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3.   Risultati osservati 17

3.4.   Risultati scaturiti dalla quarta attività 24

La quarta attività aveva l’obiettivo di far capire agli allievi, attraverso racconti scritti da loro, come in ogni cultura ci siano delle tradizioni e delle abitudini specifiche che vanno rispettate e valorizzate. Si voleva anche osservare quanto i bambini fossero aperti ad accogliere le tradizioni dei compagni e quanto sapevano valorizzarle.

Per questo motivo ho voluto dividere la mia analisi in due parti: una prima parte mirata a scoprire che tipo di tradizioni sono state raccontate e una seconda parte focalizzata sull’interazione avvenuta durante l’attività.

25 Le produzioni scritte

A causa di dimenticanze e mancanza di rigore nel rispettare le consegne, non tutti i bambini (della classe 2) hanno ricercato e descritto una tradizione. L’attività ha comunque potuto essere svolta regolarmente.

Le tradizioni che hanno portato i bambini sono state raccolte in quattro categorie: riti e festività religiose, piatti tipici, feste e attività ricorrenti e altre tradizioni e aspetti tipici. Qui di seguito ho inserito una tabella con la raccolta delle tradizioni.

Tabella 1 - Raccolta delle tradizioni portate dai bambini

Tradizione Provenienza

racconti Riti e festività

religiose Natale Venerdì Santo Cristianesimo Cristianesimo 13 1

Ramadan Islam 5

Bajram Islam 2

Processione Madonne del Carme Cristianesimo 1 Festa SS. Pietro e Paolo Cristianesimo 2 Festa in ricordo dei morti Cristianesimo 1

Piatti tipici Pittampigliata Calabria 1

Fondue Svizzera 2

Cuzzupà Calabria 3

Arancino siciliano Sicilia 1

Pizza di maccheroni Napoli 1

Prosciutto affumicato Friborgo 1 Meringhe con panna doppia Friborgo 1

Pita Albania 2

Sarme Albania 2

Baklava Albania 2

Feste e attività

ricorrenti Primo d’agosto Vendemmia Svizzera Svizzera 5 2

Festa del monte Svizzera 1

Festa di Capodanno Brasile e Svizzera 2

Jumina Brasile 1

Salita sugli Alpi Friborgo 1

Festival del cinema Friborgo 1 Altre

tradizioni/aspet ti tipici

Il kosovaro Kosovo 1

Tradizione portoghese Portogallo 1

I grotti Ticino 1

Le montagne del Ticino Ticino 1 Il Ticino di una volta Ticino 1

Il Vivis Calabria 1

La tarantella Calabria 1

La tabella mette in evidenza come ci sia stata una grande varietà di tradizioni portate dai bambini, appartenenti a ben 8 nazioni e 2 religioni diverse. Si può anche notare che hanno raccontato sia

festività, sia piatti tipici, sia feste e attività ricorrenti, così come pure altre tradizioni quali giochi e balli tipici, costruzioni tipiche, ecc. Nell’allegato 4 è possibile leggere i diversi racconti.

Continuando l’analisi, la tabella mostra come il Natale sia stata la tradizione più descritta dai bambini. Si tratta di descrizioni sotto punti di vista diversi (Rito religioso, cena in famiglia, albero di Natale, regali,ecc.) ma comunque inerenti questa festività. Questo mi fa pensare che si tratti di una tradizione molto presente nella vita dei bambini e per questo hanno voluto raccontarla. Anche il Ramadan e il Bayram, altre due festività religiose, questa volta dell’Islam, sono state pure descritte più volte e anche questo mi fa pensare allo stesso motivo per cui appare spesso il Natale.

Un’altra tradizione che emerge tra le altre è la festa del Primo d’agosto, dove i bambini hanno raccontato come lo festeggiano in famiglia. È evidente che si tratta di un evento da loro vissuto molto intenso e forse proprio per questo hanno voluto descriverlo.

La valorizzazione di sé e delle culture altrui

Un aspetto che ho visto emergere in tutte e tre le classi è stata la serietà dei bambini ad accogliere le domande dei loro compagni e rispondere in maniera dettagliata. A titolo di esempio riporto il momento in cui nella classe 3 si è parlato del Ramadan e del Bajram. Più bambini, anche se non tutti avevano scritto di questi riti, li praticavano (o li vedevano praticare) e per questo, dopo che è stato letto il racconto da parte di uno di loro e sono state poste delle domande, anche gli altri che si sentivano coinvolti hanno voluto rispondere. Ecco un estratto con l’intervento di più bambini (P10.7):

Domanda: “E come mai si fa questa festa?”

Risposta 1: “E perché, cioè non lo so ma sinceramente per me si festeggia per divertirsi e anche…non lo so.

Risposta 2: “In questa festa bisogna, come si dice, digiunare. Ecco per diciamo un mese. E bisogna digiunare perché almeno così ci mettiamo a pari con i poveri”.

Risposta 3: “Non mangiare per tanto tempo.”

Questa intensità di interazione è stata riscontrata solo riguardo il Bajram e il Ramadan. Queste due tradizioni sono anche state quelle che hanno riscosso un maggior interesse se osserviamo il numero di domande di curiosità e di chiarimento che sono state poste. In tutte e tre le classi infatti se ne è parlato e vi si è dedicato un certo tempo.

Per quanto riguarda invece altre tradizioni i bambini si sono dimostrati attenti e interessati ad ascoltare i compagni, ponendo qua e là anche qualche domanda, ma meno incuriositi dai contenuti specifici. Anche sul Natale ci si è soffermati poco e gli interventi dei compagni erano piuttosto

27 improntati a spiegare come ognuno viveva il proprio Natale. Questo credo sia dovuto al fatto che le tradizioni del nostro territorio sono conosciute bene anche da chi non le pratica e per questo c’è meno curiosità. Mi pare evidente che lo scoprire qualcosa di diverso suscita molta più curiosità e partecipazione.

Per molti racconti i bambini si sono accontentati di ascoltare la tradizione letta dal compagno. È stata più che altro la classe 3 a dimostrare un’interazione costante tra colui che leggeva il racconto e i compagni. Per ogni bambino sono state poste delle domande come: io volevo sapere, ma è solo una tradizione della Calabria?” (P12.6), “le mucche perché andavano su? Cosa facevano?” (P12.9).

Posso affermare che il metodo narrativo che vuol valorizzare il bambino facendogli raccontare il proprio bagaglio culturale ha sicuramente avuto un esito positivo per quanto riguarda i risultati dei testi che sono stati portati. Proprio il fatto di passare in rassegna tutti i racconti ha però poi limitato l’interazione e il dialogo sulle diverse culture. Ritengo che in parte ciò si possa attribuire all’impostazione dell’attività, troppo densa di contenuti. Sarebbe forse opportuno suddividere il lavoro in più momenti per focalizzarsi maggiormente sui testi di ognuno.

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