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ca 300 a.C Altri edifici circondano il complesso

5.1.2 Rituale e contesti vot

La storia del santuario è contrassegnata da una serie di depositi, correlati a riti di fondazione, purificazione o espiazione. La distruzione del tempio arcaico

dall’aspetto monumentale è, per esempio, caratterizzata da testimonianze che sembrano evocare riti di sepoltura degli esseri umani, conferendo così all’edificio una sorta di anima e corporeità metaforiche. Ogni singolo elemento architettonico del tempio risulta rimosso dalla sua collocazione originaria e, in alcuni casi, sepolto in posizione capovolta. A Poggio Colla è, infatti, ampiamente attestata la pratica di capovolgere gli elementi (non soltanto architettonici), quasi come per consegnarli alla terra, in una specie di inversione che ben si addice al possibile carattere ctonio20 del culto.

Il cosiddetto ‘Deposito della fenditura’ è l’esempio principale della pratica del capovolgimento, come si evince da un blocco modellato del podio del tempio (Fase 1), intenzionalmente spezzato e capovolto, posto a chiusura di un’apertura nella roccia, dove probabilmente si svolgevano attività rituali. Accanto al blocco sono stati tro ati un anello d oro ed alcuni li d oro21 di cui si sono

con colonne tutt’attorno ed orientamento leggermente spostato (di circa 30°) verso nord rispetto a quello pre- cedente.14

In un momento successivo (Fase 3) lungo il perimetro del cortile, dove si mantenne il grande altare centrale, furono costruiti altri edi ci. edi cio di ase ostra ancora un grande cortile rettangolare, ma con le fondazioni di macerie di pietra piuttosto che di conci. Il cortile è simi- le a quello di Fase 2, ma se ne discosta leggermente con l’ampliamento di circa un metro a sud e ad est e con una chiara evidenza di camere su almeno tre lati. In seguito, il santuario sulla so it della collina u orti cato e ri- ase tale no alla sua co pleta distru ione enne a - bandonato agli inizi del II secolo a.C., come testimoniato dal ritrovamento di un tesoretto di 100 monete romane in

argento. Tale testimonianza numismatica data la struttura di Fase 3 al III secolo e, sulla base di tali reperti, pos- siamo postulare che fu probabilmente distrutta per opera dei Romani intorno all’inizio del II secolo a.C.15, evento

suggerito anche dai muri crollati combinati con evidenti segni di bruciato.

s et e t

e se e te t s t e s ett

La stele etrusca di Vicchio, metodologie di rilievo per un’iscrizione da svelare

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5. Insediamento etrusco a Poggio Colla

ad un vuoto sotterraneo sviluppato per una certa lunghez- za sotto le pareti ovest del cortile. Dopo la distruzione del tempio di Fase 1 un grande blocco di podio di pie- tra fu posizionato di fronte alla fessura. Il blocco è stato volutamente rotto, come si vede dai segni di scalpello, e poi ordinatamente capovolto. Accanto ad esso sono stati depositati un anello d oro no e lun i la enti di lo d’oro che potrebbero essere stati intrecciati in un tessuto. ali li sono troppo lun i per essere stati lasciati cadere accidentalmente, inoltre l’accostamento di un blocco di arenaria modellato e di oggetti d’oro può essere spiegato come una cornice rituale collegata forse al culto ctonio23.

Contesto rituale 2 o Bronze Stips (CR2) – Si tratta di una

stips24 votiva depositata ad ovest ed a sud dell’altare di

Fase 2, che conferma il valore rituale del basamento di roccia di Poggio Colla. Questo deposito comprende 439 pe i di ron o c e al li ello pi asso urono strati cati in tagli nella roccia allineati verso la fessura. È incluso il metallo grezzo nella forma di ‘brocche’ di fusione, aes

rude (bronzo non lavorato), e molti oggetti frammentari

che appaiono bruciati e, intenzionalmente, tagliati, come pezzetti di bronzo, molto usurati e frammenti abrasi di te- gole e ceramiche di oggetti grossolani, un peso di telaio, una maniglia di vernice nera, e tre frammenti di skyphos attico25.

t s st e b e

t est s e e

CR3.

est be e b e

conservati alcuni frammenti. È evidente che la fenditura fu chiusa dopo la distruzione del tempio, forse per suggellare il passato ed annunciare un cambiamento nel culto. Un’altra testimonianza importante che presenta i due elementi rituali ricorrenti, cioè il capovolgimento e la frammentazione, è il cosiddetto ‘Deposito dell’iscrizione’; questi doveva avere un significato puri catorio dato il ritro a ento delle ossa di un aiale o erto in sacri cio.

Comunque esistono altri elementi che, esibiti nel tempio arcaico, dopo la sua distruzione, furono deposti sottoterra mediante un rituale attento e ben definito. Il deposito conteneva una base piramidale in pietra arenaria sulla quale era stato inciso il nome del suo donatore, fornendo così la prova della presenza nel sito di un’élite colta e ricca, che aveva la facoltà di dedicare la statua esposta sulla base. Vi erano, inoltre, due statuette femminili in bronzo.

Tutti i depositi indicano tappe fondamentali – relative a transizioni, distruzioni o rinnovamenti – della lunga vita di un importante santuario che ha attraversato gran parte della storia etrusca.

Negli ultimi anni il santuario ha prodotto abbondanti in- formazioni sulle attività rituali che vi si svolgevano. In- fatti, come si è detto, ha avuto almeno quattro fasi di oc- cupa ione la pri a identi cata da tracce di onda ioni

di capanne, può essere associata a due strati fortemente carbonizzati che precedono la prima architettura in pietra e sono pieni di bucchero e di buccheroid, cioè impasto di bucchero, risalente almeno alla metà del VII secolo a.C.22

Successivamente si sono susseguite tre fasi di costruzio- ne nella ase 1 intorno alla ne del o secolo a. . sull’acropoli fu costruito il tempio monumentale. Questo fu distrutto e sostituito da due comlpessi a cortile. Nel passaggio dalla Fase 1 alla 2, cioè dal tempio a podio alla struttura a cortile, le parti del tempio sono state trattate ritualmente come si evince dai molti depositi votivi ritro- vati in sito. Esistono, infatti, le prove di 10 contesti rituali che forniscono un quadro coerente delle pratiche, speci-

c e e ricorrenti uali la ra enta ione inten ionale degli oggetti, il loro posizionamento in allineamento con la disposizione assiale del santuario, ed il loro capovolgi- mento a testa in giù.

econdo il resoconto de li arc eolo ici possia o de - nire:

Contesto rituale 1 o Fissure Deposit (CR1) – La grande fessura nella roccia sul lato ovest del cortile che conduce

s st t e e ess e

del CR1.

est t e ess e e st s -

Figg. 49, 50, 51 – Il modello 3D della base ottentuto me- diante l’elaborazione fotogrammetrica digitale. A destra: al modello è stata aggiunta la texture restituita dalle immagini.

sono stati collocati a sud.

Ad ovest si trovavano due ciotole di bronzo (mesom-

phalic29). Una di esse è stata volutamente schiacciata e

ssata nella terra in posi ione erticale. el edesi o luogo sono state rinvenute ossa di animali; in particolare il radio e parti di una costola di maiale, nonché il cranio e le vertebre di un mammifero di dimensioni medie. Il loro accurato posizionamento permette di ricostruire la sequenza delle azioni ed il rituale; l’inclusione delle ossa di un giovane maiale può essere ricollegata ad un rito di puri ca ione.

Il deposito rispecchia le azioni ritrovate negli altri con- Le stips possono aver avuto una lunga storia deposizio-

nale, i reperti variano nella datazione dall’età Arcaica al periodo Ellenistico. Il trattamento di quelli in metallo testimonia la frammentazione o la rottura deliberata per motivi legati alla credenza sociale o religiosa26.

Contesto rituale 3 o Schnabelkanne Deposit (CR3) – Una brocca con beccuccio allungato ( be e in

bronzo ed un anello sempre di bronzo sono stati accu- rata ente collocati in una ossa proprio al con ne occi- dentale del cortile di Fase 2 e coperti con pietre tagliate e frammenti di tegola. L’uso di queste brocche nei contesti rituali, in particolare nella divinazione, è ben documenta- to e l’orientamento della brocca verso nord-sud, in paral- lelo alla parete ovest del cortile di Fase 2, rammenta l’in- teresse per l’orientamento associato ai concetti etruschi

di spazio sacro.

Contesto rituale 4 o Inscription Deposit (CR4) – Il cosid- detto ‘deposito dell’iscrizione’ era situato in una stanza nell’ angolo nord-ovest del cortile. Un grande cilindro di arenaria, di circa 70 cm di diametro, probabilmente la sommità di una colonna votiva, un altare circolare, o un ceppo, è stato collocato capovolto al centro di una gran- de fossa insieme a due basi di statua in arenaria, accu- ratamente posizionate a nord, perpendicolari tra loro ed approssimativamente orientate secondo gli assi dell’alto- piano. La base più grande è piramidale, forata nella parte superiore, con una giunzione di piombo per il montaggio di una urina o di una piccola statua e presenta un iscri- zione27. Un oggetto in bronzo, ritualmente rotto (in due

pe i) insie e con ciocc e di lo d oro intrecciate28,

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ramidale, ritrovata nel CR4.

s tt t e s e s e e e

della base del CR4.

La stele etrusca di Vicchio, metodologie di rilievo per un’iscrizione da svelare

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5. Insediamento etrusco a Poggio Colla

guibili. In ogni caso appare trattato ritualmente, ripiegato in un modo tale da ricordare i bronzi, ormai noti, piegati o deformati dalla Civita a Tarquinia35.

Questo frammento è stato depositato con le ossa di tre animali: le mandibole di un giovane maiale e di una pe- cora, o capra, ed un piccolo osso a punta di un cane o di un lupo36. Le ossa sono chiaramente il risultato di un

processo di selezione, le parti degli animali sacrifica- li, ormai consegnate alla terra o alle divinità del luogo, sono un’ulteriore prova, insieme alla deposizione della lamina di bronzo frammentata e ripiegata, dei rituali di frammentazione che permeano il paesaggio sacro di que- sto particolare sito. La disposizione degli oggetti, appo- sitamente scelti e sistemati all’angolo nord-ovest della struttura monumentale, è chiaramente un atto rituale: po- trebbe trattarsi di un rito di fondazione o anche di un atto propiziatorio.