o ad un incremento dei valori di differenza di espressione ottenuti dopo analisi bidimensionale per tutte le proteine testate nei diversi confronti.

In particolare è confermata la differenza di espressione per la serum amyloid A1 con valori di incremento in BPM verso benigno di 25 volte (p=0.0242), cinque volte superiori rispetto al valore ottenuto dal confronto MPM verso benigno che comunque non risulta significativo e una differenza di espressione di BPM rispetto a MPM di 4.3 volte con p =0.0185. Il potenziale discriminatorio di questa proteine è infine rafforzato dalla totale assenza di espressione della stessa nei campioni di carcinoma polmonare che abbiamo testato e anche nei due campioni di SPM (dato non mostrato) che suggerisce un’ assenza di relazione con la componente sarcomatoide del BPM.

Un simile andamento è quello osservato per S100A11. Gli incrementi di espressione di questa proteina risultano confermati per BPM verso benigno e verso MPM con valori di incremento rispettivamente di 17 e 4.1 e valori di p di 0.028 e 0.034. Incremento non significativo quello osservato per MPM verso benigno. Interessante notare che a differenza della siero amiloideA1 l’espressione della S100A11 si ritrova nei due campioni di SPM come riportato nell’istogramma corrispondente.

Incrementi di espressione confermati anche per CLIC3 in entrambi i sottotipi di mesotelioma ma con differenza di espressione significativa verso il benigno solo per BPM con p=0.0121 e valore di incremento di 18 volte. Di interesse l’espressione di CLIC3 nei due campioni di SPM.

Infine la proteina CRYAB conferma anch’essa la sua differenza di espressione significativa nel BPM rispetto sia a benigno che MPM con valori di incremento del tutto paragonabili a quelli trovati in analisi

bidimensionale: 4.2 volte rispetto a 5.9 volte dal confronto BPM verso benigno, p=0.037; e 5.2 volte rispetto a 6.7 per il confronto BPM verso MPM con p= 0.04. Tuttavia dal confronto con il controllo patologico ossia il carcinoma polmonare questa proteina risulta essere un marcatore tumorale con bassa specificità differenziale.

SAA1 appartiene alle proteine di fase acuta, che vengono prodotte nel fegato in risposta ad infezioni ma anche ad alcuni insulti non infettivi. Nell'uomo, alla famiglia di proteine codificate dal gene SAA1 appartengono SAA1 , l’altamente omologo SAA2 e le meno correlate SAA3 e SAA1. Nel contesto dell’ infiammazione, SAA1 è stata descritta come capace di indurre l'espressione di citochine , di modulare l'adesione cellulare e la migrazione tramite legame con la laminina. Inoltre SAA1 è stata vista indurre l'espressione della metalloproteina MMP-9 tramite legame al recettore del peptide formile like-1 (FPRL1) nei monociti e delle metalloproteine MMP-2, MMP-1 e MMP-3 in tessuto sinoviale umano infiammato. Recentemente incrementi di espressione di SAA1 sono stati descritti in campioni di cancro renale e correlati con il grado di aggressività del tumore e attitudine a metastatizzare inducendo la produzione di MMP9 e aumentando l’invasività cellulare. Un comportamento analogo, tutto da dimostrare, potrebbe spiegare nel nostro caso l’espressione maggiore di questa proteina nel BPM, che abbiamo detto essere il sottotipo più aggressivo di mesotelioma pleurico rispetto a MPM, anche se non ritroviamo riscontro nei due campioni di SPM.

S100 A11 anche conosciuta come S100C o calgizzarrina, è una proteina legante il calcio che appartiene alla numerosa famiglia di proteine S100 coinvolte in numerosi processi biologici. La proteina S100A11 è stata

proposta giocare un ruolo nella endocitosi e nell’esocitosi, nella regolazione dell’attività enzimatica, nella crescita cellulare, nell’apoptosi e nell’infiammazione . S100A11 regola anche la dinamica del citoscheletro e i meccanismi di riparazione del DNA. Recentemente incrementi di espressione di questa proteina in cancri metastatici sono stati correlati alla sua capacità di riparare la membrana delle cellule metastatiche insieme ad annessina 2 facilitando la polimerizzazione della F-actina ed individuandola come un potenziale bersaglio nella terapia.

In conclusione i risultati ottenuti suggeriscono che sulla base di quanto già evidenziato negli studi precedenti l’analisi proteomica può dare utili indicazioni che possono servire nella diagnosi differenziale dei diversi sottotipi del mesotelioma pleurico. Studi ulteriori sono necessari per comprendere se le differenze di espressione osservate sono osservabili anche a livello di fluidi biologici e nella possibilità di monitorare i pazienti professionalmente esposti prima dell’insorgere della patologia.

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Ringraziamenti

Un doveroso ringraziamento al Prof. Antonio Lucacchini ed alla Dott.ssa Laura Giusti che mi hanno permesso di realizzare questo lavoro di tesi nel loro laboratorio di proteomica. Alla dott.ssa Ylenia Da Valle che mi ha seguita nei primi passi di questa esperienza di tesi e alla Dott.ssa Federica Ciregia che è stata sempre presente e disponibile in laboratorio e che mi aiutato enormemente nella stesura di questo lavoro. Ringrazio i dottorandi Isabella e Mario che mi hanno seguita nel lavoro pratico di tesi. Un grazie di cuore a mamma Gloria e papà Mauro che mi hanno permesso di studiare e di raggiungere questo obiettivo così importante; ringrazio mio fratello Mirko che ha sempre creduto in me e mi ha sempre incoraggiata e il mio fidanzato Andrea che mi ha sempre supportata e sopportata ed è la mia anima.

Un grazie speciale alla mia amica Marta con cui sono inseparabile dai tempi del liceo; a Elisa, amica e collega che dal primo giorno ho capito che sarebbe stata parte di me; a Martina, anche lei conosciuta tra i banchi dell’università e che è diventata un’amica vera e a Valeria con cui ho condiviso i più bei momenti della vita universitaria. Alle mie amiche Elodi, Tania e Maria che porto sempre nel cuore e ad Azzurra, l’amica di una vita.

Ringrazio le farmaciste Paola, Annalisa, Teresa ed Erika che mi hanno accompagnata nel percorso del tirocinio e mi hanno insegnato il vero mestiere del farmacista.

Infine un grazie a tutte le persone che ho incontrato in questo percorso e che a loro modo hanno reso bellissima questa esperienza.

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