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4.1. Presenza di catetere nell’arteria: Simulazioni 3D

4.1.3. Risultati

Caso 1.1: diametro arteria: 6 mm; portata: Q1, catetere: concentrico; inclinazione 0°.

In questa posizione il catetere produce una disturbo sul flusso ematico che determina un errore sulla misura di velocità di 3.92% (Tabella 4.1) rispetto al “caso non disturbato” (Caso a.1).

Come si vede dalla Figura 4.5, il profilo è parabolico, anche se si evidenzia nel punto di misura (a 5 mm dalla punta del catetere) un valore massimo più elevato (0.0222440 m s-1) rispetto al Caso a.1 (0.021404 m s-1), dovuto al restringimento della sezione operato dal catetere.

Caso 1.3: diametro arteria: 6 mm; portata: Q1, catetere: concentrico; inclinazione 1°.

Il valore massimo di velocità registrata nel punto di misura è di 0.0223050 m s-1, che risulta più elevato del + 4.21% rispetto al “caso non disturbato” (Caso a.1: 0.021404 m s-1).

Figura 4.3: Profili di velocità, casi non disturbati (diam. 4mm). Velocità [m s-1]al variare della distanza dalla parete arteriosa (Distanza Radiale dalla parete[mm])[1].

Rispetto al caso precedente, Caso 1.1, si vede che il disturbo provocato dal catetere sulla corrente fluida è di entità maggiore. Infatti una maggiore inclinazione aumenta l'ingombro in proiezione dello strumento rispetto alla corrente fluida, provocando un aumento dell'attrito sul flusso sanguigno.

Il valore massimo di velocità registrata nel punto di misura è di 0.0223550 m s-1; mentre per il caso non disturbato (Caso a.2, Tabella 4.1) si ha un massimo di velocità di 0.21404 m s-1. L'errore percentuale, rispetto al “caso non disturbato”, è di 4.35% (Tabella 4.1 e Figura 4.5a).

Figura 4.4: Profili di velocità, casi non disturbati (diam. 6mm). Velocità [m s-1] al variare della distanza dalla parete arteriosa (Distanza Radiale dalla parete[mm]) [1].

Rispetto ai casi precedenti si nota un aumento dell'errore, dovuto, analogamente al caso precedente, all'aumento dell'ingombro in proiezione dello strumento rispetto alla corrente fluida, ed al conseguente aumento dell'attrito sulla corrente fluida.

Caso 1.8: diametro arteria: 6 mm; portata: Q2, catetere: concentrico; inclinazione 0°

In questa posizione il catetere produce una disturbo sul flusso ematico che determina un errore sulla misura di velocità di 3.89% (Tabella 4.1) rispetto al “caso non disturbato” (Caso a.2).

Come si vede dalla Figura 4.5b, il profilo è parabolico, anche se si evidenzia nel punto di misura ( a 5 mm dalla punta del catetere) un valore massimo più elevato (0.147147 m s-1) rispetto al Caso a.2 (0.141642 m s-1), dovuto al restringimento della sezione operato dal catetere.

Caso 1.10: diametro arteria: 6 mm; portata: Q2, catetere: concentrico; inclinazione 1°

Il valore massimo di velocità registrata nel punto di misura è di 0.147492 m s-1, che risulta più elevato del + 4.13% rispetto al “caso non disturbato” (Caso a.2: 0.141642 m s-1).

Rispetto al caso precedente, Caso 1.8, si vede che il disturbo provocato dal catetere sulla corrente fluida è di entità maggiore. Infatti una maggiore inclinazione aumenta l'ingombro in proiezione

dello strumento rispetto alla corrente fluida, provocando un aumento dell'attrito sul flusso sanguigno.

Caso 1.14: diametro arteria: 6 mm; portata: Q2, catetere: concentrico; inclinazione 3°

Il valore massimo di velocità registrata nel punto di misura è di 0.147770 m s-1, che risulta più elevato del + 4.33% rispetto al “caso non disturbato” (Caso a.2: 0.141642 m s-1)

Rispetto ai casi precedenti, Caso 1.8 e Caso 1.10, si vede che il disturbo provocato dal catetere sulla corrente fluida è di entità maggiore. Infatti una maggiore inclinazione aumenta l'ingombro in proiezione dello strumento rispetto alla corrente fluida, provocando un aumento dell'attrito sul flusso sanguigno.

Caso 1.15: diametro arteria: 6 mm; portata: Q3, catetere: concentrico; inclinazione 0°

In questa posizione il catetere produce una disturbo sul flusso ematico che determina un errore sulla misura di velocità di 3.87% (Tabella 4.1) rispetto al “caso non disturbato” (Caso a.3).

Come si vede dalla Figura 4.5c, il profilo è parabolico, anche se si evidenzia nel punto di misura (a 5 mm dalla punta del catetere) un valore massimo più elevato (0.268029 m s-1) rispetto al Caso a.3 (0.258054 m s-1), dovuto al restringimento della sezione operato dal catetere.

Caso 1.17: diametro arteria: 6 mm; portata: Q3, catetere: concentrico; inclinazione 1°

Il valore massimo di velocità registrata nel punto di misura è di 0.268589 m s-1, che risulta più elevato del + 4.08% rispetto al “caso non disturbato” (Caso a.3: 0.258054 m s-1).

Rispetto al caso precedente, Caso 1.15, si vede che il disturbo provocato dal catetere sulla corrente fluida è di entità maggiore. Infatti una maggiore inclinazione aumenta l'ingombro in proiezione dello strumento rispetto alla corrente fluida, provocando un aumento dell'attrito sul flusso sanguigno.

Caso 1.21: diametro arteria: 6 mm; portata: Q3, catetere: concentrico; inclinazione 3°

Il valore massimo di velocità registrata nel punto di misura è di 0.269205 m s-1, che risulta più elevato del + 4.32% rispetto al “caso non disturbato” (Caso a.2: 0.258054 m s-1).

Rispetto ai casi precedenti, Caso 1.15 e Caso 1.17, si vede che il disturbo provocato dal catetere sulla corrente fluida è di entità maggiore. Infatti una maggiore inclinazione aumenta l'ingombro in

proiezione dello strumento rispetto alla corrente fluida, provocando un aumento dell'attrito sul flusso sanguigno.

Caso 2.1: diametro arteria: 6 mm; portata: Q1, catetere: non concentrico; inclinazione 0°.

In questa posizione il catetere produce una disturbo sul flusso ematico che determina un errore sulla misura di velocità di 2.86% (Tabella 4.1) rispetto al “caso non disturbato” (Caso a.1).

Come si vede dalla Figura 4.6a, il profilo è parabolico, anche se si evidenzia nel punto di misura (a 5 mm dalla punta del catetere) un valore massimo più elevato (0.022016 m s-1) rispetto al Caso a.1 (0.021404 m s-1), dovuto al restringimento della sezione operato dal catetere.

Caso 2.3: diametro arteria: 6 mm; portata: Q1, catetere: non concentrico; inclinazione 1°.

Il valore massimo di velocità registrata nel punto di misura è di 0.022060 m s-1, che risulta più elevato del + 3.06% rispetto al “caso non disturbato” (Caso a.1: 0.021404 m s-1).

Rispetto al caso precedente, Caso 2.1, si vede che il disturbo provocato dal catetere sulla corrente fluida è di entità maggiore. Infatti una maggiore inclinazione aumenta l'ingombro in proiezione dello strumento rispetto alla corrente fluida, provocando un aumento dell'attrito sul flusso sanguigno.

Caso 2.7: diametro arteria: 6 mm; portata: Q1, catetere: non concentrico; inclinazione 3°.

Il valore massimo di velocità registrata nel punto di misura è di 0.022074 m s-1, che risulta più elevato del + 3.13% rispetto al “caso non disturbato” (Caso a.1: 0.021404 m s-1).

Rispetto ai casi precedenti, Caso 2.1 e Caso 2.3, si vede che il disturbo provocato dal catetere sulla corrente fluida è di entità maggiore. Infatti una maggiore inclinazione aumenta l'ingombro in proiezione dello strumento rispetto alla corrente fluida, provocando un aumento dell'attrito sul flusso sanguigno.

Caso 2.8: diametro arteria: 6 mm; portata: Q2, catetere: non concentrico; inclinazione 0°.

In questa posizione il catetere produce una disturbo sul flusso ematico che determina un errore sulla misura di velocità di 2.81% (Tabella 4.1) rispetto al “caso non disturbato” (Caso a.2).

Come si vede dalla Figura 4.6b, il profilo è parabolico, anche se si evidenzia nel punto di misura (a 5 mm dalla punta del catetere) un valore massimo più elevato (0.145627 m s-1) rispetto al Caso a.2 (0.141642 m s-1), dovuto al restringimento della sezione operato dal catetere.

Caso 2.10: diametro arteria: 6 mm; portata: Q2, catetere: non concentrico; inclinazione 1°.

Il valore massimo di velocità registrata nel punto di misura è di 0.145753 m s-1, che risulta più elevato del + 2.90% rispetto al “caso non disturbato” (Caso a.2: 0.141642 m s-1).

Rispetto al caso precedente, Caso 2.1, si vede che il disturbo provocato dal catetere sulla corrente fluida è di entità maggiore. Infatti una maggiore inclinazione aumenta l'ingombro in proiezione dello strumento rispetto alla corrente fluida, provocando un aumento dell'attrito sul flusso sanguigno.

Caso 2.14: diametro arteria: 6 mm; portata: Q2, catetere: non concentrico; inclinazione 3°.

Il valore massimo di velocità registrata nel punto di misura è di 0.146045 m s-1, che risulta più elevato del + 3.11% rispetto al “caso non disturbato” (Caso a.2: 0.141642 m s-1).

Rispetto ai casi precedenti, Caso 2.8 e Caso 2.10, si vede che il disturbo provocato dal catetere sulla corrente fluida è di entità maggiore. Infatti una maggiore inclinazione aumenta l'ingombro in proiezione dello strumento rispetto alla corrente fluida, provocando un aumento dell'attrito sul flusso sanguigno.

Caso 2.15: diametro arteria: 6 mm; portata: Q3, catetere: non concentrico; inclinazione 0°.

In questa posizione il catetere produce una disturbo sul flusso ematico che determina un errore sulla misura di velocità di 2.79% (Tabella 4.1) rispetto al “caso non disturbato” (Caso a.3).

Come si vede dalla Figura 4.6c, il profilo è parabolico, anche se si evidenzia nel punto di misura (a 5 mm dalla punta del catetere) un valore massimo più elevato (0.265247 m s-1) rispetto al Caso a.3 (0.258054 m s-1), dovuto al restringimento della sezione operato dal catetere.

Caso 2.17: diametro arteria: 6 mm; portata: Q3, catetere: non concentrico; inclinazione 1°.

Il valore massimo di velocità registrata nel punto di misura è di 0.265252 m s-1, che risulta più elevato del + 2.79% rispetto al “caso non disturbato” (Caso a.3: 0.258054 m s-1).

Rispetto al caso precedente, Caso 2.15, si vede che il disturbo provocato dal catetere sulla corrente fluida è di entità maggiore. Infatti una maggiore inclinazione aumenta l'ingombro in proiezione dello strumento rispetto alla corrente fluida, provocando un aumento dell'attrito sul flusso sanguigno.

Il valore massimo di velocità registrata nel punto di misura è di 0.266050 m s-1, che risulta più elevato del + 3.10% rispetto al “caso non disturbato” (Caso a.3: 0.258054 m s-1).

Rispetto ai casi precedenti, Caso 2.15 e Caso 2.17, si vede che il disturbo provocato dal catetere sulla corrente fluida è di entità maggiore. Infatti una maggiore inclinazione aumenta l'ingombro in proiezione dello strumento rispetto alla corrente fluida, provocando un aumento dell'attrito sul flusso sanguigno.

Caso 3.1: diametro arteria: 4 mm; portata: Q1, catetere: concentrico; inclinazione 0°.

In questa posizione il catetere produce una disturbo sul flusso ematico che determina un errore sulla misura di velocità di 0.92% (Tabella 4.1) rispetto al “caso non disturbato” (Caso b.1).

Come si vede dalla Figura 4.7a, il profilo è parabolico, anche se si evidenzia nel punto di misura (a 5 mm dalla punta del catetere) un valore massimo più elevato (0.048840 m s-1) rispetto al Caso b.1 (0.048395 m s-1), dovuto al restringimento della sezione operato dal catetere.

Caso 3.3: diametro arteria: 4 mm; portata: Q1, catetere: concentrico; inclinazione 1°.

Il valore massimo di velocità registrata nel punto di misura è di 0.049341 m s-1, che risulta più elevato del + 1.95% rispetto al “caso non disturbato” (Caso b.1: 0.048840 m s-1).

Rispetto al caso precedente, Caso 3.1, si vede che il disturbo provocato dal catetere sulla corrente fluida è di entità maggiore. Infatti una maggiore inclinazione aumenta l'ingombro in proiezione dello strumento rispetto alla corrente fluida, provocando un aumento dell'attrito sul flusso sanguigno.

Caso 3.7: diametro arteria: 4 mm; portata: Q1, catetere: concentrico; inclinazione 3°.

Il valore massimo di velocità registrata nel punto di misura è di 0.049587 m s-1, che risulta più elevato del + 2.46% rispetto al “caso non disturbato” (Caso b.1: 0. 0.048840 m s-1).

Rispetto ai casi precedenti, Caso 3.1 e Caso 3.3, si vede che il disturbo provocato dal catetere sulla corrente fluida è di entità maggiore. Infatti una maggiore inclinazione aumenta l'ingombro in proiezione dello strumento rispetto alla corrente fluida, provocando un aumento dell'attrito sul flusso sanguigno.

In questa posizione il catetere produce una disturbo sul flusso ematico che determina un errore sulla misura di velocità di 0.89% (Tabella 4.1) rispetto al “caso non disturbato” (Caso b.2).

Come si vede dalla Figura 4.7b, il profilo è parabolico, anche se si evidenzia nel punto di misura (a 5 mm dalla punta del catetere) un valore massimo più elevato (0.320495 m s-1) rispetto al Caso b.2 (0.317669 m s-1), dovuto al restringimento della sezione operato dal catetere.

Caso 3.10: diametro arteria: 4 mm; portata: Q2, catetere: concentrico; inclinazione 1°.

Il valore massimo di velocità registrata nel punto di misura è di 0.323733 m s-1, che risulta più elevato del + 1.91% rispetto al “caso non disturbato” (Caso b.2: 0.317669 m s-1).

Rispetto al caso precedente, Caso 3.8, si vede che il disturbo provocato dal catetere sulla corrente fluida è di entità maggiore. Infatti una maggiore inclinazione aumenta l'ingombro in proiezione dello strumento rispetto alla corrente fluida, provocando un aumento dell'attrito sul flusso sanguigno.

Caso 3.14: diametro arteria: 4 mm; portata: Q2, catetere: concentrico; inclinazione 3°.

Il valore massimo di velocità registrata nel punto di misura è di 0.049587 m s-1, che risulta più elevato del + 2.43% rispetto al “caso non disturbato” (Caso b.2:0.317669 m s-1).

Rispetto ai casi precedenti, Caso 3.8 e Caso 3.10, si vede che il disturbo provocato dal catetere sulla corrente fluida è di entità maggiore. Infatti una maggiore inclinazione aumenta l'ingombro in proiezione dello strumento rispetto alla corrente fluida, provocando un aumento dell'attrito sul flusso sanguigno.

Caso 3.15: diametro arteria: 4 mm; portata: Q3, catetere: concentrico; inclinazione 0°.

In questa posizione il catetere produce una disturbo sul flusso ematico che determina un errore sulla misura di velocità di 0.86% (Tabella 4.1) rispetto al “caso non disturbato” (Caso b.3).

Come si vede dalla Figura 4.7.c, il profilo è parabolico, anche se si evidenzia nel punto di misura (a 5 mm dalla punta del catetere) un valore massimo più elevato (0.580553 m s-1) rispetto al Caso b.3 (0.575581 m s-1), dovuto al restringimento della sezione operato dal catetere.

Caso 3.17: diametro arteria: 4 mm; portata: Q3, catetere: concentrico; inclinazione 1°.

Il valore massimo di velocità registrata nel punto di misura è di 0.586423 m s-1, che risulta più elevato del + 1.88% rispetto al “caso non disturbato” (Caso b.2: 0.575581 m s-1).

Rispetto al caso precedente, Caso 3.15, si vede che il disturbo provocato dal catetere sulla corrente fluida è di entità maggiore. Infatti una maggiore inclinazione aumenta l'ingombro in proiezione dello strumento rispetto alla corrente fluida, provocando un aumento dell'attrito sul flusso sanguigno.

Caso 3.21: diametro arteria: 4 mm; portata: Q3, catetere: concentrico; inclinazione 3°.

Il valore massimo di velocità registrata nel punto di misura è di 0.589411 m s-1, che risulta più elevato del + 2.40% rispetto al “caso non disturbato” (Caso b.3:0.575581 m s-1).

Rispetto ai casi precedenti, Caso 3.17 e Caso 3.21, si vede che il disturbo provocato dal catetere sulla corrente fluida è di entità maggiore. Infatti una maggiore inclinazione aumenta l'ingombro in proiezione dello strumento rispetto alla corrente fluida, provocando un aumento dell'attrito sul flusso sanguigno.

(b) Q2=135 ml min-1

(a) Q1= 20 ml min-1

(c) Q3=250 ml min-1

Figura 4.6: catetere non concentrico. Profili di Velocità per le diverse portate (Q1; Q2; Q3) ([1]).

(b) Q2=135 ml min-1

(c) Q3=250 ml min-1

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