II. D AL MONDO AL COSMO
1. Il ritornello
“Siamo andati dagli ambienti (milieux) stratificati ai concatenamenti (agencements) territorializzati; e, nello stesso tempo, dalle forze del caos, quali sono distribuite, codificate, transcodificate dagli ambienti (milieux), sino alle forze della terra, quali si trovano raccolte nei concatenamenti (agencements). Poi siamo andati dai concatenamenti (agencements) territoriali agli interconcatenamenti (inter-agencements), alle aperture di concatenamento (agencements) secondo linee di deterritorializzazione; e simultaneamente dalle forze raccolte della terra sino alle forze di un Cosmo deterritorializzato, o piuttosto deterritorializzante”215.
Quanto detto sin qui era implicitamente un‟analisi interna del concetto di ritornello, proprio come in precedenza abbiamo affermato che il nostro
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studio sul territorio era già allo stesso tempo un‟indagine sulla nozione di
agencement. Possiamo dire, in altre parole, di aver passato in rassegna le
forme di vita alle quali il concetto in questione da vita e i movimenti che lo caratterizzano, dalla codificazione fino alla deterritorializzazione assoluta. Il ritornello, come dice la frase seguente, anche se riferita alle sole aperture degli agencements, “appare” in quelli che sono stati gli oggetti del presente studio: “è la stessa cosa che appare, qui, come funzione territorializzata, presa nell‟intraconcatenamento (intra-agencement) e, là, come concatenamento (agencement) autonomo o dterritorializzato, intercocnatenamento (inter-agencement)”216. Possiamo cominciare col distribuire ciò che è stato analizzato, secondo quelli che possono essere detti i due poli del ritornello, in modo del tutto simile a come abbiamo fatto in riferimento ai concetti di liscio e di striato. Sotto un primo aspetto, diremo che esso rimanda, o è, tutto ciò che può difendere dal caos, dare un minimo di sicurezza, una ritmicità, fondare una dimensione familiare o domestica. Del resto, il significato corrente della parola stessa, indica qualcosa che ritorna sempre e trasmette al ricevente una sensazione di familiarità. Metteremo allora dalla parte di questo primo polo del ritornello, tutto ciò che è frutto di un‟abitudine o di una ripetitività, e che in quanto tale imprime una forma organica ad una materia per il suo regolare sviluppo in un orizzonte spazio-temporale striato: il codage ritmico dei milieux, i sistemi segnaletici di questi e dei territori, le funzioni territoriali, le territorialità degli agencement e le reterritorializzazioni. Dall‟altra parte,
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invece, contrassegnata dall‟espressività costruttiva che da inizio all‟arte, dobbiamo mettere tutto ciò che fa scaturire, o “strappa”, del liscio a partire dallo striato: la decodificazione o territorializzazione, i motivi e i contrappunti territoriali, la deterritorializzazione relativa e quella assoluta. Secondo un primo punto di vista, dunque, esso può essere compreso come un concetto significante una sorta di ripetizione insita nel reale, che sia quella di un codice di milieu, quella di un abitudine acquisita nel tempo o di un comportamento innato all‟interno di un territorio. Ma allo stesso tempo, secondo l‟altro suo lato espressivo, mette in moto dei movimenti che spezzano, o fanno venire meno, la striatura per il tranquillo svolgimento della vita organica, lasciando passare una forza espressiva e creativa. Una volta detto questo però, quello che viene a complicare il tutto, è che le due facce del ritornello, così come le forme di vita e i processi ad esse appartenenti, devono essere pensate come assolutamente contemporanee e coesistenti in un unico grande movimento senza inizio e senza fine, invece che come una graduale evoluzione. Per questo a più riprese abbiamo sottolineato la contemporaneità ad esempio, in ambito territoriale, della nascita di un sistema di segni nonché di funzionalità, che sono aspetti territoriali e organizzatori, e dei processi di deterritorializzazione che sono invece di carattere espressivo. Basti ricordare che è di solito proprio una funzionalità territoriale a trascinare l‟agencement in un processo di deterritorializzazione. Se la parola ritornello, come attesta la sua significazione letterale, rimanda all‟idea di un ritorno, questo deve dunque essere compreso in un senso del tutto diverso da un semplice ripetersi
dell‟identico o di una struttura in generale. È il movimento di base che ritorna, un partire che è già subito anche un ritornare, è lui al limite l‟identico che riviene, ma sempre a gradi di potenza diversi e soprattutto dando risultati di volta in volta differenti a seconda dei casi, dei momenti e dei materiali usati. La decodificazione o territorializzazione sottrae le componenti di milieu dalla loro funzionalità per costituire uno spazio dimensionale, ma immediatamente, in seno al territorio, si creano nuove funzionalità e un sistema di segni che ricorda da vicino quello dei milieux, seppur diverso. E diverso soprattutto perché, almeno potenzialmente, può dare adito a dei processi ancor più espressivi che il decodage, cioè quelli di deterritorializzazione, che a loro volta come sappiamo non esistono se non in concomitanza con una immediata riterritorializzazione. Ma quest‟ultima non è mai un ritorno a ciò che è già stato, si esce da un agencement territoriale per entrare in uno amoroso o in uno sociale ad esempio, oppure per tracciare un piano cosmico, seguendo di volta in volta una simbiosi di materie che si fa “pièce à pièce, coup par coup, opération par opération”, ogni volta in modo diverso “suivant le cas”. Codage e décodage, deterritorializzazione e reterrritorializzazione, sono i nomi di un solo movimento contemporaneo, in due sensi opposti, che può essere paragonato all‟immagine che si presenta ai nostri occhi “sui vetri laterali di un tram in movimento”.
Abbiamo constatato in un precedente paragrafo, che le distinzioni fra codage e territorializzazione, fra décodage e deterritorializzazione, sono in fin dei conti soltanto relative e rinviano ai due soli movimenti,
contemporanei, del piano di composizione e della stratificazione. Il ritornello può essere detto, allora, l‟operatore o il complesso processo che complica questo dinamismo di base nel mondo sensibile, cioè in un certo modo lo incarna, dando vita a seconda che operi con dei soli codici, con delle materie d‟espressione o con dei “materiali di cattura”, a dei milieux, dei territori o ad un piano cosmico. Più precisamente, il ritornello è in presa diretta con ogni tipo di materia psichica, biologica, chimica, sonora e così via, che assumerà i caratteri di codice, materia d‟espressione o materiale di cattura a seconda dei tre casi di cui sopra. Ed allo stesso tempo esso è anche un complesso movimento dinamico e vorticoso, che passa attraverso gli ordini costituiti, le forme, le sostanze, o la materia in generale. Esso viene paragonato, dai due filosofi francesi, ad una sorta di prisma o di “cristallo di spazio-tempo”, che organizza, crea, disfa, mette insieme gli elementi più disparati: “Esso agisce su ciò che lo circonda, suono o luce, per trarne vibrazioni di vario tipo, decomposizioni, proiezioni e trasformazioni. Il ritornello ha inoltre una funzione catalitica: non soltanto aumentare la velocità degli scambi e reazioni in ciò che lo circonda, ma assicurare relazioni indirette fra elementi privi dell‟affinità detta naturale e formare così delle masse organizzate. Il ritornello sarebbe dunque del tipo cristallo o proteina”217. Dobbiamo fare un ulteriore considerazione, sulla base di quanto detto poco sopra. Ogni milieu ed ogni agencement può essere definito, come sappiamo, un “consolidato di spazio-tempo”218
, avente
217
Op. cit., p. 430, tr. it. p. 485. 218
ognuno il proprio orizzonte percettivo costituito dal proprio misto di striato e di liscio. Per questa ragione, il ritornello deve essere detto l‟a-priori di ogni spazio e di ogni tempo, agente sempre in un orizzonte fra liscio e striato. Era del resto in questo senso che andava compresa l‟espressione “cristallo di spazio-tempo” usata poco sopra, come attesta la seguente citazione, anche se riferita nello specifico al solo tempo: “Il ritornello fabbrica del tempo […] Non esiste il tempo come forma a priori, ma il ritornello è la forma a priori del tempo, che fabbrica ogni volta tempi differenti”219.